Pagina 1 di 1

Per la serie "una modesta proposta" (su Jonathan Swift)

MessaggioInviato: 31/01/2015, 18:24
da franz
Swift Jonathan : Un serio vademecum satirico per farsi beffe di potenti, fanatici e lacchè, A Modest Proposal.
Pubblicato il 20 settembre 2012 da admin

Swift Jonathan
Un serio vademecum satirico per farsi beffe di potenti, fanatici e lacchè


Sab, 24/03/2012 – 22:40 — Lupus-Menichetti

Sono convinto che molti lettori di Swift, quanto meno quelli adulti, prima o poi si siano chiesti come abbia fatto un misantropo come lui a diventare, con “I viaggi di Gulliver”, uno scrittore “per ragazzi”. Non so come ma evidentemente, tra tagli e letture superficiali, è stato possibile spacciare una satira crudele come innocua fiaba ad uso delle nuove generazioni.

Senza addentrarci nel merito di questi misteri della critica e dell’editoria, e forse anche della pedagogia, fin da ora, freschi della lettura di “Un serio vademecum satirico per farsi beffe di potenti, fanatici e lacchè”, edito dalla Piano B, possiamo confermare quanto si è scritto in merito allo Swift misantropo e padre della satira e dell’umorismo in lingua inglese.

L’antologia comprende il celebre “Una modesta proposta”, nel quale Swift propone di usare i bambini poveri come portata principale per le tavole delle classi benestanti dei ricchi irlandesi. Insomma, visto che la situazione sociale era quella che era e non vi erano apparenti vie di uscita, almeno si poteva ottimizzare la presenza di tante bocche da sfamare per sfamare i privilegiati del tempo: l’istituzionalizzazione virtuosa del cannibalismo.

Poi con “Istruzioni per il lacchè”, il nostro Swift predispone un manuale ad uso di servi infedeli, ricco di soluzioni pratiche per cavarsela a buon mercato fregando i propri padroni e magari in prospettiva di fare carriera cambiando la propria classe sociale.

“La favola della botte” è l’altra satira celebre dello scrittore irlandese, dove ad essere prese di mira sono i fanatismi e i dogmatismi degli uomini di Chiesa. Seguono il “Discorso contro l’abolizione del cristianesimo” e “L’arte della menzogna politica”: la prima una parodia che ha ancora come obiettivo l’integralismo e il fanatismo di teologi e preti; l’altra, in realtà composta dall’amico John Arbunthnot, che massacra quei politici che già allora si confermavano come una categoria umana particolarmente squallida.

E poi la “Meditazione su di un manico di scopa”, dove Swift, con stile pacato e raffinato, quindi facendo il verso alle riflessioni di Robert Boyle, al tempo molto di moda, mostra nuovamente tutto il suo sarcasmo e misoginia. Plausibile che, in virtù di queste riflessioni dolciastre e apparentemente elevate, qualcuno meno smaliziato abbia pensato davvero a qualcosa di edificante, mentre in realtà Swift mostrava il meglio di sé nell’annichilire i potenti e gli intellettuali fasulli.

Se in questi celebri e meno celebri pezzi satirici davvero si coglie tutto il sarcasmo verso la classe dominante del tempo e quindi anche quella misoginia che pare in vita sia l’abbia sempre più pervaso di anno in anno, nel brano centrale dell’antologia, quarta ed ultima parte dei Viaggi di Gulliver, “Yahoo e Houyhnhm”, predomina su tutto una sfiducia cosmica nei confronti dell’essere umano.

Gulliver giunge in questa misteriosa isola dove gli esseri civili e pensanti hanno aspetto di cavallo mentre le bestie assomigliano a uomini abbrutiti, pelosi e con tanto di poppe ciondoloni. Il risultato della convivenza con i più civili houynhnm?

Gulliver, una volta rientrato fortunosamente in patria, non riuscirà più a tollerare la presenza degli esseri umani e tanto meno dei suoi familiari, di sua moglie: “tuttavia, poiché l’odore di uno yahoo [n.d.r.: l’uomo] continua ancora a darmi fastidio, tengo sempre il naso ben tappato con erba ruta, lavanda o foglie di tabacco. E benché per un uomo sia difficile disfarsi di vecchie abitudini, non dispero del tutto, in futuro, di sopportare la compagnia di uno yahoo senza risentire il timore dei suoi denti o dei suoi artigli” (pag. 80).

Davvero c’è da chiedersi come mai lo Swift degli yahoo e degli houynhnm sia stato saccheggiato dalle case editrici per imbastirci libri dedicati all’infanzia. A parte aspetti chiaramente commerciali, è probabile, com’è stato scritto da qualche attento critico, che dello scrittore irlandese si sia voluto dare apposta una lettura parziale, magari confinando la sua satira e il suo nichilismo distruttivo nei limiti del carattere un po’ squilibrato di Swift; e così evitando di cogliere appieno le posizioni di durissima critica sociale che invece appaiono evidenti vuoi al lettore adulto, vuoi comunque al lettore che abbia sotto gli occhi i testi integrali dei suoi pezzi satirici.


Jonathan Swift (Dublino, 30 novembre 1667 – Dublino, 19 ottobre 1745) è stato uno scrittore e poeta irlandese, autore di romanzi e pamphlet satirici. Considerato tra i maestri della prosa satirica in lingua inglese, tra le sue opere più note: I viaggi di Gulliver, Il racconto di una botte e il pamphlet Una modesta proposta.

Jonathan Swift, Un serio vademecum satirico per farsi beffe di potenti, fanatici e lacchè, Piano B (collana Elementi), Prato 2012, p. 152 (Trad. Antonio Tozzi)

Fonte: http://www.controappuntoblog.org/2012/0 ... -proposal/