Parentopoli in salsa leghista, Verona come Roma
Scritto da Paolo Ribichini il 7 giugno 2011
Le municipalizzate della città veneta sono sempre più affollate da partenti ed amici di assessori ed esponenti della Lega
Poco meno di un mese fa lo scandalo romano degli assunti all’Atac e all’Ama, due municipalizzate della Capitale, faceva gridare ai leghisti: “Roma ladrona”. Eppure quando la cosa avviene nel profondo nord nessuno grida, nessuno parla di “parentopoli” e i tg preferiscono ignorare. Eppure a Verona, città guidata dalla giunta Tosi, assunzioni sospette fanno tremare la Lega. O per lo meno dovrebbero.
La moglie del capo. Prima la moglie del sindaco Flavio Tosi e poi compagni di partito. Una serie di promozioni e di incarichi senza trasparenza e senza concorsi. La signora Tosi, Stefania Villanova, immediatamente dopo l’elezione del caro marito nel 2007 è stata promossa senza concorso a dirigente della sanità locale. Prima era una semplice impiegata sprovvista di laurea, necessaria per il posto che attualmente ricopre Lo stipendio venne triplicato: da 25mila euro lordi l’anno a 70mila. L’opposizione gridò allo scandalo dichiarando che si trattava di un vero e proprio scambio di favori. Fino al 2007, infatti, l’assessore regionale alla Sanità era lo stesso Tosi che, secondo quanto sostenuto dal centro-sinistra veronese, in cambio della promozione della moglie avrebbe rinunciato a correre per la carica di segretario regionale della Lega in Veneto, in favore della leghista Francesca Martini succedutagli come assessore alla Sanità.
E i compagni di partito? Ma non c’è solo la moglie di Tosi nel grande calderone della parentopoli veronese. L’azienda muncipale per il trasporto pubblico l’Atv, era guidata fino a qualche mese fa da Gianluigi Soardi, tessera della Lega e sindaco di Sommacampagna. Ha dovuto dimettersi di fronte alle accuse di truffa aggravata e abuso di atti d’ufficio. Secondo l’accusa, Soardi avrebbe utilizzato il Telepass pagato dai contribuenti per uso privato. Non solo: sembra che lo abbia utilizzato anche la moglie. E questa, giustamente, ha ricevuto recentemente un incarico di prestigio all’Amia, la municipalizzata addetta alla pulizia delle strade e alla nettezza urbana.
Parenti nelle municipalizzate. Ma di casi ce ne sono tanti altri. Sempre all’Amia (e società controllate) sono entrate la moglie e la sorella del sindaco di Sona e assessore provinciale (di area leghista), Gualtiero Mazzi. Le due donne sono in buona compagnia: un posto all’Amia lo ha trovato anche la sorella del segretario organizzativo provinciale del Carroccio, Giannino Castagna, insieme con il fratello del vicesindaco di San Giovanni Lupatoto e consigliere provinciale, Giuseppe Stoppato, e a Sardos Albertini, nipote di un noto avvocato inserito nella Lista Tosi alle passate elezioni comunali. In un’altra municipalizzata, la Amt, azienda addetta alla mobilità, è stata recentemente assunta la sorella dell’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, anch’egli della Lega Nord.
Insomma, tutti a bordo del Carroccio, c’è posto.
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