La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Politica e criminalità

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Politica e criminalità

Messaggioda pianogrande il 30/03/2011, 18:58

Continua il declino politico e morale della lega che era partita contro Roma ladrona e, adesso, partecipa da complice attivissimo, ai colpi di mano di Berlusconi per dare la libertà ai criminali più in fretta possibile. Il partito della sicurezza dovrebbe andare a nascondersi. Lavora attivamente per la sicurezza dei criminali.
Mi aspetto, per intemerata fiducia nella gente, una discesa di consensi.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Politica e criminalità

Messaggioda cardif il 30/03/2011, 20:25

pianogrande ha scritto:Mi aspetto, per intemerata fiducia nella gente, una discesa di consensi.

Anch'io (ma più che altro lo spero)
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1700
Iscritto il: 13/04/2009, 18:29

Re: Politica e criminalità

Messaggioda flaviomob il 08/04/2011, 23:31

Riporto alcuni estratti dalla relazione di Roberto Scarpinato, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta, presentata a Bruxelles lo scorso 29-30 marzo nell’ambito delle discussioni al Parlamento Europeo “Verso una strategia europea per combattere il crimine organizzato transnazionale”.

Consiglio vivamente la lettura integrale.

Flavio

- - - - -

L’evoluzione della specie: dalle mafie tradizionali ai Sistemi criminali

di Roberto Scarpinato – 4 aprile 2011

[...]
La sinergia tra risorse diverse – politiche, economiche e militari – dà vita a potenti macchine sociali in grado di condizionare interi comparti della vita pubblica e di controllare ampi settori del mercato.

Sino agli inizi degli anni Novanta, i sistemi criminali hanno operato principalmente nel settore edilizio e degli appalti pubblici, monopolizzando il 90% circa degli appalti, e facendo lievitare enormemente il costo delle opere pubbliche.

[...]
Un imprenditore che per vari anni ha operato in Lombardia, mi ha riferito che il silenzio di molte imprese non colluse con la mafia, deriva anche dalla consapevolezza di non essere in regola con la legge sotto vari profili: evasione fiscale, mancato rispetto delle norme sindacali, violazione rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro, etc.

Tale operare nell’illegalità delle imprese le rende ricattabili da parte delle organizzazioni mafiose che, quindi, anche per questo motivo sanno di potere contare sul loro silenzio.

L’omertà culturale sulla mafia che sembrava una caratteristica della Sicilia e di altre regioni meridionali, si diffonde così anche nel Nord del paese, alimentandosi in parte delle convenienze economiche di cui ho detto, in parte di sottovalutazioni culturali di una opinione pubblica che continua a ritenere che la mafia sia solo quella che spara e che gli episodi di violenza che talora vengono alla luce, siano fatti isolati.

In parte si teme anche che rivelare la realtà della presenza della mafia su quei territori sia negativo sotto il profilo del marketing territoriale.

In una recente inchiesta giornalistica sulla diffusione della mafia al Nord della prima rete della televisione di Stato, i giornalisti hanno avuto gravissime difficoltà a trovare imprenditori del Nord disposti a farsi intervistare sul tale tema.

Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, città che si trova in una delle regioni più ricche del paese, ha dichiarato alla stampa che per un decennio aveva tentato inutilmente di convincere politici e amministratori che in quel territorio le imprese mafiose stavano conquistando vari settori del mercato – da quello dei trasporti, a quello delle costruzioni, a quello dello smaltimento dei rifiuti – praticando prezzi competitivi fuori mercato che mettevano in ginocchio le imprese legali.

[...]

Sono innumerevoli infatti i magistrati italiani, tra i quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino assassinati dalla mafia con gli uomini delle loro scorte nel 1992, che hanno dovuto subire gravissimi attacchi del mondo politico perché con le loro indagini mettevano in pericolo gli interessi di Sistemi criminali operanti in varie parti del paese o di uomini molto potenti

In questi ultimi anni l’attacco contro la magistratura italiana è divenuto sempre più violento e pressante.

Sono all’ordine del giorno una serie di progetti di legge che tramite modifiche della Costituzione e leggi ordinarie, ma di sostanza costituzionale, tendono a ricondurre la magistratura sotto il controllo del potere politico e a sottrarre al pubblico ministero la possibilità di accertare i reati per riservare tale potere solo alle Forze di Polizia subordinate gerarchicamente al potere esecutivo e, quindi, al potere politico.

Sono inoltre in discussione progetti di legge che tendono a limitare l’utilizzazione di strumenti di indagine essenziali come le intercettazioni.

Tenuto conto della complessa realtà che abbiamo descritto, si può comprendere come riforme di tale natura non si limiterebbero ad incidere solo su alcuni assetti interni dell’ordinamento giuridico italiano, ma potrebbero determinare una grave riduzione della capacità complessiva di risposta del Stato italiano nei confronti della corruzione, dei Sistemi criminali, dei vertici delle mafie e della criminalità del profitto, creando nel cuore stesso dell’Europa un pericoloso focolaio d’infezione.

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/33652/78/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Politica e criminalità

Messaggioda flaviomob il 12/04/2011, 23:53

martedì 12 aprile 2011
PD RITIRI APPOGGIO A LOMBARDO
Davanti ad accuse così pesanti (leggi qui) Raffaele Lombardo si dovrebbe dimettere e difendersi, mentre Bersani dovrebbe dire che questa situazione non e' piu' eticamente sostenibile e il Pd dovrebbe ritirare il suo appoggio alla Giunta.
Gia' il 31 luglio del 2010 la Procura di Catania parlava di risalenti rapporti diretti e indiretti tra il presidente Lombardo ed esponenti di Cosa Nostra della provincia di Catania e gia' ad agosto avevo denunciato come un suicidio politico l'alleanza tra l'Mpa e il Pd in Sicilia.
Ora come allora penso che il Pd non possa ignorare il problema.

http://www.ignaziomarino.it/news.asp?id=866

L'atto d'accusa dei magistrati
"Ecco i legami tra Lombardo e i boss"
Il governatore avrebbe chiesto voti ai boss "ingenerando il convincimento di essere disponibile ad assecondare le esigenze" di Cosa nostra. Così scrivono i pm. E Fini avverte: "Quando si è chiamati a rispondere ad accuse particolarmente gravi si fa un passo indietro"
dal nostro inviato ALESSANDRA ZINITI
Lombardo durante la conferenza stampa in cui parlò dell'inchiesta
CATANIA - Raffaele Lombardo li sfida a trovare una prova "di una qualsiasi assunzione, favore, appalto", ma i pm insistono. Il governatore, così come suo fratello Angelo, avrebbe "contribuito sistematicamente e consapevolmente alle attività e al raggiungimento degli scopi criminali di Cosa nostra", "sollecitando i vertici dell'organizzazione a reperire voti" e "strumentalizzando la propria attività politica" per 10 anni, dal 1999 al 2008.

Così si legge al capo B10 dell'avviso di conclusione delle indagini notificato a 56 degli indagati dell'inchiesta Iblis. Ventotto pagine nelle quali i pm Gennaro, Santonocito, Fanara e Boscarino ricapitolano i capi d'accusa e avvisano i loro difensori del deposito degli atti d'indagine: settanta faldoni, centinaia di migliaia di pagine da ieri a disposizione dei legali che hanno venti giorni per depositare memorie difensive o per farsi interrogare. Lombardo, insieme agli avvocati Massimo Motisi, Grazia Volo e Guido Ziccone, deve ancora valutare l'opportunità di chiedere un interrogatorio o di limitarsi invece a controdeduzioni scritte.

La pagina e mezzo dedicata nell'avviso di conclusione delle indagini ai fratelli Lombardo contiene valutazioni pesanti dei pm che, al termine di due anni di indagini e riscontri alle dichiarazioni dei pentiti e alle affermazioni contenute nelle intercettazioni dei dialoghi tra alcuni dei mafiosi arrestati, insistono nell'accusare Raffaele ed Angelo Lombardo di "aver concorso - pur senza esserne affiliati - nell'associazione mafiosa di Cosa nostra etnea contribuendo a violare l'ordine pubblico".

Due i punti in cui i pm catanesi esplicitano le condotte di reato attribuite ai fratelli Lombardo. Nel primo si legge che "sollecitando, direttamente o indirettamente, i vertici dell'organizzazione mafiosa a reperire voti per loro e per i partiti nei quali gli stessi militavano e, in tal modo, ingenerando nei capimafia il convincimento circa la propria completa disponibilità ad assecondare le esigenze della consorteria mafiosa negli specifici settori del controllo diretto ed indiretto di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici mediante la strumentalizzazione della propria attività politica e dell'attività politico-amministrativa di esponenti della stessa area, collocati in centri di potere istituzionale (amministratori comunali, provinciali e regionali) e sub-istituzionali (enti pubblici e privati) - determinavano e comunque rafforzavano il proposito criminoso dei capi e dei partecipi dell'associazione".

In altre parole, i magistrati ritengono che i Lombardo, o i loro uomini, abbiano chiesto voti alla mafia lasciando intendere di essere "a disposizione" nell'agevolare ogni loro interesse economico e, così facendo, avrebbero di fatto agevolato Cosa nostra. Di più, nel secondo punto del capo d'imputazione, i pm insistono sulla "strumentalizzazione dell'attività politica" dei Lombardo e degli amministratori dell'Mpa che a loro rispondono "onde agevolare - si legge - l'attribuzione di appalti, concessioni, licenze, finanziamenti anche ad imprese a disposizione dell'associazione mafiosa, posti di lavoro ed altre utilità in favore di membri di organizzazioni criminali di stampo mafioso".

La Procura ribadisce anche l'accusa relativa allo scambio di voti che Lombardo ha sempre negato anche quando ha ammesso gli incontri con alcuni mafiosi, come ad esempio il boss Giuseppe Di Dio, che intercettato racconta di aver ricevuto la sua visita alla vigilia di una competizione elettorale. Secondo i pm, Lombardo si sarebbe "accordato con la famiglia catanese di Cosa nostra in un arco temporale particolarmente esteso per ricevere voti in numerose competizioni elettorali (Europee 1999, Provinciali 2003, Europee 2004, Comunali e Regionali 2008) per loro e per i partiti politici nei quali militavano con la promessa di attivarsi in favore della stessa associazione mafiosa nell'adozione di scelte politico-amministrative ed affidando a soggetti notoriamente a lui legati, tra cui il fratello Angelo ed il geologo Giovanni Barbagallo, intraneo all'organizzazione, il ruolo di diretti intermediari nei rapporti con gli esponenti dell'organizzazione mafiosa".

Un sistema - è la conclusione dei pm - con il quale Lombardo "intenzionalmente ingenerava, manteneva e rafforzava il diffuso convincimento sulla sua completa disponibilità, in tal modo accrescendo il prestigio criminale e la capacità di infiltrazione dell'organizzazione mafiosa nella politica e nell'economia, così consentendo all'organizzazione di avvicinare a sé numerosi imprenditori e politici i quali, a loro volta, accrescevano in modo esponenziale le capacità operative ed economiche dell'organizzazione nei rispettivi settori".

Gianfranco Fini, uno degli alleati più forti di Lombardo, ha lanciato ieri da Marsala, dov'era in visita, il suo altolà: "Al di là delle sentenze, va valutata l'opportunità politica: e questa vuole che quando si è chiamati a rispondere di accuse particolarmente gravi si fa un passo indietro".

http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... -14830991/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Google [Bot] e 32 ospiti