http://www.repubblica.it/esteri/2010/05 ... i-4121268/
http://www.corriere.it/esteri/10_maggio ... aabe.shtml
Tra le prime reazioni a caldo, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli commenta: "Abbiamo spesso espresso perplessità sulla possibilità di esportare la democrazia, ma ogni decisione deve essere presa insieme agli altri a livello internazionale. Bisogna verificare se questi sacrifici servono a qualcosa". Il premier Silvio Berlusconi sottolinea che "la nostra missione è fondamentale per la pace in Afghanistan". Poi il cordoglio del presidente della Camera Gianfranco Fini: "Lo scacchiere internazionale continua a provocare lutti e tragedie. Rivolgo alle forze armate e alle famiglie dei due militari morti in Afghanistan il senso della più cordiale e sincera partecipazione". Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro associa il cordoglio alla richiesta di "ridiscutere" la presenza italiana.
LA MISSIONE ITALIANA - Sono circa 2.800 i militari attualmente dispiegati in Afghanistan. Da giugno, nel Paese asiatico arriveranno altri mille soldati, con l'obiettivo di raggiungere un contingente di 3.227 militari, come annunciato a dicembre dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. L'aumento della presenza militare italiana in Afghanistan era stato chiesto dal Segretario della Nato Anders Fogh Rasmussen, su pressione americana. I militari italiani hanno la responsabilità di un'ampia regione dell'Afghanistan occidentale che comprende le province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. La maggior parte dei soldati partecipa alla missione Isaf della Nato, mentre i carabinieri sono inseriti in Eupol, la missione dell'Unione europea per la ricostruzione della polizia civile locale. L'inizio del disimpegno militare italiano dal Paese è fissato perl luglio 2011.