da franz il 25/11/2018, 0:52
Da un posti su FB di Carlo Calenda:
---
Di Maio ha mentito da Ministro per la quarta volta. In nessun paese civile gli sarebbe consentito di rimanere al suo posto.
Mentire in campagna elettorale o quando si è all'opposizione è una cosa, mentire da Ministro comporta le dimissioni. Queste sono le quattro menzogne accertate di Di Maio in sei mesi di Governo. 1) Ha mentito sul contenuto del parere dell'avvocatura su ILVA da lui secretato fino alla chiusura della trattativa; 2) ha mentito sulla manina che avrebbe modificato il decreto fiscale; 3) ha mentito sull'esistenza di un contratto con penali relativamente a TAP; 4) ha mentito ieri quando ha dichiarato che è partita la produzione di 6/7 milioni di carte di credito per il reddito di cittadinanza. Ciascuna di queste menzogne dovrebbe bastare per chiederne a gran voce le dimissioni. Perché in Italia non accade? Forse anche perché in ogni intervista/apparizione televisiva (senza contraddittorio né confronto) non gli si chiede mai conto in modo preciso e circostanziato delle sue menzogne. Di Maio ha spesso insultato la stampa, una buona risposta da parte della stampa sarebbe iniziare ad incalzarlo sul serio, non consentendogli più monologhi e impunità sulle sue dichiarazioni false.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)