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Taglio dei costi, uffici pubblici accorpati

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Taglio dei costi, uffici pubblici accorpati

Messaggioda ranvit il 15/11/2011, 19:55

MOlto bene!!!


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_ECONOMIA


Taglio dei costi, uffici pubblici accorpati
in uno sportello unico provinciale
Torna il SuperInps, verso la riforma delle forze dell'ordine

di Diodato Pirone

ROMA - Il governo Monti riaccenderà i motori della ristrutturazione degli uffici pubblici. Al pressing dell’Unione Europea e della Bce - che da agosto chiedono a Roma il miracolo della riduzione dei costi della macchina pubblica e contemporaneamente un aumento della sua efficienza - SuperMario intende rispondere subito. La direttiva è già chiara: nessuna marcia indietro rispetto a quanto fatto dal ministro Brunetta sul fronte degli impiegati «fannulloni» e contemporaneo rilancio di una riorganizzazione in profondità dello Stato.

Torneranno d’attualità proposte di riforma care alla scuola fondata da Sabino Cassese e da Franco Bassanini, ministri della Funzione Pubblica del governo Ciampi e del primo governo Prodi. Proposte peraltro inserite dall’attuale ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, fra le disposizioni nell’ultima manovra d’agosto.

Eccole: nascita di un «Ufficio unico provinciale» per tutte le strutture dell’amministrazione dello Stato; accorpamento di tutti gli enti previdenziali pubblici in un unico istituto, il cosiddetto «SuperInps»; superamento degli «uffici doppione» fra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Dia e quindi miglioramento del rapporto costo/qualità sul fronte della sicurezza; ridefinizione dei compiti delle quattro Agenzie fiscali per evitare sovrapposizioni; riduzione del numero dei tribunali; eliminazione dei consolati meno importanti.

Su questo fronte il governo Monti non parte da zero. Le misure sono già in cottura poiché previste dall’articolo 01 (si chiama così perché aggiunto all’articolo 1) della manovra estiva che affidava al ministero del Tesoro la missione di presentare entro il 30 novembre del 2011 un «Programma di riorganizzazione della spesa pubblica» in coerenza con la legge delega numero 15 del marzo 2009 voluta da Renato Brunetta.

Il punto più delicato del pacchetto è sicuramente quello dell’Ufficio unico provinciale. Fra il 1996 e il 2001 i governi di centrosinistra provarono a realizzare un progetto analogo. Allora l’ufficio unico fu chiamato Ugt (Ufficio del governo sul territorio). In sintesi si prevedeva di affidare ai prefetti il compito di coordinare tutte le strutture governative presenti sul territorio (uffici fiscali, soprintendenze ai Beni culturali, uffici del lavoro, etc.) con l’obiettivo di semplificare il semplificabile, ridurre i costi (affitti, telefoni, etc.) e, in ultima analisi, agevolare la vita a cittadini e imprese. Il passo successivo - mai esplicitato ma evidente - era quello di ridurre la quantità di dirigenti sul territorio e di personale addetto ai lavori di segreteria.

Inutile dire che l’intervento dei prefetti fu ostacolato in tutti i modi da tutte le altre amministrazioni. Poi nel 2001arrivò il nuovo governo Berlusconi e piano piano, senza che venisse mai ufficialmente ritirata, l’intera operazione finì nei cassetti mai vuoti delle belle riforme scritte sulla carta.

E ora? Davvero è pensabile che prenda corpo un’operazione difficilissima come la riorganizzazione di intere filiere dello Stato? Questa volta in campo c’è anche il Quirinale, che ha garantito all’Europa che l’Italia rispetterà i suoi impegni, e assicura a Monti una discreta ma strategica opera di moral suasion intorno ai nodi più intricati. A partire dalla scelta della squadra (ministro e sottosegretari della Funzione Pubblica) che dovrà rendere credibile il progetto. Per ora è impossibile avere conferma delle indiscrezioni che vorrebbero il dicastero assegnato a Franco Bassanini. Sui giornali si fa il nome anche della professoressa Luisa Torchia, nota esperta di pubblica amministrazione e braccio destro, per anni, dello stesso Bassanini.
Martedì 15 Novembre 2011 - 13:24 Ultimo aggiornamento: 13:31
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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