E allora facciamo notare che la cultura di cui ci si vanta (ma basterebbe molto meno) dovrebbe consigliare di rendersi conto che non esiste solo la sinistra-sinistra e la destra berlusconiana, ma tutto un variegato mondo di posizioni politico-ideologico.....
Se rispondessi che questo augusto concetto - preso all'ingrosso -è comune ed elementare patrimonio di noi tutti, probabilmente, fin dai tempi delle scuole medie, potrei sembrare polemico: ma è la verità. Una banale verità, che come tutte le cose banali rimane pur sempre vera, ma in se stessa significa poco o niente, se non viene calata nella realtà complessa nella quale viviamo.
Per parafrasare, insomma, direi che per qualcuno sarebbe ora di uscire dalla sfera dell'adolescenza intellettuale, chenon è compensata, ma semmai aggravata, dall'aggressività e dalla supponenza queste sì "adulte".
Nel brano citato, tuttavia, qualcosa da notare di interessante c'è: non si parla di "idee" ma di "posizioni" - anche se credo che questo termine sia usato al posto dell'altro, nella consueta superficialità con la quale ormai si parla all'ingrosso.
Le idee, quando sono tali, queste sì che si presentano in una gamma infinita, tanto meno classificabili quanto più sono nuove ed originali: al limite, ogni persona è unica e diversa dalle altre nella sua individualità e nella sua personalità, anche intellettuale.
Ma le idee non sono "opinioni", e non sono una semplice emanazione di flatus vocis, ossia una frase buttata come gli scarabocchi "creativi" di un bambino alla scuola materna.
Le idee non vanno mai sole, sono in genere un insieme coerente, anche quando sono un piccolo insieme: sono una concatenazione di ragionamenti, anche e soprattutto quando sfociano in un giudizio specifico, in una singola immagine.
In una specifica "posizione".
Ecco, le posizioni non sono per l'appunto infinite. Le posizioni sono una scelta, e le scelte esistenziali sono spesso limitate, e quelle politiche ancora più limitate.
Noi qui - come in tutti i loghi di discussione - esponiamo sia posizioni, sia idee: il problema è se e come le posizioni e le idee siano in qualche misura coerenti tra loro.
Possono esserci naturalmente anche apparenti contraddizioni tra alcune idee e alcune posizioni espresse dalla medesima persona: persona che dovrebbe essere in grado di capire che sarebbe opportuno spiegare, eventualmente appianare, questa contraddizione, invece di ringhiare contro chi se ne meraviglia.
Capita anche che qualcuno esprima niente di più che opinioni e posizioni, senza passare per il campo delle idee, almeno in apparenza, pur essendo convinto di aver manifestato chissà quale "idea": tutto ciò è molto "umano", ma è anche un caso molto più disperato del precedente.
Ora mettiamo tutto questo in rapporto con il nostro caso specifico.
Punto uno, i nostri amici - almeno quelli che con la giusta coda di paglia si sono sentiti chiamati in causa - non rispondono mai nel merito, e questo è già un indizio significativo sull'esistenza di "idee", e sulla voglia di confrontarele con quelle altrui.
Punto due, la varietà delle idee tra i milioni di persone che stanno nel centro-sinistra, così come tra chi sta a destra, è grande e sfaccettata: ma è insito nel concetto stesso fondante della politica democratica il fatto che anche la più estesa varietà deve contemplare valori comuni, e una quantità e qualità sufficienti di idee condivise o assimilabili tra loro, tali da giustificare e rendere comprensibile il concetto stesso di "parte politica" diversa da un'altra.
Se qualcuno mostra di avere idee e valori tali da poter stare con fatica, o per nulla, nella "infinita varietà" di una parte, mentre si confondono e si adattano benissimo nella "infinità varietà" della parte avversa, viene naturale chiedersi quale sia il senso e la coerenza di tutto ciò, e chiederne conto ai diretti interessati.
Se questi diretti interessati sono così gentili, così intelligenti e così umili da rendersi conto dell'altrui prpelssità, benissimo, la discussione se ne avvantaggia certamente.
Se questi diretti interessati reagiscono soltanto - ripetutamente, per anni, in qualunque modo gli si rivolga la domanda - con varie perifrasi che significano tutte un "vaffanculo", e vaneggiando con intenzioni ingiuriose su presunte o reali appartenenze, usando lo stesso linguaggio e le stesse immagini usati da quella destra alla quale pretendono di differenziarsi, mostrando un livoroso e feroce disprezzo per la "infinita varietà" delle idee di coloro con i quali dovrebbero convivere in una "parte", allora il discorso deve ritenersi chiuso.
Poiché tutto ciò è chiaro da qualche anno, almeno in questo forum, è da qualche anno che io prendo atto che il discorso è chiuso, senza possibili redenzioni.
Tuttavia, non tanto l'ottimismo della volontà, o la fiducia nella natura umana, quanto la realtà nuda e cruda del forum fanno sì che non si riesce a sfuggire al destino di inciampare continuamente nelle esternazioni di questi nostri amici, e di rimanere perennemente frustrati nell'aspettativa di avere risposte a quelle che sono le uniche domande che suscitano i loro interventi: risposte che sarebbero, tra l'altro, utili a capire cosa sia questo PD, o cosa non sia e non sarà mai, e cosa sia o non sia quella destra, o quel centro.
E capire anche perché coloro che, a quanto pare, si fanno vanto della "infinità varietà" delle posizioni politiche - e allo stesso tempo hanno le convulsioni verso quella che chiamano la sinistrasinistra - sono poi tanto calorosi sostenitori del bipolarismo, nel quale è assai probabile che debbano convivere con la siniustrasinistra - a meno che nella loro "idea" di bipolarismo non preferiscano convivere con la destradestra, cosa che sembra un paradosso polemico, ma che io credo che sia piuttosto probabile, visto ciò che dicono in tante occasioni.