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proposta per i cacciatori del PD

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Caccia e ambiente il modello francese per la gestione del te

Messaggioda mauri il 07/02/2009, 20:18

finalmente inizia ad entrare nelle menti che il territorio e la sua gestione non è una prerogativa esclusiva delle associazioni di cacciatori e dei loro assessori ma di tutti, e non è solamente un problema italiano
http://www.tutelafauna.it/?ln=123
speriamo sia un segnale di cambiamento che blocchi le modifiche in atto sulla legge che abbiamo
cosa ne pensate di un tavolo di concertazione?
buona domenica, mauri



Caccia e ambiente: il modello francese per la gestione del territorio
di Claudio Pompei

Salvaguardare l'equilibrio ambientale e tutelare il patrimonio faunistico garantendo, nel contempo, un futuro per la caccia e un'attenzione costante ai problemi dell'agricoltura e alla protezione delle biodiversità. Un'aperta contraddizione? Una palese utopia? Niente di tutto ciò. Tutte queste esigenze possono davvero conciliarsi tra loro se si riesce a impostare un dialogo sereno e senza pregiudizi tra le varie - e spesso contrapposte - componenti interessate che, dopo il momento del confronto, dovranno essere coinvolte nella gestione pratica del territorio. In fondo era proprio questo l'intento della legge 157 del 1992, cioè l'ultima riforma della caccia che istituì gli Atc (ambiti territoriali di caccia) per coinvolgere ambientalisti, cacciatori, agricoltori ed enti locali nella gestione del territorio. A giudicare dai risultati, con un minimo di obiettività e dopo oltre 16 anni di sperimentazione, non si può certo parlare di «successo» della riforma. Eppure nuove speranze sta suscitando la positiva esperienza francese della quale si è parlato ieri nel corso di un convegno svoltosi nella Sala delle Colonne della Camera dei deputati su iniziativa dell'«Intergruppo parlamentare amici del tiro, della caccia e della pesca», presieduto da Luciano Rossi. Ospite d'onore il deputato francese Jerome Bignon, presidente del «Gruppo di studio sulla Caccia» presso l'Assemblea nazionale di Parigi. Bignon ha illustrato, in un appassionato intervento, l'iter che ha portato alla creazione in Francia, per volontà dal ministro transalpino per l'Ambiente, su incarico del premier Sarkozy, di una "Table ronde" tra ecologisti, cacciatori, organizzazioni rurali e pubblica amministrazione, della quale è stato nominato presidente. Dopo numerosi mesi di lavoro e di confronti accesi, alla fine dello scorso mese di luglio è stato siglato uno storico accordo tra le parti sulla gestione del territorio che potrebbe essere un esempio da seguire anche nel nostro Paese o diventare, addirittura, un "modello" a livello europeo. Bignon ha confermato le aspettative e le speranze di quanti hanno a cuore sia l'attività venatoria, sia l'agricoltura e la salvaguardia dell'ambiente, spiegando appunto che il modello francese può essere esportato anche in Italia, se si riesce a trovare una condivisione di tutte le forze in campo e se il mondo politico riuscirà ad avere una visione trasversale e globale del problema. Luciano Rossi (Pdl), animatore dell'Intergruppo e presidente della Federazione italiana tiro a volo ha ringraziato gli ospiti francesi e i numerosissimi colleghi italiani presenti al convegno, e ha auspicato un ulteriore passo in avanti per favorire il dialogo tra tutti gli attori coinvolti e la nascita di importanti riflessioni per una politica trasversale di gestione della caccia e dell'ambiente. Tra i parlamentari presenti, gli onorevoli Valducci, Girlanda, Martinello, Bonino, Bellotti, Berardi, Ceroni, Laffranco, Pizzolante, Orsi e la senatrice Urbani. Hanno effettuato interventi il signor Coste (lobbista e rappresentante dell'Associazione francese dei cacciatori), il presidente dell'Arcicaccia Osvaldo Veneziano, Sara Fioravanti del Wwf, il presidente dell'Anuu-Migratoristi Giovanni Bana, Stefano Masini, responsabile Ambiente e territorio della Coldiretti, Annamaria Procacci, il vicepresidente della Federcaccia Gian Luca Dall'Olio, Antonio Morabito di Legambiente, la dottoressa Anna Maria Bianchi del Mipaf, Danilo Selvaggi della Lipu, il vicepresidente dell'Enalcaccia Roberto Cicognani e il presidente della Libera Caccia Paolo Sparvoli. Ha chiuso il convegno un intervento del presidente della commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo.

Fonte
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=326773
mauri
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda mauri il 28/03/2009, 21:10

cacciatori quanto ci costate in termini di processi d'infrazione,
quanto costa in soldoni alla nostra comunità il vostro gioco?
vi sembra giusto che noi si debba pagare per farvi divertire alle ns spalle arrecando anche questi danni alla comunità?
riflettete per favore
grazie, mauri


Commissione europea chiede la condanna dell’Italia sulla caccia
Non poteva capitare in un momento migliore. Proprio adesso che gli ammazzasette della natura si lanciano in un devastante attacco alla legge sulla caccia, ecco che la Commissione europea rinvia alla Corte di Giustizia l’Italia per una fila di violazioni in tema di caccia. Un utile promemoria a tutti coloro i quali non bastano i danni che hanno gia’ fatto (27/03/09)
Mancato o insoddisfacente recepimento, gestione allegra della caccia in deroga come diritto acquisito degli sparafringuelli e non intervento di carattere assolutamente eccezionale, mancato rispetto dell’obbligo di trasmettere alla Commissione le informazioni utili sull'applicazione pratica della legislazione sulla caccia.
Tutte violazioni di cui è accusata l’Italia come prima responsabile o a causa di alcune sue regioni (Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia e Toscana). A parte l’accusa di non avere recepito il divieto di distruzione e danneggiamento deliberato dei nidi e delle uova nonché il divieto di disturbo deliberato degli uccelli protetti dalla direttiva, sanato dall’ultima legge comunitaria approvata dal Senato e all’esame della Camera, i problemi sono sempre gli stessi.
Gestione troppo allegra della caccia in deroga, mancanza di controlli da parte dello Stato in violazione di ben 11 articoli della Direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Speriamo sia un monito, se non ai sostenitori del disegno di legge Orsi - la cui intossicazione da piombo è probabilmente irreversibile – almeno per gli altri loro colleghi meno esaltati: con la proposta Orsi ci si allontana dalla legislazione europea, di certo non ci si avvicina.
Testo pubblicato in Gazzetta (vedi originale allegato in Documenti)

Ricorso presentato il 22 dicembre 2008 — Commissione delle Comunità europee/Repubblica italiana
(Causa C-573/08) (2009/C 55/23)

Lingua processuale: l'italiano

Parti
Ricorrente: Commissione delle Comunità europee (rappresentante: D. Recchia, agente)
Convenuta: Repubblica italiana

Conclusioni
— Constatare che:
— poiché la normativa di recepimento della direttiva 79/409/CEE (1) nell'ordinamento italiano non è completamente conforme alla direttiva stessa,
— e poiché il sistema di recepimento dell'articolo 9 della direttiva non garantisce che le deroghe adottate dalle autorità italiane competenti rispettino le condizioni e i requisiti di cui a tale articolo, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi derivanti dagli articoli 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 11, 13 e 18 della direttiva 79/409/CEE.
— Condannare la Repubblica italiana al pagamento delle spese del giudizio.

Motivi e principali argomenti
La Commissione ritiene che la legislazione italiana non costituisca recepimento completo e conforme della direttiva 79/409/CEE:

Articolo 2: non recepito;
Articolo 3: recepimento non conforme derivato dal mancato recepimento dell'articolo 2;
Articolo 4, paragrafo 4: non recepito;
Articolo 5: non sono recepiti il divieto di distruzione e danneggiamento deliberato dei nidi e delle uova nonché il divieto di disturbo deliberato degli uccelli protetti dalla direttiva;
Articolo 6: non è recepito il divieto di trasporto per la vendita;
Articolo 7, paragrafo 4: recepimento non completo (la suddivisione temporale per periodi di attività venatoria non prevede il divieto di caccia durante il periodo di nidificazione, riproduzione, dipendenza e in particolare, quando si tratta di specie migratrici, durante il periodo della riproduzione e il ritorno al luogo di nidificazione e l'obbligo di trasmettere alla Commissione le informazioni utili sull'applicazione pratica della legislazione sulla caccia non è recepito);
Articolo 9: recepimento non conforme a livello statale (i controlli di legittimità delle deroghe sono inefficaci e intempestivi); recepimento e applicazione non conforme a livello regionale
(Abruzzo, Lazio, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Calabria e Puglia);
Articolo 10, paragrafo 2: recepimento non completo (manca l'obbligo di trasmettere alla Commissione le informazioni necessarie per coordinare le ricerche e i lavori per la protezione, la gestione e l'utilizzazione delle popolazioni di uccelli protetti dalla direttiva);
Articolo 11: recepimento non completo (non è previsto l'obbligo di consultare la Commissione in materia di introduzione di specie esotiche);
Articolo 13: non recepito;
Articolo 18, paragrafo 2: mancata comunicazione delle autorità italiane dei testi regionali in materia di caccia per le regioni Lazio, Lombardia, Toscana e Puglia.

E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 7 marzo 2009 (numero C 55)

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/Lex ... 015:IT:PDF

la richiesta conclusiva della Commissione UE alla Corte di Giustizia europea, affinchè l'Italia sia condannata per il mancato rispetto della Direttiva 79/409/CEE in materia di salvaguardia degli uccelli selvatici (c.d. "DIrettiva Uccelli").

L'avvocato della Commissione ritiene non recepito dall'Italia l'obbligo di garantire il mantenimento di un adeguato livello delle popolazioni di avifauna selvatica e di contrasto al deterioramento degli habitat, e rileva come l'Italia non abbia ancora disposto il divieto di distruzione intenzionale dei nidi, nonchè il divieto di caccia nei periodi di dipendenza dei giovani nati (tarda estate) e di migrazione pre-riproduttiva.

Il controllo dello Stato sulle deroghe regionali (spesso poi ritenute illegittime dai TAR e dal Consiglio di Stato) è definito "inefficace ed intempestivo" , e si rileva come alcune Regioni trascurino di fornire i dati allo Stato sulle deroghe e le normative locali adottate.
mauri
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda pierodm il 07/04/2009, 17:49

Il sabato e la domenica mattina, nel nuovo Bar Lazio, lungo la via Prenestina che si arrampica verso il Monte Sgalambra, è possibile incontrare manipoli di gente in assetto di guerra, che si confortano di cappuccini, maritozzi con la panna e cornetti.
Fuori, pick-up e fuoristrada, station wagon e qualche Panda, con i pointer, i setter, gli epagnuel breton nel bagagliaio.
L'allegra brigata va alla caccia. Si divertono così, vestendosi da guerriglieri e preparandosi ad ammazzare qualche animale.

Tornando a casa, un paio di chilometri più giù, durante la mattinata, nelle vigne e nei campi si sentono scoppiettare i fuciletti dell'allegra brigata. Non bastano le recinzioni - che vengono talvolta abbattute - e non bastano le leggi - che vietrebbero di sparare a meno di 150 metri dalle case: scorazzano ovunque, e sparano dappertutto.

Sono dannosi per quello che fanno, sono ridicoli per l'atteggiamento che hanno, sono pericolosi per se stessi e per gli altri.

La caccia per sport andrebbe solamente abolita, punto e basta.
pierodm
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda mauri il 07/04/2009, 19:02

condivido pierodm, fatta così va abolita
ma dovremmo sentire anche il parere dei cacciatori del PD che per ora non si sono espressi perchè forse non frequentano questo forum?

>L'allegra brigata va alla caccia. Si divertono così, vestendosi da guerriglieri e preparandosi ad ammazzare qualche animale.

ma, la caccia è chiusa dal 31 gennaio, come è possibile che questi se ne vadano in giro indisturbati a sparacchiare?
avvisa la forestale e la polizia provinciale, se non ti ascoltano avvisa le guardie venatorie volontarie del wwf queste si ti prenderanno in considerazione
http://www.wwf.it/client/render.aspx?co ... lang=it-IT
ciao, mauri
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda pierodm il 07/04/2009, 22:38

Il mio è un "presente storico": d'altra parte, la natura prevalentemnte invernale si deduce dalle consumazioni nel bar, fatta appunto da cibarie confortevoli ed energetiche, quali i cappuccini fumanti e i maritozzi con panna.

Meglio che mi fermo qui, perchè i miei sentimenti verso i cacciatori mi potrebbero indurre a qualche eccesso verbale.
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda Stefano'62 il 08/04/2009, 0:20

Sono più che d'accordo,aboliamo la caccia.
Ma dato che la vedo difficile,nel frattempo perlomeno togliamola dal novero degli sport.

Faccio l'allenatore di nuoto e mi sento punto sul vivo,e non smetterò mai di dire che classificare la caccia come uno sport è una sonora bestemmia e un insulto agli sportivi veri.
Perciò ripeto quanto avevo già detto:
Sai che eroi questi bavosi ciccioni con il fucile in spalla ?
Lo sport è regole,impegno e disciplina...non è andare a zonzo sparando a destra e a sinistra tra un fiasco di vino e l'altro.
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda incrociatore il 08/04/2009, 8:05

Stefano'62 ha scritto:Sono più che d'accordo,aboliamo la caccia.
Ma dato che la vedo difficile,nel frattempo perlomeno togliamola dal novero degli sport.


mi sembra sensato.
Non sono un'ipocrita e se mi invitano a una cena con polenta e camoscio non ho nessun problema etico ad andarci... come del resto non disdegno il manzo e il pollo che non è che abbiano meno dignità del camoscio. Qui la questione non è quella dei "poveri animali"... la questione mi sembra quella giustamente posta da Stefano... non è ammissibile nel 21° secolo considerare un "divertimento" uccidere.

L'uomo ha una storia che non può essere cancellata... quella storia lo ha portato ad essere un predatore come tanti altri animali. La caccia era... e in parte è... un modo per provvedere ad alimentarsi... c'è chi sostiene che si vive benissimo anche senza proteine animali, è vero, ma è una mezza verità, la natura ha bisogno di equilibrio e anche il rapporto dell'uomo con le altre specie animali fa parte di questo equilibrio... ma almeno finiamola li, e non andiamo oltre ad interpretare come "divertimento" un'azione che solo l'uomo moderno nella sua devianza sta interpretando in questo modo... i nostri antenati non la interpretavano certo così.
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda ranvit il 08/04/2009, 10:23

Assolutamente d'accordo sull'abolizione della caccia! Non solo come sport (indecente ed ignobile).

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: proposta per i cacciatori del PD

Messaggioda pianogrande il 10/04/2009, 14:27

Se non ricordo male, le olimpiadi di Roma (1960), furono le prime in cui venne abolito lo "sport" del tiro al piccione.
La mentalità va cambiando e definire sport la caccia è davvero una ipocrisia (anzi, una copertura).
Ha lo stesso senso di chiamare tifosi (o ultras) i picchiatori da stadio.
Se la caccia non è uno sport che cosa è?
E' una anomalia del nostro tempo.
E' un ritardo nell'evoluzione (qualcuno non si è accorto che non ce n'è più bisogno).
Siccome quella bella gente coi fuoristrada ed armi che costano un occhio non ha certo bisogno di procurarsi il cibo in quel modo, la caccia non ha motivo di esistere e quindi va abolita.
All'equilibrio ci pensino gli animali che sono ancora in quello stadio dell'evoluzione (quello del predatore).
Se gli animali selvatici li lasciamo vivere, in aree abbastanza estese, quelli si equilibrano da soli.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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UCCELLI SELVATICI; CACCIA SI', MA SOSTENIBILE

Messaggioda mauri il 17/04/2009, 19:00

è già qualcosa che alcune associazioni venatorie inizino ad accennare un piccolo cambiamento rivalutando almeno parzialmente la vita dei selvatici, purtroppo rimane sempre l'aspetto del divertimento ad uccidere, sparice sport ed ora la chiamano "caccia ricreativa" ma non cambia nulla nella sostanza e continua ad essere una storpiatura uccidere anche svolgendo la loro attivita' in modo "sostenibile"
buona domenica, mauri



- ROMA - Oggi la Commissione europea presentera' ufficialmente una guida per la caccia agli uccelli selvatici. La pubblicazione e' nata per contribuire a garantire che le attivita' venatorie siano svolta in conformita' alla normativa comunitaria sul patrimonio naturale. Scopo dichiarato della guida e' quindi quello di chiarire le disposizioni in materia di caccia della prima normativa adottata dall'Unione in materia di patrimonio naturale, la direttiva 'Uccelli selvatici', della quale il 2 aprile 2009 ricorre il trentesimo anniversario. Si tratta di uno strumento fondamentale per contribuire a raggiungere l'obiettivo dell'UE di arrestare la perdita di biodiversita' . La Commissione europea appoggia la caccia sostenibile e riconosce che la caccia stagionale degli uccelli selvatici puo' avere effetti positivi sulla tutela degli habitat. La caccia e', secondo l'Ue, una delle numerose attivita' che possono essere svolte nei siti Natura 2000, la rete ecologica di zone naturali protette che interessa all'incirca un quinto del territorio e delle acque continentali dell'Unione europea. E puo' contribuire alle iniziative comuni per la gestione di habitat importanti, come le zone umide, le brughiere e i terreni agricoli. Si tratta di un fattore essenziale per ripristinare e tutelare la biodiversita' in Europa, che sta diminuendo a un tasso allarmante: un esempio di questa preoccupante tendenza e' costituito dal calo delle popolazioni di uccelli comuni come i passeri, le rondini e le starne. La Commissione ha avviato nel 2001 un'iniziativa per la caccia sostenibile con la collaborazione degli Stati membri, dell'organizzazione per la conservazione degli uccelli BirdLife International e della federazione delle associazioni di caccia e conservazione dell'UE (Federation of Associations for Hunting and Conservation - FACE). Nel 2004 BirdLife International e FACE hanno sottoscritto un accordo internazionale sulla caccia nell'ambito della direttiva 'Uccelli'. La guida costituisce proprio il risultato di iniziative congiunte intese a illustrare le migliori pratiche per il conseguimento di questo obiettivo. Pur avendo lo scopo di tutelare gli uccelli in generale, la guida esamina in particolare le stagioni della caccia ricreativa, le modalita' per ridurre al minimo il rischio di disturbare gli uccelli e i loro habitat, e le condizioni per la concessione di permessi di caccia in circostanze eccezionali. L'obiettivo e' chiarire i punti che si prestano a fraintendimenti e rendere noti i requisiti minimi della direttiva, permettendo ai cacciatori di svolgere la loro attivita' in modo sostenibile.
16/04/2009 15:33
mauri
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