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IL CENTRODESTRA
"Giù le mani da Tremonti o salta tutto"
Nuovo aut aut della Lega. Ma sul ministro ora vanno in pressing i Responsabili. Sardelli: "Più riequilibrio rispetto al Carroccio". Casini: "Silvio non mollerà". Berlusconi vola in Sardegna
di ALBERTO D'ARGENIO
ROMA - Non finiscono le polemiche nella maggioranza, nemmeno a Pasqua. La Lega, preoccupata per il voto a Milano, chiede al Pdl di smetterla con le controproducenti polemiche interne e avverte: lasciate stare Tremonti o salta tutto. Prima lo fa con Roberto Calderoli, intervistato da Repubblica. Poi, ieri, con il numero uno del Carroccio nel capoluogo lombardo, Matteo Salvini: "Chi tocca Tremonti mette in discussione il governo e rischia di far saltare tutto". Poi chiede al Pdl "di parlare il meno possibile e lavorare di più". Con una stoccata finale a Galan, il ministro che tre giorni fa ha fatto scoppiare la bomba attaccando frontalmente il titolare dell'Economia: "Si occupi di cultura e non degli altri ministri".
Il caso Tremonti dunque continua ad agitare la maggioranza. Il Responsabile Silvano Moffa, deputato che ha lasciato i finani proprio il giorno della fiducia al premier, chiede al superministro dell'Economia "un riequilibrio rispetto alla Lega" sollecitando l'esecutivo "ad attuare quanto prima il piano per il Sud". Quindi annuncia un incontro proprio con Tremonti (nelle prossime settimane). "Dobbiamo stringere - aggiunge - è lì che si gioca il rilancio del centrodestra". Aumenta la pressione il capogruppo dei Responsabili Luciano Sardelli. Per carità, dice, non è una minaccia, ma "è nell'interesse del governo nominare i nuovi sottosegretari e ampliarne poi il numero". Insomma, non si può più rinviare il saldo del
conto per avere salvato il governo.
Ma l'attesa non dovrebbe essere più lunga perché i Responsabili confidano nella promessa di Berlusconi di procedere finalmente, settimana prossima, ad una prima tranche di nomine, assegnando al terzo gruppo della maggioranza 4-5 caselle di governo sulle nove ancora vacanti. E guardando al prossimo incontro con Tremonti, Sardelli (a modo suo) ne tesse le lodi: "È un ministro inglese ma con le capacità intellettive di un napoletano. Conosce tutto perfettamente e con tre parole è capace di rigirare la questione". Più tradizionale la difesa del ministro da parte di Maurizio Gasparri, per il quale la serietà delle sue scelte "ci ha permesso di superare la crisi". Per il ministro Rotondi, invece, l'inquilino di via XX Settembre, spesso accusato nel Pdl di essere troppo vicino alla Lega, "è un meridionalista non compreso perché non ha i soldi".
E mentre Berlusconi vola in Sardegna per passare la Pasqua a Villa Certosa, Sandro Bondi rassicura: "Siamo tutti impegnati ad allargare la maggioranza, uniti e coesi attorno al premier". Ma Pier Ferdinando Casini la vede in modo diverso. Per il leader dell'Udc il Pdl "ormai ha preso una pericolosa deriva estremista, era nato per unire i moderati ma è diventato più estremista della Lega". Le tensioni nel governo, aggiunge, "sono dovute al fatto che non sono riusciti a fare nessuna riforma, ma Berlusconi non si farà mai da parte".
(24 aprile 2011)