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Le Iene, giusto il processo (e la condanna) in un tribunale

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Le Iene, giusto il processo (e la condanna) in un tribunale

Messaggioda ranvit il 12/05/2011, 11:33

La mia risposta è no! In nome dell'audience spesso si esagera. E non solo in questa trasmissione.


http://www.italiafutura.it/dettaglio/11 ... televisivo


Le Iene, giusto il processo (e la condanna) in un tribunale televisivo?
La risposta di Angelo Giuliani, Comandante della Polizia Municipale di Roma, al nostro editoriale "Quando il vigile guarda dall'altra parte"
di Angelo Giuliani , pubblicato il 12 maggio 2011

Pubblichiamo la lettera che il Comandante della Polizia Municipale di Roma Angelo Giuliani ci ha scritto in risposta all'editoriale "Quando il vigile guarda dall'altra parte" firmato da Alberto Stancanelli.



Gentile Sig. Stancanelli,


rispondo al Suo articolo intitolato “Quando il vigile guarda dall’altra parte” e vorrei, innanzi tutto, dirLe che apprezzo il senso civico che traspare dalle righe del Suo scritto.

Questo sentimento, tuttavia non mi esime da replicare ad accuse che non posso tollerare nella mia qualità di Comandante del Corpo di Polizia Municipale della Capitale.

Innanzi tutto Le contesto che i colleghi, pure censurabili sotto altri aspetti che avrò modo di descriverLe nel prosieguo, non erano affatto assuefatti all’illegalità e, proprio quando venivano girate le immagini che poi sono state messe in onda, stavano redigendo un verbale per la violazione amministrativa a carico del Sig. Cercelletta (il personaggio che nel video diffuso dalla trasmissione “Le iene” raccoglieva le monetine).

Ciò premesso mi trovo d’accordo con lei che la reazione posta in essere dal personale della Polizia Municipale è stata apparentemente poco incisiva e che ciò appare censurabile. Tale considerazione, tuttavia non può andare disgiunta da considerazioni che mi pare necessario illustrare. Il Cercelletta è persona che da circa 40 anni si dedica alla raccolta delle monete nella fontana di Trevi. Questo comportamento è stato tenuto anche quando a presidio della piazza si trovavano colleghi che lo hanno denunciato ed arrestato.

Il “D’Artagnan” (tale è il soprannome del Cercelletta che è persona incapace d’intendere e volere e dedita a gesti di autolesionismo consistenti nel tagliarsi con una lametta) all’esito dei giudizi instaurati per il “furto” di monete nella fontana è stato assolto perché il giudice ha ritenuto che le monete abbandonate in un luogo pubblico sono di chi le trova e le raccoglie.

Di fronte a questo stato di cose è facile immaginare il senso di frustrazione di chi si trova ad operare e la difficoltà di prendere iniziative diverse dalla redazione di un verbale di accertamento di illecito amministrativo. Altrettanto facile è immaginare che lo stesso giornalista , se si fossero prese delle iniziative più incisive verso il “D’ Artagnan avrebbe avuto facile gioco a fare un servizio illustrando “la brutalità della Polizia Municipale di Roma che impedisce ad un povero vecchio malato di mente di prelevare qualche monetina dalla fontana per sopravvivere”.

I colleghi, tra i quali una ragazza assunta da appena due mesi saranno sottoposti a giudizio disciplinare e non so dirle quale sarà l’esito del procedimento. Quello che però mi corre l’obbligo di sottolineare è che queste persone sono state additate al pubblico ludibrio in maniera incivile. Sono addirittura stati implicitamente accusati di essere corrotti per rimanere inattivi di fronte alla raccolta delle monetine. Non posso entrare nel merito di indagini che sono ancora in corso di svolgimento ma mi sento già ora in grado di escludere che ciò possa essere avvenuto.

Ed allora rimane una domanda che Le voglio rivolgere, sicuro come sono che Lei risponderà in maniera onesta. Ma è stato giusto processare e condannare dei ragazzi forse inesperti, dei lavoratori alle prime armi, in un tribunale televisivo con immagini montate ad arte per dimostrare la loro incapacità e soprattutto senza dare loro la possibilità di difendersi?

Io per quello che mi riguarda posso rispondere: no. Non è giusto!

Vede avrei compreso tanta acrimonia aggressività se si fosse trattato di denunciare il malaffare o l’inerzia colpevole della pubblica amministrazione. Ma in questo caso il giornalista si è disinteressato all’approfondimento della situazione che avevano illustrato e non aveva nessun interesse a chiedere spiegazioni su quello che era accaduto.

La prova di quello che le sto dicendo è evidente. Se ci fosse stato un reale intento di denuncia sociale l’autore del servizio si sarebbe documentato ed avrebbe visto quante volte “D’Artagnan” è stato denunciato ed assolto. Avrebbe correttamente informato che lo scambio che si vede all’inizio del filmato non è la prova di una corruzione ma il semplice scambio di documenti per la redazione del verbale di sanzione amministrativa. Avrebbe chiesto che cosa sono i 600 euro che reclama Cercelletta ed gli sarebbe stato risposto che sono soldi che gli sono stati sequestrati e dei quali il giudice ha disposto il dissequestro a suo favore.

Questo avrebbe fatto un giornalista corretto e interessato ad accertare la verità.

Così non è stato. Si è preferito il colpo a sensazione sull’approfondimento.

I colleghi, tutta la Polizia Municipale di Roma ed, in ultima analisi, l’intera Amministrazione, sono stati trattati come soggetti che non possono vantare onore e decoro e, all’esito di un giudizio senza difesa, condannati all’ignominia dal tribunale speciale della trasmissione “Le Iene”.

Questo uso distorto dell’informazione mi pare più scandaloso delle immagini di due ragazzi in divisa che, in ultima analisi, non sapevano che pesci prendere di fronte ad una situazione oggettivamente difficile.

Vale pure la pena precisare che il Dott. Filippo Roma, autore del servizio delle Iene, in realtà non ha riportato lesioni per l’aggressione del Cercelletta proprio grazie all’intervento di quegli agenti che ha pubblicamente esposto alla gogna mediatica. Chiaramente le immagini che documentano questa circostanza non sono andate in onda.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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