Governo, ultimatum di Confindustria
"Il governo agisca o se ne vada"
Emma Marcegaglia: "C'è un problema di credibilità molto serio. Il Paese è in pericolo". Cgil: "Porteremo la manovra alla Corte Costituzionale". Emendamento Lega: la tassa solidarietà dal 3 al 6%. Bocciata invece, col voto anche del Carroccio, la modifica proposta dalle opposizioni di un aumento (al 50 %) del contributo solidale dovuto dai parlamentari: resterà così come stabilito dall'esecutivo. L'Anm proclama lo stato d'agitazione: "Pronti ai ricorsi".
Governo, ultimatum di Confindustria "Il governo agisca o se ne vada"
ROMA - "Oggi il nostro paese è in pericolo" afferma Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria alla festa dell'Udc. Che lancia un preciso messaggio al governo. O meglio un vero e proprio ultimatum: "Nei prossimi giorni il governo deve essere in grado di fare velocemente una grande operazione. Altrimenti deve trarne le conseguenze. Noi facciamo un altro mestiere, ma c'è un problema di credibilità molto serio: o questo governo dimostra di essere in grado di fare una grande operazione in termini di equità e di visione a medio termine e di superare i veti nei prossimi giorni oppure deve trarne le conseguenze perchè il paese rischia molto, non possiamo rimanere in questa situazione di incertezza".
Marcegaglia non risparmia critiche alla manovra perché "per il 60% è composto da nuove tasse. Passiamo a una pressione fiscale pari al 44,5%, cioè il massimo storico in Italia. Si tratta di una manovra depressiva". Inoltre "non contiene interventi strutturali: bisogna affrontare il nodo pensioni, fare le liberalizzazioni e le privatizzazioni".
Marcegaglia ritiene che si debba intervenire anche sui costi della politica "senza demagogia perché in un momento complicato come questo non bisogna accendere la miccia dell'antipolitica". Ma "per riuscire a tornare a crescere dobbiamo dare più fiducia alla gente. Ognuno di noi deve fare un passo indietro, quindi tutti facciano sacrifici a partire da chi ha di più: bisogna mettere insieme un sistema per cui abbassiamo le tasse su chi tiene in piedi il paese cioè i lavoratori e le imprese e alzarle sul resto: Iva, patrimoni, rendite, su tutto quello che è necessario".
E anche Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, chiede un "ampio piano" per la crescita: "Se sapranno farlo, bene, sennò bisogna cambiare perché non possiamo rinunciare a un piano effettivo di crescita".
Maroni replica. "Se Emma Marcegaglia intende toccare le pensioni di anzianità, che ultimamente è diventata l'ossessione di Confindustria, diciamo che non siamo d'accordo". Così da Novara, il ministro dell'interno Roberto Maroni replica alla leader di Confindustria: "c'è un documento della Ue che dice che l'Italia è il Paese che ha i conti a posto dal punto di vista previdenziale, quindi si rassegnino perchè se è quello che chiedono non è la strada giusta, non è una misura equa, e noi continueremo a difendere le pensioni".
www.repubblica.it