http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10 ... ta/167033/
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“A causa di questa riforma, confermata poco tempo fa dalla Commissione Bilancio, – ha spiegato Pietro Vittorio Barbieri, presidente nazionale della Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap (Fish) – una persona su tre perderà l’indennità di accompagnamento”. Ma fin da subito le prospettive per i disabili sono catastrofiche a causa dei tagli agli enti locali operati dal governo.
Un miliardo di euro in meno arriverà ai Comuni per la gestione dei servizi sociali. Ciò significa la sospensione o la riduzione di molti servizi quali assistenza domiciliare, supporti all’autonomia personale e assegni di cura. “Anche in questo caso – ha detto Barbieri – calcoliamo che una persona su tre non potrà più beneficiare dei servizi sociali”. Si pensi, per fare un esempio concreto, alle persone con handicap grave certificato. La legge n. 104 prevede che il Comune corrisponda una quota alle famiglie dei disabili gravi per fare in modo che queste possano pagare un educatore per il loro figlio oppure per permettere il suo inserimento in strutture idonee. A causa dei tagli questa quota sarà molto ridotta e la prestazione non potrà essere garantita a tutti coloro che ne hanno bisogno, con il risultato che l’intera spesa dell’assistenza cadrà sulle spalle delle famiglie. Molte di queste, non essendo in grado di reggerla, saranno costrette a mandare i loro figli in istituti. Un Comune di dimensioni medio-piccole avrà circa 170mila euro in meno a disposizione per questo tipo di sostegno. Inoltre, i Comuni avranno molti meno soldi da mettere sul piatto dell’abbattimento delle barriere architettoniche, che in Italia sono ancora tante, troppe. La Fish calcola che saranno circa 10 milioni le famiglie a essere colpite da questi tagli che riguardano gli enti locali.
Ma il peggio arriverà con la riforma assistenziale e fiscale varata con l’unico scopo di recuperare soldi (40 miliardi di euro in tre anni, come detto) e senza nessuna intenzione di migliorare o riqualificare i servizi. I primi effetti si faranno sentire l’anno prossimo e “a essere colpite – precisa Barbieri – saranno le pensioni di invalidità, le indennità di accompagnamento e le pensioni di reversibilità”. C’è poi, se non bastasse quanto finora elencato, anche la parte fiscale della riforma che prevede una forte restrizione delle agevolazioni come le detrazioni per i familiari a carico, spese sanitarie e badanti. Senza dimenticare l’aumento della tassazione per le cooperative che vengono equiparate ad aziende, quando sono fra le poche realtà lavorative, se non le sole, ad assumere i disabili.
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