da flaviomob il 03/06/2011, 22:46
Effettivamente unire lo strumento delle primarie al doppio turno permette un forte recupero di sovranità popolare rispetto al porcellum e anche alle derive maggioritarie, mai accompagnate da necessarie riforme istituzionali di riequilibrio.
L'abbinamento primarie - doppio turno aumenta la partecipazione popolare, aumenta la possibilità di una proposta politica più complessa ed articolata rispetto al puro "voto contro" per impedire la vittoria della coalizione avversa, penalizza chi alza i toni e abbassa il livello dello scontro, scade nell'insulto e nel pregiudizio.
Alcuni dati salienti di queste elezioni amministrative, che non possono essere ridotte ad un puro e semplice voto antiberlusconiano quanto piuttosto a una scossa energica contro un certo tipo di candidature "di sistema":
1 - Pisapia al secondo turno ottiene 50mila voti in più rispetto al primo turno, Moratti incrementa il consenso di soli 25mila. Questo dato può essere interpretato in due diversi modi: si può ritenere che gli elettori di centro abbiano premiato Pisapia rispetto al sindaco uscente, oppure che la consistenza numerica degli elettori del Movimento 5 stelle orientati sull'ex deputato di Rifondazione si sia rivelata maggiore rispetto ai centristi. Probabilmente il centro si è diviso tra i due candidati mentre il M5S ha fatto convergere in modo unitario i propri voti sul neosindaco di Milano.
2 - De Magistris non ha rappresentato solo un voto antiberlusconiano, ma in maggior misura un voto antisistema in discontinuità sia con la combriccola compromessa di Cosentino, sia con le ambiguità del bassolinismo e di parte del PD campano. Un semplice voto "antiberlusconiano" si sarebbe accontentato di far vincere il candidato del PD e non avrebbe rischiato una spaccatura così forte al primo turno: al contrario, è proprio sparita la retorica di "turarsi il naso" per votare chicchessia "contro" Berlusconi.
3 - I candidati esterni al PD, da Milano a Napoli come pure Zedda a Cagliari, superano la somma dei voti delle liste politiche che li sostengono e riescono a catturare al ballottaggio anche una quota di elettori finiani, grillini e una parte di centristi.
4 - Il sostegno della rete, la trasmissione delle idee su internet, il confronto aperto, persino l'ironia collettiva e la capacità di volgere contro la stessa destra un linguaggio fobico e criminalizzante, ossessivo, paranoico, hanno motivato al voto "utile" una parte di elettorato tentato dall'astensionismo o dall'equidistanza qualunquista per cui "tanto sono tutti uguali". Stavolta molti candidati hanno davvero fatto la differenza, per storia personale e per la nettezza, la chiarezza delle idee e dei progetti messi in campo, l'ambizione di tenere a distanza compromessi e inciuci di palazzo.
Vedremo se ce la faranno, intanto pensiamo a come sostenerli concretamente.
"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)