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Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove reg

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove reg

Messaggioda gabriele il 01/02/2011, 14:04

Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove regole»
Contratti, Bonanni (Cisl) attacca: «Clima violento anche qui in certe fabbriche. Intolleranza da naziskin

PADOVA — Sconcertati da una politica precipitata in un abisso forse mai visto, incerti se fare del Marchionnismo una nuova religione, timorosi di perdere l’ennesimo treno su ripresa (che finalmente si intravede) e federalismo (tanto agognato), gli industriali veneti scelgono di sostenere la leader. Emma Marcegaglia sbarca al Gran Teatro Geox per l’assemblea di Confindustria Padova, tra migliaia di colleghi (1.800 per l’esattezza) e addetti ai lavori; plana sulla città veneta per benedire il neo presidente Massimo Pavin e marcare tutta la differenza che ormai c’è tra il potere «di chi distribuisce le risorse pubbliche» e le necessità «di coloro che producono ricchezza in questo Paese», per usare le parole di un altro protagonista della serata, il segretario Cisl Raffaele Bonanni. È una Marcegaglia che già dall’esordio sul palco fa capire che non è più tempo di grandi affettuosità confindustriali nei confronti del governo e dei media a lui fedeli: «Vedere qui tanta gente mi ripaga delle cose non belle che mi sono capitate di recente, per esempio quando sono stata insultata solo perché ho detto che il Paese è fermo». E poi, sulla lettera di Berlusconi al Corriere con tanto di proposta bipartisan, la risposta è assai fredda: «Basta parlare. Si sblocchino subito in Consiglio dei ministri i provvedimenti possibili a sostegno della crescita, come i finanziamenti già stanziati per le opere pubbliche». Ma il tema più forte della serata è forse quello delle relazioni sindacali, dello strappo Fiat e di ciò che ne consegue. Provvede Bonanni a scaldare il clima: «Anche in Veneto, in alcune fabbriche non si può discutere in assemblea. Chi ha avuto buona volontà viene denigrato.

E le sedi Cisl vengono attaccate. Un caso unico in Europa, visto che certe violenze le fanno solo i naziskin in Germania. Ecco, fanno come i naziskin ». Bonanni poi precisa che a Nord Est, nella stragrande maggioranza dei casi, «le relazioni industriali vanno alla grande. E, prima ancora di Pomigliano, in tante industrie tessili o chimiche, molte delle quali in Veneto, si erano stretti accordi per ottenere più produttività e difendere i posti di lavoro». Quasi un assist per la Marcegaglia che, chiamata a ragionare sulla rivoluzione Marchionne, sceglie una specie di via di mezzo: «Ciò che è successo a Mirafiori e Pomigliano è un fatto positivo ma riguarda casi specifici. In altre aree del Paese, come in Veneto, certi problemi erano stati risolti e affrontati». La questione adesso è come andare avanti per tutto il sistema: «Ripartiamo dalla prossima stagione dei contratti aziendali, e poi con il rinnovo dei contratti nazionali per introdurre nuove regole nelle relazioni industriali. Dovremo avere più produttività, meno assenteismo senza intaccare i diritti fondamentali, e certezze sulla rappresentanza». Ovvero: «Se il 51% dei lavoratori di un’azienda firma un contratto, il resto si deve adeguare. Non può una minoranza alzarsi e pretendere di scioperare contro». È il principio - contestatissimo dalla Fiom - introdotto a Mirafiori.

Tracce di convinto sostegno a Marchionne si trovano nelle due relazioni d’apertura: «La sua sfida - dice Francesco Peghin, il presidente di Confindustria Padova uscente - ha riportato l’Italia alla realtà, ricordando a tutti che nel mondo globale, ci piaccia o no, si gioca secondo le regole globali». C’è delusione verso la politica: «In questa legislatura c’erano i presupposti per realizzare grandi riforme, per modernizzare il Paese. Qualcosa si è fatto, la tenuta dei conti, la riforma dell’Università, ma si è fatto certamente molto meno di quello che si sarebbe potuto e dovuto». E poi l’emozionato Massimo Pavin, successore di Peghin: «Marchionne ha posto al centro i temi della competitività e della produttività, ora è necessario costruire insieme un quadro di rapporti più moderno, relazioni industriali che possano unire due obiettivi essenziali. Più flessibilità per le imprese, per meglio utilizzare turni, orari e straordinari; più retribuzione detassata, più solide speranze di riassorbimento ai disoccupati delle aziende in crisi».

Se c’è poi un tema che unifica - e senza sfumature diverse - è quello delle tasse. Marcegaglia rimarca che il «federalismo è una nostra battaglia ma vogliamo che significhi minore spesa pubblica, fisco e burocrazia più leggeri. E non il contrario». E poi, la patrimoniale: «È inaccettabile. Prima di parlare di altre tasse in questo Paese è bene ragionare su dove tagliare la spesa pubblica. Ci sono ancora ampi spazi per farlo, senza però arrivare ai tagli lineari. Noi - annuncia - faremo entro un mese una proposta di riforma fiscale. Vogliamo vedere delle azioni oggi e subito». Per avere meno fisco, bisogna ottenere meno deficit e più crescita. Corrado Passera, ad di Intesa, qualche idea ce l’ha: «Promuovere le opere che si ripagano con l’intervento dei privati; agire sul patrimonio pubblico perché qualcosa si può dismettere, e sull’evasione fiscale perché qualcosa si può recuperare, visto che vale 150 miliardi di euro». E poi, smetterla di pensare a un’Italia «che non esiste, cioé quella che viene fuori da una media tra chi sta ai vertici in Europa e chi sta agli ultimi». In platea sanno di stare tra i primi. E applaudono.

Claudio Trabona
01 febbraio 2011

http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 9967.shtml
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Re: Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove reg

Messaggioda Iafran il 01/02/2011, 14:55

gabriele ha scritto:Marcegaglia ... plana sulla città veneta per ... marcare tutta la differenza che ormai c’è tra il potere «di chi distribuisce le risorse pubbliche» e le necessità «di coloro che producono ricchezza in questo Paese», per usare le parole di un altro protagonista della serata, il segretario Cisl Raffaele Bonanni.

E i lavoratori? Se dovessero esistere, a chi si dovrebbero rivolgere per evidenziare le loro necessità?
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Re: Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove reg

Messaggioda matthelm il 01/02/2011, 16:55

gabriele ha scritto:Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove regole»
Contratti, Bonanni (Cisl) attacca: «Clima violento anche qui in certe fabbriche. Intolleranza da naziskin


Come dar loro torto. Analisi condivisibili. Se la politica dorme le forze sociali devono muoversi per non sprofondare sempre di più e questo vale per imprenditori, sindacati e lavoratori.
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Re: Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove reg

Messaggioda flaviomob il 01/02/2011, 23:11

Intanto l'istituzione della nuova festa nazionale peserà sulle imprese:

http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 0927.shtml

Unindustria al governo:
«Così la festa è a nostre spese»
«Il 17 giorno pagato ma non di lavoro»
Maurizio Marchesini

Maurizio Marchesini

La proclamazione del 17 marzo come festa nazionale per celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia finisce, a sorpresa, nel mirino degli industriali bolognesi. Non certo per ragioni ideologiche, ma per più prosaiche questioni di «portafoglio». Il punto, spiega il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini, è che «l’onere della festa ricadrà completamente sulle imprese che, in questa fase ancora di crisi, si troveranno ad erogare la retribuzione per un giorno di mancata produzione».


Sarebbe il caso di festeggiare la ricorrenza nazionale la domenica successiva e forse, in tempo di crisi, si dovrebbe posticipare allo stesso modo anche la festa del 2 giugno, peraltro di recente introduzione, per dare un po' di ossigeno alle imprese.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove reg

Messaggioda pianogrande il 03/02/2011, 1:02

di coloro che producono ricchezza in questo Paese», per usare le parole di un altro protagonista della serata, il segretario Cisl Raffaele Bonanni

Sono sicurissimo che tra "coloro che producono ricchezza in questo paese" Bonanni avrà inteso comprendere anche i lavoratori dipendenti.
E che cavolo!
Lui non è, sicuramente, tra quelli che usano la definizione di "ceto produttivo" solo per gli imprenditori.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Marcegaglia: «Il Veneto non è Mirafiori ma servono nuove reg

Messaggioda Robyn il 04/02/2011, 21:16

Per le relazioni industriali c'è la plurisettimanalità e la multiperiodalità come propone la Fiom Piemonte
Brava Fiom ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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