Robyn ha scritto:La legislazione italiana e il diritto vigente non contrastano con quella che è la morale cristiana
Non si tratta di verificare la compatibilità o di non mettere in contrapposizione l'una con l'altra: sono ambiti diversi.
La legge deve valere per tutti i cittadini, di qualunque religione essi siano.
Se in una nazione convivono cittadini di diverse religioni, la legge deve per forza prescindere da qualunque religione.
In Egitto il 90% è musulmano e il 10% è cristiano-copto. Se si ammettesse che le leggi siano improntate alla religione, là verrebbero penalizzzati i cristiani.
Anche in Italia le leggi devono prescindere dalla religione cristiano-cattolica, anche se maggiormente presente.
Perciò non va proprio posto, non deve esitere il problema della equiparazione Stato-Chiesa, legge-comandamento, peccato-reato, perdono-attenuanti. Non si tratta di negare qualcosa (lo Stato o la Chiesa) ma di includere tutto nella società.
Quelli come me che sono agnostici in quale stato dovrebbero vivere?
Le basi della convivenza devono essere la tolleranza e la solidarietà (anche per un principio utilitaristico, per il proprio interesse: sono tollerante e solidale così anche gli altri sono tolleranti e solidali con me). E' solo per vivere meglio: io e gli altri.