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Copenaghen e le rituali contestazioni violente

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Re: Copenaghen e le rituali contestazioni violente

Messaggioda Stefano'62 il 19/12/2009, 11:50

disallineato ha scritto:Dal G8 di Napoli, a quello di Genova per arrivare a questo di Copenaghen, è sempre la stessa musica. Musica di violenze.

Incredibile,hai detto una cosa condivisibile.
Musica di teste rotte dai manganelli delle forze del disordine in divisa,che picchiano senza guardare in faccia il sesso,e l'età.
O le vecchiette (senza contare i giovani,che loro hanno sempre torto per definizione...) sanguinanti viste a Genova erano un fotomontaggio forse ?

disallineato ha scritto:Occorrono leggi per togliere il diritto di manifestazioni pubbliche alle persone recidive di reati del genere. Il nostro diritto di cittadini liberi viene leso dalle violenze dei contestatori.

Ah ecco,mi pareva.

Quindici o venti anni fa prima di un concerto a Verona,stavamo parlando amichevolmente con un paio di poliziotti,divisi dal cancello che aspettavamo che si aprisse.
Arriva il questore (mi pare,comunque il fetente che il giorno dopo venne fatto passare per eroe dai giornali),guarda storto i due agenti,sfila il manganello ad uno di loro,e attraverso le grate del cancello lo conficca con forza nel fegato del mio amico accanto a me,che si piega in due per il dolore.
Due secondi attoniti durante i quali il fetente si allontana,e durante i quali io e i miei amici speriamo che nessun altro abbia notato la cosa.
Invece nel giro di trenta secondi parte la guerriglia,con tanto di feriti anche tra gli incolpevoli poliziotti che prima parlavano con noi,grati del fatto che le cose stessero scivolando via lisce.
Il giorno dopo i giornali parlavano della sagacia del fetente che alla testa dei suoi poliziotti,aveva saputo contenere una sommossa popolare che poteva avere risvolti drammatici.
Dunque dato che tu non eri nè a Genova (amici miei invece sì) nè altrove,evita di parlare di cose che non conosci.
Stefano'62
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Re: Copenaghen e le rituali contestazioni violente

Messaggioda pierodm il 19/12/2009, 14:23

Mettiamo che abbia ragione Franz: non è un'alluvione.
E' un filo d'acqua che esce da un rubinetto spanato: ma è un rivoletto d'acqua che puzza.
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Re: Copenaghen e le rituali contestazioni violente

Messaggioda disallineato il 19/12/2009, 17:49

Stefano'62 ha scritto:
disallineato ha scritto:Dal G8 di Napoli, a quello di Genova per arrivare a questo di Copenaghen, è sempre la stessa musica. Musica di violenze.

Incredibile,hai detto una cosa condivisibile.
Musica di teste rotte dai manganelli delle forze del disordine in divisa,che picchiano senza guardare in faccia il sesso,e l'età.
O le vecchiette (senza contare i giovani,che loro hanno sempre torto per definizione...) sanguinanti viste a Genova erano un fotomontaggio forse ?

disallineato ha scritto:Occorrono leggi per togliere il diritto di manifestazioni pubbliche alle persone recidive di reati del genere. Il nostro diritto di cittadini liberi viene leso dalle violenze dei contestatori.

Ah ecco,mi pareva.

Quindici o venti anni fa prima di un concerto a Verona,stavamo parlando amichevolmente con un paio di poliziotti,divisi dal cancello che aspettavamo che si aprisse.
Arriva il questore (mi pare,comunque il fetente che il giorno dopo venne fatto passare per eroe dai giornali),guarda storto i due agenti,sfila il manganello ad uno di loro,e attraverso le grate del cancello lo conficca con forza nel fegato del mio amico accanto a me,che si piega in due per il dolore.
Due secondi attoniti durante i quali il fetente si allontana,e durante i quali io e i miei amici speriamo che nessun altro abbia notato la cosa.
Invece nel giro di trenta secondi parte la guerriglia,con tanto di feriti anche tra gli incolpevoli poliziotti che prima parlavano con noi,grati del fatto che le cose stessero scivolando via lisce.
Il giorno dopo i giornali parlavano della sagacia del fetente che alla testa dei suoi poliziotti,aveva saputo contenere una sommossa popolare che poteva avere risvolti drammatici.
Dunque dato che tu non eri nè a Genova (amici miei invece sì) nè altrove,evita di parlare di cose che non conosci.


Caro Stefano,
a parteil fatto che io non ero a genova per il semplice fatto che i presupposti per casini vari c'erano tutti. Agnoletto (non so se ricordi) predicava con la sua vocina soave, l'assalto alla zona rossa. I Casarini (disobbedienti di turno ) predicavano guerriglie. Ti sembra normale andare a manifestare con questipresupposti che di pacifico non hanno nulla?
Cmq Stefano se gli errori ci sono stati da parte della polizia, devono essere pagati. Però non puoi dirmi che è sempre colpa della polizia quando ci sono gli scontri. I fatti che hai citato non possono essere riportati come una costante di tutte le manifestazioni. Tu hai visto subire un sopruso e hai ragione ad accusare il colpevole del sopruso. Ma sai anche tu che i professionisti dell eviolenze non si perdono una manifestazione. Torno su Agnoletto, dall'aspetto candido che invocava ad assaltare la zona rossa in senso simbolico. Senso simbolico??? Ma ti sei bevuto il cervello? Mica stai parlando a delle suore orsoline o frati carmelitani scalzi. Stai parlando ad un orda di gente che aspetta lo scontro come le sentinelle aspettano l'aurora. Secondo me le premesse per scontri gravi c'erano tutti e ai miei ragazzi, nelel aule delle scuole che insegnavo sconsigliavo caldamente di andare, motivando il perchè. Se proprio non se ne poteva fare a meno, dicevo loro di stare lontani dai cortei, a distanza di sisurezza, ultimi delle file distanziati bene, in modo da non venir coinvolti nelle risse che si preannunciavano e sopratutto di stare lontanissimi dalla zona rossa. Un ragazzo mio alunno (per fortuna uno solo ) rimase coinvolto riportando qualche lieve ferita negli scontri con la polizia.
Non si può sempre addossare la colpa alle forze dell'ordine, adducendo che in alcuni casi, come il tuo , sono stati loro stessi i formentatori e provocatori. Le forze dell'ordine sono messe li per far rispettare i divieti e cercare di non far distruggere la città. Diamogliene atto, considerando, caro Stefano che sono sopratutto dei lavoratori.
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Re: Copenaghen e le rituali contestazioni violente

Messaggioda annalu il 19/12/2009, 18:58

disallineato ha scritto: ai miei ragazzi, nelel aule delle scuole che insegnavo sconsigliavo caldamente di andare [...] e sopratutto di stare lontanissimi dalla zona rossa

Prima di tutto, disallineato, non eri di Prato?
Ed eri anche a Genova?
Uno e trino (o comunque plurimo) o grande viaggiatore?
disallineato ha scritto:Non si può sempre addossare la colpa alle forze dell'ordine, adducendo che in alcuni casi, come il tuo , sono stati loro stessi i formentatori e provocatori. Le forze dell'ordine sono messe li per far rispettare i divieti e cercare di non far distruggere la città. Diamogliene atto, considerando, caro Stefano che sono sopratutto dei lavoratori.

Mi sembra che sia tu a generalizzare.
Stefano narra un episodio di provocazione del tutto immotivata da parte di un poliziotto.
Genova è stata teatro di violenze da parte del Black Block sotto gli occhi disinteressati della polizia, che poi si è scatenata contro i manifestanti inermi e peggio, addormentati ... e tu ci ricordi che sono lì per mantenere l'ordine e sono dei lavoratori?
Lo sappiamo benissimo, ma sappiamo anche che si deve distinguere tra chi fa bene il proprio lavoro e chi invece fomenta proprio quel "disordine" che dovrebbe controllare.
Tu queste distinzioni non le fai? Che strano ...

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Re: Copenaghen e le rituali contestazioni violente

Messaggioda franz il 19/12/2009, 19:26

annalu ha scritto:Prima di tutto, disallineato, non eri di Prato?
Ed eri anche a Genova?

Ironia della sorte, Prato è anche un quartiere di Genova. :lol:
Ma credo di aver capito che disallineato non fosse a Genova ai tempi del G8, anche se molti "disallineati" si diedero appuntamento li' in quei giorni. Io cosi' definirei sia Casarin e disobbedianti, blocco anarchico compreso, sia i poliziotti che invece di difendere i cittadini hanno assaltato la scuola Diax.

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Re: Copenaghen e le rituali contestazioni violente

Messaggioda pinopic1 il 21/12/2009, 17:30

A proposito di Armando Diaz. Alla fine della Grande Guerra fu affissa in tutti gli edifici pubblici comprese le scuole una stele che riportava il telegramma con il quale il Generale A. Diaz annunciava la resa del nemico.
Il telegramma si concludeva con " Firmato A Diaz". A molti bambini nati in quei giorni fu imposto il nome di battesimo "Firmato" perché i loro genitori credevano che fosse il nome di battesimo del generale Adiaz.
Allora di che ci stupiamo? Siamo un popolo fatto così.
E non c'era neanche la televisione!
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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