da Robyn il 21/01/2011, 12:41
La flessibilità dell'orario di lavoro è pensata per adattarsi alle esigenze aziendali ma non sempre le esigenze aziendali fanno i conti con le esigenze dei lavoratori.Una formula veramente rivoluzionaria potrebbe essere l'introduzione del "contratto elastico"con cui si assumono lavoratori a "tempo indeterminato" e con la quale si stabilisce un minimo e un massimo di ore giornaliere,per esempio un minimo di 6 ore e un massimo di 9 ore,ed un minimo ed un massimo di giorni di lavoro nell'ambito della settimana che deve escludere il sabato e la domenica,per esempio un minimo di 3 giorni e un massimo di 5 giorni,questo sempre a parità di reddito mensile e a parità di ore annue lavorate rispetto ad un dipendente normale.Se l'azienda a fine anno non recupera ore e giorni di lavoro queste vengono semplicemente perse.Il contratto elastico permette quindi di affrontare picchi e periodi magra aziendale.Inoltre ha il merito di limitare gli straordinari che costano di più,e i contratti a termine per affrontare situazioni determinate da picchi di lavoro.Per il resto per essere più competitivi servono più investimenti e più innovazione tecnologica,e non si può pensare in nome della flessibiltà di demolire tutele ormai largamente accettate.Inoltre un'altra forma di flessibilità è quella che permette di cambiare postazione di lavoro in azienda nell'ambito della giornata lavorativa.Infine l'assenteismo non è un problema che riguarda piccola e media industria ciao robyn
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Robyn il 21/01/2011, 14:09, modificato 1 volta in totale.
Locke la democrazia è fatta di molte persone