da diffidente il 10/06/2021, 0:24
E' notizia recente che è scomparsa una Dottoressa ginecologa, Sara Pedri, che ha lavorato per qualche tempo presso l' Ospedale di Trento e si teme che, in un momento di forte sconforto, abbia voluto togliersi la vita. la giovane, nativa di Forlì, era stata ammessa alla Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia - una delle più difficili- dell' Università di Catanzaro e in virtù del Decreto Calabria aveva partecipato al concorso per diventare Dirigente Medico nella ASL di Trento. In origine avrebbe dovuto lavorare nell' Ospodale di Cles, però, forse a causa di gravi carenze di organico, è stata subito destinata all' Ospedale Santa Chiara di Trento. Secondo testimonianze raccolte dalla trasmissione Chi l'ha visto in quel reparto non vi era un clima proprio idilliaco e secondo altri, tutti desiderosi di mantenere l' anonimato per timore di possibili riorsioni, era prassi consolidata dichiararsi obiettore di coscienza. Che a quanto pare non era Sara Pedri, giovane donna di idee progressiste. Come è, come non è, dalle testimonianze è emerso come la dottoressa, dapprima bene accolta, abbia incontrato progressive difficoltà, fino ad essererimproverata aspramente, accusata di non essere abile nel suo lavoro e a infine relegata "a non fare nulla" per interi turni. Manco a dirlo, la sua Turor a Catanzaro la descrive invece come molto preparata e perfettamente capace di fare il suo lavoro. Devo dire che, negli ospedali pubblici, non essere molto abili non è mai stato motivo di mobbing, tutt' al più di espressioni sconfortate da parte dei coleghi, mentre vediamo che il non voler essere obiettori talvolta comporta il dover subire brutti comportamenti. Non vorrei che Sara Pedri sia rimasta vittima, resa vulnerabile dall' essere lontana dalla famiglia e dal non avere parenti medici.