Da Il Messaggero:
«Le aziende inglesi boicottano l'Italia per gli scandali sessuali di Berlusconi»
Il giornale inglese Private eye riporta le affermazioni fatte
dell'ambasciatore inglese durante un incontro a porte chiuse
ROMA - La credibilità del premier Silvio Berlusconi all'estero, già scossa da scandali e gaffe, subisce un nuovo colpo. L'ambasciatore inglese a Roma, Christopher Prentice, da poco in Italia, ha detto infatti durante un incontro a porte chiuse tenuto nelle scorse settimane a Venezia che le imprese britanniche stanno boicottando il Belpaese per colpa dell'immagine del suo leader. Lo rivela nel numero in edicola oggi il periodico satirico inglese Private eye in un articolo intitolato "Silly bungas", un gioco di parole che mischia "bunga bunga" e il modo di dire "silly buggers", frase popolare che si usa nella lingua di Shakespeare per indicare chi combina pasticci che poi vuole tenere segreti (oltre che in una accezione decisamente più volgare). Parole, nota il giornale, che se pronunciate in pubblico avrebbero scatenato una tempesta.
«Dovete realizzare che l'Italia ha un gigantesco problema di immagine», ha detto il 56enne Prentice a una sorpresa folla di diplomatici italiani e giornalisti inglesi riuniti a Venezia per una conferenza anglo-italiana che si tiene annualmente per un selezionato gruppo di reporter "amici". «Molte aziende britanniche hanno deciso di non investire in Italia per gli scadnali sessuali di Berlusconi», ha continuato l'esperto diplomatico. Parole che, anche se dette in un incontro a porte chiuse, sono suonate molto inusuali per un ambasciatore di un governo alleato di Roma. Il giornale inglese continua racontando che Prentice stava parlando durante una sessione seguita a un pranzo innafiato da ottimi vini del Veneto, quando la dicussione è scivolata «sull'insaziabile appetito di Silvio Berlusconi per giocare il bunga bunga con escort minorenni».
La rivelazione sulle imprese inglesi che non considerano più l'Italia un paese dove investire avrebbe ammaccato ulteriormente il già indebolito premier italiano. Ma appena i giornalisti inglesi sono piombati sull'ambascotore Prentice per avere dettagli su quali fossero le imprese inglesi che non volevano più investire sull'Italia, scrive ancora il giornale, «l'untuoso portavoce di Berlusconi, il sottosegretario di Stato, Paolo Bonaiuti, è intervenuto rabbiosamente insistendo che la gaffe non poteva essere riferita perché l'incontro era a porte chiuse e nessuna dichiarazioni poteva essere riportata fra virgolette». Apparentemente imitando il suo capo, scrive ancora Private eye, «il 72enne Bonaiuti si è presentato all'evento con a rimorchio la sua giovane moglie trofeo, una statuaria bionda».
L'incidente, conclude il periodico inglese, ricorda una gaffe di un altro ambasciatore britannico, Sir Ivor Roberts, che tempo fa aveva scatenato un putiferio e titoloni su tutti i giornali per aver detto durante un'altra conferenza a porte chiuse che l'ex presidente americano George W. Bush era «il miglior sergente reclutatore di Al Qaeda». Questa volta tuttavia, chiude sarcastico Private eye, la stampa di Sua Maestà si è subito allineata. Bonaiuti ha infatti chiarito, sempre secondo quanto riportato dal giornale inglese, «che chiunque avesse fatto il suo dovere di corrispondente non sarebbe più stato invitato a divertirsi a Venezia l'anno prossimo». E dunque nessuno ha avuto il coraggio di riportare le frasi dell'ambasciatore Prentice.
Martedì 29 Marzo 2011 - 15:43 Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Marzo - 16:30