da lucameni il 13/12/2009, 14:30
Una destra democratica e liberale, che voterei senza alcun problema, servirebbe anche ad una sinistra che si proponesse di governare e non di fare la fine dell'Unione.
Il contagio berlusconiano ha infettato anche la sinistra, senza che vecchi vizi e vezzi siano morti (la mia polemica persiste nonostante la mia avversione per il berlusconismo, nemico attuale e più pericoloso delle differenze sulla politica economica, di quella che considero un'ingiustificata repulsione verso una politica di liberalizzazioni, politica estera etc etc): la necessità di fare fronte ha messo in secondo piano (e ha giustificato) la persistenza di quanto era opportuno abbandonare.
Il che non vuol dire diventare "come" la destra.
Soltanto, e l'Europa lo testimonia, ci sono valori comuni che persistono al di là delle ovvie contrapposizioni.
Ad oggi pare che gli unici valori comuni siano la voglia di arraffare e non altro.
Una destra decente e potabile, che purtroppo all'orizzonte non vedo proprio, sicuramente creerebbe più problemi ad una sinistra cosidetta riformista (per altri la destra non conosce distinzioni e un Einaudi vale Berlusconi) almeno dal punto di vista elettorale (vorrebbe dire presentare programmi e idee in linea con una società complessa come la nostra e il concreto pericolo di perdere i voti di chi, come me, vota a sinistra per ripiego e nonostante il mio voto faccia schifo a molti militanti).
Onestamente questa era un po' la mia illusione quando rimanevo fermo all'idea del centro-sinistra con trattino, ritenendo che un bipolarismo come il nostro, come quello voluto dai Parisi, non avesse come effetto altro che stabilizzare una situazione improponibile e anomala, spacciandola come normalità e conquista civile.
E che - appunto - il Cs italiano di fatto fosse già una sorta di coalizione antiberlsconiana che andava governata con grande intelligenza e facendo affidamento delle forze più ragionevoli e schiettamente democratiche.
Senza pensare che quella fosse una soluzione politica ottimale ed eterna.
In altri termini: Berlusconi ha fatto comodo anche alla sinistra, vuoi per quella che inciuciava, vuoi per quella che auspicava fronti comuni ed eterni (col retropensiero di tenersi una poltrona in caldo).
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)