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Fazio: perché è stato arrogante?

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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda franz il 06/12/2010, 23:35

flaviomob ha scritto:Gli islamici? Questo lo scrivi tu e tu soltanto.
Io non ho parlato di prepotenza della religione, ho parlato di pervasività.

Veramente parlare di (cito) "arrogarsi il diritto di sovrastare" a me pare prepotenza, non pervasività.
E parlare di "religione" in genere per me significa parlare di tutte. Senza distinzioni.
Prendo atto che ora sembri piu' circonstanziato, meno categorico.
Alcune religioni sono piu' prepotenti di altre. Altre meno. Solo al buio tutti i gatti sono bigi.
Altre (migliaia) vorrebbero ma non possono (non hanno i numeri).
Ma questo a ben vedere riguarda chiunque abbia il potere. Politico o religioso.
Che poi il caso italiano sia un unicum questa eccezione conferma caso mai la regola opposta.
Che religioni siano piu' spesso in ritardo che in anticipo è cosa nota ed è anche il maggiore effetto positivo che danno quanto a omeostasi sociale, stabilizzante. Non ci sono solo effetti negativi, come appare dal tuo contributo.
Se ci fossero solo effetti negativi, il fenomeno sarebbe già sparito da millenni.

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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda flaviomob il 07/12/2010, 0:25

Sì, è vero, tra pervasività e prepotenza non esiste sempre un confine netto, o meglio la prima è condizione necessaria (ma non sufficiente) per la seconda. Alcune religioni col tempo hanno perso o hanno edulcorato la componente normativa (o peggio dogmatica), spesso però perdendo anche il forte senso conferito alla ritualità. Secondo alcuni, la ritualità e la normatività costituiscono componenti fondamentale per la religione, per cui un decremento di queste componenti potrebbe mettere in discussione l'essenza stessa del concetto di religione.
Per wikipedia: in senso stretto, la religione è una mediazione linguistico-culturale della relazione di fede (al contrario, la fede è una relazione personale da vivente a vivente, instaurata da un dio, una dea o di dei).

Per la mia visione personale, cerco di discernere tra religione e spiritualità. Il contenuto del messaggio di Cristo, a mio modesto avviso, ha un forte coinvolgimento della sfera spirituale e un bassissimo livello di ritualità, prescrizioni vincolanti (veri e propri 'comandamenti'), non definisce in alcun modo (eccetto per la frase 'Pietro, su questa pietra costruirai la mia chiesa') la struttura gerarchica ecclesiastica da creare e mantenere (anzi sostiene che 'nessuno deve essere chiamato padre, esattamente il contrario di ciò che accade nella religione cattolica).
In realtà il cristianesimo si fonda sull'impianto della religione ebraica, su cui poi si installano alcuni precetti e contenuti cristiani. Le feste maggiori del cristianesimo o sono ebraiche rivisitate e corrette (la Pasqua) o sono antiche feste pagane o celtiche (solstizio d'inverno, halloween, etc) sostituite nel calendario.
Il protestantesimo ha compiuto certamente importanti passi in avanti (io stesso mi sento più vicino ad esso che al cattolicesimo), ma questi sono stati possibili solo in paesi sufficientemente distanti dal centro del potere temporale della chiesa, cioè da Roma e dal regno pontificio (e in genere, salvo eccezioni numericamente contenute, dalla penisola italiana). In ogni caso, i mutamenti sono stati sempre condizionati dall'evoluzione della società civile e, in ritardo, recepiti da istanze religiose riformate. Mai viceversa.


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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda flaviomob il 07/12/2010, 1:11

In ogni caso, propendo decisamente verso l'enoteismo... :lol: :lol:


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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda franz il 07/12/2010, 10:59

Se la pervasività è massima e reale, la prepotenza non serve.
Forse la prepotenza serve quando chi ha il potere teme di perderlo e vede che la pervasività arretra oppure ci sono conflitti con altre convinzioni "pervasive". Allora ci si rifugia in posizioni integraliste, arroganti, prepotenti. Credo che sia piu' un fenemeno che indica una fase discendente, non la fase espansiva.
Tra l'altro, a proposito di "mai dire mai", il cristianesimo primitivo (tra il primo e l'ottavo secolo) ha avuto un influsso positivo sulla società. Era un pensiero nettamente controcorrente ed osteggiato, nei primi secoli (martiri vari) e indusse mutamenti nella società civile di allora. Non era a rimorchio ed in ritardo ma in anticipo e trainante.
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda flaviomob il 07/12/2010, 11:52

Aveva in effetti più i connotati di un movimento spirituale che di una religione rituale, normativa, gerarchica.
Il messaggio di amore universale del Cristo rappresenta senza dubbio un motore verso l'altruismo e la solidarietà che conduce ad una società più progredita e civile. Si tratta di mantenerlo universale e di non tramare nell'oscurità per arrogarsene il monopolio (come fece il vescovo di Roma a discapito degli altri). Il messaggio di fratellanza rappresenta invece uno dei fondamenti per le istanze di eguaglianza e giustizia.


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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda pierodm il 07/12/2010, 14:45

I secoli della spiritualità in effetti sono esistiti soltanto nel senso che il caos politico e sociale seguito al declino dello stato romano consentiva un allentamento del rapporto diretto, vincolante e consolidato tra autorità e popoli, e soprattutto nella molteplicità delle autorità e dei popoli, che sostituivano l'unitarietà romana.
Per qualche secolo, quindi, è esistita una vera e forte doppia religione, quella dei popoli e quella dell'autorità, a cominciare dal fatto che per questo lungo periodo le diverse autorità vescovili, locali, "provinciali" erano assai più forti di quella romana, diramandosi spesso in interpretazioni centrifughe e tendenzialmente "eretiche", che con grande fatica l'autorità romana cercava di contenere tramite i concili.
In particolare si distingueva per forza e diffusione l'arianesimo, che aveva connotati che già allora prefiguravano il protestantesimo, e che fu fieramente avversato dalla chiesa romana. Una versione, quella ariana, di per sè assai più spirituale rispetto a quella che si andava costruendo come "ortodossa" con centro a Roma.
Ma quando parliamo del cattolicesimo non possiamo dimenticare che tale è in quanto romano, e che ha i suoi fondamenti in una chiesa che fini dall'inizio ha usato ed è stata usata, in steìretto connubio, con il potere politico: un connubio che emerge pienamente - specialmente nella strumentalizzazione da parte della chiesa - con il regno di Costantino, nel quarto secolo, fino ad uno dei falsi storici più celebri e più sfacciati, quale fu la frottola ben architettata della "donazione", sulla quale si basa la legittimazione del potere temporale vaticano.

Proprio la storia di questi primi secoli, in realtà mostra con la massima chiarezza che pervasività e prepotenza possono benissimo convivere, e che anzi l'una funge da sostegno all'altra: la necessità, la vocazione al proselitismo del cristianesimo ha come scopo qualla che possiamo definire pervasività sociale, se usiamo un termine sociologico invece di quello "religioso".
Una pervasività, un proselitismo che è doppiamente violento: lo è, in modo indiretto come prevaricazione sociale di una maggioranza che emargina e sottopone a pressioni gli "infedeli" da convertire; e lo è in modo diretto quando usa il braccio secolare dell'autorità e la persecuzione ai fini della conversione, o del privilegio da riservare ai convertiti.
Di questo genere di atteggiamenti la storia della chiesa e della religione - non solo cattolica - è piena, sia nei primi secoli, sia in quelli successivi.

Non solo cattolica, abbiamo detto: i riti protestanti, anglicani, etc, che godono di tanta buona stampa, in realtà offrono aspetti di fanatismo e di intolleranza non troppo dissimili da quelli del cattolicesimo romano, confortati da una feroce versione biblica del cristianesimo invece che dagli editti e dalle pandette papalini.
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