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'Ndrangheta, in manette ex senatore
tra i 49 arrestati il boss scarcerato ieri
Bonaventura La Macchia, già parlamentare dell'Udeur, è accusato di tentata estorsione nell'ambito del racket delle pompe funebri. Torna in cella Michele Bruni, per il quale erano stati appena disposti i domiciliari. Arrestati anche due carabinieri
COSENZA - Nuova vasta operazione contro la 'ndrangheta in Calabria: 49 arresti nei confronti di presunti affiliati alla cosca Bruni. Tra loro l'ex parlamentare dell'Udeur Bonaventura La Macchia. E anche il capocosca, Michele Bruni, che proprio ieri era stato scarcerato. La cosca Bruni, secondo quanto è emerso dalle indagini, si sarebbe infiltrata in numerose attività imprenditoriali, gestendo, tra l'altro, i servizi di onoranze funebri e una discoteca nel centro di Cosenza. Avrebbe anche un ruolo attivo nel traffico di stupefacenti, nelle estorsioni e nelle rapine contro i furgoni portavalori eseguite con la complicità di mafiosi pugliesi.
Bonaventura La Macchia era stato eletto deputato nel 1996 con la Lista Dini e nel 1999 aveva aderito all'Udeur. Era già stato arrestato negli anni '90 per reati finanziari. Nel 2008, a seguito di un'inchiesta del settimanale L'espresso, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo rimosse La Macchia dall'incarico di membro della sezione italiana della comissione Ippc (Integrated Pollution Prevention and Control).
Istituita nel 1996 dalla UE, la commissione stabilisce una serie di regole comuni per il rilascio delle autorizzazioni alle installazioni industriali in Europa (AIA) e riguarda la prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento. L'inchiesta de L'Espresso evidenziò come tra i nomi indicati dalla Prestigiacomo per la sostituzione "in toto" dei membri della commissione, dopo la sua successione a Pecoraro Scanio al ministero dell'Ambiente,
figurassero non solo personaggi di caratura scientifica inferiore a quelli sostituiti, ma anche un personaggio come La Macchia, referente per le autorizzazioni AIA, che aveva avuto a che fare ripetutamente con la giustizia.
Particolare curioso anche sull'arresto del capo della cosca, Michele Bruni, che era stato scarcerato appena ieri ed era stato posto agli arresti domiciliari. Insieme a lui, secondo quanto riferito dagli investigatori, sono stati arrestati la compagna e tre fratelli, due dei quali, comunque, erano già detenuti. Tra gli arrestati figurano anche due carabinieri, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Uno dei due militari era in servizio nella Compagnia di Rende (Cosenza), mentre l'altro era già stato sospeso.
(15 dicembre 2010)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.