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La morale di una lite tra vicini a Roma

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La morale di una lite tra vicini a Roma

Messaggioda gabriele il 06/11/2010, 13:15

La morale di una lite tra vicini a Roma
Articolo di Società cultura e religione, pubblicato sabato 26 giugno 2010 in Olanda.

[NRC Handelsblad]

Persino un vandalo adolescente può contare sul sostegno incondizionato dei genitori

In Italia la lealtà verso la famiglia sta al di sopra di tutto. Se hai un problema con un ragazzino vicino di casa non contare sui suoi genitori. Vanno direttamente al contrattacco.

Niente funziona meglio per l’integrazione della lite vecchio stampo tra vicini di casa. La lite – meglio di un corso di integrazione – imprime le norme ed i valori dell’ ambiente nel quale ti ritrovi.
Un recinto ed un ragazzino sono gli ingredienti ideali per una lite del genere anche a Roma. Il recinto in questione è il nostro. Protegge la nostra piccola di due anni dai cani lupo che i vicini lasciano girare liberamente. Il ragazzino è figlio dei vicini. Due settimane fa lo abbiamo visto prendere a calci la porticina del nostro recinto fino a romperla.

Cosa fai come vicino in un caso del genere? Naturalmente confronti il ragazzo in merito alla sua azione. Lui però nega recisamente. Con nostra grande sorpresa, sua madre non ha dubitato nemmeno per un momento delle sue parole. Si è schierata dalla parte di suo figlio ed è partita al contrattacco. La nostra figlia, che è l’amichetta di sua figlia, non è stata più invitata alla festa di compleanno. Guarda un po’, siamo arrivati a questo. Forse non avremmo dovuto sollevare la questione. Ma noi – sapientoni – abbiamo pensato che il ragazzino avrebbe potuto imparare qualcosa se noi insieme a sua madre avessimo potuto spiegargli che non c’è niente di male nel riconoscere i propri errori e che ciò possa addirittura generare apprezzamento, poichè l’onestà è un grande valore. A noi è risultato chiaro che, per lo meno per i nostri vicini, la lealtà è più importante dell’onestà. Ci siamo chiesti se questo fosse un semplice incidente o qualcosa di intrinseco alla cultura romana, italiana o mediterranea nella quale viviamo. La lealtà è effettivamente più importante dell’onestà e l’uso della forza viene incoraggiato per trasformare il torto in ragione? È possibile che questo modello venga presentato deliberatamente ai figli?

Un paio di giorni fa abbiamo parlato della questione con degli italiani del settentrione che vivono a Roma. Hanno affermato che una cosa del genere in nord Italia non sarebbe mai accaduta. Là è molto più facile discutere civilmente su queste cose. I bambini non vengono ritenuti intoccabili e messi sul piedistallo. Ho deciso di telefonare ad una sociologa che spesso mi aiuta quando ho dei quesiti sulle differenze culturali. Maria Maciotti insegna all’Università della Sapienza a Roma. Dal momento che sua nonna è olandese mi è parsa la persona adatta per questo caso. Lei riconosce immediatamente la reazione dei miei vicini: la negazione, l’aggressione, il contrattacco, la lealtà incondizionata verso il figlio, l’indignazione per l’interferenza. Maciotti: ‘in pubblico non attacchi mai la tua famiglia, di queste cose ne parli al massimo entro le mura di casa con tuo figlio.

La sociologa ritiene che un tale comportamento sia più mediterraneo che italiano. La famiglia è intoccabile intorno al Mare Mediterraneo, perché indispensabile per la tua protezione e il tuo successo nella società. Cita la storia di Cenerentola per spiegare la cultura mediterranea. Cenerentola spazza, sgobba e suda ma tutto questo sforzo non l’aiuta ad andare al ballo. Solo quando interviene una fata che provvede a farle calzare la scarpetta di cristallo il principe sarà suo. Maciotti: questo è il messaggio che qui le persone si trasmettono a vicenda. Non puoi raggiungere qualcosa con virtù come impegno ed onestà, ma solo con l’aiuto esterno, la bacchetta magica della fata o l’aiuto di un familiare.

I Paesi che si affacciano sul Mediterraneo offrono ai loro cittadini meno garanzie di quelli intorno al Mare del Nord. Lo Stato sociale è meno sviluppato, il crimine viene perseguito meno efficacemente. Chi ha buoni contatti sa come evitare condanne ed ottenere favori.
Mi rendo conto che noi, come immigranti, abbiamo poco da offrire al nostro giovane vicino Enrico. Una lezione in onestà è chiaramente fuori luogo. In un’area dove da secoli sei costretto a fare affidamento soprattutto sulla tua famiglia per avere successo, grazie a noi Enrico ha imparato che può contare su sua madre in qualunque evenienza. Questo è per lui un pensiero confortante. Soprattutto ora che il diritto raramente trionfa a meno che non si tratti del diritto del più forte, come dimostrato quotidianamente dal premier Silvio Berlusconi che piega le leggi a suo favore e nega oggi quello che ha detto ieri.

[Articolo originale "De moraal van een Romeinse burenruzie" di Bas Mesters]

http://italiadallestero.info/archives/10343

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L'argomento può sembrare OT ma, visto da fuori, gli atteggiamenti popolari potrebbero svelare molti aspetti dell'organizzazione sociale del nostro Paese e di riflesso quella politica.

Aggiungo all'autore che una società basata sulla famiglia è a tutti gli effetti una società tribale e i loro membri a stento possono definirsi "cittadini". Forse è anche questo che ci "limita" nel divenire una nazione "sana"; una nazione cioè dove la Legge è elemento centrale della comunità e la famiglia, per quanto importante possa essere, ne è solo una parte.

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Re: La morale di una lite tra vicini a Roma

Messaggioda ranvit il 06/11/2010, 20:00

Aggiungo all'autore che una società basata sulla famiglia è a tutti gli effetti una società tribale e i loro membri a stento possono definirsi "cittadini". Forse è anche questo che ci "limita" nel divenire una nazione "sana"; una nazione cioè dove la Legge è elemento centrale della comunità e la famiglia, per quanto importante possa essere, ne è solo una parte.


Purtroppo è proprio cosi'!
Cosa fare?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La morale di una lite tra vicini a Roma

Messaggioda Iafran il 07/11/2010, 11:08

ranvit ha scritto:
gabriele ha scritto:Aggiungo all'autore che una società basata sulla famiglia è a tutti gli effetti una società tribale e i loro membri a stento possono definirsi "cittadini". Forse è anche questo che ci "limita" nel divenire una nazione "sana"; una nazione cioè dove la Legge è elemento centrale della comunità e la famiglia, per quanto importante possa essere, ne è solo una parte.

Purtroppo è proprio cosi'!
Cosa fare?

Guardare alla società dei cittadini (dove la Legge è elemento centrale della comunità), perché quando si "esce di casa" si entra in questo "luogo" sociale, e qui non ci sono più le "gonnelle di mamma" a proteggere il figlio ("pezz 'e core").
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Re: La morale di una lite tra vicini a Roma

Messaggioda ranvit il 07/11/2010, 11:41

Guardare? A chi lo dici? A noi che ne siamo già convinti? :mrgreen:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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