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Santoro ad "Anno zero"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda cardif il 23/04/2009, 12:26

pagheca ha scritto: La differenza tra ricarico sui prodotti, canone, e finanziamento diretto statale ... non c'e' nessuna crociata da fare .... privatizzare un canale RAI (magari per compensare la privatizzazione di un canale mediaset) secondo me fa un errore grave che non ha alcuna giustificazione ..


E' chiara la differenza che fai tra le diverse modalità per sostenere le spese RAI. Eliminando il canone ed il tetto pubblicitario, l'equivalente del canone entrerebbe come pubblicità, e lo pagherebbero i cittadini come maggior costo sui prodotti in ragione dei consumi e, quindi, del reddito (che è appunto quello che dico io); se alla RAI l'equivalente del canone fosse versato dallo stato, sarebbe prelevato dalle entrate fiscali e cioè dai cittadini in ragione del reddito; com'è oggi, uguale per tutti, è forse il modo meno giusto, perché pagano tutti in modo uguale. Si può escludere di arrivare al pagamento a consumo di tutte le trasmissioni.
Però la privatizzazione di un canale RAI, che sarebbe potuto andare ad un altro soggetto, a fronte di una riduzione della concentrazione della quota privata nelle mani di uno solo (e quindi SS Berlusconi doveva vendere un canale o mandarlo sul satellite) non mi pareva una cattiva idea, perché sarebbe stata più differenziata l'offerta. Io ci vedo un beneficio nel fatto che c'è La7. Ma la Gasparri ha detto no; tanta opposizione non c'è stata forse anche perché la riduzione della parte pubblica avrebbe comportato meno spazio per tutti i partiti. E noi pagheremo i danni per Europa 7.
ciao, cardif

grazie, cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda Stefano'62 il 23/04/2009, 13:10

cardif ha scritto:....solito tema irrisolto del conflitto di interessi, che ormai credo che si risolverà solo quando il detentore di queste proprietà salirà nell'alto del regno dei cieli e siederà alla destra del Padre.

Questa,caro Cardiff,è una pia illusione;il conflitto d'interessi non si risolverà
Berlusconi non si è fatto da solo come ama dire cialtronescamente,e l'ormai anziano avvocato svizzero che gestì i suoi traffici più importanti,di nome Rezzonico,disse nella sua ultima intervista televisiva che non avrebbe mai detto a nessuno da dove venissero i soldi;non ricordo le parole esatte,ma il senso era che ci teneva a vivere gli anni che gli restavano.
berlusconi non è il capo della banda,o come minimo non ne è l'unico membro superiore.
Dietro di lui c'è tutto un mondo marcio e schifoso di cui la P2 era solo la punta dell'iceberg;e se qualcuno fosse tentato di fare dell'ironia dicendo che la "Spectre" è solo fantasia,ribatto fin d'ora che l'esperienza insegna che la realtà supera sempre e di gran lunga la fantasia.
Si crede davvero che l'oscuro impero che si è costruito vada a pezzi con la sua dipartita ?
Anche senza bisogno di trame da film di fantascienza....il signore in questione ha dei figli che continueranno a testa alta il suo nefasto disegno,e uno di loro ieri diceva che secondo lui i reality e i format in stile De Filippi fanno bene ai giovani !!!!!
Evviva Santoro,accidenti.

Ciao
Ultima modifica di Stefano'62 il 23/04/2009, 13:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda franz il 23/04/2009, 13:11

cardif ha scritto: Eliminando il canone ed il tetto pubblicitario, l'equivalente del canone entrerebbe come pubblicità, e lo pagherebbero i cittadini come maggior costo sui prodotti in ragione dei consumi e, quindi, del reddito ...

Mi permetto di contestare alcune affermazioni.
Consumi e reddito sembrano correlati ma non è vero.
Se uno guadagna 100'000 euro al mese non è che compra due macchine la settimana, 3 tonnellate di pasta barilla al mese, 2500 pannolini. La pubblicità mi pare concentrata sui consumi incomprimibili, dove c'è competizione (alimentari, pulizia, vestiario, oggetti di uso comune a produzione massiva).
Poi sgombriamo il campo sul fatto che la pubblicità sarebbe pagata dai consumatori, come se il resto non lo fosse.
Quando compriamo qualche cosa, nel costo del prodotto o del servizio noi paghiamo tutto.

    la materia prima;
    lo stipendio dei lavoratori, di consulenti e dei manager;
    il costo dei macchinari;
    le mazzette che l'azienda ha pagato per vincere appalti;
    la pubblicità;
    le assicurazioni sullo stabile e sul magazzino;
    le imposte dei lavoratori, le pensioni dei lavoratori, le imposte dell'azienda, i dividendi degli azionisti;
Hai parlato di sanità gratuita. Non è corretto. c'è sempre qualcuno che paga. Non è gratis. Quando compri una pizza, nel prezzo c'è anche una parte del costo sanitario nazionale, delle pensioni, del welfare. E c'è anche una parte del canone RAI.
Alcune cose hanno un alone di gratuità che è illusoria. Solo perché non ricevi il conto a fine mese o fine anno, non vuol dire che sia gratis. Chi paga il canone alla fine costruisce il suo profilo di prezzi di mercato per riprendere qui soldi o per dare ai dipendneti l'opportunità di poterlo fare (evasori a parte).

Quello che vorrei chiarire è che non è che noi paghiamo solo la pubblicità nel costo dei prodotti; noi paghiamo tutto.
Alla fine tutto attinge alle nostre tasche, se ci sono soldi (avuto come reddito o come debito o come consumo del risparmio, fin quando c'è).

Poi i metodi per fare in modo che i soldi arrivino alla rai pssono essere diversi: canone, tasse o pubblicità. Alla fine si parte sempre dalla nostre tasche ed arrivano alla RAI. I canali cambiano. Il punto di partenza e di arrivo sono identici.
Idem per la sanità. Tasse, assicurazione, franchigia, tiket, prestazione non riconosciuta, i soldi fanno giri diversi ma partono sempre dalle nostra tasche (in misura diversa) e arrivano a destinazione.
Puo' sembrarti gratis ma pagano tutti.

Franz
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda pinopic1 il 23/04/2009, 13:59

Giustissimo. Ma chi paga avrà diritto a trasmissioni interessanti secondo i suoi gusti? O tutti dobbiamo sorbirci lo stesso ping pong di "opinioni" ripetuto ossessivamente in tutte le trasmissioni di approfondimento? I gusti sono tanti e diversi; anche tre reti che trasmettono 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana sono tante e c'è spazio per tutti i gusti (e per tutte le professionalità).
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda Iafran il 23/04/2009, 15:03

Stefano'62 ha scritto:Questa,caro Cardiff,è una pia illusione;il conflitto d'interessi non si risolverà
Berlusconi non si è fatto da solo come ama dire cialtronescamente,e l'ormai anziano avvocato svizzero che gestì i suoi traffici più importanti,di nome Rezzonico,disse nella sua ultima intervista televisiva che non avrebbe mai detto a nessuno da dove venissero i soldi;non ricordo le parole esatte,ma il senso era che ci teneva a vivere gli anni che gli restavano.
berlusconi non è il capo della banda,o come minimo non ne è l'unico membro superiore.
Dietro di lui c'è tutto un mondo marcio e schifoso di cui la P2 era solo la punta dell'iceberg;e se qualcuno fosse tentato di fare dell'ironia dicendo che la "Spectre" è solo fantasia,ribatto fin d'ora che l'esperienza insegna che la realtà supera sempre e di gran lunga la fantasia.
Si crede davvero che l'oscuro impero che si è costruito vada a pezzi con la sua dipartita ?


Concordo anch’io sul tuo dubbio.
Mi sembra che fu il giudice Gianfranco Caselli, dalla Procura di Palermo, ad informare, molto tempo fa, che “la mafia riciclava i soldi a Milano”.

Per documentarsi, ho trovato questi video che riportano l’intervento di Gianni Barbacetto (La presenza mafiosa a Milano, video 1, 2, 3) nel Convegno tenutosi a Milano il 16.09.2008 sul tema “Mafia e potere a Milano. A 100 passi dal Duomo”:

http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=undtB_upvTc
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda cardif il 23/04/2009, 15:19

caro Stefano, c'è un errore di persona: io sono cardif (Cardiff c'è, ma è un altro forumulivista); per quanto riguarda il modo in cui vengono difesi oggi gli interessi di Mediaset dal padrone del governo (g minuscola), lasciami sperare che in un futuro, anche se lontano, un nuovo Governo (G maiuscola) non faccia altrettanto. Oggi c'è Lui, che compra menti, anime e coscienze; non farmi temere che sarà sempre cosi, ti prego! Per inciso, i Suoi figli non mi sembrano alla stessa altezza. Purtroppo, casomai, è che i genitori italiani consentono ai loro figli di vedere schifezze.

a Franz, certo che puoi contestare (mica ho assunto un tono cattedratico: se così fosse darebbe fastidio a me per primo).
Sono d'accordo che alla fine paghiamo tutto; dicevo solo che, oltre alle altre cose, paghiamo, in aggiunta, anche le spese per la pubblicità che le ditte fanno dei loro prodotti; se fosse tolto il canone e la RAI incassasse di più dalla pubblicità pagheremmo quel di più anche alla RAI un tanto al giorno, come facciamo a Mediaset.
Sono d'accordo che, oltre un certo limite, chi guadagna molto non spende (casomai porta capitali all'estero); ma si fa pubblicità anche per fuoristra, profumi, liquori, ecc .., cioè beni di lusso che certo non comprano i meno abbienti. Poi non so se è maggiore l'incasso pubblicitario per questi o o per altri prodotti di largo consumo.
Per brevità, come hai detto altrove, a volte si taglia un pò; infatti per l'assistenza sanitaria avevo scritto "anche" gratuita: è in quell'anche che si annida la parte gratuita, restando l'altra a pagamento, sotto le forme che dici. Sono d'accordo che alla fine paghiamo noi tutto.
A me premeva solo capire se ci fosse altro a differenziare il servizio televisivo pubblico da quello privato, oltre al sempre citato canone; e se solo questa fosse l'arma che usano nel CD per pretendere certi comportamenti dalla RAI, bè: che la si elimini e la si facciano smettere.
E' che m'hanno fatto la "capa tanta" gli Alemanno, i Gasparri ecc gridando "noi paghiamo il canone!"
saluti, cardif
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda franz il 23/04/2009, 15:36

pinopic1 ha scritto:Giustissimo. Ma chi paga avrà diritto a trasmissioni interessanti secondo i suoi gusti?

Entro certi limiti, certo. 27 puntate di 4 ore sulle tendenze sessuali dei tapiri orfani del Paranà possono interessare 14 persone scarse ed il loro diritto ad avere trasmissioni di loro interesse non credo vada a carico della collettività. Magari sul satellite alle 4 di notte puo' andare.
Prima va soddisfatto un interesse generale per trasmissioni per tutti i gusti, in prima serata, ampie ed articolate e per quello un finanziamento collettivo mi pare doveroso. All'interno di quelle anche chi ha gusti particolari deve poter trovare spunti di interesse. Ma non ritengo che il servizio pubblico debba organizzare in prima serata trasmissioni settimanali di nicchia per minoranze politiche (riserve indiane) di qualsiasi colore addebitando il costo alla collettività.
Poi privatamente chi è bravo fa quello che vuole, non con i soldi della collettività.
Lo stesso vale per il finanziamento dei giornali di partito.

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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda pagheca il 23/04/2009, 15:49

secondo me e' inutile rompersi la testa tra di noi qui a cercare di capire come finanziare un canale pubblico, come definirlo e che tipo di contenuti dargli.

Vorrei ricordare che la tv e la radio sono nati proprio come servizi pubblici e che sono ancora diffusissimi in tutto il mondo, US, la patria del capitalismo piu' netto, inclusi, dove tra l'altro sono definiti come "non-commercial".

A me sembra che in Italia crediamo di essere gli unici ad avere da affrontare certi problemi, mentre forse siamo tra i pochi che non li sanno risolvere...

Segue elenco preso da wikipedia di tutti canali di public broadcasting. http://en.wikipedia.org/wiki/Public_broadcasting (che consiglio di leggere).


North American
[edit]Canadian
Canadian Broadcasting Corporation
CBC Television
Télévision de Radio-Canada
CBC Radio One
CBC Radio 2
CBC Radio 3
Première Chaîne
Espace musique
Bande à part
CBC Newsworld
RDI
Radio Canada International
Knowledge — British Columbia
Saskatchewan Communications Network — Saskatchewan
Télé-Québec — Quebec
TFO — Ontario
TVOntario — Ontario
CKUA — Alberta
CJRT-FM — Toronto, Ontario
CFTU-TV — Montreal, Quebec
[edit]American
National Public Radio
Public Broadcasting Service
Public Radio International
Pacifica Radio Service
Create
American Public Media
PRX
Heartland Public Radio
[edit]Latin American
Canal 7 Argentina — Argentina (nationwide)
Canal 10 - Tucumán — Tucumán, Argentina
Televisión Nacional de Chile — Chile (nationwide)
Señal Colombia — Colombia
Telecaribe — Barranquilla, Colombia
Telepacífico — Western Colombia
Canal 13 (SINART) — Costa Rica
Canal 15 (Universidad de Costa Rica) — Costa Rica
Cubavisión — Cuba
Ecuador TV - Ecuador
Venezolana de Televisión — Venezuela (nationwide)
Televisión Educativa — Venezuela
Visión Venezuela — Venezuela
teleSUR — Reaches the entire continent, Europe and Northern Africa. Owned by La Nueva Televisora del Sur, a public company sponsored by several Latin American countries.
TV Cultura — São Paulo, Brasil (some programming available nationwide)
TV Brasil — Rio de Janeiro, Brasil (some programming available nationwide)
[edit]African and Middle Eastern
SABC - South Africa
Botswana Television - Botswana
GBC - Ghana
TPA - Angola
SNRT - Morocco
ENTV & TPA - Algeria
ERTU - Egypt
LJBC - Libya
Israel Broadcasting Authority - Israel
IRIB - Iran
Télé-Liban - Lebanon
Al Jazeera - Qatar
JRTV - Jordan
Abu Dhabi TV - United Arab Emirates
Syrian Television - Syria
[edit]Asian
PTV - Pakistan
MediaCorp - Singapore
Korean Broadcasting System & Munhwa Broadcasting Corporation - South Korea
CCTV - China
NHK - Japan
Prasar Bharati - India
All India Radio
Doordarshan
Taiwan Broadcasting System - Taiwan
TDM - Macau
Radio Television Hong Kong - Hong Kong
Radio Televisyen Malaysia - Malaysia
TVRI - Indonesia
Vietnam Television - Vietnam
Thai Public Broadcasting Service - Thailand
National Broadcasting Network - Philippines
[edit]Oceanian
[edit]Australia
Australian Broadcasting Corporation
Special Broadcasting Service
Imparja Television
[edit]New Zealand
Radio New Zealand
[edit]European
ARD — working partnership of German public-service broadcasters
Mitteldeutscher Rundfunk — Leipzig
Westdeutscher Rundfunk — Cologne
Norddeutscher Rundfunk — Hamburg
Rundfunk Berlin-Brandenburg — Berlin
Bayerischer Rundfunk — Munich
Südwestrundfunk — Stuttgart
Saarländischer Rundfunk — Saarbrücken
Hessischer Rundfunk — Frankfurt
Radio Bremen — Bremen
Arte — France / Germany
BBC — United Kingdom
BNT — Bulgaria
BRF — German-speaking Community of Belgium
BVN — Flanders and Netherlands television
Česká televize — Czech Republic
Channel 4 — United Kingdom
Danmarks Radio — Denmark
Duna TV— Hungary
ERT — Greece
ETV — Estonia
France Télévisions
France 2
France 3
France 4
France 5
GBC — Gibraltar
HRT — Croatia
LRT — Lithuania
LTV — Latvia
Magyar Televízió — Hungary
MRT — FYR Macedonia
NRK — Norway
ORF — Austria
Polish Radio - Poland
PBS — Malta
Publieke Omroep — Netherlands
BNN
EO
KRO
LLiNK
MAX
NCRV
TROS
VARA
VPRO
RTP — Portugal
Radio France
France Inter
France Info
France Culture
France Musique
France Bleu
FIP
Le Mouv'
Radio France Internationale
RAI — Italy
RAS — Italy
RTBF — Wallonia, Belgium
RTCG — Montenegro
RTÉ — Ireland
RTS — Serbia
RTSH — Albania
RTK - Kosovo
RTV Slovenija — Slovenia
RTVE — Spain
TVE-1
TVE-2
RÚV — Iceland
S4C — Wales, United Kingdom
Sjónvarp Føroya — Faroe Islands
SRG SSR idée suisse — Switzerland
STV — Slovakia
Sveriges Radio — Sweden
Sveriges Television — Sweden
UR — Sweden
TG4 — Ireland
TVP — Poland
Televisió de Catalunya — Catalonia
TVR — Romania
TRT — Turkey
VRT — Flanders, Belgium
Yleisradio — Finland
ZDF — Germany
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Re: Santoro ad "Anno zero"

Messaggioda pagheca il 23/04/2009, 19:13

VERGOGNOSO! In Italia la libera informazione e' veramente sotto processo. Altro che problemi di qualita'!

PAGHECA

da http://blog.libero.it/Cinemaparadiso/6933446.html

Rai, dopo Santoro tocca alla Gabanelli: deferita al comitato etico. E la censura Rai finisce al Consiglio D’Europa
Post n°2470 pubblicato il 21 Aprile 2009 da Ladridicinema

Tag: news
La Gabanelli come Santoro. Dopo le polemiche sulle puntate di “Annozero” dedicate al terremoto d’Abruzzo, ecco la notizia che la conduttrice di “Report”, Milena Gabanelli, sarebbe stata deferita al Comitato Etico della Rai per la puntata di Report della settimana settimana scorsa, dedicata alla “social card” e ai costi enormi che questa sarebbe costata alle casse dello Stato. L’inchiesta sembra non sia piaciuta al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervistato durante la puntata, che avrebbe sollevato in prima persona la questione al Comitato etico della televisione di Stato.

E così, dopo le sanzioni dell’azienda di Viale Mazzini a Michele Santoro e al vignettista Vauro Senesi, la mannaia sembra pronta a essere calata anche sulla Gabanelli, considerata anche dagli osteggiatori di Santoro come un modello di riferimento, come una giornalista che appare poco e che fa parlare i fatti.
Sulla vicenda non sono mancate le reazioni politiche: “Report era e resta il fiore all’occhiello del giornalismo d’inchiesta del servizio pubblico radiotelevisivo nel nostro paese - è stato il commento affidato ad una nota di Giorgio Merlo, Pd, vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai - Mai risse, mai polemiche astiose, mai faziosità, mai volgarità e mai pregiudiziali di natura politica o personale. Solo e soltanto il racconto crudo dei fatti. Qualunque minaccia di inchiesta interna, vera o falsa che sia, contro Report significherebbe una pesante ed inaccettabile riduzione della libertà di espressione e del vero giornalismo all’interno della Rai. Chi crede in una Rai pluralista qualificata e autorevole - conclude la nota - non può contrastare Report. E’ bene che lo sappiano anche i vertici di viale Mazzini”.
Sulla stessa linea anche Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Rai: “Si può solo rimanere sconcertati di fronte alla constatazione che si pensa di affrontare temi così sensibili come l’informazione e la critica in televisione rispolverando pulsioni censorie francamente molto preoccupanti. Queste prime mosse smentiscono un impegno proclamato da tutte le forze politiche che era quello di rilanciare, con una piena governance, il servizio pubblico che in tutti i Paesi europei assicura il pluralismo delle opinioni, anche le più discutibili”. “Ho chiesto - ha concluso Morri - al presidente Zavoli di attivarsi con la Rai per sapere se corrisponde a verità che sarebbe in corso un’inchiesta interna anche sulla trasmissione Report e di discuterne al più presto in commissione parlamentare di Vigilanza“.
Intanto le vicende Gabanelli-Santoro sono arrivate fino a Strasburgo. Lucio Manisco e Giuseppe Di Lello, due ex deputati del Palamento italiano ed europeo insieme al giornalista Alessandro Cisilin hanno portato la querelle all’attenzione del Consiglio d’Europa - Assemblea Parlamentare, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Commissario per i diritti umani. I tre promotori dell’esposto hanno motivato la loro azione con le misure censorie e disciplinari adottate nei confronti dei due programmi di giornalismo investigativo condotti dai due giornalisti sotto accusa e con le presunte interferenze del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulle nomine dei vertici Rai.
L’esposto, depositato al Consiglio d’Europa, si richiama all’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali, nonché a due risoluzioni, approvate a larghissima maggioranza nel 2004 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa, che avevano denunziato nel nostro paese il conflitto di interessi tra proprietà e controllo delle aziende televisive da parte di Silvio Berlusconi e le sue funzioni istituzionali di presidente del Consiglio.
La richiesta agli organi competenti del Consiglio d’Europa è il varo di una “indagine conoscitiva” e di un “monitoraggio di questi e prevedibili nuovi attacchi alla libertà di informazione in Italia“, nonché un richiamo al governo e al Parlamento della Repubblica Italiana acciocché osservino i rilievi già avanzati dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa.
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