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Egemonia culturale delle cazzate

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Egemonia culturale delle cazzate

Messaggioda pierodm il 31/03/2009, 6:57

Ha ragione Ranvit: bisogna parlare come se magna. Parlare come se magna per le strade, nelle fabbriche, negli uffici, nei corridoi delle scuole, al mercato, sugli autobus e a cena tra amici - e nelle intercettazioni telefoniche anche di illustrissimi personaggi. L'Italia vera, non quella cellophanata come le trance di merluzzo surgelate. L'Italia del pizzicarolo col grembiulaccio ciancicato, che non porta i guantini di gomma, ma affetta il guanciale con i ditoni rasposi e le maniche rimboccate.
Bene.

Esistono diverse tipologie di cazzate: quelle singole, quelle aggregate, quelle loffie, quelle ben vestite, quelle 'gnoranti.
Noi però non ci perdiamo in distinzioni sottili: so' tutte cazzate.
E io non ne posso più di stare a ragionarci sopra, a sguazzarci dentro, spendendoci inutilmente tempo e fatica: me so' rotto le palle e mi sento pure un po' stronzo.

- Il pubblico che guarda il Grande Fratello è fatto da una massa di coglioni - o in alternativa da un'insieme di matti.
Lo stesso vale per chi riesce a digerire una buona metà della monnezza che va in onda in televisione.
Ma questo però non si può dire, perché sennò siamo "snob", che non "capiamo la società", o il popolo, la modernità e il patriarca di costantinopoli. Anzi, dobbiamo assaggiare la merda e dire al massimo che "forse ci manca un po' di sale".
Io mi sono rotto di questa cazzata. Basta.
Peggio ancora, poi, perché scopriamo che la stessa benevolenza non viene riservata a quella che viene chiamata "la sinistra obsoleta", a poeti, scrittori, artisti, intellettuali che di questa sinistra hanno fatto parte o della quale sono stati i cosiddetti "miti": tutta in blocco, sinistra di ieri, di oggi, i suoi miti, i suoi artisti, questi sì che sono merda certificata.
Vaffanculo. Basta.

- La destra invoca la mano dura contro il disordine, vuole reprimere il dissenso sindacale, difende il mercato bloccato dell'informazione, fa richiami ad una vaga autarchia nazionalistica, e poi, riscopre il colbertismo e lo statalismo, e traffica con le ingerenze della politica negli affari e viceversa, ma al massimo se ne parla come Craxi parlava di Mario Chiesa nei primi momenti: mariuoli, insomma birichinate, esagerazioni, vergognette da cabaret.
Se qualcuno, che non sia un notorio fondatore dell'Ulivo - peggio che mai, uno che si dichiara di sinistra - dice che forse due più due fa quattro, si scatena la canizza: stalinista, vecchio reperto dell'epoca delle ideologie sconfitte dalla storia, povero stronzo rimasto al '68 ...
E basta, che cazzo!

- Fini mette un altolà a una legge da "stato etico", e tutti a leccare il culo al fascista ravveduto e corretto.
Se dentro il PD o qui nel forum qualcuno dice la stessa cosa, si scatena la fotocopia della canizza: stalinisti, reperti delle ideologie sconfitte dalla storia, laicisti scrofolosi, poveri stronzi rimasti al '68 ...
Fatevi uno shampoo con l'Intimo di Carizia, porca puttana.

- Sulle guerre per esportare la democrazia (l'Irak, le donne afghane col burka, le balle sulle armi di distruzione di massa, l'amministrazione Bush che poco ci manca li mettono tutti in galera, o che fa il nesci eccellenza o non ha letto?) stendiamo un velo pietoso, a patto che quelli che ci hanno triturato le palle con questa pippona si astengano per venticinque anni dal dare lezioni su qualunque cosa. Se chiedono scusa è meglio, ma chissenefrega.

- Abbiamo detto per anni che era un'economia di rapinatori e di apprendisti stregoni, di millantatori e speculatori, di rendite di posizione e di ladroni, di banche colluse, di mercato truccato, di capitalismo rovinoso: ricordo che, quando se ne parlava, mi fu perfino chiesto "ma che significa rendita di posizione? ", come a dire che "di cazzo parli?".
Ecco di che cazzo si parlava, lo stiamo vedendo adesso.
Ma nessuno fa una piega. Nessuno sembra ricordarsi che si rispondeva, a quelli che ne parlavano, che erano - indovinate un po' - stalinisti, reperti delle vecchie ideologie sconfitte dalla storia, poveri stronzi rimasti al '68 ...
Senza vergogna.

Basta. Ne avrei ancora una sporta, ma mi sono stancato.
Non so se di destra, di centro, di sinistra, di sud-esto o nord-ovest, ma questa è l'egemonia attualmente in vigore. Cazzate.
Cazzate in libertà, cazzate senza vergogna, cazzate in saldo, sottocosto, in confezione famiglia.
E con questa robaccia si vorrebbe fare un partito, anzi, fare un "passo in avanti verso un bipartitismo moderno e maturo"?
Aridatece er puzzone.
pierodm
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Re: Egemonia culturale delle cazzate

Messaggioda pinopic1 il 31/03/2009, 10:57

Facciamo buon viso a cattivo gioco. In fondo se così non fosse ci si annoierebbe a morte.
Però il partito, il PD, non c'entra proprio niente. Il partito cercalo nel suo sito e nel PDNetwork. Ti rinnovo anche l'invito a vedere i video dell'assemblea dei circoli e il discorso conclusivo di Franceschini.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Egemonia culturale delle cazzate

Messaggioda incrociatore il 01/04/2009, 7:16

ho visto un pezzo di una puntata di "Sanremo" di quest'anno quando Remo Girone ha letto la lettera di Michele Serra al Festival... illuminante ed esplicativo del tuo, mio e nostro disagio.

In buona sostanza lui affermava che a forza di dare merda alla gente la gente si convince che la merda se non proprio buona è gustosa... ma quando gli fai assaggiare il cioccolato la differenza la percepisce...

Memorabile (anche per l'interpretazione di Girone) la chiosa finale in cui Serra si scusava per aver citato la parola "merda" per ben 7 volte nella lettera... ma, diceva... ho una scusante, sono in televisione.
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