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PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda ranvit il 05/08/2011, 17:24

Penso convenga a tutti capire rapidamente che è ora di cambiare registro.

E' questo che mi stupisce...si è sempre parlato di "poteri forti"...ma dove cavolo stanno? Possibile che non facciano nulla per buttare a mare Berlusconi e la sua corte dei miracoli??? Ma quanto ci vuole a dare un po' di soldi ad un gruppo di parlamentari del Pdl che non condividono le berlusconate per consentire loro di rendersi autonomi dal Cav???

E non mi si venga a dire che a loro fa comodo questo stato di cose! Qui a guadagnarci, per ora, sono solo le varie cricche intorno al Capo che certo non sono "i poteri forti".


Ps ...anche io sono alla disperazione! :twisted:
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda Robyn il 05/08/2011, 18:29

Le grandi banche e le grandi assicurazioni italiane ,la Fiat,hanno acquistato il debito sovrano.Le agenzie di rating e gli speculatori sono disarmati.La banca centrale europea ha immesso liquidità e la crisi e la connessa paura è finita.La stessa cosa devono fare le banche degli altri partner europei.Di emissioni di nuovi titoli di credito da parte dello stato per finanziare la spesa non se ne parla più.Quindi non può esserci più la scusante delle crisi parlamentari al buio che possono mettere in azione agenzie di rating e speculatori robyn
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda ranvit il 06/08/2011, 19:33

Bene cosi'!

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ref=HREA-1

CRISI
Nuovo pressing delle imprese mercoledì l'incontro con il governo
Il premier: "Elezioni? Non se ne parla". Documento di tutte le associazioni imprenditoriali: "Subito liberalizzazioni e tagli alla politica". Bersani: "Pronti ad abbassare bandiere con un nuovo governo di personalità autorevoli". Italia Futura: "Adesso vedremo se il governo lotta con noi". Lunedì la telefonata tra il premier e Obama


ROMA - Continua a ostentare sicurezza, malgrado sia stato costretto alla precipitosa riconvocazione della stampa per annunciare nuove misure dopo le pressioni della Bce e lo scetticismo (per dirla in modo prudente) con cui gli ambienti politici ed economici mondiali avevano valutato l'azione del governo. E così, uscendo da Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi insiste: "Non c'è alcun cambiamento nei nostri programmi - dice ai giornalisti - e non c'è mai stata una ipotesi di elezioni anticipate nel 2012. Non si è assolutamente parlato di questo". Ma le parti sociali tornano a farsi sentire, chiedendo liberalizzazioni e tagli alla politica. E costringendo il governo a convocarle per mercoledì.

La telefonata con Obama. Di crisi economica, invece, il premier parlerà, lunedì prossimo, con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Tra i due, infatti, è prevista una telefonata. Poi Berlusconi è salito in macchina per recarsi in Sardegna dove dovrebbe trascorrere qualche giorno di riposo: "Martedì o mercoledì - conclude salutando - sono di nuovo qui", smentendo le "voci che mi davano in partenza per raggiungere Putin in Russia".

Si muovono le imprese. Ma indicazioni sui provvedimenti da prendere, annunci a parte, per ora non ce ne sono. E non a caso tornano a farsi sentire le imprese che rendono pubblico un nuovo documento in cui chiedono liberalizzazioni e tagli ai costi della politica. Dicendo di apprezzare "l'impegno a sottoporre subito le misure al Parlamento e a costituzionalizzare l'obbligo del pareggio di bilancio". Ed ancora: "Riteniamo che non vi sia alcun motivo di attendere una modifica dell'articolo 41 della Costituzione per procedere alle liberalizzazioni e a quelle semplificazione della Pubblica amministrazione che possono ridurre gli oneri su imprese e cittadini e dare più spazio alla libera attività imprenditoriale e al mercato. Ribadiamo che è necessario anticipare i tagli ai costi della politica; sarà altrimenti molto difficile chiedere sacrifici al Paese". Riguardo all'annunciata riforma del mondo del lavoro le imprese si dicono quindi "pronte" a confrontarsi con l'esecutivo anche "sulle misure che verranno proposte in materia di fiscalità e assistenza per anticipare il pareggio di bilancio al 2013". Ritenendo opportuna "una seria e rapida consultazione delle parti sociali su queste misure". Una presa di posizione a cui il governo risponde convocando le parti sociali per mercoledì. "Il documento delle organizzazioni rappresentative delle imprese - afferma il ministro del Welfare Maurizio Sacconi - conferma la loro piena disponibilità al confronto sulla base dell'ulteriore iniziativa di ieri del governo. Nello stesso modo si sono espressi i segretari del sindacato riformista".

Le opposizioni. Le opposizioni chiedono assoluta chiarezza: "Se vuole conservare la manovra anticipandola, Tremonti non pensi di uscire dalle Commissioni parlamentari senza dire dove precisamente e a carico di chi e di che cosa intende ricavare decine di miliardi dall'assistenza e dalla manovra sul fisco e detrazioni", avverte il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che promette responsabilità ma nessuno sconto su come arrivare alla manovra di salvataggio: "Ci sarebbe voluto e ci vorrebbe un governo nuovo, fatto rapidamente, con personalità autorevoli, credibili nel mondo, che riuscissero a raccogliere il massimo di forze parlamentari. Su questa ipotesi noi saremmo pronti ad abbassare un po' le nostre bandiere e a dare pienamente una mano".

Montezemolo. Un buon passo", ma "se un governo c'è, e lotta insieme a noi, non è stata la conferenza stampa di ieri a dircelo. Saranno le prossime settimane a chiarirlo. Senza appello" commenta 'Italia futura', la fondazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo.

(06 agosto 2011)
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda pianogrande il 07/08/2011, 1:50

http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... ref=HREA-1

Non sono i mercati a cambiare i governi!
Così ha tuonato il segretario di Berlusconi facendo il paio con la miserabile uscita della lega sulle auto del presidente della repubblica intanto che i mercati (ed i banchieri e vari capi di stato europei anche su mandato americano) occupavano palazzo Chigi.
Il nostro governo non c'è più, ammesso che ci sia mai stato (nel senso di governare il paese).
Berlusconi può continuare, tranquillamente nella lotta per la sua impunità.
Tanto, nel frattempo, noi siamo governati da gente che non è eletta dal popolo ma che, nel proprio sporco interesse, cercherà di fare anche il nostro.
A "rivoltare il paese come un calzino" ci penseranno tedeschi e francesi ed americani.
Sicuramente turandosi il naso non esclusa la maschera antigas.
E' dai tempi di Dante Alighieri che aspettavamo l'imperatore.
Eccoci serviti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda Robyn il 07/08/2011, 8:53

La manovra è senza equità,senza giustizia sociale.Se c'è il taglio selettivo della spesa è più facile recuperare l'evasione fiscale se i tagli vanno a ridurre le tasse.Inoltre non possono essere le fasce sociali più deboli a pagare gli errori fatti in passato dal pentapartito e oggi dalla casta che hanno creato un'immensa voragine nei conti pubblici.Per il debito pubblico si è visto chiaramente che in una fase esasperata di competizione internazionale l'emissione di titoli pubblici sostanzialmente consegna alle agenzie di rating un'immenso potere.Il risparmio invece và tutelato con le forme tradizionali che sono le gli istituti di credito cooperativo o comunque sù istituti che operano in modo etico.Infatti non è un caso che nasca la banca etica.Inoltre sono favorevole ad una tassa patrimoniale sui grandi patrimoni che riduca il debito pubblico e lo porti al 60%.La tassazione sulle rendite finanziare non cambia molto se si porta al 24% soprattutto in previsione di un'economia finanziarizzata privata di ciò che la alimenta.La patrimoniale inoltre non è un dispetto ai ricchi perche sono ricchi ma è perche loro hanno le risorse per contribuire un pò di più.Inoltre non è una tassa a tempo indeterminato.Il problema invece del patrimonio pubblico è che bisogna saper scegliere cosa vendere e comunque una parte serve per l'edilizia pubblica per le famiglie.In mancanza dell'equo canone inoltre servono alloggi a basso prezzo che possono ridurre per effetto della disponibilità i prezzi degli affitti ciao robyn
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda ranvit il 08/08/2011, 9:55

http://www.corriere.it/politica/11_agos ... fa51.shtml


L'agenda Province, vitalizi, trasparenza: gli interventi possibili. E doverosi
Costi della politica: tutti i tagli che si possono fare subito
Riduzione dei parlamentari: l'intesa è solo a parole

Vogliono la fiducia dei cittadini in questo momento nero? Se la guadagnino. Il governo, la maggioranza e la stessa opposizione non possono chiedere un centesimo agli italiani senza parallelamente (anzi: prima) tagliare qualcosa di loro. Conosciamo l'obiezione: non sarà un taglio di 1000 euro dallo stipendio reale (l'indennità è solo una parte) di deputati e senatori a risolvere il problema. Perfino se tutti fossero condannati a lavorare gratis risolveremmo un settemillesimo della manovra. Vero. Ma stavolta non hanno scelta: è in gioco la loro credibilità.
Per partire devono aver chiaro un punto: il perfetto è nemico del bene. In attesa di una ridefinizione generale dello Stato (campa cavallo) certe cose si possono fare subito. Alcune simboliche, altre di sostanza.


Sono stati presentati nove progetti di legge, dall'inizio della legislatura, per ridurre o addirittura dimezzare il numero dei parlamentari. Da destra, da sinistra... Dove sono finiti? Boh... Sono tutti d'accordo, a parole? Lo facciano, quel taglio. Senza allegarci niente. Sennò finisce come sempre finisce: la sinistra ci aggancia una cosa inaccettabile dalla destra, la destra ci aggancia una cosa inaccettabile dalla sinistra. E tutto resta come prima. Esattamente il giochino della riforma bocciata al referendum del 2006, che vedeva sì una modesta riduzione da 630 a 518 deputati, da 315 a 252 senatori (non il dimezzamento sbandierato: quella è una frottola) ma anche uno svuotamento dei poteri del Quirinale e un aumento dei poteri del premier. Dettagli che garantivano la bocciatura: la sinistra non l'avrebbe votato mai. Vogliono ridurre davvero? Trovino un accordo e lo votino tutti insieme: non servirà neanche il referendum confermativo. Sennò i cittadini sono autorizzati a pensare che sia solo propaganda. Come propaganda appare per ora la mega-maxi-super-riforma votata dal Consiglio dei ministri il 22 luglio. Se era così urgente perché non risulta ancora depositata e non se ne trova traccia neanche nel sito di Palazzo Chigi? Era sufficiente l'annuncio stampa? Forse erano più urgenti le vacanze.


Non si possono abolire subito le province senza ripartire parallelamente le competenze e i dipendenti? Comincino a toglierle dal tabù della Costituzione e a sopprimere quelle che hanno come capoluogo la capitale regionale destinata a diventare area metropolitana o non arrivano a un numero minimo di abitanti.


Vogliono inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione? Inizino col riconoscere, concretamente, che la cosa oggi più lontana dal pareggio sono le pensioni dei parlamentari: alla Regione Lazio i contributi versati sono un decimo di quanto esce per i vitalizi. Alla Camera e al Senato un undicesimo. Al netto dei reciproci versamenti addirittura un tredicesimo. Immaginiamo la rivolta: non si toccano i diritti acquisiti! Sarà, ma quelli dei cittadini sono già stati toccati più volte.
Deve partire una stagione di liberalizzazione? Partano introducendo una regoletta esistente nei Paesi più seri: un deputato pagato per fare il deputato può far solo il deputato. Un caso come quello di Antonio Gaglione, il parlamentare pugliese espulso dal Pd per avere bucato il 93% delle sedute e così assenteista («preferisco fare il medico»), da bigiare addirittura il passaggio chiave del 14 dicembre scorso che vide Berlusconi salvarsi per pochissimi voti dalla mozione di sfiducia, in America è impensabile. E così quelli dei tanti avvocati (uno su sette alla Camera, uno su sette al Senato) e professionisti di ogni genere che pretendono di fare l'una e l'altra cosa. Dice uno studio de «lavoce.info» che un professionista che continua a fare il suo lavoro anche dopo l'elezione «bigia» in media il 37% in più degli altri parlamentari. Basta.


Negano di intascare i soldi destinati ai collaboratori non messi in regola e pagati in nero? La riforma è già pronta e depositata: il deputato o il senatore fornisce al Parlamento il nome del collaboratore di fiducia e questi viene pagato direttamente dal Parlamento. Ed ecco che l'«equivoco infamante» su certe furbizie sarebbe all'istante risolto.


Il vero cambiamento, però, quella rivoluzionario, sarebbe la decisione di spalancare finalmente le porte alla legittima curiosità dei cittadini. Massima trasparenza: quella sarebbe la svolta epocale. Se un americano vuole vedere se «quel» deputato che si batte per la ricerca farmaceutica ha avuto finanziamenti, commesse, incarichi professionali da un'azienda di prodotti farmaceutici va su Internet e trova tutto. Se un tedesco vuol sapere se «quel» deputato ha guadagnato dei soldi fuori dal Parlamento e in che modo, va su Internet e trova tutto. Se un inglese vuole conoscere i nomi di chi quel giorno ha viaggiato su quel volo blu dal 1997 ad oggi o quanto spendono a Buckingham Palace per le bottiglie di vino va su Internet e trova tutto.


Da noi per avere le sole dichiarazioni dei redditi dei parlamentari un cittadino di Vipiteno o di Capo Passero deve andare a Roma, presentarsi in un certo ufficio della Camera o del Senato, dimostrare di essere iscritto alle liste elettorali e poi accontentarsi di sfogliare un volume senza manco la possibilità di fare fotocopie. Per non dire del Quirinale dove ogni presidente, per quanto galantuomo sia, pur di non smentire la cautela del predecessore, mantiene riservato il bilancio del Colle limitandosi a dare delle linee generali. Che magari sono sempre meno oscure ma certo sono lontanissime dalla trasparenza britannica.


Cosa risparmieremmo? Moltissimo. Un solo esempio: sapere che il passaggio dato su un volo di Stato a una ballerina di flamenco finirebbe all'istante sui giornali, spingerebbe automaticamente a ridurre se non a eliminare del tutto certi «piacerini». Lo stesso vale per certi voli elettorali vietati, come ricorda una dura polemica sui giornali, anche in Turchia. Il governo, la maggioranza e l'opposizione (per quanto possa incidere) ritengono di avere, sui costi della politica, la coscienza a posto? Pensano di avere tagliato il massimo del massimo e che non si possa tagliare di più? Mettano tutto online. Con un linguaggio non inespugnabile. Ma soprattutto, vale per la destra e per la sinistra, la smettano una volta per tutte di gettare fumo fingendo di fare confusione (confusione voluta, ipocrita, pelosa) tra il qualunquismo, la demagogia e il diritto di sapere dei cittadini. Che sudditi non sono.

Sergio Rizzo
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08 agosto 2011 08:56
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda ranvit il 09/08/2011, 12:10

Niente da dire?
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda pianogrande il 09/08/2011, 14:14

Mi è capitato, su GR parlamento, di sentire l'intervento alla camera di uno dei "questori".
Una melensaggine, una ipocrisia, inaudite.
Non un fischio, non una protesta, non un rumore, non un mormorio.
Tutti d'accordo.

E' scoraggiante.
Adesso, non vanno in ferie per fare il nostro bene.
Quale sarà il costo addizionale (ed il loro addizionale guadagno) per questa mera esecuzione di ordini che arrivano da Bruxelles?

Abbiano davvero bisogno di questo governo sordo e grigio?

Non riusciamo ad abolire le province?
Siamo governati da Bruxelles?
Aboliamo il governo!

Non è una buona idea?
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda Loredana Poncini il 10/08/2011, 12:23

Intanto, mi sto rendendo conto di cose, anche grazie a Voi di questo sito, che fino a ieri mi erano ancora troppo oscure... 8-)
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Re: PROPOSTE DELLE PARTI SOCIALI

Messaggioda pianogrande il 10/08/2011, 14:34

Mi collego all'intervento di Loredana Poncini.

Prendere coscienza non è un fatto passivo.
Già solo per quello, qualcosa cambierà.
Lo dico anche a chi non accetta che si esprimano opinioni (riprovazioni sopratutto) senza indicare la soluzione.
Cominciamo a prendere coscienza.
Le grandi rivoluzioni sono nate da lì.
Non sono d'accordo sul termine sfogatoio.
E' una banalizzazione.
Avere una opinione sottintende già una idea.
In fondo, la soluzione del problema sta nella sua corretta formulazione.
Esprimere opinioni e dare e ricevere informazioni è un lavoro di ricerca.
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