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Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Articoli

Messaggioda trilogy il 08/11/2010, 14:13

Un progetto che mi ricorda tanto i lavori socialmente utili :mrgreen:

[..]È per invertire un trend radicato da anni che Ian Duncan Smith, titolare del Welfare nell'esecutivo inglese, illustrerà, questa settimana in Parlamento, il suo disegno di legge per obbligare i disoccupati a lavorare. Il concetto è semplice: chi è senza impiego da lungo periodo dovrà, obbligatoriamente, svolgere compiti per la comunità per almeno 30 ore alla settimana. Se si rifiuterà gli saranno sospesi i benefits pari a circa 260 sterline al mese. L'obiettivo del governo è duplice: da un lato rieducare a orari e ritmi di lavoro, uomini e donne che da anni sono ai margini della società; dall'altro tenere fede all'impegno ideologico del manifesto Tory, secondo cui lavorare deve sempre essere più remunerativo che vivere di sussidi.[..]

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AYpdOuhC
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Re: Articoli

Messaggioda trilogy il 08/11/2010, 14:22

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:In Italia abbiamo centri di cardiochirurgia pubblici di livello internazionale a Milano, Pavia, Bologna, Roma Tor Vergata, e probabilmente anche altri, non c’è solo Palermo.




[..]Anche la sanità occasione di business. Ci sono da realizzare, racconta il vice presidente di Confindustria per l' internazionalizzazione, Paolo Zegna, che questa mattina ha incontrato il direttore generale del ministero a Riyad, 92 ospedali 700 centri medici. E' in programma una grande fiera ad aprile a Riyad, racconta Zegna, di apparecchiature e medicinali. «Noi abbiamo un'ottima immagine, sia per gli apparecchi medicali che per i medicinali.Abbiamo realizzato ospedali in Arabia Saudita 30 anni fa che gli arabi considerano ancora un modello», dice Zegna, che ha rivolto un invito al ministro della sanità saudita in Italia per vedere i nostri ospedali. Le potenzialità ci sono e sono consistenti. «Dobbiamo però trovare il modo di associarci con imprese locali - conclude Zegna -per partecipare alle gare che saranno lanciate a gennaio»[..]
Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/economia ... d=AYt9AshC
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Re: Articoli

Messaggioda ranvit il 08/11/2010, 16:51

OT.....ma mica tanto!

Nel suggerire la lettura di un libro che avevo letto tanti anni fa a mia figlia, ho ritrovato questa frase che sarebbe bene tenessimo tutti sempre presente.... :

Di norma, nei confronti degli Altri, si parte col piede sbagliato, un po' per la innata presumzione di infallibilità, un po' per la paura di essere contraddetti, un po' per una illusione di superiorità un po' per un eventuale complesso di inferiorità.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Articoli

Messaggioda Iafran il 08/11/2010, 17:07

ranvit ha scritto:Per il futuro, poi, non sono per niente ottimista, temo che la "meravigliosa e parolaia classe politica italiana" che si sta proponendo in questi giorni continuerà a "divertirsi" (insieme ai lecchini dei componenti la futura "casta" politica) sul già malcapitato popolo italiano!
Però, se altri hanno "ottimismo" ... sono fatti loro!


Un po' pessimista direi...ma sono fatti tuoi!


Come sempre, c'è il martello e c'è l’incudine, ci sono quelli che scialacquano e quelli che pagano, quelli che si preparano a subentrare e gli altri che aspettano, quelli che vogliono vivere il loro momento e gli altri che sanno stare dove sono, ci sono quelli che se ne fottono delle regole e gli altri che le osservano, ci sono quelli che "tutto e subito" e quelli che si accontentano di quel che passa il convento ... ci sono quelli che commerciano "cavoli" e quelli che li reputano sempre fuori luogo, non soltanto a merenda.
Il mondo è tanto vario e offre possibilità a tutti, però se certune categorie (elencate per prime nelle proposizioni) non possono fare a meno delle altre, i componenti delle altre categorie (... quelli che pagano, che aspettano, che sanno stare dove sono, che osservano le regole, etc.) possono fare a meno delle prime, anzi se si guardano bene dal non essere raggirati ... ci guadagnano pure! ;)
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Re: Articoli

Messaggioda franz il 08/11/2010, 17:31

Iafran ha scritto:Il mondo è tanto vario e offre possibilità a tutti, però se certune categorie (elencate per prime nelle proposizioni) non possono fare a meno delle altre, i componenti delle altre categorie (... quelli che pagano, che aspettano, che sanno stare dove sono, che osservano le regole, etc.) possono fare a meno delle prime, anzi se si guardano bene dal non essere raggirati ... ci guadagnano pure! ;)

Si', per come hai suddiviso le cose, i primi hanno bisogno dei secondi e non viceversa.
Ma senza suddivere nulla, è chiaro che al mondo ognuno ha sempre bisogno di qualcun altro.
Nessun uomo è un isola.
Franz
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Re: Articoli

Messaggioda flaviomob il 09/11/2010, 17:41

Comunque a parte le nostre polemiche economiche bilaterali, la Svezia rimane un modello di governance economica da cui sarebbe utile prendere esempio.


Sacrosante parole, Trilogy. E non solo per la governance economica. Etica e senso dello stato, del bene comune.
E' sempre un piacere leggerti :) Complimenti


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Articoli

Messaggioda Iafran il 12/11/2010, 14:05

Iafran ha scritto:
Loredana Poncini ha scritto:E questo perché ognuno di noi possa vivere non grazie alla competizione ed all'accaparramento,

Forse basterebbe solo che le remunerazioni dei parlamentari e dei politici vari fossero molto più vicine a quelle dei cittadini e adeguate alle loro prestazioni e che non si facesse di tutto per instaurare in Italia "caste" di privilegiati.


A dire che 150-190 anni fa lo spirito di tanti "italiani" illustri e non illustri era ben altro (anche se gli opportunisti e quelli con il senso degli affari non sono mai mancati sulla faccia della Terra) altrimenti non poteva sostenere i moti che si proponevano nella penisola per l’indipendenza del popolo.
I garibaldini ne sono stati impregnati più di tutti, pagandone le conseguenze ma anche godendone per aver contribuito a fare l’Italia. Alcuni di questi, poi, non sono stati tanto "in armonia" (non per loro colpa) con quelli che sono subentrati e l’hanno governata (e non si sognerebbero proprio di condividere oggi le aule parlamentari con certa "gente")!

Di un garibaldino nato a Longobardi (Cosenza), qualcuno (Giuseppe Abbruzzo, sotto il titolo "Luigi Miceli, autore d’un gesto unico nella storia del Parlamento Italiano", sul periodico “Confronto”, pubblicato in Acri, CS, n. 6 di giugno 2010), ha riportato quanto segue:

<< … la sua vita di rivoluzionario ci interessa … ma andiamo oltre. Dopo l’Unità d’Italia, il Miceli fu eletto deputato in più legislature. Militò nella sinistra. Ricoprì la carica di Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio, nel 1878, e di Ministro dell’Agricoltura nel 1888 (Governo Crispi).
Forse qualcuno ricorderà il sentito discorso, pronunciato il 6 aprile 1861, tendente a respingere la formula, proposta per intestare gli atti: Vittorio Emanuele II per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia. Secondo il deputato, come giustamente evidenzia il Camardella, quel “primo Re d’Italia" e la “grazia di Dio”, offendevano (Pietro Camardella, I Calabresi della Spedizione dei Mille, Roma, 1913) i diritti della Rivoluzione. Abbiamo voluto scrivere di Luigi Miceli, però, per un aspetto unico e raro che lo caratterizza e lo distingue da quanti si sono detti e si dicono al servizio del popolo in Parlamento. Quanto diremo farà discutere e meditare, ma resta il fatto che nessuno, mai nessuno, tranne il citato Camardella, ne ha voluto scrivere e parlare: “… più come un onore, che come un onere … tutti … dovrebbero ricordare che Luigi Miceli, nonostante l’alta posizione che occupava alla Camera, si mantenne per parecchi anni con la sola pensione dei Mille e col modesto assegno mensile che il fratello Giuseppe, preside di Liceo e prete liberalissimo, gli mandò, finché non ebbe sposato la figlia del ricco e dotto professore di chimica Filippo Schwarzemberg, emigrato tedesco”. In parole povere rinunziò, per motivi ideali allo stipendio di deputato e ministro!
Altri tempi, si dirà, ma a sentire dei lauti stipendi dei parlamentari, delle auto blu, degli appannaggi vari … c’è da fare diversa considerazione. Che dire del 10% di uno stipendio mensile dei parlamentari, al quale si proponeva di rinunciare, a parole, che supera di non poco quello annuo dei dipendenti pubblici e dei pensionati con 40 anni di servizio, se non più? …>>

http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Miceli
http://partitodelsud.blogspot.com/2008/ ... nismo.html
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