Siamo destinati proprio a non capirci più nulla.
Prima delle ferie il finimondo (alleanze, sistema elettorale, caratteristiche del partito, tipo di opposizione)…ora sulla scia dei riti delle feste del PD l’uso è non di non parlare più del Congresso o di continuare a fare finta di nulla. Ovviamente i più solerti hanno già contato che il tempo non è sufficiente (questa l’abbiamo già sentita!), e ovviamente i più birichini continuano a richiedere una vera verifica della rotta e degli equipaggi.
Le parole d’ordine sono guardare avanti, firmare, mobilitare, organizzare, stare al gioco di una politica che metterà tutti d’accordo superando mal di pancia ed emicranie e saprà ritrovare la sua strada. Un vero tonfo di vita per tutti quelli avviliti e preoccupati. Una doccia fredda per tutti quelli che avevano voglia di misurarsi e far smettere l’andazzo di parlare per interviste e lettere, mentre si susseguono gli impappinamenti di una opposizione sempre più oppressa dalle sue contraddizioni e dalla mannaia del capo dello schieramento (vincitore) a noi avverso.
Noi ci crediamo talmente poco a questa ennesima catarsi da essere molto preoccupati della situazione. Per quanto ci riguarda, continueremo a cercare di parlare alla testa e alla pancia degli elettori, siano essi riformisti o non, cercando di rimuovere quella cappa che impedisce ancora al PD di essere la novità e la speranza di questo paese e delle sue tante città, e un modello di partecipazione politica.
Paolo borghi livorno x spillo di www.libertaeguale.eu 05-09-2008