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Abemus Papam

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Abemus Papam

Messaggioda Robyn il 21/04/2011, 21:17

L'anticlericalismo è duro a morire.Moretti avrà fatto anche un film divertente non offensivo e superficiale ma poteva lasciare perdere di prendersela con il Papa.Ratzingher disse "sono un un'umile operaio della vigna "fin dall'inizio del suo mandato divino.Ha preso la barca che faceva acqua da tutte le parti e che letteralmente affondava ,ha tamponato buchi di quà e di là.Adesso la barca anche se và in alto mare non si rovescia mai ed arriva sempre allo scalo portuale.I tamponi man mano stanno scomparendo e stanno facendo un tutt'uno con il telaio della barca.Forse dal momento che domani è venerdi santo Moretti voleva mettere in croce il Papa.Moretti poteva lasciare stare di prendersela con il Papa ciao robyn
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Re: Abemus Papam

Messaggioda flaviomob il 21/04/2011, 21:19

Primo Maggio: il furto papale Il 1° maggio, universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in questo giorno, con una volontà di prevaricazione ostentata e con l’intenzione di oscurare con una massa religiosa il 1° maggio laico, contrapponendo due celebrazioni, laica e cattolica, in modo artificiale e polemico.

E’ vero che il papa polacco fu un operaio. Lo fu solo per un anno o poco più. Non si può quindi dire che fu un «operaio», ma piuttosto che fece una esperienza di lavoro. Vendere questa esperienza come uno status qualificante è falso e mistificatorio. Non è degno di chi crede comportarsi così.

Beatificare il papa polacco può rientrare anche negli affari interni alla gerarchia cattolica, ma è certo che una gran parte della Chiesa non partecipa a questa operazione di marketing della religione per risollevare le sorti di una religiosità languente. Non è così che si testimonia la fede, così la si uccide soltanto perché questo genere di eventi mettono in evidenza l’esteriorità: le grandi masse, i numeri, il folclore, l’illusione di dire che «erano in tanti» come sinonimo di richiesta di religione. Siamo in pieno paganesimo religioso perché si sfrutta il sentimentalismo per affermare una visibilità che nasconde il vuoto e il paganesimo dello stesso personale clericale. Sceneggiate. Parate. Mondanità. Si dice che dopo la prima ubriacatura, oggi a pochi giorni della saga papale, si teme un flop che fa paura agli organizzatori che spendono per questa dimostrazione di forza debole una enorme quantità di denaro che poteva essere usato per i migranti o per altri scopi nobili sociali. Il costo dell’operazione è di € 1 milione e 200 mila, mentre al Comune di Roma tra straordinari e logistica costerebbe € 7 milioni e mezzo. Una cifra enorme, buttata al vento per una manifestazione con tanti interrogativi.

Il papa polacco come uomo fu dirompente, carismatico, carnale e sanguigno: fu un uomo vero che si tuffava in mezzo all’umanità e vi restava. Ciò detto e riconosciuto, come papa fu il peggior papa del secolo scorso perché polacchizzò la Chiesa, consegnandola nelle mani delle sètte religiose che hanno frantumato il volto unito della sposa di Cristo. L’Opus Dei controlla le finanze del Vaticano e la cultura teologica, messa come cane da guardia per fare morire la Teologia della Liberazione. Comunione e Liberazione a livello nazionale e non solo è la longa manus del Vaticano in Italia, via privilegiata per accedere alle stanze del governo e delle leggi e poco importa se le Compagnia delle Opere, si esercita a fare affari con mafiosi e delinquenti. Poco importa se i due Istituti fanno a gara nell’arruolamento dei deboli a privare della coscienza chiunque si affaccia nel loro cortile. Poi vi è il lupanare dei Legionari di Cristo protetto e difeso anche di fronte all’evidenza delittuosa e immonda di un superiore generale pedofilo e padre di figli disseminati come noccioline.

L’obiettivo di tutta questa nuova fregola di evangelizzazione è uno solo: annientare definitivamente il concilio Vaticano II, il cui solo nome è sintomo di destabilizzazione nel mondo curiale e clericale. Noi celebreremo come possiamo il 1° maggio con un concerto dedicato ad un lavoratore della musica, il M°. Emilio Traverso nel IV anniversario della sua morte e con lui pensiamo a tutti i lavoratori del mondo che cooperano alla grandezza del mondo.

Paolo Farinella, Il Fatto Quotidiano, 21 aprile


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Re: Abemus Papam

Messaggioda Iafran il 21/04/2011, 21:29

Robyn ha scritto:L'anticlericalismo è duro a morire.

"L'altra guancia" non la dovrebbero porgere proprio i "fedeli-ssimi"?

Robyn, questo tema ... potevi risparmiartelo ... hai già dimenticato le precedenti discussioni?

Poi, chissà perché l'anticlericalismo diventa sempre più forte?
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Re: Abemus Papam

Messaggioda pierodm il 22/04/2011, 0:00

Primo Maggio: il furto papale Il 1° maggio, universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in questo giorno...
...E’ vero che il papa polacco fu un operaio. Lo fu solo per un anno o poco più. Non si può quindi dire che fu un «operaio», ma piuttosto che fece una esperienza di lavoro. Vendere questa esperienza come uno status qualificante è falso e mistificatorio...


Cosa vuoi che sia questo furtarello, e questa mistificazione?
Dalla Chiesa abbiamo avuto ben altro che questo, nel campo delle falsificazioni e delle appropriazioni indebite.
Non dimentichiamo che l'esistenza stessa della Chiesa si basa su una falsa "donazione", che ha segnato da allora in saecula saecolorum la nostra storia.
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Re: Abemus Papam

Messaggioda Iafran il 22/04/2011, 0:20

pierodm ha scritto:Primo Maggio: il furto papale Il 1° maggio, universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in questo giorno...
...E’ vero che il papa polacco fu un operaio. Lo fu solo per un anno o poco più. Non si può quindi dire che fu un «operaio», ma piuttosto che fece una esperienza di lavoro. Vendere questa esperienza come uno status qualificante è falso e mistificatorio...


Cosa vuoi che sia questo furtarello, e questa mistificazione?
Dalla Chiesa abbiamo avuto ben altro che questo, nel campo delle falsificazioni e delle appropriazioni indebite.

A dire che a noi non ci frega nessuno ... meglio di come ci fregano i nostri "made in Italy" o quelli importati.
Forse è l'aria di Roma che fa fare questi "scherzi", da qualche millennio, agli italiani!
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Re: Abemus Papam

Messaggioda cardif il 22/04/2011, 1:11

Non sono ancora riuscito a vedere il film, quindi non posso parlarne.
Voglio esprimere la mia simpatia per la grade semplicità d'animo e la grande fede di Robyn, che scrive:
"Ha preso la barca che faceva acqua da tutte le parti e che letteralmente affondava ,ha tamponato buchi di quà e di là.Adesso la barca anche se và in alto mare non si rovescia mai ed arriva sempre allo scalo portuale.I tamponi man mano stanno scomparendo e stanno facendo un tutt'uno con il telaio della barca".
Non so se "di essi sarà il Regno dei cieli", ma certo sono "beati i poveri di spirito".
Lo dico davvero, senza ironia. E senza la valenza negativa che normalmente viene a questi attribuita.
Almeno chi crede in cose così crede in qualcosa che sa di pulito; non nel denaro e nel potere che consente di ottenerne sempre di più (che è ancora peggio del potere in sé, del 'comandare è meglio che ...').
Però "L'anticlericalismo è duro a morire" che senso ha? Perché dovrebbe morire? Qual è l'elemento negativo nella critica al clericalismo?
Il "clericalismo indica un agire in senso politico che mira alla salvaguardia e al raggiungimento degli interessi del Clero e, conseguentemente, si concretizza nel tentativo di indebolire la laicità di uno Stato attraverso il diretto intervento nella sfera politica e amministrativa da parte di sostenitori anche non appartenenti al Clero, o talvolta non credenti." (wikipedia).
E mi pare che abbia in sé elementi sufficienti per non avere una valenza positiva, cosa che giustifica l'anticlericalismo.
In quanto alla frase "sono un umile operaio della vigna" lascerei perdere.
Pure Mussolini si fece 'operaio'.
http://www.youtube.com/watch?v=CB4_VyUnunU
Pure Berlusconi ha detto: «Io, presidente operaio ho fatto miracoli»
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&c ... iew=Libero
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Abemus Papam

Messaggioda pianogrande il 22/04/2011, 15:24

Non volevo infierire ma questa storia mi fa venire in mente che Ratzinger sta usando l'immagine di Woitila per coprire i preti pedofili e quant'altro con un ragionamento che richiama il proverbiale pollo statistico.
Un santo porta in pareggio i conti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Abemus Papam

Messaggioda Robyn il 22/04/2011, 19:01

Wojtila avrà fatto l'operaio anche per un solo anno ma il Vangelo del Lavoro come discorso ai lavoratori delle acciaierie di Terni è perfetto.Nel Vangelo del Lavoro c'è una ricostruzione perfetta di quelli che sono i postualati e i principi del lavoro.E molto più facile rendersi conto dei problemi del lavoro,per chi proviene dall'esterno,che non per chi magari ci stà sempre dentro al lavoro.E come quello che si reca all'estero,percepisce subito le differenze del luogo.Messa in modo diverso,è solo stando all'estero che si può avere una radiografia perfetta dell'Italia ciao robyn
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Re: Abemus Papam

Messaggioda Robyn il 23/04/2011, 11:53

Provo a riassumere alcuni passaggi fondamentali del l Vangelo del Lavoro poiche è troppo lungo per scriverlo tutto
-Considero una grazia l'essere stato operaio,perche questo mi ha dato la possibilità di conoscere da vicino l'uomo del lavoro,del lavoro industriale,ma anche di ogni altro tipo di lavoro
-La centralità e la dignità della persona umana spingono il Papa e i vescovi a proclamare la loro sollecitudine per il mondo del lavoro.La chiesa ha molto da dire non nelle questioni tecniche,ma nelle questioni fondamentali e nella difesa della dignità e dei diritti dei lavoratori.Essa proclama che la dignità del lavoro fà parte della dignità dell'uomo,e tutelando la dignità del lavoro ,essa sà di contribuire positivamente alla difesa della giustizia sociale.E se non le sfuggono i risultati raggiunti,giusto motivo della vostra fierezza,essa conosce poi troppo bene le ansie e i pericoli che essi costano.Come operai del settore industriale voi siete inseriti nell'ingranaggio del lavoro moderno che la forza inventiva del genio umano ha ingigantito.Allo stesso tempo però voi siete sottoposti sia alle più entusiasmanti che alle più pericolose conseguenze di tale processo,non soltanto sotto l'angolatura economica sociale,ma anche sotto quella etico-religiosa.Con l'affermarsi della organizzazione scientifica del lavoro e con le conseguenti catene di montaggio si è accentuata sempre più la situazione di alienazione dell'uomo e la sua impossibilità di partecipare responsabilmente al lavoro che esegue.Inoltre in questi ultimi anni ha fatto ingresso nel campo dell'industria l'automazione e l'elettronica non sempre favorevole all'uomo.Attualmente i lavoratori e le lavoratrici acquistano sempre più universalmente la consapevolezza della loro dignità e questo in connessione con le nuove condizioni dell'economia e della tecnica.La percezione e il bisogno di tale giustizia si fanno sempre più accorati nella coscienza umana che se da un lato riconosce i risultati raggiunti dall'altra soffre sempre di più di discriminazioni e carenze che ledono le legittime aspirazioni dei lavoratori
-La giustizia sociale nella visione cristiana costituisce la base della convivenza civile.Essa dirige le cose verso il bene comune.Superando le rigide delimitazioni della giustizia comunicativa,essa subordina le cose all'uomo,i beni individuali al bene comune,il diritto di proprietà alla vita.Essa vuole eliminare ogni condizione di lavoro che sia indegna della persona umana
<Eccoci allora carissimi al punto centrale su cui è incentrato il mio discorso.Non mi stancherò mai di affermare che le strutture dell'economia sono accettabili solo e unicamente se umane.In una società che vuol'essere giusta e umana il profitto e il lucro non possono prevalere.E assolutamente necessario che la persona rimanga il soggetto principale dell'economia e delle diverse strutture di produzione.Ho scritto nella" Redemptor hominis"<<la persona non può rinunciare a se stessa nè al posto che gli spetta nel mondo visibile,non può diventare schiava dei sistemi di produzione dei suoi beni.Dio l'ha creata per essere protagonista e non schiava del lavoro>>.In questa esigenza si debbono collare il diritto al lavoro e gli altri diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.Il lavoro costituisce un diritto inalienabile della persona umana perche dà significato alla vita .E' da auspicarsi che tale diritto rappresenti una realtà concreta per ogni cittadino.Procurare lavoro o impiego non è facile ma è qui l'impegno centrale della politica e dell'economia>
Ho scritto nella "Laborem exercens" che la concreta verifica della giustizia nell'economia e del suo retto funzionamento è rappresentata da giusto salario.In effetti il modo per realizzare la giustizia nei rapporti di lavoro è quello della giusta renumerazione.Mediante la giusta renumerazione viene aperta la via concreta di accesso ai beni destinati all'uso comune.Adeguando la renumerazione nelle sue molteplici e complementari modalità si può affermare che il lavoratore/trice partecipa equamente alla ricchezza e contribuisce in modo solidale alla sua creazione.La giusta renumerazione è un postulato di un'economia sana al servizio della giustizia sociale.Oltre alla giusta renumerazione và salvaguardata la giustizia in tutte le fasi del processo economico.Desidero ancora attirare la vostra attenzione sù un'altro aspetto della giustizia sociale che è la partecipazione dei lavoratori/trici all'elaborazione a tutti i livelli delle cose che li riguardano.In tal senso i sindacati,nati sulla base della lotta,vanno tutelati con leggi sagge e nei loro atteggiamenti di opposizione sociale devono dare risalto al giusto bene alla sete di giustizia sociale e non essere contro gli altri.Infatti il lavoro è per unire ed è qui la sua grande forza sociale.Inoltre nell'ambito del bene comune i sindacati devono sempre tener conto della limitazione che la situazione economica può a volte richiedere.Gesù guarda con amore al vostro lavoro

Discorso ai lavoratori/trici dello stabilimento di Solvay(Livorno),19 marzo 1982
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