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Procreazione assistita, da Salerno primo sì italiano al test

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Procreazione assistita, da Salerno primo sì italiano al test

Messaggioda ranvit il 13/01/2010, 20:35

Il giudice Antonio Scarpa del Tribunale di Salerno ha autorizzato, per la prima volta in Italia, la diagnosi genetica preimpianto e l’accesso alle tecniche di procreazione assistita per una coppia fertile portatrice di una grave malattia ereditaria, l’Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1, superando di fatto l’articolo 1 della legge 40 che vieta di accedere alla fecondazione assistita a chi non ha problemi di sterilita’. Lo rende noto il legale della coppia, l’avvocato Filomena Gallo.
La coppia, portatrice di una patologia che causa la degenerazione e la morte motoneuronale con la conseguente inarrestabile paralisi e atrofia di tutta la muscolatura scheletrica (e costituisce oggi la piu’ comune causa genetica di morte dei bambini nel primo anno di vita) si era rivolta al ginecologo Domenico Danza per accedere alla procreazione medicalmente assistita e poter effettuare la diagnosi preimpianto con tecniche combinate di citogenetica e di genetica molecolare, al fine di avere un figlio che potesse vivere. Lo specialista non ha potuto consentire l’accesso alle pratiche di procreazione medicalmente assistita perche’ la Legge 40 del 2004 lo consente solo per casi di sterilita’/infertilita’.

Ma il giudice Antonio Scarpa, nella sentenza ha stabilito che “Il diritto a procreare, e lo stesso diritto alla salute dei soggetti coinvolti, verrebbero irrimediabilmente lesi da una interpretazione delle norme in esame che impedissero il ricorso alle tecniche di pma da parte di coppie, pur non infertili o sterili, che pero’ rischiano concretamente di procreare figli affetti da gravi malattie, a causa di patologie geneticamente trasmissibili; solo la pma attraverso la diagnosi preimpianto, e quindi l’impianto solo degli embrioni sani, mediante una lettura “costituzionalmente” orientata dell’art. 13 L.cit., consentono di scongiurare tale simile rischio”.

Il Tribunale di Salerno, per la prima volta in assoluto, ha quindi consentito di ricorrere alla procreazione assistita preceduta da diagnosi genetica preimpianto alla coppia fertile e che ha gia’ avuto altre 4 gravidanze naturali, ordinando il trasferimento in utero dei soli embrioni sani, superando con una interpretazione della legge 40 in linea con la Carta Costituzionale, il disposto dell’art.1 comma 2 e art. 4 comma 2 della stessa legge 40 che stabilisce il divieto ad accedere alla fecondazione assistita a chi non ha problemi di sterilita’.

“Il tribunale di Salerno - commenta l’avvocato Gallo - ha emesso una decisione chiara e rispettosa dei diritti dei soggetti coinvolti. Sono stati oggi riconosciuti e affermati diritti inviolabili, trascurati dalla legge 40/04 e invece tutelati costituzionalmente: tutela del diritto alla salute della donna; tutela del diritto all’informazione nel trattamento sanitario; tutela del diritto alla procreazione cosciente e responsabile”.

Fonte AGI da www.diritto-oggi.it
13/01/2010 17.17.09
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Procreazione assistita, da Salerno primo sì italiano al test

Messaggioda annalu il 13/01/2010, 21:40

Sì, la notizia è buona, e c'è da sperare che a piccoli passi anche il nostro diventi un paese civile. Ma ricordiamoci che siamo in Italia, quindi le resistenze non mancano: ecco una prima reazione.
Come finirà?

Da ANSA.it > Cronaca > News, 13 gennaio, 19:36

Roccella: sentenza gravissima sentenza, è eugenetica
'Così si introduce il principio che la disabilità è un criterio di discriminazione rispetto al diritto di nascere'

ROMA - "L'autorizzazione del Tribunale di Salerno alla diagnosi genetica preimpianto per una coppia non sterile è una sentenza gravissima. Così si introduce il principio che la disabilità è un criterio di discriminazione rispetto al diritto di nascere": è sottosegretario Eugenia Roccella ad affermarlo spiegando che si tratta di "eugenetica pura".

Nel testo, spiega, si parla di "diritto alla salute dei soggetti coinvolti", ma, se si ritiene che ci sia un conflitto fra il diritto alla salute costituzionalmente garantito e la legge 40, la questione andrebbe sottoposta alla Corte Costituzionale e non può essere decisa da un Tribunale qualunque. Inoltre, del diritto alla salute di chi stiamo parlando? Non di quello della madre, e di certo non di quello dei dieci o 20 embrioni che verranno eliminati a favore di quello selezionato. Con questo metodo i magistrati possono scavalcare o modificare nei fatti qualunque norma. L'accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, riservato alle coppie infertili, è infatti il cuore della legge 40: la legge serve a dare alle coppie infertili le stesse opportunità di chi può procreare naturalmente e non serve a selezionare il figlio.

Questa è eugenetica pura. Se la si vuole introdurre nel nostro Paese bisogna farlo in modo esplicito, sottoponendo la questione al Parlamento e quindi alla volontà popolare. Ricordiamo fra l'altro che sulla legge 40, e in particolare sui punti della diagnosi preimpianto e della possibilità di accesso alle coppie infertili, l'elettorato si è già espresso bocciando clamorosamente ogni tentativo di modifica".
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