Grazie Amnesty!
Questi sono solo alcuni dei ringraziamenti inviati ad Amnesty International da persone per le quali la Rete Azioni Urgenti si è mobilitata!
Mahmoud Amiry-Moghaddam©Amnesty International Italia
Iran "Voglio ringraziare i soci della Sezione Italiana di Amnesty International per tutto quello che hanno fatto finora per il popolo iraniano. E' stato davvero di grande aiuto e spero che continuerete a farlo ancora. Vi prego di non sottovalutare mai l'effetto delle vostre azioni. Anche una sola lettera, anche un solo pensiero, sono importanti!"
(Mahmoud Amiry-Moghaddam, portavoce di Iran Human Rights, in un messaggio video alla Sezione Italiana di Amnesty International)
Saed Yassin©Archivio Privato
TPO "Voglio ringraziare gli attivisti e le attiviste di Amnesty International, che si sono prodigati così tanto per me e per la mia famiglia. La vostra è un'organizzazione generosa, che non dimentica alcun prigioniero rimasto solo. Io sono fortunato perché sono tornato a casa ma altri sono stati condannati dopo processi iniqui e sono in carcere ancora da più tempo..."
(Saed Yassin, difensore dei diritti umani rilasciato il 28 febbraio 2010 dopo aver trascorso quattro anni in una prigione dell'Autorità palestinese senza alcuna procedura giudiziaria adeguata.)
Teresa Gonzalez Cornelio©Archivio Privato
Messico "C'è stata tanta di quella gente che ci ha appoggiato, come i soci di Amnesty International, persone che si sono impegnate per noi senza neanche conoscerci e che ora non sappiamo come ringraziare...."
(Teresa Gonzalez Cornelio, anche a nome di Alberta Alcantara Juan. Queste due donne messicane sono state scarcerate a seguito di una sentenza della Corte suprema di giustizia dello stato di Queretaro. Erano state condannate nel 2003 a 21 anni di carcere per un omicidio cui erano del tutto estranee. Amnesty International aveva lanciato una campagna per la loro liberazione.)
Max Goeldi
Libia - "Grazie ad Amnesty International per l'assistenza fornita a Max Goeldi mentre era intrappolato in Libia!"
(I familiari di Max Goeldi, un uomo d'affari svizzero rimesso in libertà il 10 giugno 2010 in Libia e che ha potuto fare rientro nel suo paese tre giorni dopo. Obbligato a non lasciare la Libia già dal 2008, Goeldi era stato arrestato nel luglio 2008, poi nel settembre 2009 e infine condannato, nel febbraio 2010, a quattro mesi di carcere per la presunta violazione delle norme sull'immigrazione e di quelle commerciali, facendo le spese di una crisi diplomatica tra Svizzera e Libia) .
associazione "Triangolo rosanero"
Turchia "Questa sentenza in favore delle libertà è molto importante per la nostra lotta. Speriamo che gli ostacoli che abbiamo incontrato noi non vengano posti di fronte ad altre associazioni Lgbt. Vogliamo ringraziare tutte le persone, compresa Amnesty International, che hanno manifestato solidarietà nei nostri confronti condividendo la nostra visione di un mondo libero, uguale e senza discriminazioni".
(Dichiarazione dell'associazione "Triangolo rosanero", che si batte in Turchia per i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Il 30 aprile 2010 la Corte d'appello di Yzmir ha respinto la richiesta del governatore della città di chiudere l'associazione in quanto violava "i valori morali e familiari della Turchia".
Il giudice che ha emesso la sentenza ha dichiarato: "Poiché, come ogni essere umano, anche lesbiche gay bisessuali e transgender hanno la libertà d'associazione, respingo la richiesta di chiudere la loro struttura").
Aleksei Sokolov
Russia "Ho l'opportunità di ringraziare personalmente tutti i soci dell'organizzazione per l'aiuto e il sostegno. La vostra bontà d'animo e comprensione riempie la mia anima così tanto da farmi continuare a lottare contro il dispotismo, le violazioni dei diritti umani e l'oppressione contro gli esseri umani, ovunque io mi trovi. Sono pronto a difendere i diritti umani, nonostante i rischi e le minacce. In prigione molti non sono contenti di quello che faccio e sognano che arrivi il momento in cui mi arrenderò e diventerò 'obbediente' e 'addomesticato'. Purtroppo per loro, si sbagliano. Vivere senza lottare non ha senso, sarebbe un mero esistere e questo non fa per me. Grazie davvero per le vostre lettere e cartoline ricche di parole belle e solidali. Con tutto il mio rispetto per voi e tutte le belle persone di Amnesty International..."
Aleksei Sokolov, difensore dei diritti umani in Russia e membro della Commissione pubblica per il controllo dei luoghi di detenzione, responsabile di Pravovaia Osnova (Base legale), organizzazione che conduce campagne contro la tortura e altri maltrattamenti inflitti ai prigionieri. È detenuto in attesa di processo dal maggio 2009, sulla base di una pretestuosa incriminazione per rapina a mano armata.
Travis Bishop
Stati Uniti d'America "Grazie a tutti i soci di Amnesty International. Penso che le lettere abbiano davvero avuto un grande peso: è raro che una sentenza come la mia venga ridotta!"
(Travis Bishop, obiettore di coscienza degli Stati Uniti d'America, condannato a un anno di carcere per aver rifiutato di svolgere il servizio militare in Afghanistan. Nel gennaio 2010, a seguito degli appelli di Amnesty International che l'aveva adottato come prigioniero di coscienza, ha ottenuto una riduzione di pena di tre mesi. Dovrebbe quindi esser rilasciato nel mese di marzo)
Aminatou Haida ©Berserk Productions
MAROCCO "Il mio ritorno è una vittoria per i diritti umani! Grazie per il vostro intervento!"
(Aminatou Haidar, attivista per i diritti umani del popolo sahrawi, che il 18 dicembre 2009 ha potuto fare rientro nella sua abitazione a Layoune, nel Sahara Occidentale. Oltre un mese prima, il 15 novembre, era stata espulsa dalle autorità del Marocco e deportata a Lanzarote, nelle isole Canarie, Spagna. )
insediamenti Olga Benario©Archivio Privato
BRASILE "Il radicale cambiamento di rotta delle autorità è dipeso anche dall'impatto generato dall'azione urgente di Amnesty International!"
(Lettera inviata ad Amnesty International dalle organizzazioni che si occupano degli sgomberi forzati nella città di San Paolo, Brasile. All'inizio del gennaio 2010, le autorità pauliste hanno deciso di restituire l'insediamento di Olga Benario a 800 famiglie, che ne erano state illegalmente e violentemente espropriate nell'agosto 2009. In più, le famiglie potranno insediarsi anche su una parte degli adiacenti terreni di Capao Redondo. Amnesty International aveva seguito la vicenda attraverso un'azione urgente).
abitante di Moraba' Hafez, Egitto©Amnesty International
EGITTO "Siamo andati dalle autorità locali e queste ci hanno detto: 'Quando la montagna verrà giù, ci faremo vivi per portare via i vostri corpi'. La risposta che ci hanno dato spiega perché è indispensabile che Amnesty International intervenga. Grazie per esservi occupati di noi!"
(Un abitante di Moraba' Hafez, un insediamento abitativo precario situato nella zona orientale del Cairo, la capitale dell'Egitto. Il 17 novembre 2009, Amnesty International ha presentato il rapporto "Sepolti vivi. Intrappolati tra povertà e diniego negli insediamenti abitativi precari del Cairo").
Johan Teterissa©Al Jazeera English
INDONESIA "Ho ricevuto in una sola volta 337 lettere, la maggior parte erano auguri di Natale. In tutto a dicembre sono arrivate 600 lettere. Voglio ringraziare Amnesty International per essersi ricordata di me e dei miei colleghi!"
(Johan Teterissa, prigioniero di coscienza dell'Indonesia. Sta scontando una condanna a 15 anni di carcere per aver diretto una manifestazione pacifica nel corso della quale era stata sventolata la bandiera delle Molucche indipendenti. Negli ultimi tre anni, almeno 48 persone sono state arrestate o condannate per "ribellione", solo per aver mostrato in pubblico bandiere ed altri simboli a sostegno dell'indipendenza delle isole Molucche).
Sonia Pierre© Amnesty International
REPUBBLICA DOMENICANA "Desidero ringraziare tutte le persone che, con le loro meravigliose cartoline e lettere, mi hanno scritto da molti paesi europei manifestando solidarietà per la nostra causa.
Sono persone che non conosco direttamente, ma le loro parole d'incoraggiamento e di speranza ci hanno dato ispirazione e forza, che è esattamente ciò di cui noi, donne e uomini che difendono i diritti umani, abbiamo bisogno per continuare a lottare per i diritti inalienabili, come il diritto ad avere un nome, una nazionalità, l'istruzione e una vita in dignità. Detto in termini più semplici, il diritto ad avere i diritti.
Questa lotta, che stiamo portando avanti da anni, coi suoi enormi costi, anche personali... cui dovete aggiungere il fatto di essere donne e madri, ci rende estremamente vulnerabili, poiché sentiamo su di noi la responsabilità per molte famiglie. In questa lotta, coloro che non rispettano i nostri diritti ci minacciano e si accaniscono contro i nostri familiari, i nostri figli e le nostre figlie.
Ecco perché, in questo periodo di festività natalizie, voglio ringraziarvi per tutte le manifestazioni d'incoraggiamento e di solidarietà che avete espresso nelle vostre lettere, molte delle quali scritte a mano con amore. Sono veramente molto riconoscente, questo è l'attestato più importante che ho ricevuto nella mia vita: sapere che ho l'appoggio di così tante persone che pensano a me e alla mia famiglia. Dio vi benedica in questi giorni di pace e amore e possa lo spirito del Natale essere presente nelle speranze di ognuna e ognuno di voi".
(Sonia Pierre, direttrice esecutiva dell'organizzazione "Movimento delle donne dominico-haitiane (Mudha)", che combatte le discriminazioni nei confronti della comunità haitiana nella Repubblica dominicana ed è stata minacciata e perseguitata a causa del suo impegno in favore dei diritti umani)
http://www.amnesty.it/grazie_amnesty.html