da pierodm il 11/04/2009, 1:01
Entro in questo argomento, perché il dibattito si sta spegnendo: giustamente, o almeno giustificatamente, data la situazione.
In sè sarebbe una buona cosa, ma non ho alcuna fiducia che servirebbe a qualcosa.
Circa il nepotismo selvaggio, c'è un settore dove avviene a spron battuto da anni in forma evidentissima, per la natura stessa del fenomeno: parlo del giornalismo, dove le firme nei TG e sui giornali sono sotto gli occhi di tutti.
Circa il patrimonio - diretto e parentale - bisognerebbe poi dimostrare che sia stato procurato illecitamente: la logica non basta, e non bastano nemmeno il primo e il secondo grado di un eventuale giudizio, nè tanto meno basta l'ipotetico "sdegno" della pubblica opinione, la quale ha dimostrato nei grandi numeri che se ne strafrega.
L'iniziativa del PD sarebbe valida e interessante come inizio, se facesse seguito un atto di legge assai più incisivo: la dichiarazione da parte dei candidati - ad ogni livello - non solo del reddito e del patrimonio, ma anche di una descrizione sintetica di "come" abbia formato quel patrimonio, e di quali siano i soci, le aziende, i soggetti terzi coinvolti.
Per completare l'opera, la decandenza automatica dalla carica - con restituzione degli eventuali emolumenti pregressi - se quella dichiarazione si dimostrasse mendace, ad opera della Corte dei Conti o di un ufficio apposito della Corte Costituzionale, o altro organismo che non dipenda dal Parlamento o dalle istituzioni elettive alle quali sono destinati i candidati.