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proposta per i cacciatori del PD

Informazioni aggiornate periodicamente da redattori e forumisti

esche avvelenate al bando

Messaggioda mauri il 28/12/2008, 19:20

meglio tardi che mai, così si dice ma è incredibile che in italia fino a ieri non esistesse una regolamentazione a riguardo e comunque non leggo sanzioni per questo grave reato, forse verrà emanato sucessivamente? altrimenti è carta straccia

molte persone sono abituate a spargere veleni senza sapere e nemmeno immaginare gli effetti che possono avere sull'ambiente e se stessi, vedi i vari insetticidi da giardino e casa, le persone ignorano anche l'estrema pericolosità di tante sostanze pubblicizzate alla televisione per la pulizia, è evidente che una informazione dettagliata va a discapito del profitto, non esiste una tutela quindi sono cavoli di un adulto se ignora, la 626 la devono estendere anche ai privati cittadini e organizzare dei corsi obbligatori

ritornando a chi sparge esche avvelenate, questi criminali sanno bene cosa stanno facendo, agricoltori, cacciatori e altri che per il loro scopi avvelenano volpi, orsi e tanti altri animali anche solo perchè gli danno fastidio o arrecano danni alle colture, danni che vengono lautamente rifusi agli agricoltori, sono da punire

cosa ne pensate?
cosa si potrebbe fare per eliminare questa "abitudine"?
buon anno, mauri



Comunicato stampa 449 23 dicembre 2008
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
UFFICIO STAMPA
Esche avvelenate: Sottosegretario Martini firma Ordinanza sul divieto di utilizzo
In seguito al dilagare del fenomeno di uccisione e maltrattamento di animali mediante la disseminazione nell’ambiente di esche o bocconi avvelenati, che rappresenta un serio rischio per la popolazione umana, in particolare per i bambini, e per l’ambiente, il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato un’Ordinanza recante norme sul “Divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati”. Il provvedimento ha lo scopo di prevenire i rischi diretti per la salute dell’uomo e degli animali nonché quelli derivanti dalla contaminazione ambientale.
In particolare il provvedimento ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e dell’incolumità delle persone, degli animali e dell’ambiente, vieta di utilizzare in modo improprio, di preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocivi, compresi plastiche e metalli. L’ordinanza vieta, altresì, la detenzione, l’utilizzo e l’abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che le ingerisce e prevede l’obbligo per il proprietario o il responsabile dell’animale deceduto a causa di esche o bocconi avvelenati di dare segnalazione alle autorità competenti.
In caso di operazioni di derattizzazione e di disinfestazione è posto l’obbligo di affiggere nelle zone interessate, almeno con cinque giorni lavorativi di anticipo, avvisi idonei ad informare delle operazioni che saranno effettuate.
L’ordinanza dispone, inoltre, che il medico veterinario che sulla base di una sintomatologia conclamata emette diagnosi di sospetto avvelenamento o viene a conoscenza di un caso di avvelenamento di un esemplare di animale di specie animale domestica o selvatica deve darne immediata comunicazione al sindaco e al servizio veterinario della Asl territorialmente competente. In caso di decesso dell’ani,male il veterinario deve inviare le spoglie e ogni altro campione utile all’identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte all’Istituto Zooprofilattico sperimentale competente per territorio. Gli Istituti Zooprofilattici devono sottoporre ad autopsia l’animale ed effettuare entro trenta giorni analisi sui campioni pervenuti o prelevati durante l’autopsia e comunicarne gli esiti al medico veterinario che ha inviato i campioni al sevizio veterinario della Asl competente per territorio e, qualora le analisi siano positive, all’autorità giudiziaria. I sindaci ai quali siano pervenute segnalazioni di sospetti avvelenamenti devono disporre l’immediata apertura di un indagine e provvedere ad attivare le iniziative necessarie alla bonifica dell’area interessata nonché segnalare l’area interessata con un apposita cartellonistica.
Viene, inoltre, attivato presso ciascuna Prefettura un “tavolo di coordinamento” per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno.
I produttori di presidi medico-chirurgici di prodotti fito-sanitari e di sostanze pericolose appartenenti alle categorie dei topicidi, ratticidi, lumachicidi e nematocidi ad uso domestico, civile ed agricolo, hanno l’obbligo di aggiungere al prodotto una sostanza amaricante che lo renda sgradevole ai bambini e agli animali. Nel caso in cui la forma commerciale sia un’esca deve essere previsto un contenitore con accesso solo all’animale “bersaglio”.
mauri
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amore per la natura

Messaggioda mauri il 05/01/2009, 18:54

mancano ancora 25 giorni alla chiusura della caccia
vi faccio tanti auguri, mauri


In Toscana 4 morti in meno di tre settimane. A morire non solo
cacciatori, in teoria consci dei rischi che corrono a giocare con le
armi, ma anche semplici cittadini a spasso per i boschi. Il caso più
drammatico quello di Paolo Tambini, ucciso in provincia di Pisa mentre
passeggia nel bosco (30/12/08)

La caccia, per legge, si svolge con l'utilizzo di armi. Le armi sono
strumenti fatti per uccidere. Ne deriva che le armi sono estremamente
pericolose.

Queste sembrano delle ovvietà, ma non lo sono affatto per la stragrande
maggioranza dei cacciatori e, fatto ancora più grave, per il
legislatore. Controlli medici a scadenze francamente ridicole:
ottuagenari con licenza di caccia che devono fare una visita medica ogni
sei anni... per mantenere la patente di guida devono farla molto più
spesso. Ma per il legislatore guidare un'auto € è più pericoloso che
maneggiare una carabina.

Una formazione all'uso delle armi inesistente . I cacciatori devo
giusto passare un esame teorico, poi sono abilitati a detenere un numero
illimitato di armi da caccia, comprese quelle più potenti. Sembra che
l'uso di un fucile per la caccia sia considerato alla stregua dell'uso
di una canna per la pesca o di una racchetta per il tennis. Un
"attrezzo del gioco" e non un'arma micidiale.

I risultati si leggono sui giornali. Solo in Toscana (la regione col
maggior numero di cacciatori) quattro i morti in incidenti di caccia
negli ultimi 18 giorni. Il primo è avvenuto il 13 dicembre nei boschi
di Tirli, comune di Castiglion della Pescaia (Grosseto). Emanuele
Notari, 36 anni, è stato ucciso da un colpo di carabina sparata da un
suo compagno di battuta. Sempre per sbaglio è morto, il 23 dicembre,
Remo Bernardini, 59 anni, ristoratore di Monte San Savino (Arezzo). Ad
ucciderlo in una riserva di Poppi di Arezzo è stato un colpo di fucile
sparato per sbaglio da M.L., 72 anni, suo compagno di caccia che è
stato arrestato e posto ai domiciliari. I due potrebbero essere
bracconieri: infatti, l' incidente è avvenuto di martedì (giorno nel
quale la caccia è ferma), di sera.

Tragedia anche il giorno di Natale: Bruno Celli, 74 anni, è stato
ucciso da suo nipote con il quale aveva organizzato una battuta al
cinghiale. Mentre il nipote si era già appostato, il nonno stava
cercando di sistemarsi: il nipote, 30 anni, ha sentito rumore di
frasche, ha pensato di avere a tiro il cinghiale e ha sparato colpendo
in pieno la faccia del nonno. Anche questo incidente è avvenuto nel
Casentino, nei boschi di San Niccolò.

Il 28 dicembre, Paolo Tambini, veterinario, si era allontanato da casa
per andare a cercare funghi, ma a casa non ci è più tornato. La moglie,
non vedendolo tornare, ha dato l'allarme alle forze dell'ordine e le
ricerche subito scattate ne hanno ritrovato il corpo esanime, vegliato
dal suo cane, all'interno di un'azienda faunistico venatoria. Il costato
squarciato da una fucilata ha lasciato pochi dubbi sulla probabile
dinamica della morte. Il solito seguace di Diana che sente un rumore e,
eccitato dalla speranza di ammazzare qualcosa, spara senza neanche
sapere a cosa. In questo caso a un uomo.

Il suo assassino si € è costituito il giorno dopo. Si chiama *Fabio
Celandroni* ed € è un imprenditore di Livorno. Per alleggerire le proprie
responsabilit€ à ha dichiarato di non essersi reso conto di quanto fosse
successo se non il giorno dopo, leggendo i giornali e sentendo la
notizia in televisione. "/Solo allora ho capito che potevo essere stato
io/" ha spiegato Celandroni.

L'apoteosi della follia. Si spara non si sa a cosa, si ammazza un
uomo, ma si tira dritto senza avere idea di cosa sia successo. In base a
cosa Celandroni dichiara che "/a pensarci avrei potuto essere io/"? Ha
sentito un urlo dopo la sua fucilata ma pensava fosse il canto di un
picchio? Non pensava di averlo ammazzato?

A quando un giro di vite che rottami definitivamente la patetica
retorica venatoria, l'anziano col fucile e la pipa, le idiozie sui
"gestori degli equilibri dell'ambiente" ? A quando controlli severi sulle
armi, sulle condizioni di salute fisica e mentale, sulla capacità di
utilizzarle da parte dei cacciatori? Fino a quando il territorio
italiano deve essere ostaggio di 800.000 sparatori incompetenti per
cinque mesi all'anno, precludendone un utilizzo sicuro da parte di altri
57 milioni di cittadini?

"Incidenti" nel corso dell'anno solare 1/09/2007- 31/01/2008

* Morti: 56
* Feriti: 114

"Incidenti" avvenuti da settembre, inizio della stagione venatoria 01/09/2008/2009

* Morti: 40
* Feriti: 72

se la caccia fosse un lavoro
http://www.gondrano.it/desert/lab/caccia/celav.htm
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Il mea culpa della Lombardia sulla caccia in deroga

Messaggioda mauri il 08/01/2009, 19:39

rimango senza parole e costernato davanti all'ignoranza e la grettezza di chi ci governa, e questo è uno dei tanti esempi, ma non è solamente della regione lombardia, anche le altre hanno deliberato caccia in deroga di specie protette,
speriamo che il 2009 sia anno di inizio per il rispetto degli animali, quei pochi rimasti
mauri


Il mea culpa della Lombardia
Da anni le associazioni ambientaliste, i TAR, la Commissione europea, la Corte Costituzionale affermano con chiarezza e decisione che i provvedimenti lombardi (come quelli delle altre Regioni !) sulla caccia in deroga sono illegittimi. Adesso lo riconosce ufficialmente anche la Regione Lombardia. Meglio tardi che mai? (08/01/09)

Ogni tanto dalla regione Lombardia arrivano anche buone notizie. Questa e’ abbastanza impressionante e riveste una eccezionale importanza nella sua scontata banalita’.

Con la Deliberazione n. VIII/008779 del 22 dicembre 2008 (testo disponibile a lato, tra i Documenti), la Giunta della Regione Lombardia ha approvato all’unanimita’ una presa d'atto del Presidente Roberto Formigoni, di concerto con l’Assessore all’Agricoltura Luca Ferrazzi, relativa alla disciplina della caccia in deroga nella Regione Lombardia.

La comunicazione offre una panoramica dei provvedimenti assunti in merito dalla Regione negli ultimi anni. A leggerla non si sa se ridere o se piangere. Prima le delibere regionali, tutte annullate dai TAR. Poi l’escamotage della legge regionale regionale sulla base della quale emanare leggi annuali per ogni stagione venatoria.

Sia la legge quadro del 2007 che quella annuale per la stagione 2007/08 sono state dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale e quella relativa al 2008/09 e’ in attesa del giudizio della stessa Corte che, come dichiara la stessa Regione Lombardia, «presenta gli stessi profili di illegittimita’».

Anzi, la stessa Regione si auto-accusa esplicitamente affermando tale ultima legge e’ stata promulgata «nonostante le pronunce della Corte Costituzionale e gli orientamente piu’ volte espressi dalla Corte di Giustizia europea».

Avete capito bene. La Regione Lombardia prende atto finalmente che tutti i suoi provvedimenti di legge sulla caccia in deroga di questi utlimi anni sono illegittimi e si impegna «per il futuro a evitare qualunque iniziativa legislativa di Regione Lombardia sul tema specifico».

Se non possiamo che essere soddisfatti di tale esplicita presa di posizione, troviamo scandaloso che ci sia voluto un decennio di battaglie – tutte condotte dalle associazioni ambientaliste a proprie spese, in particolare da LAC e WWF – per portare la Regione a una conclusione quasi disarmante nella sua ovvieta’. Quei provvedimenti erano TUTTI ILLEGITTIMI, violavano le norme europee e nazionali, ed erano esclusivamente approvati per accontentare una fetta di elettorato – quello bresciano e in parte bergamasco – particolarmente legato a determinati personaggi politici.

Girando la frase, tutta la sua corte regionale di politici bresciani (di destra e sinistra), ha deliberatamente sostenuto provvedimenti di improbabile legittimità per scopi politici, «comprandosi» consensi elettorali a spese di un massacro di fauna protetta, patrimonio indisponibile dello Stato.

In un paese di Plucinella come l’Italia, tutto questo passera’ - nella migliore delle ipotesi - come una piccola marachella perdonabile, un giochino furbo che per adesso non si potra’ piu’ fare in attesa di trovarsene un altro. In un paese normalmente serio un politico darebbe le dimissioni dopo essere stato accusato, nero su bianco, dal proprio Governo di avere infranto la legge, compromettendo la Regione e lo Stato (l’Italia e’ stata rinviata alla Corte di Giustizia europea per le violazioni sulla caccia in deroga compiute dalle Regioni, Lombardia inclusa).

Non solo. In sostanza in questi anni la Regione ha illegittimamente ceduto qualcosa che non aveva alcun diritto di cedere, in cambio di voti. Questo e' moralmente esecrabile, ma ovviamente nessuno verra' mai ritenuto responsabile per i milioni di animali che sono stati illegittimamente abbattuti per raccattare voti.

Una vittoria ambientalista, quindi, ma velata da una profonda tristezza.

per chi volesse leggere la delibera
http://www.tutelafauna.it/News/Caccia/L ... _deroga.kl
mauri
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ferito ex consigliere dei Ds

Messaggioda mauri il 11/01/2009, 20:05

auguri, mauri

(ANSA) - POTENZA, 10 GEN - L'ex consigliere regionale della Basilicata dei
Ds, Donato Pace, di 70 anni, e' rimasto ferito oggi in un incidente di
caccia.Secondo si apprende, Pace, uno dei penalisti piu' noti in Basilicata,
e' stato colpito dai pallini sparati dal fucile di una persona che era con
lui nelle campagne di Campomaggiore (Potenza). Il penalista, raggiunto al
torace e al viso, e' stato trasportato nell'ospedale San Carlo di Potenza:
e' in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita.
mauri
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i cacciatori esasperano anche la chiesa

Messaggioda mauri il 22/01/2009, 11:38

Secondo voi anche questa è una specie invasiva e nociva da eliminare?
buona giornata, mauri


Il giornale diocesano “La voce dei Berici” solleva il problema dei cacciatori vicino alle chiese invitando i parroci a far rispettare le distanze di sicurezza al fine di dare tranquillità a chi frequenta i luoghi di culto e di proteggere la fauna selvatica

Il dott. Francesco Gasparini, Monsignore nonché direttore dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali di Vicenza, con un intervento pubblicato sul settimanale “La Voce dei Berici” della diocesi di Vicenza (che comprende anche parte dei territori di Verona e Padova), ha invitato i parroci dei comuni interessati ad attivarsi per far rispettare il divieto di caccia nelle aree circostanti alle chiese ed alle proprietà ecclesiastiche, ciò sia per la tutela dei cittadini che le frequentano, sia per la tutela del patrimonio naturale e della fauna selvatica.
L’intervento ha ricordato la mancanza di rispetto per i fedeli o per le persone che frequentano i giardini degli edifici di culto, durante le passeggiate e nei momenti di distensione e la rilevanza di questo fenomeno dovuto alla forte presenza di cacciatori a Vicenza con oltre 19.000 unità.
L’intervento si conclude con l’invito dei parroci a mettere in atto o adeguare la cartellonistica che indica il divieto di caccia e “di ricordare il valore della protezione, conservazione e valorizzazione della natura – non solo per quanto riguarda l’ambito paesaggistico, ma anche naturalistico e faunistico – come ci hanno richiamato gli ultimi Pontefici, per le aree sottoposte alla loro competenza.”
“Nella provincia dei Berlato, Donazzan e Ciambetti che rappresentano a livello europeo e regionale le posizioni piu’ estremiste del mondo venatorio italiano – ha commentato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto – questa presa di posizione della diocesi di Vicenza contro gli abusi dei cacciatori e a favore della tutela della fauna rappresenta per questi politicanti locali proprio un bello smacco dato che demolisce la figura artificiale costruita a tavolino del cacciatore amante della natura e rispettoso delle leggi a loro tanto cara.”
mauri
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda Stefano'62 il 25/01/2009, 0:52

Vedo che Mauri sente molto questo argomento....
bè sono d'accordo anch'io.
Dipendesse da me non starei tanto a pensare a come regolare la materia:abolirei la caccia punto e basta.
Non c'è una sola cosa positiva nella caccia,altro discorso sarebbe se vivessimo ancora nelle caverne,ma nel 2000 !!!
Non sono uno di quelli che pensa automaticamente 'cacciatore uguale cattiva persona',semplicemente dubito molto della capacità di rispettare il prossimo in una persona che non rispetta nemmeno la vita di un passerotto.
Sono cosciente del fatto che in certe zone toccare questo tema può essere politicamente pericoloso,lo dimostrano le velleità pro-caccia della destra.
Non mi interessa se poi qualcuno non ci vota più...ma che razza di persona è una che cambia idea politica perchè non gli si permette più di andare in giro con un cannone infilato nelle mutande ?
Altro che amici della natura,la caccia è il contrario dell'ambientalismo;non è possibile fare il bene di qualcosa distruggendone i componenti.
Al PD vorrei dire che fare politica è anche avere il coraggio di fare cose giuste e difficili.
Dov'è che si firma per abolirla definitivamente ?

Stefano
PS:la finiamo di chiamarla sport,per piacere ?
Alle MIE orecchie è una sonora bestemmia !
Sai che eroi questi bavosi ciccioni con il fucile in spalla ?
Lo sport è regole,impegno e disciplina...non è andare a zonzo sparando a destra e a sinistra tra un fiasco di vino e l'altro.
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda mauri il 26/01/2009, 11:27

un referendum è stato fatto nel 90 senza superare il quorum, netta vittoria per l'abolizione della caccia
http://www.italia.gov.it/servlet/Conten ... 3750587072

poi c'è questo caso piemontese non emblematico ma decisamente significativo sulla potenza della lobby caccia, appellativo in largo uso nei media
http://www.enricomoriconi.it/html/modul ... le&sid=684

ancora 5 giorni e gli animali tirereanno un sospiro di sollievo ed inizieranno a fare nidi ed accoppiarsi, primavera è alle porte, ed entro 2 mesi iniziano a tornare dall'africa gli uccelli migratori
bella settimana, mauri
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ultima versione delle modifiche della legge sulla caccia

Messaggioda mauri il 02/02/2009, 17:23

io leggendo queste proposte mi vergogno di essere rappresentato da un senatore come orsi, è vero che non l'ho votato ma eppure lui rappresenta anche me che sono contrario come credo la maggiorparte degli italiani
ma si sa i soldi e il potere fanno gola e fanno pure girare la testa...
ma a questo punto domando
siete favorevoli o contrari? e perchè
grazie, mauri


SU TAPPETO MODIFICA LEGGE /ANSA
(ANSA) - ROMA, 30 GEN - Si potra' sparare a 16 anni: sul tappeto, infatti, l'ipotesi per i minori della possibilita' di andare a caccia con un 'patentino', un fucile in prestito e un amico cacciatore. A prevederlo l'ultima versione, del 28 gennaio 2009, del testo di modifica della legge 157/92 sull'attivita' venatoria. Il testo, composto da 37 articoli, del relatore Franco Orsi, senatore del Pdl, dovrebbe approdare al Comitato ristretto della commissione Ambiente del Senato. E, intanto, domani cala il sipario sulla stagione venatoria 2008-2009, passata anche questa volta tra ricorsi al Tar, deroghe e violazioni. In particolare, l'articolo 12, comma 8-bis, del testo di Orsi recita che ''chi abbia compiuto il sedicesimo anno di eta' e abbia superato l'esame'' di abilitazione ''all'esercizio venatorio'' riceve ''dalla questura un attestato di tirocinio'' con i nomi di tre cacciatori con licenza da almeno 5 anni. Il tirocinante, pertanto, ''puo' esercitare l'attivita' venatoria purche' accompagnato' ' e ''puo' utilizzare un fucile reso in comodato''. Tra le altre modifiche, nel testo si prendono di mira i migratori anche nel momento del ''rientro'', quello in cui, al tramonto, si raggruppano in cielo formando ''un mucchio'': si consente ''la caccia di appostamento alla fauna migratoria fino a mezz'ora dopo il tramonto''. La vigilanza dell'attivita' venatoria, da parte delle guardie zoofile, sara' possibile ''esclusivamente nei parchi nazionali e regionali, nelle zone di ripopolamento e cattura, nelle oasi e nelle altre zone sottratte all'attivita' venatoria''. Ma novita' arrivano sui tempi: ''Sono consentiti l'immissione e l'abbattimento, anche al di fuori dei periodi e degli archi temporali, di fauna selvatica di allevamento' ', nelle aziende istituite con fini di impresa agricola. E sempre all'interno di queste aziende, ''per le sole specie allevate oggetto di immissione, la provincia puo' autorizzare l'attivita' di prelievo fino a un'ora dopo il tramonto''. E, spiega un tecnico, dietro finalita' agricole e addestramento dei cani, ''l'apertura dell'attivita' venatoria per tutto l'anno''. A puntare il dito contro ''l'ennesimo, becero, tentativo dei soliti noti a caccia dei voti di bracconieri' ' sono cinque associazioni ambientaliste Amici della Terra, Fare Verde, Legambiente, Lipu e Wwf Italia, aderenti al tavolo di concertazione sociale sulla legge 157/92. Per le associazioni i punti chiave sono il rafforzamento della ricerca scientifica, l' individuazione di soluzioni efficaci per i danni all'agricoltura e un serio piano di lotta al bracconaggio. L'Enpa (Ente nazionale protezione animali) esprime invece ''grande apprensione per la possibilita' data agli adolescenti di cimentarsi con le armi da fuoco''. (ANSA). Y99-GU
30/01/2009 19:58
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda Stefano'62 il 02/02/2009, 17:40

Non ho parole...
Invece che dare motivazioni ai nostri ragazzi,invece che avviarli alle arti,alla musica o allo sport,questi che fanno ?
Gli danno un fucile in mano.
Diamo pubblicità a questa cosa,perchè credo che anche a destra siano molti quelli che penseranno sia una str....ta.
Stefano'62
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Caccia ai cervi, appello al ministro

Messaggioda mauri il 03/02/2009, 13:51

beh però, pagherebbero la carne di cervo ben 0,50 cent al chilo, la giornalista ha fatto male i conti,
lo rivenderanno in nero a ben più di 1euro visto che i salami costano 25 euro al kg., prosciutto a 40 euro al kg.
so che passeri, pettirossi, fringuelli li vendono a 3 euro cadauno, dunque è anche un grosso commercio questo di parecchi cacciatori e bracconieri e tutto esentasse
eccicredo che poi vogliono modificare la legge
eccicredo che il senatore orsi e l’onorevole europeo berlato si danno tanto daffare
vogliono entrare tutti nel businnes e per poterlo fare devono legalizzarlo
che ne pensate?
ciao, mauri

Parco dello Stelvio Raccolte oltre ottomila firme contro l' abbattimento di 1.700 animali in cinque anni
Caccia ai cervi, appello al ministro
«La delibera sugli abbattimenti dei cervi è stata presa senza una valutazione ambientale strategica» I cacciatori non possono essere eletti "selecontrollori" del parco «L' improvvisazione» Il presidente del Wwf scrive alla Prestigiacomo: un piano inaccettabile «Allo Stelvio gli abbattimenti verranno affidati ai cacciatori dopo un corso di tre giorni» «La responsabilità» «La selezione può essere organizzata solo sotto il diretto controllo dell' Ente parco»
MILANO - A novembre il Parco lombardo dello Stelvio ha deciso: sentenza di morte per 1.700 cervi in cinque anni. «Prelievo selettivo, non caccia» ha precisato il presidente Ferruccio Tomasi. Tuttavia, sarà possibile abbattere gli animali a pagamento (168 per uno, scontati a 79 nel caso se ne abbattano 10) dopo essere diventati «selecontrollori» grazie a un corso di tre giorni. Dopo la raccolta di firme lanciata dal Wwf e rilanciata da quasi tutte le associazioni del mondo ambientalista (e oltre 8mila persone hanno aderito), adesso il Panda gioca una carta importante: è Fulco Pratesi, il presidente onorario del World Wildlife Fund, a farlo, con una lettera al ministro per l' Ambiente Stefania Prestigiacomo. Un passo indietro: il Parco ha preso la sua decisione attraverso una delibera, senza ricorrere a una Valutazione ambientale strategica, sostenendo che i cervi sono troppi, causano incidenti stradali e danni alle colture. In 7.500 - anche 20 capi per ettaro, in alcune zone - insomma, sono in soprannumero: in Alto Adige li abbattono già, senza tante tante storie. E comunque, durante questo freddo e nevoso inverno che ha decimato gli ungulati e aggravato gli effetti della paratubercolosi che li insidia (e anche per questo, probabilmente, le stime degli animali da abbattere, a primavera, andranno riviste) il presidente Tomasi ha argomentato, con indubbio senso pratico, come un colpo di fucile offra una morte più rapida e meno dolorosa della fame. Sull' intero arco alpino, in effetti, i più deboli tra camosci e stambecchi, cervi e caprioli, quest' inverno hanno ceduto o stanno cedendo alla fame, sfiniti: la coltre di neve gelata, serrata anche nel folto, ha ridotto a zero la possibilità di mangiare. «Ci rivolgiamo nuovamente al ministero dell' Ambiente e personalmente a Lei», scrive Fulco Pratesi alla Prestigiacomo: «Ci preme sottolineare come, in questo caso, siano la legge quadro sulle aree protette ed i suoi principi ispiratori ad essere intaccati dalla decisione assunta dal Parco Nazionale dello Stelvio: per non dire poi che sono le norme comunitarie, nazionali e regionali emanate a garanzia e tutela dei beni comuni oltre che della buona amministrazione del patrimonio ambientale che impongono la necessità della valutazione ambientale strategica per tutta una serie di piani». Insomma, per il Wwf la valutazione - sulla quale proprio in questi giorni si dovrà decidere - va fatta. «Il Wwf non può tacere rispetto a quanto sta accadendo, nè può rinunciare ad agire per impedire che questo accada. I dati presentati nel piano di gestione del parco sono ben lontani dal dimostrare gli "accertatati squilibri ecologici" necessari, secondo la legge, per poter procedere ad abbattimenti all' interno di aree protette. Abbiamo pubblicato e inviato alle autorità - prosegue Pratesi - un documento tecnico in cui si dimostra l' insufficienza di questi dati». Non solo: «gli abbattimenti selettivi possono essere realizzati solo sotto la diretta responsabilità e sorveglianza del parco che li dispone; nel caso in questione sarebbero affidati a cacciatori "formati" da un corso di tre giorni per essere così eletti e improvvisati "selecontrollori" del parco». 79 EURO: è il prezzo stabilito dal parco per abbattere 10 cervi. La carne costa 3 euro al chilo. Guardini Laura
(1 febbraio 2009) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2009 ... 1041.shtml
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