da pierodm il 18/02/2011, 1:07
Come si può intuire, personalmente non dovrei essere particolarmente favorevole - almeno in teoria - alla Tinagli.
Ma mi sembra che, realisticamente, sia una persona competente e di interessante formazione politica.
Quanto alla Bonino, il triste patteggiamento con Berlusconi è di Pannella, mentre Emma si è dissociata - sia pure con quel riguardo dovuto all'affetto e alla lunghissima militanza con il vecchio guru radicale.
Irene Tinagli
È docente all'Università Carlos III di Madrid, specializzata in sviluppo economico, innovazione e creatività, nonché consulente del Dipartimento Affari Economici e Sociali dell’ONU, della Commissione Europea e di diversi enti e governi regionali sia in Italia che all'estero.[1]
È stata ricercatrice presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, esponente del Partito Democratico (dal quale è uscita a seguito di una sua lettera aperta a Walter Veltroni) ed è tutt'ora membro dell'associazione italiana per i diritti civili Equality e del think tank Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo[2]
Nel marzo 2010 è stata premiata dal World Economic Forum per "le doti professionali, impegno nella società e potenziale contributo a dare forma al futuro del mondo" come "Young global leaders". [3]
È autrice del libro Talento da svendere, edito da Einaudi[4] e editorialista per il quotidiano "La Stampa" [5].
La scalata di Irene Tinagli: dal PD a 'Italia Futura' di Montezemolo. Sarà lei la traghettatrice verso il dopo Berlusconi?
L'economista di fama internazionale ha dato il 'la' al nuovo laboratorio di idee seguito anche da Fini, Enrico Letta, vari imprenditori e politici. Il suo intervento in un video
Da Gonenews.it
Forse in questo momento è la donna empolese più conosciuta in Italia e all'estero.
Dalle sue parole è partita un'avventura che qualcuno azzarda definire come un possibile 'superamento del berlusconismo'.
C'è infatti anche Irene Tinagli, 34 anni, nata e cresciuta a Empoli, adesso docente di economia all'università Carlos III di Madrid, consulente del Dipartimento Affari Economici e Sociali dell'ONU, della Commissione Europea e di numerosi governi regionali, enti e aziende in Italia e all'estero, tra le anime della fondazione 'Italia Futura' che ha come leader Luca Cordero di Montezemolo.
Il progetto 'IF' è stato presentato oggi (mercoledì 7 ottobre) a Roma, nelle sale di Palazzo Colonna.
La Tinagli, che dalle pagine del suo libro 'Talento da svendere' si era fatta portavoce del mondo dei precari e di chi in Italia non riesce a trovare il proprio spazio seguendo le leggi della meritocrazia, era stata una delle prime a credere nel Partito Democratico.
Addirittura fu inserita da Walter Veltroni nella segreteria nazionale a inizio 2008, dopo la tornata delle primarie che elessero l'ex sindaco di Roma a segretario.
"In un primo momento - si legge in un'intervista del 9 gennaio 2008 de 'Il Tirreno' - ho chiesto di essere inserita in una lista a Empoli, visto che pur lavorando a migliaia e migliaia di chilometri è la mia città natale dove ho vissuto per molti anni con la mia famiglia. In realtà, forse, conosco meglio il contesto milanese, dove ho più contatti, ho studiato e ho lavorato per alcuni anni. A Milano (si è laureata alla Bocconi, ndr) mi sono trovata benissimo e la mia candidatura, con grande sorpresa è stata accolta con grande entusiasmo da tutti gli attivisti locali. Molte persone mi conoscevano e mi hanno mostrato tanto sostegno e amicizia. Il periodo di campagna elettorale è stata una grandissima esperienza e sono rimasta in contatto con loro e con alcune attività che stanno portando avanti".
Poi la rottura nel novembre 2008: "Veltroni ha tradito - spiegò allora - non ero mai stata consultata".
In un'intervista a Il Giornale del 22 novembre 2008, spiegò: "È una decisione che mi è maturata dentro lentamente, figlia di una delusione profonda. È tutto il meccanismo del PD che è sbagliato. Se io devo fare un intervento, in università o in azienda, per prima cosa mi preparo. Gli ordini del giorno, l'abc di ogni dibattito, erano sempre astrusi, vaghi. Per ore si discuteva di tutto e nulla. Vani comizietti, si parlava di quello che capita. Finché ogni volta, a dieci minuti dalla fine, dal vertice arrivava la proposta vera su cui votare: zero riflessione, alzata di mano, tutti d'accordo, tutti a casa".
Da qui un altro passo: l'incontro con l'ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, e l'adesione al suo "think tank", una corrente di pensiero che punta a far emergere l'Italia dal punto di vista sociale.
Dal loro incontro e dai legami con altri nomi illustri di politica e imprenditoria ecco dunque 'Italia Futura', che oggi si è presentata proponendo, in apertura, uno studio realizzato proprio dalla stessa Tinagli sulla mobilità sociale, disponibile nell'allegato pdf.
Oltre alla sua presenza, spiccano quelle del presidente della Camera Gianfranco Fini, del numero uno della Comunità di Sant'Egidio Andrea Ricciardi, nonché dell'onorevole Enrico Letta. Lo stesso ex Margherita Francesco Rutelli e il leader dell'UDC Pierferdinando Casini hanno dimostrato interesse per questa fondazione, presieduta da Andrea Romano, docente di storia contemporanea all'Università di Roma Tor Vergata, collaboratore del Sole 24 Ore e autore di numerosi libri sulle culture politiche del Novecento.
Irene Tinagli ci aveva dunque lasciati contestando le scelte del PD su scuola, pubblico impiego e temi etici. Adesso invece è lì, relatrice d'onore, a spiegare i punti cardine di 'Italia Futura': il fondo opportunità, un sostegno economico per gli studi, attivato alla nascita, con versamenti periodici dallo Stato; il pacchetto per le giovani famiglie, per sostenere le giovani coppie con figli sui problemi legati ad affitto, baby sitter e ai contributi fiscali; gli affitti di emancipazione, per aiutare i giovani lavoratori a rendersi indipendenti. Tematiche, queste, che con tutta probabilità non è mai riuscita ad esprimere a fondo nelle fila del Partito Democratico nel corso del 2008.
"Si parla tanto di mobilità sociale, ma in Italia non se ne conoscono i contorni - ha detto la Tinagli nella sua relazione - per questo abbiamo sia osservato le esperienze degli altri Paesi per vedere se ci sono politiche attuabili, sia avanzato alcune nostre proposte. Non servono solo misure tampone per aiutare l'Italia a emergere, ma supporti per il lavoro e l'azione".
"Noi dobbiamo misurarci sull'orizzonte lungo - ha concluso nel suo intervento, visibile integralmente nel filmato sottostante - pensare al Paese che vogliamo tra 20 anni e dare un segnale. Se questo lavoro fosse stato portato avanti 20 anni fa non saremmo stati qua a parlarne. Le misure che proponiamo non sono a costo zero e siamo in periodo di crisi, ma registriamo quantità di sprechi su cui far leva e proponiamo modi di ripensare l'attuale spesa. Negli ultimi anni sono state fatte anche delle non scelte, date delle priorità che hanno portato la spesa sociale destinata al 60% in pensioni e solo al 4% a famiglie, bambini e giovani. C'è da ripensare questi tipi di priorità: chiedere di rinunciare ad un anno di pensione a fronte di un piano strategico di lungimiranza che investa sulle generazioni, perché tutti hanno a cuore il futuro del nostro paese e dei nostri bambini".
Tanti applausi e spunti sicuramente interessanti, ma il punto è un altro. Come faceva notare oggi Paola Zanca su 'Il Fatto Quotidiano', la presentazione cade in contemporanea con la pronuncia negativa della Consulta sulla costituzionalità del Lodo Alfano. 'Il Sole 24 ore' aveva definito questo passaggio 'la fine dell'era Berlusconi' e c'è chi ha già profetizzato un Montezemolo in rampa di lancio verso il modo politico e chissà, verso Palazzo Chigi.
Dopo aver seguito la regola di Confindustria 'dentro la politica, ma fuori dei partiti', chissà che non sia arrivato il momento di fare il salto della quaglia. Gli appoggi ci sono: industriali di grosso calibro (come anche la famiglia Della Valle), politici già citati, rami politici bipartisan che nel duopolio PD-PdL non riescono a trovare il loro ruolo.
Ovviamente queste sono solo presupposizioni, ma se l'incantesimo si avverasse (c'è chi parla di elezioni anticipate, ma è tutto da vedere quanto sia realistico questo scenario) potremo dire: fu una brillante economista di Empoli, Irene Tinagli, a dare il là all'avventura politica che traghettò l'Italia nel 'post berlusconismo'.