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Tensione tra Colle e Cav.: Nessuno detta la linea al Colle

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Tensione tra Colle e Cav.: Nessuno detta la linea al Colle

Messaggioda franz il 02/07/2008, 7:34

Il capo dello Stato precisa che la sua missiva al Csm è un'iniziativa autonoma
Anche Fini irritato per l'interpretazione che Palazzo Chigi ha dato alla lettera
"Nessuno detta la linea al Colle"
Tensione tra Quirinale e Cavaliere

di CLAUDIO TITO

ROMA - "Nessuno si può permettere di dettare la linea al capo dello Stato. Questo è davvero l'abc della politica". La tensione è altissima. I rapporti tra il Quirinale e Palazzo Chigi ricadono nel turbine della polemica. E anche un alleato del Cavaliere, come Gianfranco Fini, si spende a favore del Colle. Proprio per non compromettere definitivamente il dialogo con il presidente della Repubblica. L'"abbraccio" con cui Silvio Berlusconi si è appropriato della lettera spedita da Napolitano a Nicola Mancino, infatti, ha fatto di nuovo calare il gelo tra il Colle e il Pdl. "Il presidente della Repubblica - si legge in una nota - ha indirizzato la lettera di sua autonoma iniziativa e non in accoglimento di alcuna richiesta".

La missiva indirizzata al vicepresidente del Csm, assicurano poi a Palazzo dei Marescialli, era stata concordata da tempo. Tant'è che nessuno dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura se ne è stupito. Un atto già pronto, insomma, quando Schifani e Fini sono saliti allo studio alla Vetrata per parlare con Napolitano. Un incontro durante il quale, proprio per tranquillizzare i suoi interlocutori, il "padrone di casa" ha solo avvertito di quanto avrebbe fatto il giorno successivo.

Ma le parole di Berlusconi hanno fatto tornare indietro le lancette della polemica. Tanto da far dire al presidente della Camera di giudicare "profondamente inadatto" il comportamento del premier. E in effetti lo stesso Napolitano ha letto con irritazione le dichiarazioni del presidente del consiglio. Anche perché il contenuto del messaggio trasmesso al Csm non puntava affatto a indebolire le competenze del Consiglio - come ha sostenuto il Pdl - ma a confermarne al contrario il potere di emettere pareri anche non sollecitati dal ministro della Giustizia.
Per di più, adesso il conflitto tra il Colle e Palazzo Chigi si arricchisce di un altro capitolo. Quello sulle intercettazioni. L'ipotesi, annunciata dal Cavaliere, di un decreto per fermarne la pubblicazione viene considerata un altro colpo al dialogo. E persino rischiosa da una parte della maggioranza. L'idea del decreto, del resto, era stata adombrata nella scorsa legislatura anche dall'allora Guardasigilli Clemente Mastella e poi rapidamente archiviata dopo i rilievi forniti dalle più alte cariche istituzionali. Eppure tra i fedelissimi del premier non si esclude che il consiglio dei ministri possa essere convocato oggi o domani proprio per discutere questa eventualità. In qualche modo ventilata due settimane fa in un "refuso" nella nota di convocazione della riunione di governo. Le voci su telefonate che riguarderebbero dialoghi privati, stanno innervosendo il capo del governo. Che a questo punto ha messo nel mirino anche questo versante.
La giustizia, nel suo complesso, rimane il chiodo fisso del premier.
Non a caso ieri sera, appena tornato da Napoli a Via del Plebiscito, la prima persona che ha ricevuto è stato Nicolò Ghedini, avvocato e senatore di Forza Italia. "C'è un attacco concentrico contro di me - ripete Berlusconi -, una catena che va spezzata. Il processo Mills, queste presunte intercettazioni, gli attacchi del Csm. Tutti questi elementi fanno capire che c'è una manovra in corso. Da bloccare adesso. Adesso". Per questo è pronto ad affrontare con Napolitano un altro braccio di ferro sulle intercettazioni. E poi ha dato il via libera all'affondo contro Palazzo dei Marescialli.

Sebbene a Palazzo Chigi tutti siano sicuri che il capo dello Stato firmerà il decreto sicurezza - la firma semmai verrà preceduta da una esternazione per criticare l'eterogeneità delle misure inserite nel provvedimento -, il premier è dunque intenzionato a non accettare una "tregua" fino a quando il caso Mills sarà in piedi e l'inchiesta napoletana sulle veline ancora in corso. La sua vera paura, infatti, è che i due emendamenti "sospendi-processi" e anche il cosiddetto Lodo Schifani - quando diventeranno legge - possano essere dichiarati incostituzionali dalla Consulta, altro anello della catena "manovrista".

In un solo caso, dunque, Berlusconi è pronto a siglare un armistizio: se il presidente del tribunale di Milano, Nicoletta Gandus, verrà ricusata la prossima settimana. O se nella prima udienza del processo Mills, i magistrati di Milano faranno capire che l'accelerazione impressa nelle ultime settimane verrà in qualche modo sterilizzata. Se uno di questi due passaggi, dovessero consumarsi prima che il decreto sicurezza approdi in aula alla Camera, il Cavaliere potrebbe accettare di ritirare almeno uno dei due emendamenti "salva-premier". E concentrarsi sullo "scudo" istituzionale con un disegno di legge costituzionale. "Ma prima voglio passi concreti".

(2 luglio 2008)
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Napolitano ha autorizzato il lodo Alfano

Messaggioda annalu il 02/07/2008, 17:35

Da Corriere.it di oggi:

ALFANO: «PALESI I REQUISITI PER IL DECRETO INTERCETTAZIONI»
Napolitano ha autorizzato il lodo Alfano
Alle Camere il disegno di legge in materia di processi penali

ROMA - Il presidente Napolitano ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge in materia di processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato, il cosiddetto «lodo Alfano».

LA SENTENZA - Punto di riferimento per la decisione del capo dello Stato è stata la sentenza n. 24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato. A un primo esame il disegno di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri è risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza. La Corte, infatti, non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale. Giudicò inoltre «un interesse apprezzabile» la tutela del bene costituito dalla «assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche», rilevando che tale interesse «può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali dello Stato di diritto, rispetto al cui migliore assetto la protezione è strumentale», e stabilendo a tal fine alcune essenziali condizioni.

DL SICUREZZA - Nelle stesse ore in cui il Capo dello Stato dà il via libera al «lodo Alfano», la Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità avanzate dall'opposizione sul decreto sicurezza. Il provvedimento, che contiene anche la contestata norma blocca-processi, prosegue dunque il suo iter parlamentare.

INTERCETTAZIONI - L'altro tema che sta infiammando il dibattito politico di questi giorni riguarda le intercettazioni telefoniche. A tal proposito, il Guardasigilli Angelino Alfano conferma - come anticipato da Berlusconi - che il governo sta valutando l'ipotesi di un decreto. «I requisiti di urgenza e necessità sono palesi» afferma il ministro della Giustizia. L'unico dubbio, secondo Alfano, è legato al rischio decadenza, dato che le Camere sono già 'ingolfate' nel mese di luglio: «Bisognerà valutare, e lo faremo nelle prossime ore, anche la praticabilità parlamentare - osserva infatti Alfano - in vista della gestione dei tempi per la pausa estiva».

02 luglio 2008
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Re: Tensione tra Colle e Cav.: Nessuno detta la linea al Colle

Messaggioda ranvit il 02/07/2008, 18:55

Napolitano si sta muovendo bene....speriamo riesca a contenere B.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Tensione tra Colle e Cav.: Nessuno detta la linea al Colle

Messaggioda matthelm il 02/07/2008, 21:26

Di Pietro: "Napolitano raggirato da Silvio furbacchione"

Questo è Di Pietro. Il solito. Ricomincia a mostrare la sua vera caratteristica di qualunquista.
E raccoglie molti consensi nella sinistra radicale e populista. Contenti loro.
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Re: Tensione tra Colle e Cav.: Nessuno detta la linea al Colle

Messaggioda lucameni il 02/07/2008, 21:49

Francamente mi indignerei molto di più per quanto combinato da B. & C.
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Re: Tensione tra Colle e Cav.: Nessuno detta la linea al Colle

Messaggioda matthelm il 02/07/2008, 21:55

lucameni ha scritto:Francamente mi indignerei molto di più per quanto combinato da B. & C.


Beh, penso che quello fosse scontato.
Da Di Pietro che è dei "nostri" mi aspetto qualcosa di più riguardo al rispetto per Napolitano.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Tensione tra Colle e Cav.: Nessuno detta la linea al Colle

Messaggioda lucameni il 02/07/2008, 22:08

Da parte tua penso che lo fosse. Non ho mai colto ambiguità destrorse, ma una condivisibile polemica contro la SR.
Ma onestamente mi è capitato di incrociare persone (pare) "riformisti" più accaniti con D.P. che col nostro premier e col suo vecchio vizietto di usare le leggi a sue favore (e in questo caso il contesto trovo sia particolarmente grave, se andiamo a vedere la sostanza dei provvedimenti).
Ripeto: secondo me bisogna andare alla sostanza, anche se la "forma" potrà essere infelice e anche se purtroppo la SR si accompagna spesssimo ad inziative girotondine.
Non mi posso però dimenticare 15 anni di appecoronamenti e inciuci, dall'aver soprasseduto alla legge del 1957 sui concessionari di pubblico servizio, alla gestione Rai e reciproci favori sulle poltrone, alla mancata abrogazione delle leggi 2001-2006, all'indulto.
Il bon ton del Cs non sempre ha voluto dire atteggiamento "british" (tanto più che la nostra situazione non ha nulla di britannico o europeo), ma qualcosa di molto meno nobile.
E il timore (fondato) è che si sia voluto continuare su questa strada.

In altri termini ho in parte cambiato idea sulla strategia adatta per contrastare il Cav.
Concretezza, proposte alternative, magari pacatezza nei toni ma fermezza senza tentennamenti, alla luce dei fatti, pur consapevole che la disinformazione foraggia il vittimismo berlusconiano, non sono più convinto che non sia opportuna (anche) un'opposizione che sappia alzare la voce.
Ricordo Montanelli, uomo di destra e allergico alla piazza, che si chiedeva come mai l'opposizione di centrosinistra, tra patti delle crostate e legittimazioni va e vieni, si dimostrasse così accondiscendente col Cav.
Non credo ci fosse solo tattica e strategia "british", ma qualcosa appunto di meno nobile, non fosse altro che questo B. è funzionale al bipolarismo sognato da tanti del Cs.
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