Il cavaliere cerca casa…!!! Rosario Amico Roxas
Già cerca casa ! E l’ha pure trovata !
Si tratta della storica villa Mufarbi a Taormina, di proprietà della famiglia Messeri.
L’acquisto è stato perfezionato per 10 milioni di euro, ma sono esclusi tanta la biblioteca quanto i mobili, il cui valore supererebbe quello dell’intero immobile, trattandosi di migliaia di pezzi unici e rari, risalenti al ‘500, ‘600 e primi del ‘700.
Si verifica una seconda edizione dell’acquisto della tenuta di Arcone, cinicamente truffata alla giovane Casati Stampa, tragicamente orfana. Allora per l’acquisto venne stabilito un prezzo vile, peraltro pagato con titoli non quotati in borsa e successivante riscattati dallo stesso cavaliere al 50% del valore iniziale. Da quella vendita erano esclusi la pinacoteca con quadri del ‘400 , ‘500 e del Rinascimento, nonché la ricchissima biblioteca, con incunaboli, manoscritti e preziosissimi volumi. Ma allora emergeva la laida figura di Cesare Previti, consigliere del cavaliere per gli affari illeciti e, contemporaneamente, tutore della giovane Casati Stampa; così il pregiudicato Previti potè sfruttare la procura a vendere, per inserire nell’atto anche la pinacoteca e la biblioteca. Il tutto venne pagato con meno di 300 milioni ( di vecchie lire di allora) e offerto in garanzia alle banche, ottenendo un fido per 8 miliardi (sempre di vecchie lire) con i quali ebbe avvio Milano 2.
Nel caso odierno il trucco è un altro e rientra nel progetto globale del casinò di Taormina; progetto del cavaliere già in avanzato stato di realizzazione, infatti i figli avrebbero già perfezionato l’acquisto dei tre maggiori alberghi della “perla del Mediterraneo”.
Villa Mufarbi era stata messa, dai proprietari, a disposizione come sede del casinò, disponendo di un immenso parco dove è possibile realizzare anche un eliporto. Ma risulta vincolata a residenza e non sarebbe consentita nessuna variazione d’uso, almeno nelle mani della famiglia Messeri. Cambiando proprietà cambia tutto.
Si dirà con una legge ad hoc, secondo i metodi del cavaliere, per consentire la variazione d’uso ? No di certo !
Ssi darebbe adito all’accusa di leggi ad personam…
La legge è già pronta, ed è inserita in una insignificante postilla in quella che diventerà la “legge sulla casa”. Una postilla che consente la variazione d’uso per tutti gli immobili. Tale postilla è stata invocata dai costruttori che sono stati costretti, per non chiudere i cantieri, costruire edifici vincolati a studi professionali (cat. A/10), specie lì dove non sono stati approvati Piani Regolatori; ovviamente comprenderà anche Villa Mufabi.
Ma allora gli ex proprietari, la famiglia Messeri, avrebbe fatto un cattivo affare, potendo attendere la legge sulla casa e usufruire in proprio della lievitazione di valore del loro immobile ?
Non è così, perché se fosse rimasta in possesso dei vecchi proprietari, allora, quella postilla galeotta, avrebbe registrato una piccola modifica per impedire la variazione d’uso agli immobili con vincoli storici e artistici di particolare valore; in mano al cavaliere non accadrà nulla di tutto ciò e la variazione sarà cosa fatta, trattandosi di “cosa nostra”.
Ecco nascere un polo economico da elargire ai figli avuti con Veronica, perché i poli precedenti sono di appannaggio dei primi due; la tecnica è sempre la consueta, delegare i contribuenti a pagare le esigenze personali del cavaliere.
Il piano si riassume nella proprietà della Villa Mufarbi, pronta a diventare la sede del casinò, mentre la ricettività viene garantita con i tre alberghi acquistati dai figli.
Se tutto ciò non dovesse avvenire per mutati interessi diretti ?
Allora basterà togliere l’accento finale al “casinò” e far diventate villa Mufarbi l’ennesimo troiaio di regime.