pianogrande ha scritto:Ecco un'altra autorevole opinione in materia.
Giulio Parisi, premio Nobel per la fisica, in due minuti e mezzo....
Ripeto che la vera competizione è scientifico-tecnologica.
E' lì che sta la ciccia dello sviluppo economico/della collocazione internazionale.
Si l'elemento del successo è questo.
Se schematizziamo il problema:
abbiamo una fase di ricerca scientifica/produzione di conoscenza. Qui competiamo piuttosto bene, almeno in alcuni campi, Ci si lamenta molto, ma i ricercatori italiani quelli che veri che fanno ricerca sono mediamente molto bravi.
Non quelli che hanno la qualifica per meriti sindacali, di partito o parentela, e alzano solo il numero.
Abbiamo la trasmissione della conoscenza. Qui l'Italia funziona ancora abbastanza bene, anche se l'ossessione per i silos disciplinari delle nostre università penalizza la creatività;
Poi la conoscenza la dobbiamo applicare, trasformare in tecnologie. Qui l'italia perde terreno, ma rimangono alcuni ambiti dove facciamo cose rilevanti;
poi dobbiamo trasformare queste nuove tecnologie in prodotti e servizi high tech e portarli sul mercato. Qui a parte situazioni di nicchia, non contiamo nulla.
si potrebbero fare vari esempi. Prendo il vaccino covid. Eravamo in gara con il resto del mondo. Poi Trump ha cercato di comprare l'azienda tedesca, la Merkel è intervenuta, ha bloccato la vendita. Poi ha preso 100 milioni di euro di garanzie da Bruxelles e finanziato lo sviluppo.
In Italia stavamo sviluppando il nostro vaccino più tradizionale. Dopo un sacco di giri, hanno messo in piedi una colletta tra regione ministeri e agenzie, e finanziato lo sviluppo. Il tutto è arrivato alla Corte dei Conti che ha sancito che non andava bene. E l'Italia è sparita dalla prima fila ed anche dalla seconda.
passo & chiudo