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Diritti umani, informazione e comunicazione

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Schiavitù 2022

Messaggioda flaviomob il 26/02/2015, 10:34

Ho firmato l'appello "Venezuelano".
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https://secure.avaaz.org/it/bloodiest_w ... ab&v=54156

Appello da firmare:

Fanno turni massacranti sotto al sole del deserto, senza cibo né acqua, senza potersene andare: migliaia di lavoratori in Qatar sono gli schiavi del nostro secolo. E noi abbiamo un’occasione per liberarli.

Lo scorso anno, in uno dei mega-cantieri per i Mondiali di calcio del 2022 è morto un lavoratore ogni due giorni. Gran parte di questo progetto da 1 miliardo di dollari lo gestisce una multinazionale USA la cui direttrice vive in una tranquilla cittadina in Colorado. Se 1 milione di noi chiederà la libertà di queste persone, andremo direttamente da lei e ogni volta che uscirà di casa, ogni volta che andrà al lavoro troverà il nostro messaggio. Finché non farà qualcosa per mettere fine a questo dramma.

Questa stessa tattica, nel giro di pochi giorni, ha spinto Hilton a proteggere le donne dallo sfruttamento sessuale nei suoi hotel. Unisciti all’appello per liberare questi moderni schiavi del Qatar.

--

Noi cittadini di tutto il mondo osserviamo con profonda preoccupazione le condizioni in cui i lavoratori immigrati in Qatar sono costretti a lavorare per il Mondiale di calcio del 2022. Vi chiediamo di varare al più presto una politica pubblica che garantisca che ogni lavoratore dei cantieri del Mondiale possa conservare il proprio passaporto, abbia la garanzia di ottenere un visto di uscita dal Paese e veda riconosciuti i diritti basici e di sicurezza. Chiediamo inoltre al governo del Qatar di riformare il suo programma per la forza lavoro estera, permettendo a tutti i lavoratori stranieri il diritto di tornare alle loro case. Queste modifiche aumenterebbero la fiducia mondiale nei confronti del Qatar e di CH2M Hill, e avrebbero un impatto enorme sulla vita di 1,4 milioni di lavoratori immigrati al lavoro nel Paese.


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 23/04/2015, 19:56

Il rapporto di DCIP conclude che i casi presentati rappresentano soltanto una sintesi della devastazione causata dall’ offensiva militare Margine Protettivo. Prove e testimonianze raccolte da DCIP mostrano che non vi erano posti al sicuro per i bambini di Gaza. Essi infatti sono stati soggetti a missili lanciati da droni, bombe lanciate da aerei militari, colpi di artiglieria pesante, a prescindere da dove si trovassero: a casa, rifugiati nelle scuole, o scappando nelle strade con le loro famiglie.

...
http://nena-news.it/defense-for-childre ... i-di-gaza/


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 05/05/2015, 15:32

http://www.internazionale.it/opinione/c ... i-scioperi

Gli operai cinesi riscoprono i loro diritti

Cecilia Attanasio Ghezzi, giornalista

A più di trent’anni dall’inizio delle riforme di mercato, gli operai cinesi riscoprono i loro diritti. Non ci sono dati ufficiali, ma secondo il China Labour Bulletin, un’organizzazione non governativa di Hong Kong impegnata nella difesa dei diritti dei lavoratori cinesi, gli scioperi e le proteste collettive dei lavoratori dall’inizio dell’anno sono stati già 650, mentre nello stesso periodo del 2014 erano stati 202. Una crescita impressionante soprattutto se si paragonano lassi di tempo più ampi: 1.214 nel 2014, contro i 656 del 2013 e i 185 del 2011.

Il punto è che l’economia cinese cresce meno velocemente e sta cambiando. E anche i lavoratori non sono più quelli di una volta. Secondo un recente rapporto dell’ufficio nazionale di statistica, la forza lavoro è più vecchia, istruita e costosa di quella degli anni precedenti. L’età media ha superato i 38 anni, e il salario mensile è arrivato a più di 400 euro. E il 24 per cento ha un diploma di scuola superiore o addirittura una laurea. Ma il lavoro è sempre meno.

I piccoli e medi imprenditori che hanno fatto fortuna con la Cina “fabbrica del mondo” lamentano il venir meno delle condizioni che gli hanno permesso di fare fortuna. Oggi le amministrazioni locali chiedono più tasse e gli operai sono meno “flessibili”. Anche per questo sempre più imprenditori scommettono sul lavoro meccanizzato. Quest’anno il governo del Guandong ha annunciato che nei prossimi tre anni investirà 135 miliardi di euro per sostituire gli operai con i robot. E secondo un sondaggio condotto tra i lavoratori della Foxconn all’inizio di quest’anno più del 30 per cento degli operai teme che le macchine gli ruberanno presto il lavoro.

Nel frattempo nascono gruppi che si organizzano per portare avanti autonomamente le lotte sindacali e sempre più spesso hanno come rappresentati ex operai che conoscono bene il clima e i problemi del lavoro in fabbrica. Un fenomeno in aumento soprattutto nella ricca regione sudorientale del Guangdong, dove si registra più del 20 per cento di tutte le proteste e un crescente clima di attacchi e intimidazioni ai danni degli attivisti.

Secondo l’ong di Hong Kong questo dimostrerebbe l’incapacità dell’unico sindacato legalmente riconosciuto in Cina (la Federazione dei sindacati di tutta la Cina o Acftu) che non riesce a far rispettare i diritti sanciti da una legge del 1995: giusto compenso, riposo garantito, un numero stabilito di ore di straordinario e, soprattutto, possibilità di negoziazioni di gruppo.È una nuova gatta da pelare per il Partito comunista e il suo presidente Xi Jinping, che in occasione delle celebrazioni del primo maggio ha definito i lavoratori “forze fondamentali” dello sviluppo politico ed economico del paese e ha sottolineato l’importanza del sindacato nel rapporto tra operai e partito.

Forse si è reso conto che è arrivato il momento di ripensare l’economia e il mercato del lavoro prima che scompaia anche in Cina. Ma al momento le soluzioni non sembrano diverse da quelle trovate in occidente: automazione e delocalizzazione. Condizioni che anche gli operai cinesi non sembrano più disposti ad accettare.


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 05/05/2015, 20:02

Ottimo che i cinesi (dopo tanti altri prima di loro) scoprano diritti da rivendicare.
Significa che è giusto il concetto che portare da loro lavoro implica in tempi rapidi (sempre piu' rapidi) la presa di coscienza su diritti e redditi.
Sempre piu' rapidi perché noi ci abbiamo messo un secolo, loro due decenni.
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Nozze gay, gli irlandesi dicono "sì"

Messaggioda franz il 23/05/2015, 14:12

23 maggio 2015
Nozze gay, gli irlandesi dicono "sì"

Referendum segna una data storica
In un'Irlanda ultra cattolica dove l'aborto è proibito, vincono i voti a favore per i matrimoni tra le persone dello stesso sesso. Affluenza altissima e tante persone tornate in patria dall'estero

13:46 - Gli irlandesi hanno detto sì alle nozze gay. Lo hanno annunciato esponenti di entrambi gli schieramenti. Leader della campagna per il "no" hanno detto che l'unica questione aperta è il margine della vittoria dei "sì". L'affluenza è stata altissima, tanti elettori sono anche tornati appositamente dall'estero in patria per votare nello storico referendum e decidere se introdurre o meno i matrimoni tra omosessuali nella Repubblica.

In un Paese ultra cattolico, dove tutt'ora l'aborto è proibito a meno che la mamma non sia in pericolo di vita, ha vinto l'onda "arcobaleno".

Elevata affluenza - E' stata registrata un'elevata affluenza in particolare a Dublino, con alcune zone della capitale che intorno alle 17 superavano il 40%, e più bassa in quelle rurali, segno, secondo gli esperti, che la parte dell'elettorato più aperta al cambiamento e quindi al "sì" è andata in forze alle urne. Si tratta di un appuntamento storico, come ha sottolineato anche il New York Times.

Fino a due decenni fa l'omosessualità era reato - Solo fino a due decenni fa nel Paese l'omosessualità era ancora considerata un reato. Poi in tempi rapidi è cambiato tutto. Nel 2010 sono state introdotte le unioni civili fra persone dello stesso sesso e ora gli irlandesi sono i primi al mondo a tenere un referendum per decidere sull'introduzione delle nozze gay. Questo potrebbe spingere anche altri Paesi, soprattutto quelli più tradizionalisti, a rivedere la loro politica in materia.

Movimento internazionale per il "sì" - Di sicuro in queste ore ha preso forma una sorta di movimento internazionale, fatto di migliaia di "expat", immigrati, in gran parte favorevoli alle nozze gay, che sono rimpatriati da tutto il mondo, perfino dall'Australia, dal Canada e dagli Usa, appositamente per votare. Hanno risposto alla campagna lanciata su Twitter con l'hashtag ''HomeToVote''. Fra i casi più eclatanti, quello di Cormac O'Sullivan, 34enne operatore umanitario, che è volato da Nairobi per tornare nella sua Cork. ''L'eguaglianza per le persone di ogni orientamento sessuale e' sempre stata difesa dalla mia famiglia. Mia madre e mio padre parteciparono al primo Gay Pride a Cork negli anni Ottanta'', ha detto.

Il referendum ha diviso il Paese - Il referendum però ha innescato uno scontro, in parte generazionale, tra giovani più aperti al cambiamento e anziani più legati alla tradizione, con anche ripercussioni di tipo religioso. La stessa chiesa cattolica, la cui influenza si è ridotta in Irlanda, non è stata del tutto unita. I vescovi hanno detto ai cittadini di votare rispettando i principi morali a difesa della famiglia tradizionale, ma ci sono preti e suore "ribelli" che invece sono a favore di un'apertura. Il fronte del "no" è guidato da una serie di gruppi conservatori e di ispirazione cristiana.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/no ... 502a.shtml
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 28/05/2015, 18:40

Un paese profondamente cattolico, dove la chiesa occupa una posizione dominante anche nell'ambito educativo.

Appare sempre più anacronistico sostenere, anche alle nostre latitudini, che la gente non è "pronta" per certe cose...

E' la gerarchia vaticana che ha il terrore di fare i conti con gli scheletri dei propri armadi e con la propria omofobia interiorizzata.


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 28/05/2015, 19:25

“Buttate giù quelle porte chiuse una volta per tutte, e alzatevi in piedi e cominciate a lottare”, Harvey Milk

Il 6 giugno con il Pride di Verona, Benevento e Pavia si inaugura l'Onda Pride, che vedrà il suo culmine il 27 giugno quando in molte città italiane si scenderà contemporaneamente in strada per ricordare che i diritti Lgbti sono diritti umani.

Dai moti di Stonewall molta strada è stata fatta, ma ancora oggi, in molti paesi del mondo, l’omosessualità è un reato che può essere punito addirittura con la morte. In Europa sono sempre più isolati i paesi che, come l’Italia, non riconoscono tutti i diritti alla comunità Lgbti.

Il diritto a costituire una famiglia è sancito dall'articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti umani e vogliamo che sia rispettato. Per questo chiediamo allo Stato italiano di riconoscere il matrimonio egualitario subito!

Anche quest’anno abbiamo pensato di preparare un kit di attivazione, una cassetta degli attrezzi che potrai usare per continuare a sostenere le nostre azioni e coinvolgere altre persone.

Firma l’appello per i matrimoni egualitari, partecipa alla fotopetizione, costruisci il tuo cartello, diffondi i volantini, metti in campo tutta la tua creatività e la tua passione per i diritti umani!

Tutti possiamo fare qualcosa per fermare la discriminazione.

Il Coordinamento Lgbti

http://news.amnesty.it/f/rnl.aspx/?lli= ... &x=pv&NCLM


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 07/06/2015, 3:19

Ancora una forte presenza di neonazisti in Ucraina:

Ucraina, scontri al gay pride: poliziotti feriti e 30 arresti tra gli ultra-nazionalisti

http://www.repubblica.it/esteri/2015/06 ... f=HREC1-15


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 07/06/2015, 7:44

flaviomob ha scritto:Ancora una forte presenza di neonazisti in Ucraina:

Ucraina, scontri al gay pride: poliziotti feriti e 30 arresti tra gli ultra-nazionalisti

http://www.repubblica.it/esteri/2015/06 ... f=HREC1-15

Neonazisti anche in Russia, direi, e addirittura nelle autorità governative
http://en.wikipedia.org/wiki/Moscow_Pride
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 08/06/2015, 19:46

In Russia la situazione è tra le peggiori a livello mondiale: addirittura gruppi di bulli omofobi effettuano pestaggi a danno di persone che frequentano siti di incontri gay su internet, fingendosi tali. Pare che la polizia sia collusa con questi personaggi.


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