Curriculum vitae di un precario da tagliare

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Curriculum vitae di F.B. insegnante precario che Tremonti potrebbe tagliare.

Laurea in Scienze Ambientali presso università degli studi Milano Bicocca. Voto: 110/110 e lode
Titolo tesi di laurea: “Analisi chimico fisiche di idrocarburi trattati mediante plasma per ottenere miscele arricchite in idrogeno”

Master di I livello in Gestione Sostenibile dell’Ambiente a Scala Locale (GESAL) presso l’Università di Milano-Bicocca. Selezione mediante valutazione titoli, questionario, colloquio. Posti 30 aspiranti 60. Durata: 800 ore.
Stage presso il Centro Ricerche CRASL dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Durata: 320 ore.

Abilitazione all’insegnamento di Scienze della Natura nella Scuola secondaria di secondo grado mediante frequenza del corso biennale postuniversitario presso SILSIS (Scuola Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) attivata dall’Università Statale di Milano.
Selezione mediante valutazione titoli, questionario, e colloquio. Posti 30 aspiranti 95.
Esami intermedi ed esame finale. Tirocinio di 100 ore presso liceo scientifico.
Voto finale 74/80.

Supplenze temporanee totale giorni 115.

Massima aspirazione: insegnante precario con contratto annuale.

[franz]

Curriculum vitae di F.B. insegnante precario che Tremonti potrebbe tagliare.

Laurea in Scienze Ambientali presso università degli studi Milano Bicocca. Voto: 110/110 e lode
Titolo tesi di laurea: “Analisi chimico fisiche di idrocarburi trattati mediante plasma per ottenere miscele arricchite in idrogeno”

Mi sembra che con questi titoli uno dovrebbe aspirare molto ma molto oltre l'insegnamento nelle medie, inferiori o superiori che siano.
Il dramma dell'Italia è che certe qualifiche trovano sbocco solo all'estero mentre in patria si rimane al massimo precari in attesa di insegnare nella scuola pubblica.
Non mi pare che qui le pecche dei governi (presenti e passati) siano quelle di tagliare fondi alla scuola (il 97% dei fondi va in stipendi per gli insegnanti!!!) ma di non aver finanziato mai abbastanza la ricerca. Critica che pero' va fatta soprattutto al settore privato. Troppo facile criticare lo stato, molto piu' difficile crititicare chi veramente deve sostenere l'innovazione e la ricerca: l'industria privata. Vedere a questo proposito le statistiche internazionali per gli investimenti privati in ricerca ed innovazione. Siamo il fanalino di coda. Il problema è quello. Se non lo fossimo F.B. avrebbe il suo lavoro dove gli compete.

Ciao,
Franz

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Curriculum vitae di F.B. insegnante precario che Tremonti potrebbe tagliare.

Laurea in Scienze Ambientali presso università degli studi Milano Bicocca. Voto: 110/110 e lode
Titolo tesi di laurea: “Analisi chimico fisiche di idrocarburi trattati mediante plasma per ottenere miscele arricchite in idrogeno”

Mi sembra che con questi titoli uno dovrebbe aspirare molto ma molto oltre l'insegnamento nelle medie, inferiori o superiori che siano.
Il dramma dell'Italia è che certe qualifiche trovano sbocco solo all'estero mentre in patria si rimane al massimo precari in attesa di insegnare nella scuola pubblica.
Non mi pare che qui le pecche dei governi (presenti e passati) siano quelle di tagliare fondi alla scuola (il 97% dei fondi va in stipendi per gli insegnanti!!!) ma di non aver finanziato mai abbastanza la ricerca. Critica che pero' va fatta soprattutto al settore privato. Troppo facile criticare lo stato, molto piu' difficile crititicare chi veramente deve sostenere l'innovazione e la ricerca: l'industria privata. Vedere a questo proposito le statistiche internazionali per gli investimenti privati in ricerca ed innovazione. Siamo il fanalino di coda. Il problema è quello. Se non lo fossimo F.B. avrebbe il suo lavoro dove gli compete.

Ciao,
Franz

Il curriculum degli altri insegnanti precari non è che sia molto diverso. Forse il master è il titolo in più di FB.
Ho tralasciato alcune cosine riguardanti i tentativi di inserimento in altri settori pubblici (per via del master) e privati. Per amor patrio.
Una cosa però la voglio aggiungere:
Fra i 30 ammessi al SILSIS, quattro erano reduci da un dottorato di ricerca (3 anni).
Un'altra:
La ricercca sull'idrogeno combustibile era interessante ma non sostenuta da nessuno.
La ricerca del CRAL di Brescia (in collaborazione con ASM) non è stata proseguita per mancanza di fondi.

E' vero che il 97% dei fondi scuola va in stipendi per gli insegnanti. Ma perché solo quelli vengono stanziati.
Comunque se si deve e si può ridurre il personale scolastico vorrei fosse il ministro competente a decidere se e come. E i risparmi realizzati dovrebbero essere reinvestiti in scuola e ricerca.
Ciao

[ranvit]

Il personale della scuola va ridotto....indipendentemente dai titoli di FB. E indipendentemente dalla mia preoccupazione di padre per mia figlia che sta per laurearsi a Tor Vergata in Lettere e che sperava di fare l'insegnante, mestiere in cui crede molto.
Cosi' come va ridotto il personale di tutta la PA.
Vanno eliminate anche tutte le comunità montane e, possibilmente, tutte le province (o le regioni....).

E' cosi' che opera un governo di centrodestra......cosi' poi quando torneremo noi, potremo riassumere...

Vittorio

[franz]

La ricercca sull'idrogeno combustibile era interessante ma non sostenuta da nessuno.
La ricerca del CRAL di Brescia (in collaborazione con ASM) non è stata proseguita per mancanza di fondi.

E questo è il vero dramma.
Perché in questo modo perdiamo in competività e perdiamo tutti i treni dell'innovazione tecnologica.
E non è che parcheggiare questi tecnici nella scuola sia la soluzione vincente.

E' vero che il 97% dei fondi scuola va in stipendi per gli insegnanti. Ma perché solo quelli vengono stanziati.
Comunque se si deve e si può ridurre il personale scolastico vorrei fosse il ministro competente a decidere se e come. E i risparmi realizzati dovrebbero essere reinvestiti in scuola e ricerca.
Ciao

Ovviamente uno stato che già spende per interessi sul debito piu' che per l'educazione, deve fare dei sacrifici un po' ovunque (per non averli fatti prima). Per quanto riguarda i dati piu' recenti trovati, spendiamo quasi 80 miliardi di euro all'anno per gli interessi sul debito, molti di piu' dei 68 miliardi che spendiamo per la scuola.
Di norma anche negli altri paesi quando un governo decide tagli o ristrutturazioni, le decisioni sono collegiali ... non è che ogni ministero è repubblica a se', anche se naturalmente gode di una certa autonomia.
Sono invece d'accordo che ogni risparmio possibile nel campo della scuola dovrebbe essere reinvestito nella scuola stessa, in strutture moderne e ricerca.
E tu pensa cosa potremmo fare oggi se non avessimo quegli 80 miliardi all'anno di debiti in interessi.
Fatti perché negli anni 70, 80 e nei primi anni 90 la spesa allegra (sia in pensioni, sia in personale statale, sia in opere mai finite) ha aperto una voragine che paghiamo ancora oggi e che l'essere in Europa ci impone (per fortuna) di colmare a ritmi ben precisi.

Ciao,
Franz

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Il personale della scuola va ridotto....indipendentemente dai titoli di FB. E indipendentemente dalla mia preoccupazione di padre per mia figlia che sta per laurearsi a Tor Vergata in Lettere e che sperava di fare l'insegnante, mestiere in cui crede molto.
Cosi' come va ridotto il personale di tutta la PA.
Vanno eliminate anche tutte le comunità montane e, possibilmente, tutte le province (o le regioni....).

E' cosi' che opera un governo di centrodestra......cosi' poi quando torneremo noi, potremo riassumere...

Vittorio

Purtroppo per noi la scuola è uno dei pochi settori se non l'unico della PA dove non sono possibili assunzioni clientelari, frequenti ormai da tempo non soltanto in Campania e Sicilia. Per cui non essendo stati assunti con criteri clientelari gli insegnanti potranno essere facilmente tagliati.
Per il resto della PA temo che rimarrai assai deluso. Per esempio, pensi che pochi mesi dopo le elezioni politiche e regionali in Sicilia, è più probabile che si facciano tagli al personale oppure nuove assunzioni?
Quanto alla eliminazione di comunità montane e province è un argomento che di solito viene riproposto per fare da pendant alla dichiarata volontà di fare tagli di personale nella PA. Tanto per dire, vedete?, anche noi ci tagliamo qualcosa. Ma poi ci si dimentica.
Hai voglia di fare una ricerca in Rete per trovare le più antiche dichiarazioni di uomini politici che volevano taglare province e comunità montane? Anche le circoscrizioni tempo fa pareva che avessero i giorni contati.

[mario]

Ci sono settori destinati a perdere posti di lavoro ed altri ad acquistarne.
Così nella pubblica amministrazione.
Oggi in Italia da esempio ci sono centinaia di migliaia di dipendenti pubblici male utilizzati come buona parte degli impiegati provinciali, parte dei bidelli, molti dipendenti degli enti agricoli, mentre manca personale in settori importanti quali l’assitenza agli anziani, l’ambiente, la giustizia, la sicurezza, la polizia tributaria.
Si tratta non di tagliare posti di lavoro, ma di convertire.