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Dogmi ed eresie

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Dogmi ed eresie

Messaggioda pierodm il 15/02/2011, 10:30

Qualcuno, nel forum - non ho presente chi - ha detto che preferisce non fare citazioni.
Io le faccio, specialmente quando gli argomenti trattati sono gli stessi sui quali insisto da anni.

“Il vero golpe in Italia? Il passaggio al sistema maggioritario. E B si infilò nella mischia”
di Aldo Giannuli

Ilfattoquotidiano.it intervista Aldo Giannuli, profondo conoscitore delle trame eversive in Italia e già collaboratore della Commissione stragi.

...Che idea si è fatto di quel che avvenne nel ’93, ossia quando il berlusconismo da subcultura televisiva divenne una realtà politica?

Anche nel ’93, un po’ come oggi, lo scenario internazionale è stato predominante. Con il crollo del bipolarismo s’instaura il pensiero unico, il quale pretende omologazione. Ma la omologazione della nuova globalizzazione conosce un solo dogma: smantellare il sistema dei partiti e soprattutto il welfare state. Questo porta a un collasso e ciò favorisce, come sempre è accaduto in questi casi, la salita al potere degli avventurieri.


Dunque è stato un golpe.

Dobbiamo capirci sui termini. Nella storia d’Italia ci sono stati parecchi tentativi di colpo di stato. Ma se proprio dobbiamo dirla tutta, l’unico veramente riuscito è stato quello di Occhetto e Segni sul referendum del ’93. Liquidando il proporzionale produssero uno scollamento della costituzione, portandola verso un maggioritario spurio. Intendiamoci, non che Occhetto e Segni ne fossero consapevoli; ma siccome non sono delle aquile hanno favorito loro malgrado il golpe. Inoltre, non dimentichiamolo, in quegli anni il neoliberismo spingeva per i cambiamenti, in nome della modernizzazione. Così sia a livello internazionale che a casa nostra si creò un vuoto di rappresentanza. E per gli avventurieri fu un gioco da ragazzi infilarsi nella mischia.

Insomma, maggioritario e Berlusconi riprodussero in Italia un’altra divisione tipo Don Camillo e Peppone.

In un certo senso sì. E questo grazie al populismo, che poi significa imporre sempre un nuovo nemico. E dopo tangentopoli si dovevano trovare dei colpevoli per quel che era accaduto. Fu un’arma che Umberto Bossi non seppe sfruttare appieno e che invece Berlusconi utilizzò come rifugio per l’anti-politica e l’anti-partitocrazia. Tra l’altro con due risultati apparentemente contraddittori: da una parte fornire l’approdo a quel blocco moderato anti-comunista che mai e poi mai avrebbe votato per gli eredi del Pci; dall’altra permettere alla vecchia partitocrazia di riciclarsi.


...Immanuel Wallerstain ha paragonato la globalizzazione a un’auto senza freni e senza sterzo che accelera di fronte al precipizio.

Possiamo anche dire che la globalizzazione è come un biliardo cui abbiano sostituito le sponde. Se una volta per fare un’ottavina ci voleva una determinata forza, ora ne basta molto meno per vedere la palla carambolare avanti e indietro all’infinito. E non è detto che qualcuno, in futuro, non si prenda una biglia in faccia. Ma la domanda che dobbiamo farci è un’altra. Siamo in grado di governare il gioco? E cosa accadrà adesso? Fino ad oggi ci siamo limitati a cure sintomatologiche, come se la crisi fosse una febbre passeggera. Nessuno si è preoccupato di capire cosa fosse realmente successo. Ecco perché, dopo il pasticcio dei subprime, tutto è tornato come prima: le banche, i bonus ai manager, le ricette economiche. Per questo dico che oggi i nemici dell’economia mondiale sono il dollaro, le banche e i manager. Perché è come se si chiedesse al mondo di pagare i costi di un Impero, quello americano, che però non è più in grado di garantire la stabilità al sistema internazionale. E nel frattempo c’è chi si arricchisce.

Ma perché non si è voluto vedere la crisi (che pure era stata abbondantemente prevista)?

Il problema è l’ideologia… Un pensiero unico che non incontra ostacoli è pericoloso, perché finisce per negare l’evidenza. Forse la vittoria contro l’est sovietico, che pure si meritava di perdere, non gli ha permesso di capire che i problemi non erano risolti. Che di nuovi ne sarebbero arrivati. Ma d’altronde tutti i paradigmi nascono come eresie e muoiono come dogmi. Così il liberalismo....
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