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Stop alla blocca-processi?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda lucameni il 08/07/2008, 12:11

esattamente.
Il "primus inter pares" è uno degli argomenti che non rendono la proposta potabile.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda pinopic1 il 08/07/2008, 14:02

Lodo Alfano, il Pd lascia i lavori
Veltroni: "Fini espropria la Camera"
Al Senato il provvedimento è stato calendarizzato entro luglio

ROMA - I deputati del Pd abbandonano i lavori delle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera che stanno esaminando il Lodo Alfano. Lo ha annunciato questa mattina il capogruppo del partito in Commissione Giustizia Donatella Ferranti: "Non parteciperemo più a questi lavori di Commissione. Sono stati assegnati dei tempi di esame del provvedimento davvero ridicoli. Il regolamento della Camera prevede che ci vogliano almeno 48 ore prima un testo venga portato in Aula e invece sul Lodo Alfano si è anticipato tutto. Noi abbiamo chiesto dei tempi normali di dibattito che ci sono stati negati".

Anche il ministro ombra della Giustizia Lanfranco Tenaglia usa toni duri: "Non accettiamo assolutamente questa strozzatura - avverte - ci viene impedito di discutere...". E Antonello Soro, capogruppo del Pd a Montecitorio, attacca il presidente della Camera Gianfranco Fini: "E' stata aperta una ferita gravissima. E' in atto una rivoluzione delle procedure parlamentari che non ha precedenti nella storia repubblicana", dice, contestando la decisione di "far esaminare nei ritagli di tempo" il ddl sul lodo Alfano "sulla base di un precedente unico".

Una opinione condivisa e rilanciata dal leader democratico Walter Veltroni, secondo il quale "il governo vuole espropriare le funzioni proprie del Parlamento e il presidente della Camera, al posto di opporvisi, avalla e favorisce. Con la decisione adottata dalla conferenza dei capigruppo, priva di qualsiasi precedente nella storia repubblicana, il presidente Fini ha imposto di far esaminare il lodo Alfano dal Parlamento con tempi assolutamente ristretti".

"Contro questo lodo Alfano - conclude Veltroni - utilizzeremo tutti gli strumenti parlamentari a nostra disposizione, visto che intendiamo contrastare la strozzatura che è stata data al dibattito". Vale a dire, anche l'ostruzionismo.

L'Italia dei Valori invece ha deciso di restare in commissione. "Preferiamo fare come l'ultimo giapponese piuttosto che cedere a questo modello dittatoriale che viene imposto al parlamento", dice Antonio Di Pietro: "Quando c'è una emergenza democratica come quella che si sta verificando, IdV sceglie di non lasciare l'aula per presidiare il fronte".

Intanto ci saranno tempi accelerati per il lodo Alfano anche al Senato, dove il provvedimento per l'immunità alle quattro più alte cariche dello stato è stato calendarizzato entro luglio: sarà quindi approvato prima della pausa estiva dei lavori.

(8 luglio 2008)

------------------------------------------------------------------------------------

Poiché le forme politiche devono sempre corrispondere alla coscienza giuridica del popolo, la rivoluzione è "uno dei modi onde la forza di quei sentimenti giuridici che si vengono formando nella coscienza popolare si manifesta e prevale". Ma prima di giungere all'estrema risorsa rivoluzionaria, esistono forme di resistenza quali si ottengono con l'esercizio dei diritti civili di opinione, di stampa, di associazione, di riunione e di protesta; alla minoranza parlamentare deve essere poi riconosciuto il diritto all'ostruzionismo.
V.E. Orlando
Giurista Liberale conservatore Più volte ministro e Presidente del Consiglio
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Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda pinopic1 il 08/07/2008, 14:12

Lodo Alfano, il Pd lascia i lavori
Veltroni: "Fini espropria la Camera"
Al Senato il provvedimento è stato calendarizzato entro luglio

ROMA - I deputati del Pd abbandonano i lavori delle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera che stanno esaminando il Lodo Alfano. Lo ha annunciato questa mattina il capogruppo del partito in Commissione Giustizia Donatella Ferranti: "Non parteciperemo più a questi lavori di Commissione. Sono stati assegnati dei tempi di esame del provvedimento davvero ridicoli. Il regolamento della Camera prevede che ci vogliano almeno 48 ore prima un testo venga portato in Aula e invece sul Lodo Alfano si è anticipato tutto. Noi abbiamo chiesto dei tempi normali di dibattito che ci sono stati negati".

Anche il ministro ombra della Giustizia Lanfranco Tenaglia usa toni duri: "Non accettiamo assolutamente questa strozzatura - avverte - ci viene impedito di discutere...". E Antonello Soro, capogruppo del Pd a Montecitorio, attacca il presidente della Camera Gianfranco Fini: "E' stata aperta una ferita gravissima. E' in atto una rivoluzione delle procedure parlamentari che non ha precedenti nella storia repubblicana", dice, contestando la decisione di "far esaminare nei ritagli di tempo" il ddl sul lodo Alfano "sulla base di un precedente unico".

Una opinione condivisa e rilanciata dal leader democratico Walter Veltroni, secondo il quale "il governo vuole espropriare le funzioni proprie del Parlamento e il presidente della Camera, al posto di opporvisi, avalla e favorisce. Con la decisione adottata dalla conferenza dei capigruppo, priva di qualsiasi precedente nella storia repubblicana, il presidente Fini ha imposto di far esaminare il lodo Alfano dal Parlamento con tempi assolutamente ristretti".

"Contro questo lodo Alfano - conclude Veltroni - utilizzeremo tutti gli strumenti parlamentari a nostra disposizione, visto che intendiamo contrastare la strozzatura che è stata data al dibattito". Vale a dire, anche l'ostruzionismo.

L'Italia dei Valori invece ha deciso di restare in commissione. "Preferiamo fare come l'ultimo giapponese piuttosto che cedere a questo modello dittatoriale che viene imposto al parlamento", dice Antonio Di Pietro: "Quando c'è una emergenza democratica come quella che si sta verificando, IdV sceglie di non lasciare l'aula per presidiare il fronte".

Intanto ci saranno tempi accelerati per il lodo Alfano anche al Senato, dove il provvedimento per l'immunità alle quattro più alte cariche dello stato è stato calendarizzato entro luglio: sarà quindi approvato prima della pausa estiva dei lavori.

(8 luglio 2008)

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Poiché le forme politiche devono sempre corrispondere alla coscienza giuridica del popolo, la rivoluzione è "uno dei modi onde la forza di quei sentimenti giuridici che si vengono formando nella coscienza popolare si manifesta e prevale". Ma prima di giungere all'estrema risorsa rivoluzionaria, esistono forme di resistenza quali si ottengono con l'esercizio dei diritti civili di opinione, di stampa, di associazione, di riunione e di protesta; alla minoranza parlamentare deve essere poi riconosciuto il diritto all'ostruzionismo.
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Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda incrociatore il 08/07/2008, 14:44

Comunque le firme all'appello dei costituzionalisti su Repubblica hanno superato quota 120.000...
Io mi trovo vicino a lui, ma almeno il 23.540 di questa lista non è il 1816 della P2...
;)
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Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda annalu il 08/07/2008, 16:54

Mi allontano per qualche ora dal computer, ed al ritorno vi trovo immersi in una serie di dibattiti vivaci e davvero interessanti. E' un vero piacere!

Nella sostanza:
pinopic1 ha scritto:Lodo Alfano, il Pd lascia i lavori
Veltroni: "Fini espropria la Camera"
Al Senato il provvedimento è stato calendarizzato entro luglio

ROMA - I deputati del Pd abbandonano i lavori delle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera che stanno esaminando il Lodo Alfano. Lo ha annunciato questa mattina il capogruppo del partito in Commissione Giustizia Donatella Ferranti: "Non parteciperemo più a questi lavori di Commissione. Sono stati assegnati dei tempi di esame del provvedimento davvero ridicoli. Il regolamento della Camera prevede che ci vogliano almeno 48 ore prima un testo venga portato in Aula e invece sul Lodo Alfano si è anticipato tutto. Noi abbiamo chiesto dei tempi normali di dibattito che ci sono stati negati".
[...]
"Contro questo lodo Alfano - conclude Veltroni - utilizzeremo tutti gli strumenti parlamentari a nostra disposizione, visto che intendiamo contrastare la strozzatura che è stata data al dibattito". Vale a dire, anche l'ostruzionismo.

L'Italia dei Valori invece ha deciso di restare in commissione. "Preferiamo fare come l'ultimo giapponese piuttosto che cedere a questo modello dittatoriale che viene imposto al parlamento", dice Antonio Di Pietro: "Quando c'è una emergenza democratica come quella che si sta verificando, IdV sceglie di non lasciare l'aula per presidiare il fronte".
[...]

Mi sembra che le limitazioni imposte al dibattito sul Lodo Alfano siano davvero inaccettabili, giusto quindi reagire in tutti i modi possibili, ostruzionismo compreso. Tra l'altro, per quanto mi risulta, i regolamenti parlamentari limitano di molto l'efficacia dell'ostruzionismo stesso, stabilendo tempi e modi di intervento ...

Quello che non capisco, è la non partecipazione ai lavori della Commissione: questo è esattamente l'opposto dell'ostruzionismo.
Capisco uscire dall'aula, se questo produce come effetto la mancanza del numero legale, quindi il blocco del dibattito (una forma di ostruzionismo anche questa) ma semplicemente uscire per non partecipare, non lo condivido proprio.
Tra l'altro, uscire dal parlamento ha avuto un triste precedente col famoso Aventino, che non è stata certo una trovata felice.
La posizione di Di Pietro anche in questo caso mi sembra più coerente: "presidiare il fronte" mi sembra l'unica iniziativa possibile, ed anche un'espressione comunicativamente ben azzeccata.
Certo, prendere rapidamente posizioni di punta e dure è più facile, quando si è padri-padroni di un partito piccolo: la democrazia, si sa, è una gran perdita di tempo ... però quando manca è un catastrofe, anche se a volte paga nell'immediato.
E Veltroni forse dovrebbe chiarire quali sono le sue posizioni, riguardo alla democraticità interna del PD, e su quali logiche basa le sue prese di posizione.

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Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda annalu il 08/07/2008, 16:56

incrociatore ha scritto:Comunque le firme all'appello dei costituzionalisti su Repubblica hanno superato quota 120.000...
Io mi trovo vicino a lui, ma almeno il 23.540 di questa lista non è il 1816 della P2...
;)


Ecco, questo è uno di quei fattori che rendono discutibili le raccolte di firme online: nella maggior parte dei casi non c'è alcun controllo sulla autenticità delle fime!!!

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Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda annalu il 08/07/2008, 17:25

pinopic1 ha scritto:Lodo Alfano, il Pd lascia i lavori
Veltroni: "Fini espropria la Camera"
Al Senato il provvedimento è stato calendarizzato entro luglio


Signori, ci eravamo sbagliati!

Ecco un lancio di agenzi di poco fa:
ANSA, 2008-07-08 16:23:

GIUSTIZIA: PD LASCIA MA SI CORREGGE
Pollastrini, restiamo a vigilare
(ANSA) - ROMA, 8 LUG - Il Pd parla di 'emergenza democratica'. Poi decide di abbandonare i lavori della commissione per protesta e infine resta a 'presidiare'. Lo spiega Pollastrini dicendo che 'quando si crea questo 'buio' e' bene che si resti a vigilare'. A mandare su tutte le furie il Pd e' la decisione dell'ufficio di presidenza delle commissioni Giustizia della Camera di restringere i tempi del dibattito sul Lodo Alfano, fissando il termine per la presentazione degli emendamenti a oggi alle 16.
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Re: Stop alla blocca-processi?

Messaggioda franz il 11/07/2008, 13:49

stop? pare di sÌ.

Eliminati gli automatismi, a decidere saranno i capi degli uffici giudiziari
Andranno comunque avanti i procedimenti con pene superiori ai 4 anni

Emendato il decreto sicurezza
scompare la norma blocca-processi

Pd e Idv: "Regole cambiate perché ormai il Lodo Alfano mette al sicuro Berlusconi"
Presentate al testo in via di conversione 1200 modifiche. Vito: "Così costretti alla fiducia"


ROMA - Il governo ha presentato due emendamenti che modificano radicalmente la cosiddetta norma 'blocca-processi' contenuta nel decreto sicurezza, in fase di conversione alla Camera dei deputati. Il testo, nella nuova formulazione, prevede che non ci sia più nessuna sospensione dei processi, ma solo un rinvio, fino a 18 mesi, di quelli "meno importanti". Sparisce quindi l'automatismo della sospensione di un anno dei processi per reati commessi entro il giugno 2002: una misura che era stata aspramente criticata da magistrati e opposizione. E che aveva suscitato non poche perplessità anche al Quirinale.

Ora, la norma che il governo vuole introdurre al decreto sicurezza dice soltanto che i capi degli uffici giudiziari dovranno tener conto, nella formazione dei ruoli d'udienza, delle priorità indicate nella direttiva di carattere generale introdotta nell'emendamento. Valutazioni che i dirigenti dei tribunali dovranno svolgere limitatamente ai procedimenti che prevedono pene inferiori ai 4 anni, mentre per quelli relativi a reati di maggiore gravità, per quelli commessi in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e, più in generale, per tutti quelli che prevedono pene superiori ai 4 anni di reclusione, il governo ha mantenuto la priorità.

"E' una riformulazione dell'emendamento in cui rimane fermo il principio generale di dare priorità a determinati processi, cioè ai processi più gravi, ma si dà assoluta discrezionalità ai dirigenti degli uffici, quindi ogni singolo tribunale farà la propria valutazione su come gestire i ruoli d'udienza", ha osservato Niccolò Ghedini del Pdl. "Non c'è più una norma rigida che impone determinate decisioni - ha aggiunto - ma ogni singolo tribunale potrà attagliare la norma alle sue esigenze". "Rimane ferma - ha proseguito - la sospensione della prescrizione nei casi di rinvio e quindi non c'è nessun danno per la persona offesa che potrà trasferire l'azione in sede civile con tempi dimezzati. A noi sembra una soluzione che tiene conto delle critiche che erano state avanzate e della funzionalità dei processi e dei tribunali".

Cambiamenti che secondo la presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno dovrebbero ora convincere l'opposizione a votare a favore del provvedimento sulla sicurezza. "Così come è stata riformulata questa norma - ha affermato la parlamentare del Pdl - non può essere in alcun modo ricondotta a Silvio Berlusconi. Spero che ora ci possa essere il sostegno dell'opposizione".

Le prime reazioni vanno però nella direzione opposta. "Stamattina la maggioranza ha presentato due emendamenti al decreto sicurezza per eliminare il blocco dei processi per i reati con pene inferiori a 10 anni compiendo un clamoroso passo indietro", ha affermato Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione Giustizia. "Questa vergogna che avrebbe avuto effetti dirompenti nell'ordinamento giudiziario - ha aggiunto - viene finalmente fermata; e questo accade all'indomani dell'approvazione del cosiddetto Lodo Alfano a dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che era stato tutto architettato per mettere al riparo il premier dai suoi problemi giudiziari".

Interpretazione identica a quella fornita dall'Idv. "Abbiamo la dimostrazione - ha commentato il capogruppo alla Camera Massimo Donadi - che l'Italia dei valori aveva ragione: il premier era pronto a mandare all'aria centomila processi per salvare se stesso. Berlusconi ha ottenuto il riscatto e cioè la 'porcata', il lodo Alfano, e adesso, forse, messosi in salvo lui, lascia libera la giustizia".

Al decreto sicurezza l'opposizione ha presentato inoltre più di mille emendamenti. "Vogliono costringerci a mettere la fiducia, vista la presentazione di quasi 1.200 emendamenti al decreto sicurezza, che è del tutto sproporzionata e ingiustificata", ha sostenuto Elio Vito, ministro per i Rapporti con il Parlamento. "Ci dispiacerebbe se dovessimo ricorrere alla fiducia per esclusiva responsabilità delle forze di opposizione, di cui abbiamo accolto tutte le richieste - ha aggiunto - Ma noi entro martedì dobbiamo chiudere".

(11 luglio 2008)
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