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L'Art.1 della Costituzione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda ranvit il 23/04/2011, 12:47

in che modo un partito serio possa "intercettare" il sostegno di gente plebea, provinciale, qualunquista,

Un partito coeso, un programma comprensibile di pochi punti, un personale politico credibile?
Non mi pare ci voglia molto (le seghe mentali non servono)....c'era riuscito il credibilissimo democristiano Prodi (nonostante un programma monstre e ridicolo di 280 pagine). L'importante e non mettere troppo in vetrina la componente...infantile e velleitaria. :D

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda Robyn il 23/04/2011, 15:42

Se l'articolo 1 venisse cambiato introducendo la "centralità del parlamento"non sarebbe possibile la repubblica semipresidenziale.I nostri costituenti hanno fatto una costituzione rigida,ma allo stesso tempo elastica in modo che questa si potesse adattare ai tempi.La realtà vera è che questa classe dirigente non è proprio rappresentativa del paese reale.I problemi sono tanti è gravi e nel frattempo la classe dirigente si perde in cose senza senso ciao robyn
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda cardif il 23/04/2011, 16:19

franz ha scritto:Ma che non c'entra con l'Art 1 della Cost. e nemmeno con la Cost. in generale.

Non c'entra. E' da un po' che ho notato che si devia dall'argomento proposto; a volte ho l'impressione che si apre un argomento per aggiornare, non con l'intento di aprire una discussione su un tema. E comunque qua l'argomento non sarebbe tanto l'art.1, ma la proposta di Ceroni. Una sciocchezza, ovviamente (forse per questo non ci si è attenuti al tema). Non è con la modifica in quel senso dell'art.1 che si cambia l'assetto istituzionale in senso presidenzialista senza i giusti contrappesi.
Nella espressione di D'Alema ci ho visto un richiamo a quel tafazzismo che moltissimi riconoscono esserci a sinistra, e anche io.

pierodm ha scritto:... la crisi di un centro-sinistra "perdente" sia dovuta esattamente alla trasformazione in un agglomerato politico-elettorale privo di ideologia, privo di ogni potenzialità rappresentativa di interessi e di classi sociali, di correnti culturali.


Concordo. E comunque si deve considerare che "votum non olet"
Ritengo pure che le radici culturali delle componenti del PD (ex PCI ed ex DC) siano il 'vissuto' di troppi esponenti politici (non tutti), e costituiscano un impedimento alla realizzazione di un'area politica omogenea.
Tempo fa speravo che il rinnovo generazionale avrebbe fatto superare questa dicotomia. Avevo sentito dei giovani sostenere che erano da abbandonare i vecchi richiami alle distinte radici.
Purtroppo però sento anche molti giovani che esprimono posizioni intrinsecamente antitetiche, derivanti da una 'forma mentis' che non so fino a che punto apprese, o piuttosto connaturate nell'essere umano.
Sarebbe essenziale per capire se è attuabile il progetto del PD.
C'è ancora il problema dell'approfondimento come esigenza di serietà della sinistra. Programmi lunghi, che vengono studiati per mesi.
La Lega Nord è cresciuta su poche idee e pure sbagliate: l'identità padana, la difesa dei posti di lavoro dagli immigrati, Roma ladrona (visto che anche i leghisti ci sanno fare in quel senso).
In quanto ad "errori di marketing" gli esponenti del centrosinistra ne fanno a bizzeffe, a cominciare dal non essere in grado di ribattere a muso duro, sempre con l'atteggiamento di voler quasi accettare un dialogo costruttivo. Ancora non si sono resi conto che è inutile. Franceschini in questo rende meglio, perché è più combattivo di Bersani, tanto per concretizzare.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda pierodm il 23/04/2011, 16:26

Un partito coeso, un programma comprensibile di pochi punti, un personale politico credibile?


Certe volte mi sembra di avere a che fare con i ragazzini dell'asilo, se non fosse che i bambini sono almeno innocenti e teneri anche quando sono esasperanti, o quando sono di testa dura. E poi non stanno sempre con le "seghe" in bocca.

"In che modo... etc" non significa con quali strumenti, ma in base a quale meccanismo miracoloso la gente plebea, provinciale, qualunquista e idiota è in grado di apprezzare o capire o essere semplicemente sensibile alla coesione, ad un programma intelligente, alla dignità personale?
Se la gente fosse permeabile a quelle qualità non sarebbe plebea, qualunquista, provinciale ed idiota: per esempio, un personale politico credibile, formato e accompagnato da molti intellettuali non sarebbe considerato da questa gente verboso, narciso e saccente, ma apprezzato nella giusta misura, serenamente, come si conviene a persone che non soffrono di un livoroso e confuso desiderio di revanche nihilista verso tutto ciò che è diverso da loro.

E poi, Ranvit, non basta chiamare gli altri infantili o narcisi o saccenti per essere automaticamente intelligentissimi.
Questa roba qui non è una critica, e tanto meno un discorso politico o peggio ancora culturale, ma è solo un offensivo pettegolezzo, fatto di ingiurie gratuite e illazioni generalizzate.
Anche la critica più feroce, anche l'invettiva e il giudizio più insultante, sarebbero del tutto leciti, se fossero adeguatamente dimostrati, o almeno si citassero nomi, fatti, idee, parole precise.
Amen.

Cardif -Ritengo pure che le radici culturali delle componenti del PD (ex PCI ed ex DC) siano il 'vissuto' di troppi esponenti politici (non tutti), e costituiscano un impedimento alla realizzazione di un'area politica omogenea.

Vero, ma in ealtà la vita di una nazione, di una società è fatta di nascite e sopravvivenze, a tutto campo e non solo nel settore politico.
L'eterogeneità che tu dici esiste anche e direi soprattutto tra la gente e cioè nell'elettorato, e nessuna forza politica seria può prescindere da questo dato: troppo facile inventarsi alchimie elettorali che presuppongano una platea di pupazzetti, di teste da "intercettare", spostare, far confluire, etc.
E poi non possiamo accettare l'idea che votum non olet: possiamo turarci il naso, ma l'odore nasce dalla materia, e la materia è sostanza, che prima o poi (più prima che poi) si prende la sua rivincita.
Una politica sana è fatta da partiti che hanno il coraggio di storcere il naso, cioè a dire che hanno il coraggio di rinunciare all'opportunismo e alla strumentalizzazione di ogni cosa, e di non considerare la vittoria come la virtù suprema e il potere come valore fine a se stesso.
Io credo.
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda pianogrande il 23/04/2011, 17:31

Pierodm
Siamo sempre lì.
Se, oltre all'equilibio dei poteri, non esistesse un certo equilibrio delle idee, la deriva del paese verso la legge della jungla sarebbe inevitabile e catastrofica.
Quindi, visto che tutti ripetono, ripeto anche io (a sostegno di quello che tu dici).
Un partito che ha la sua idea, se, per cercare di realizzarla, deve stare all'opposizione, che stia all'opposizione a fare del bene al paese piuttosto che andare in giro ad "intercettare" facendone il male in complicità con i partiti avversari.
Io non rimprovero al PD di non essere al governo.
Gli rimprovero di non rappresentare più nessuna particolare idea.
Lo seguo con le mie residue speranze di miglioramento (che pigolano sempre più piano).
Se rappresentasse una idea che io condivido, mi batterei con tutte le mie forze per questo partito (per questa idea) e con l'aspirazione di portare questa idea al governo del paese non, a qualsiasi costo, il partito al governo del paese.
In mancanza di quella idea, sai quanto me ne frega del partito?!
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda ranvit il 23/04/2011, 18:03

pierodm ha scritto:Certe volte mi sembra di avere a che fare con i ragazzini dell'asilo, se non fosse che i bambini sono almeno innocenti e teneri anche quando sono esasperanti, o quando sono di testa dura. E poi non stanno sempre con le "seghe" in bocca.


L'ho detto prima io qualche giorno fa! :D

Le seghe mentali cui mi riferisco sono le abbondanti elucubrazioni mentali che normalmente non portano da nessuna parte. Un mare di chiacchiere ad uso e consumo della propria vanità ma prive di qualsivoglia utilità pratica, tipico di tanta parte della sinistra.
Naturalmente di veri e grandi intellettuali a sinistra ce ne sono....io mi riferisco ai tanti imitatori che di solito fanno molto piu' rumore e fumo di quelli veri, incidendo per questo maggiormente sull'elettorato.

pierodm ha scritto:"In che modo... etc" non significa con quali strumenti, ma in base a quale meccanismo miracoloso la gente plebea, provinciale, qualunquista e idiota è in grado di apprezzare o capire o essere semplicemente sensibile alla coesione, ad un programma intelligente, alla dignità personale?



Mi riferivo al personale politico, non alla gente.... resetta e ricomincia :D

pierodm ha scritto:E poi, Ranvit, non basta chiamare gli altri infantili o narcisi o saccenti per essere automaticamente intelligentissimi.
Questa roba qui non è una critica, e tanto meno un discorso politico o peggio ancora culturale, ma è solo un offensivo pettegolezzo, fatto di ingiurie gratuite e illazioni generalizzate.
Anche la critica più feroce, anche l'invettiva e il giudizio più insultante, sarebbero del tutto leciti, se fossero adeguatamente dimostrati, o almeno si citassero nomi, fatti, idee, parole precise.
Amen.


E chi ha mai detto di essere intelligentissimo?
Chiamare infantili e velleitari non "gli altri"... ma ben identificate parti politiche è solo un modo sbrigativo per sintetizzare (e pazienza se qualcuno vorrebbe che scrivessi ogni volta la Divina Commedia). Sempre meglio che definire "idioti" i milioni di elettori di centrodestra; perchè "infantili e velleitari" è la caratteristica di una posizione politica, "idioti" è una offesa personale.

Amen (mi è piaciuta la chiusura...)

Vittorio
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda cardif il 23/04/2011, 22:19

pianogrande ha scritto:Se rappresentasse una idea che io condivido, mi batterei con tutte le mie forze per questo partito (per questa idea) e con l'aspirazione di portare questa idea al governo del paese non, a qualsiasi costo, il partito al governo del paese.
In mancanza di quella idea, sai quanto me ne frega del partito?!

Condivido. Infatti non parlo tanto di partito (PD) quanto di centrosinistra, da qualunque partito o formazione sia rappesentato (anche a causa del vigente sistema elettorale di tipo bipolare). Esce fuori il PD perché è comunque quello che raccoglie più voti e perché qua c'è una sezione su 'Ulivo e PD'.

pierodm ha scritto:E poi non possiamo accettare l'idea che votum non olet: possiamo turarci il naso, ma l'odore nasce dalla materia, e la materia è sostanza, che prima o poi (più prima che poi) si prende la sua rivincita.

Chiarisco.
In altri interventi io ho scritto che si potrebbe ottenere la maggioranza conquistando il voto di coloro che non seguono la politica e sono per loro natura moderati; e quindi si collocano nell'area centrale. Ma non io ho parlato di 'gente plebea, provinciale, qualunquista' e quindi idiota. Non penso assolutamente che quel 30% minimo di cittadini a cui mi riferivo siano così.
In interventi di altri sono state attribuite queste definizioni a parte dell'elettorato. Questa certamente esiste: una che dice che vota Berlusconi perché è un bell'uomo; un'altra che dice che lo vota perché è l'unico che ha dei valori! Per poco non ho scagliato qualcosa contro lo schermo, pensando alla umiliazione che il voto mio e di quelli che seguono la politica hanno lo stesso valore. E non mi riferisco al voto dato a sinistra. Anche il voto di Bocchino, questo sì, è sentito e consapevole e vale quanto il mio.
Quando ho scritto 'votum non olet' mi sono riferito al fatto che l'area politica di centrosinistra, che vorrei che vincesse, non si deve preoccupare che possa 'intercettare' anche il voto di qualche 'idiota'. Questi sono comunque una minoranza trascurabile, e comunque il loro voto sarebbe 'utile'.
Per il resto, sono d'accordo con quanto scrivi dopo. La proposta politica deve avere un valore intrinseco, e l'azione non dev'essere finalizzata alla conquista del potere in modo machiavellico, con qualunque mezzo, anche con la ricerca dell'utile idiota.
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda ranvit il 24/04/2011, 9:37

E' Pasqua...pace e bene a tutti : plebei, cialtroni, cafoni, idioti, "qualcosa", saccenti, baroni, intellettuali, pseudo-intellettuali, rincoglioniti, schizzinosi, riformisti, radicali, leghisti, elettori di destra e di sinistra, infantili e velleitari, cuginetti, amichetti, masanielli, marionette, tromboni, etc etc!!!
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda pierodm il 24/04/2011, 20:22

Cardif, so bene ciò che tu intendevi, ma la frase si prestava ad una strumentalizzazione qualunquistica indipendente dalla tua intenzione.
Ma attenzione: io non credo - dati alla mano e in base all'esperienza quotidiana - che la quota degli idioti sia marginale.
Possiamo non conteggiare tutto intero l'elettorato berlusconiano, ma sono comunque milioni le persone che lo votano per quella che abbiamo chiamato genericamente "idiozia".
Certamente, se si tratta di un'adesione sporadica di qualche idiota al PD, non ci sarebbe da farne un caso, e nemmeno ci sarebbe nulla di nuovo.
Ma non si parlava di ciò che fanno o non fanno gli idioti, o i mno idioti, ma ciò che sceglie di fare e che trova giusto fare il centro-sinistra: se decidesse, per esempio, di "intercettare" il voto dei piromani o dei magnaccia, non ha importanza che probabilmente non avrebbe il voto né degli uni né degli altri, ma ha importanza la decisione stessa del partito di puntare in quella direzione, specialmente se ciò si accompagna con una propaganda per cui discriminare un piromane e un magnaccia sarebbe "anti-democratico".
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Re: L'Art.1 della Costituzione

Messaggioda ranvit il 24/04/2011, 21:22

:oops: :oops: :oops:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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