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Diritti umani, informazione e comunicazione

Informazioni aggiornate periodicamente da redattori e forumisti

Moralmente?

Messaggioda flaviomob il 28/10/2010, 2:01

Ottima scelta sull'8 per mille e, intuisco, anche sul 5x1000.

Cambiando tema, ecco Buttijone... che oltre a tirar fuori qualche concetto aberrante e delirante, fa anche un po' di confusione tra norma morale e norma giuridica... Non male, per un filosofo!!! :shock: :shock: :shock:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10 ... sse/73898/

Buttiglione, i gay e il non pagare le tasse
di Il nuovo mondo di Galatea

Intervistato nel corso del programma radiofonico Un giorno da pecora, l’onorevole Buttiglione, ieri, se ne era uscito con una dichiarazione che i principali giornali hanno condensato così:

«Essere gay? E’ oggettivamente sbagliato. Sul piano politico e sociale sono contro ogni disriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Come non pagare le tasse».

A seguito del diluvio di dichiarazioni offesissime da parte dei gay, l’onorevole Buttiglione, come al solito, ha pensato di smentire, chiarendo che la colpa dell’equivoco è, sempre come al solito, dei giornalisti che hanno frainteso:

«I pur bravi giornalisti della redazione, forse presi dal clima di leggerezza, hanno condensato impropriamente il pensiero del presidente Buttiglione in merito ai temi usciti sulle agenzie di stampa. In particolare il presidente non ha mai paragonato l’omosessualità all’evasione fiscale. Su esplicita domanda, nel simpatico contesto tipico della trasmissione, il presidente ha fatto un elenco vario di temi che toccano il campo della morale ma non quello della rilevanza politica e giuridica, tra l’altro facendo un esplicito distinguo proprio sull’evasione».

Al che i pur bravi giornalisti si sono un pelino adontati, e hanno risposto per le rime con questo comunicato stampa:

«I pur bravi giornalisti di “Un giorno da pecora”, di fronte alla smentita del presidente dell’Udc Rocco Buttiglione, abbandonando il clima di leggerezza che li pervade, sono andati a riascoltare bene la registrazione della puntata. Ecco lo sbobinato: “Sul piano politico e sociale io sono contro ogni discriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Ma ci sono tante cose che sono moralmente sbagliate e che la legge non deve perseguire”. Nel simpatico contesto della trasmissione i conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro gli hanno chiesto di fare degli esempi. Il presidente ha risposto: “Per dirne una, l’adulterio, il trattare male le persone, non pagare le tasse, non dare i soldi ai poveri”. I leggiadri conduttori hanno insistito: È moralmente sbagliato essere gay? Il presidente ha concluso: “L’omosessualità è oggettivamente sbagliata”. La registrazione, pervasa da un oggettivo clima di leggerezza e inserita in un contesto simpatico, è a disposizione sul sito della Rai».

In tutto questo, nessuno che abbia fatto notare la cosa più ovvia, che io mi aspettavo, e che avrebbe dimostrato in maniera lampante quanto l’onorevole Buttiglione abbia una conoscenza un po’ approssimativa delle leggi e sia alquanto negato per trovare paragoni utili alle sostenere le sue scricchiolanti argomentazioni: non pagare le tasse non è solo “moralmente illecito”. E’ un reato.


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 28/10/2010, 2:13

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10 ... nza/73935/

Società | di Andrea Valdambrini

27 ottobre 2010

Casi illustri di omofobia insegnati a scuola
L’esperimento di Londra abbatte l’intolleranza

Oscar Wilde, Alan Turing, Andy Warhol. Ma anche Michelangelo e Pier Paolo Pasolini. Tanti sono i gay che hanno fatto la storia della cultura, solo che a volte l’omofobia di cui sono stati vittime è un aspetto trascurato quando questi autori vengono trattati nelle scuole. Non si sa, oppure si preferisce non dirlo. Raccontarlo agli alunni, invece, può servire a vincere il pregiudizio. Il tale direzione si è mosso invece l’esperimento pedagogico tentato, apparentemente con successo, a Stok Newington, un istituto medio e superiore di Islington, nord di Londra. Da diversi anni gli insegnanti usano illustrare le storie di omofobia che hanno caratterizzato la vita di alcuni dei personaggi più in vista della cultura britannica e mondiale. Risultato: secondo gli insegnanti, i ragazzi sono diventati molto più aperti, e, nonostante il bullismo non sia infrequente, nella pur tollerante Gran Bretagna, gli episodi di maltrattamenti o offese a sfondo omofobico sono praticamente spariti. Segno di un cambiamento di mentalità, almeno nel piccolo mondo di Stok Newington.

Le storie narrate dagli insegnanti comprendono quella di Oscar Wilde, finito nelle prigioni del Regno per il comportamento giudicato scandaloso in epoca vittoriana, e di Alan Turing, matematico e fondatore della moderna teoria computazionale (alla base della computer science).

Caso scottante, il suo, se solo si pensa che nel 1952 il diritto britannico prevedeva l’omosessualità come reato. Turing fu processato per atteggiamenti contrari alla morale, nonostante avesse reso alla Gran Bretagna di Churchill l’enorme servizio di decrittare i codici dei messaggi tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Un tribunale lo condannò, lasciandogli solo il beneficio della scelta tra la prigione e la somministrazione di ormoni femminili, che avrebbero dovuto curarlo dalla presunta malattia, riducendo il desiderio. Il grande matematico si suicidò nel 1954, ma solo il 10 settembre 2009 Gordon Brown ha fatto pubblica ammenda per il brutale trattamento riservatogli allora.

Poiché l’esperimento pilota di Londra ha avuto successo, ora si pensa di esportarlo. Entro l’estate del prossimo anno verranno formati decine di insegnanti di scuole elementari, medie e superiori, che cercheranno di insegnare il rispetto e la normalità del comportamento omosessuale anche nel resto del Paese. “Attraverso l’esempio di persone famose appartenenti al mondo LGBT (lesbo, gay, bisessuale e trans ndr), dichiara al quotidiano The Guardian Elly Barnes, insegnante a Stok Newington, “abbiamo prodotto un cambiamento nelle opinioni degli studenti”. E aggiunge: “Siamo riusciti a cambiare il linguaggio usato a scuola. Al contrario di quanto accadeva prima la parola gay non viene più usata come termine denigratorio”.

È vero, l’orientamento sessuale di uno scienziato, scrittore o artista potrebbe essere irrilevante per il valore della sua opera. Solo che il conoscerlo aiuterebbe a considerare la diversità come un fattore costitutivo della natura umana. E così, mentre Rocco Buttiglione, rispondendo a una domanda su Nichi Vendola, accosta l’omosessualità a un reato (“sono contro la discriminazione, ma essere gay è oggettivamente sbagliato, come non pagare le tasse o non fare l’elemosina”) una piccola scuola di Londra i conti con l’omofobia li fa in classe. Un esempio da seguire anche in Italia?


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Appelli ottobre - novembre

Messaggioda flaviomob il 04/11/2010, 2:01

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/Ser ... DPagina/74

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03/11/10 - Una vita senza la pena di morte!
Braccio della morte in Illinois

Troy Davis, Reggie Clemons e Stephen West sono rinchiusi nel braccio della morte e rischiano l'esecuzione. Chiedi alle autorità statunitensi di non ricorrere alla pena capitale!

#

03/11/10 - 5°aggiornamento Iran: Sakineh Mohammadi Ashtiani, una vita in bilico
Sakineh Mohammadi Ashtiani © Archivio Privato

La sorte di Sakineh Mohammadi Ashtiani è nelle mani di un sistema giudiziario arbitrario e difettoso, che ha commesso diversi errori fin dall'apertura del caso. Segui il blog del Tg1 "Abolire la pena di morte perchè..."

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02/11/10 - Aggiornamento Messico: i migranti, le vittime invisibili della crisi dei diritti umani!
Migrante che salta da un vagone nei pressi di Arriaga, stato di Chapas, Messico © Hauke Lorenz

Il Messico è attraversato quotidianamente da persone che cercano di passare la frontiera con gli Stati Uniti in cerca di lavoro. Questi individui vedono continuamente violati i loro diritti umani!

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28/10/10 - Azione Urgente - Iraq: Tareq Aziz e altri due imputati condannati a morte!
Tareq Aziz © AP GraphicsBank

Due ex ministri del governo di Saddam Hussein e il suo ex segretario personale sono stati condannati a morte il 26 ottobre. Se la sentenza sarà confermata dalla corte d'appello, l'esecuzione potrebbe avvenire entro 30 giorni. Chiudi la commutazione della pena!

#

26/10/10 - Giappone: Hakamada Iwao, una vita nel braccio della morte
Hakamada Iwao © Archivio Privato

Hakamada Iwao è rinchiuso nel braccio della morte dal 1968. Iwao ha dichiarato di essere stato percosso e minacciato dalla polizia che lo ha obbligato a firmare la confessione. La sua esecuzione potrebbe avvenire in qualsiasi momento.

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19/10/10 - Usa: dopo 23 anni nel braccio della morte, Stephen West rischia l'esecuzione
Manifestazione della Sezione nepalese di Amnesty International in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte © Amnesty International

L'esecuzione di Stephen West è stata fissata il 9 novembre, alle ore 10. Il suo è l'ennesimo caso in cui il sistema di giustizia capitale statunitense mostra tutte le sue imperfezioni.

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12/10/10 - Cina: Liu Xiaobo deve essere liberato immediatamente!
Liu Xiaobo © Archivio privato

Liu Xiaobo, vincitore del Premio Nobel per la pace e prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International, deve essere rilasciato immediatamente!

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08/10/10 - Guatemala: ancora nessuna giustizia per Claudina Velásquez!
Valentina Velásquez © Archivio Privato

Claudina Velásquez è stata uccisa nell'agosto del 2005 e ancora nessuno è stato condannato per il suo omicidio. Chiedi al presidente del Guatemala di intervenire.

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08/10/10 - Bosnia ed Herzegovina: Avdo Palić - bisogna porre fine all'impunità per le sparizioni forzate
Avdo Palic© Archivio Privato

Ad agosto 2009, le spoglie del colonnello Avdo Palić sono state identificate dalle autorità. Chiedi giustizia al procuratore della Republika Srpska!

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08/10/10 - Vietnam: arresti domiciliari per Thich Quang Do, monaco buddista
Thich Quang Do© IBIB

Thich Quang Do, monaco buddista di 81 anni, è agli arresti domiciliari per aver chiesto con insistenza libertà religiosa, diritti umani e democrazia. Chiedi il suo rilascio immediato!

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07/10/10 - Georgia (Usa): Troy Davis, una vita senza la pena di morte
Troy_Davis ©Georgia Department of Corrections

Troy Davis si trova nel braccio della morte da quasi 20 anni. Per ben tre volte è arrivato a un passo dall'esecuzione e, nel corso di questi anni, si è visto negare ripetutamente la possibilità di presentare nuove testimonianze, che avrebbero potuto scagionarlo dall'accusa di omicidio.

#

07/10/10 - Missouri (Usa): Reggie Clemons, una vita senza la pena di morte
Reggie Clemons © Amnesty International

Non esistono prove che colleghino Reggie Clemons al reato. La stessa accusa ammise che non era stato lui a uccidere e che non aveva pianificato il reato. Il suo caso illustra chiaramente i difetti del sistema penale statunitense.

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04/10/10 - Appello chiuso Serbia: preoccupazione per le minacce nei confronti degli organizzatori del Belgrado Pride
©Third Party

Grazie alle 842 persone che hanno firmato l'appello. Vi terremo aggiornati sull'evoluzione del caso.

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04/10/10 - Appello chiuso Arabia Saudita: condanna a morte per stregoneria confermata!
'Ali Hussain Sibat©Archivio privato

Grazie alle 2065 persone che hanno firmato in favore di 'Ali Hussain Sibat. Vi terremo aggiornati sull'evoluzione del caso.

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01/10/10 - Azioni Urgenti Kids
Azioni Urgenti Kids

È on line la nuova Azione Urgente Kids! Iscriviti e attivati subito per liberare il futuro dei bambini rom! Chiedi di fermare la segregazione di alunne e alunni rom nelle scuole slovacche.


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Dal mondo

Messaggioda flaviomob il 09/11/2010, 17:44

http://www.amnesty.it/Corea-del-Nord-si ... io-a-pezzi

"Sistema sanitario a pezzi, disperato bisogno di aiuto". Rapporto di Amnesty International sulla Corea del Nord
CS067: 15/07/2010

Amputazioni e altri interventi chirurgici invasivi vengono praticati senza anestesia. Questo è solo un esempio della disperata condizione del sistema sanitario della Corea del Nord, descritto oggi da un nuovo rapporto di Amnesty International, intitolato "Sistema sanitario a pezzi in Corea del Nord".

Il rapporto, basato su interviste a oltre 40 nordcoreani residenti all'estero, la maggior parte dei quali ha lasciato il paese tra il 2004 e il 2009, e a operatori sanitari che sono in contatto con nordcoreani, racconta di ospedali a malapena funzionanti e privi di medicinali e di epidemie causate dalla malnutrizione. Testimoni hanno riferito di aghi ipodermici non sterilizzati e di lenzuola non regolarmente lavate.

"La Corea del Nord non viene incontro ai più elementari bisogni per la salute e la sopravvivenza dei suoi cittadini. Questo è vero soprattutto per coloro che sono troppo poveri per pagare le cure mediche" - ha dichiarato Catherine Baber, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International.

Secondo gli ultimi dati disponibili dell'Organizzazione mondiale della salute (Oms), con meno di un dollaro all'anno pro-capite, la Corea del Nord è il paese che spende meno al mondo per la salute dei propri cittadini. Il governo si ostina a dichiarare che il sistema sanitario è gratuito per tutti, ma molti testimoni hanno raccontato ad Amnesty International che dagli anni Novanta hanno dovuto pagare per ogni prestazione, compensando di solito i medici con sigarette, alcool o cibo per le visite più generiche e in contanti per analisi e interventi chirurgici.

Il rapporto di Amnesty International mette in luce come molti nordcoreani ignorino il personale sanitario, comprando direttamente le medicine, ricorrendo all'automedicazione o seguendo le indicazioni di chi vende i farmaci. Le autorità hanno recentemente vietato un antidolorifico a base di narcotici che causava elevata dipendenza, usato da molte persone all'insorgere di qualsiasi sintomo.

"Il fatto che il governo non educhi all'uso dei medicinali è particolarmente preoccupante, dato che la Corea del Nord sta combattendo un'epidemia di tubercolosi e un crescente numero di pazienti ha sviluppato una resistenza ai farmaci di prima linea contro questa malattia. La popolazione ha un disperato bisogno di aiuti medicinali e alimentari ed è fondamentale che gli aiuti alla Corea del Nord non siano usati come strumento politico da parte dei paesi donatori" - ha proseguito Baber.

Amnesty International sta sollecitando i paesi donatori a proseguire nel fornire assistenza umanitaria attraverso le Nazioni Unite, sulla base delle effettive necessità e non di considerazioni politiche.

La Corea del Nord ha bisogno di maggiore assistenza internazionale per migliorare le infrastrutture sanitarie pubbliche. Il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite in Corea del Nord ha un grave problema di finanziamenti e ha bisogno di maggiore sostegno da parte dei donatori e della politica.

La scarsità di cibo resta un problema costante. A seguito della brusca rivalutazione della moneta nazionale lo scorso dicembre, il prezzo del riso è più che raddoppiato. Secondo un'Organizzazione non governativa citata nel rapporto di Amnesty International, in una sola provincia ci sono stati migliaia di decessi per fame tra gennaio e febbraio di quest'anno.

Molte delle persone intervistate da Amnesty International hanno lamentato problemi cronici di salute, causati dalla mancanza di cibo e di essere stati costretti a combattere la fame mangiando erba, corteccia d'albero e radici. La tubercolosi è ricomparsa, anche a causa della malnutrizione.

Ulteriori informazioni

All'inizio degli anni Novanta, la fame provocò la morte di circa un milione di persone. Ne è seguita una situazione di scarsità di cibo, che dura ancora oggi. Le politiche governative hanno esacerbato lo stato di crisi in modo significativo. Finalmente, nel 1995 il governo rivolse un appello alla comunità internazionale chiedendo assistenza e aiuti alimentari. Tuttavia, anche dopo che le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie avevano iniziato a distribuire cibo e altri beni essenziali, il governo ostacolò la loro azione sul campo, impedendo loro di raggiungere ampi segmenti della popolazione.

Col collasso del sistema statale di razioni di cibo e le perdite in massa dei posti di lavoro a causa della chiusura delle fabbriche e di altre imprese di stato negli anni Novanta, per molti nordcoreani è iniziato un periodo di indicibili difficoltà e di lotta per la sopravvivenza.

Tra il 1995 e il 2005, le operazioni di emergenza del Pam in Corea del Nord hanno dato assistenza fino a un terzo della popolazione. Applicando la propria politica "se non c'è accesso, non c'è cibo", il Pam ha migliorato il monitoraggio della distribuzione di beni alimentari, grazie a un maggiore accesso all'interno del paese.

Nel settembre 2005, le autorità nordcoreane hanno annunciato di aver cibo sufficiente grazie a migliori raccolti e hanno ordinato al Pam di sospendere il programma di aiuti umanitari, dicendosi disponibili a consentire solo assistenza allo sviluppo di tipo tecnico e di lungo-medio periodo. La distribuzione di aiuti alimentari a opera del Pam, sospesa nel dicembre 2005, è dovuta riprendere un anno dopo, a seguito delle devastanti inondazioni del 2006 e del 2007.

-------

Frank Mugisha, presidente dell'Organizzazione non governativa Minoranze sessuali Uganda, non era nuovo a ricevere minacce di morte a causa del suo orientamento sessuale. Ma quando il 2 ottobre il quotidiano "Rolling Stone" ha titolato a tutta pagina "Impiccateli!", pubblicando foto e altre informazioni personali sui "cento omosessuali più in vista", la percezione di pericolo è cambiata.



L'articolo in prima pagina riportava altri "strilli": "Ci impegniamo ad adescare oltre 100.000 bambini innocenti entro il 2012" e "Genitori rischiano l'infarto a causa dei raid degli omosessuali nelle scuole".



Due giorni dopo l'uscita del numero di "Rolling Stone", Mugisha ha iniziato a ricevere minacce e insulti, per telefono, in strada, dai vicini..."I giornali dicono che devi essere impiccato, giusto così, devi essere ammazzato". Quasi ognuna delle persone additate al pubblico ludibrio da "Rolling Stone" ha subito la stessa sorte.



Il 1 novembre un tribunale ha emesso un ordinanza provvisoria in cui chiede a "Rollins Stone" di cessare di diffondere dati personali di presunti omosessuali, per ragioni di tutela della privacy. Ma, in attesa della seconda udienza, prevista a fine mese, "Rolling Stone" ha dichiarato che continuerà la sua campagna omofobica.

Retaggio delle leggi coloniali, l'omosessualità è un reato in Uganda. Nel 2009 il governo ha fatto un passo agghiacciante, proponendo la pena di morte per "omosessualità aggravata". Il parlamento deve ancora pronunciarsi.

Maggiori info:

Il lavoro di Amnesty International sui diritti per le persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender)": http://www.amnesty.it/campagne/lgbt

Iscriviti alla rete "Pink Network": http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/Ser ... Pagina/344


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda ranvit il 09/11/2010, 18:21

Effetti del comunismo....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Evviva! Aung San Suu Kyi è libera!

Messaggioda flaviomob il 13/11/2010, 15:24

Myanmar: dopo il rilascio di Aung San Suu Kyi, Amnesty International chiede che siano liberati tutti i prigionieri di coscienza

CS094: 13/11/2010

Amnesty International ha accolto con favore il rilascio odierno di Aung San Suu Kyi e ha chiesto al governo di Myanmar di liberare immediatamente tutti i prigionieri di coscienza.


Aung San Suu Kyi, la prigioniera di coscienza più celebre, ha trascorso più di 15 degli ultimi 21 anni agli arresti domiciliari. Faceva parte di un totale di oltre 2200 prigionieri politici e di coscienza, detenuti in condizioni deplorevoli semplicemente per aver esercitato il loro diritto di protestare in forma pacifica.


"Il rilascio di Aung San Suu Kyi è certamente una notizia positiva, anche se segna solo la fine di una sentenza ingiusta ed estesa illegalmente. Rimane il fatto che lei e gli altri prigionieri di coscienza non avrebbero mai dovuto essere arrestati" - ha dichiarato Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International.


La Nobel per la pace era stata posta agli arresti domiciliari dal 30 maggio 2003, dopo che un gruppo di malviventi filo-governativi le aveva teso un agguato a Depayin, uccidendo un numero imprecisato di persone e ferendone decine. In precedenza, Aung San Suu Kyi era stata posta agli arresti domiciliari dal 1989 al 1995 e dal 2000 al 2002.


"Questa volta le autorità devono garantire la sicurezza di Aung San Suu Kyi. Devono anche porre fine alla perenne ingiustizia dell'imprigionamento per motivi politici. La comunità internazionale (tra cui la Cina, l'India, l'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico e le Nazioni Unite) deve agire in modo congiunto per impedire al governo di Myanmar di reprimere gli oppositori politici. Il rilascio di Aung San Suu Kyi non deve far dimenticare gli altri prigionieri di coscienza".


In Myanmar vi sono attualmente oltre 2200 prigionieri politici, condannati sulla base di norme vaghe, utilizzate sovente per criminalizzare il dissenso politico e detenuti in condizioni agghiaccianti, con cibo e servizi igienici inadeguati e senza cure mediche. Molti di essi sono stati torturati nel corso degli interrogatori e subiscono ancora torture da parte del personale penitenziario. Secondo Amnesty International, la maggior parte di essi sono prigionieri di coscienza, arrestati prevalentemente durante la cosiddetta "rivoluzione zafferano" del 2007. Negli ultimi tre anni, centinaia di prigionieri politici sono stati trasferiti in carceri estremamente lontane e questo ha reso ancora più difficili le visite di medici, avvocati e parenti. Le denunce di tortura sono in aumento. Il Comitato internazionale della Croce rossa si vede negare l'accesso alle carceri dal dicembre 2005.


Tra i prigionieri di coscienza di cui Amnesty International chiede il rilascio, figurano:


* Min Ko Naing, 47 anni, ex leader studentesco e attivista del movimento democratico, che sta scontando una condanna a 67 anni di carcere per aver preso parte alle manifestazioni del 2007;
* U Gambira, esponente dell'Alleanza di tutti i monaci di Birmania, condannato a 63 anni di carcere per aver preso parte alle manifestazioni del 2007;
* U Khun Htun Oo, 67 anni, presidente della Lega per la democrazia delle nazionalità Shan, condannato a 93 anni di carcere per aver criticato il progetto governativo di una nuova Costituzione. Soffre di diabete e di alta pressione.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 13 novembre 2010

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/Ser ... agina/4165
Ultima modifica di flaviomob il 13/11/2010, 15:42, modificato 1 volta in totale.


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Diritti negati anche in Italia

Messaggioda flaviomob il 13/11/2010, 15:40

“Alunni disabili senza diritti”
I genitori portano la Gelmini in tribunale

A settembre il ministro prometteva 2700 insegnanti di sostegno in più. "Non è vero, la riforma riduce drasticamente i fondi". Così parte a Milano la prima azione collettiva contro il ministero dell'Istruzione, accusato di discriminare gli studenti con disabilità
“Abbiamo incrementato gli insegnanti di sostegno di 2700 unità”. Solo due mesi fa, il 2 settembre 2010, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rassicurava le famiglie con i figli disabili in vista dell’avvio dell’anno scolastico. Ma le cose non sono andate come promesso.

“Siamo costretti a tenere i nostri figli a casa, perché la riforma Gelmini ha ridotto drasticamente le ore di sostegno alla disabilità”. Parte da un disagio profondo la protesta di 30 genitori di alunni disabili che hanno deciso di intentare la prima azione collettiva (intrapresa con la collaborazione di Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, e il sostegno dell’associazione Avvocati per niente) contro il ministero dell’Istruzione e gli Uffici scolastici locali, accusati di discriminare gli alunni disabili. “La scarsità delle risorse non può giustificare una lesione del diritto all’istruzione. Lo dice il diritto internazionale, ma anche la nostra Corte Costituzionale”.

L’iniziativa è stata illustrata nella sede del Comune di Milano, in occasione di un incontro pubblico sul diritto all’istruzione dei minori con disabilità al quale erano presenti alcune delle famiglie in causa. “Un Paese non può negare il diritto all’istruzione dicendo che non ci sono risorse”, dichiara Livio Neri di Avvocati per niente. “La Convenzione ONU del 2006 sui diritti dei disabili”, spiega l’avvocato, “afferma che il sostegno va garantito nella misura in cui è necessario”. E ancora: “Il tetto al numero di insegnanti di sostegno previsto dalla Finanziaria del 2007 è stato dichiarato incostituzionale perché – stabilisce la Consulta – lesivo di un diritto fondamentale”.

In Lombardia c’è un insegnante di sostegno ogni 2,34 alunni. Il dato, peggiorato rispetto all’anno scorso, mette la regione agli ultimi posti della classifica nazionale, seguita solo dal Lazio. La falce della riforma Gelmini ha messo in ginocchio moltissime famiglie, costringendole a tenere i figli a casa nelle ore di scuola non coperte dal sostegno. “La socialità in classe e l’affetto dei compagni è fondamentale”, assicura la pedagogista Sonia Mazzitelli, che avverte: “Emarginare il disabile nell’età scolare significa emarginarlo nel suo futuro di lavoratore e di cittadino”.

Nonostante le gravi difficoltà, c’è ancora scarsa consapevolezza dei propri diritti. Fino ad ora i ricorsi hanno riguardato singoli casi, che troppo spesso venivano risolti assegnando ore di sostegno sottratte ad altri. “Ecco il perché di un’azione collettiva”, spiega Marco Rasconi, disabile e presidente di Ledha Milano, “per impedire che una coperta troppo corta venga semplicemente tirata da una parte all’altra”. Tra i più restii a intraprendere vie legali sono gli stranieri, che preferiscono non aggiungere problemi a quelli già esistenti. “Un genitore straniero che aveva sottoscritto il ricorso”, racconta ancora l’avvocato Neri, “ha preferito fare marcia indietro”. In tal senso i ricorrenti si augurano che l’iniziativa contribuisca a una maggiore informazione, soprattutto per le famiglie che non possono difendersi o non sanno di poterlo fare. “Certo, nelle nostre condizioni”, sostiene Maria Spallino, uno dei genitori che hanno fatto ricorso, “dovremmo essere invitati a un tavolo. Invece siamo costretti a rivolgerci a un tribunale”.

“Le risorse ci sono”, protesta Patrizia Quartieri, consigliere comunale e promotrice dell’incontro di ieri. “Il Comune di Milano”, racconta la Quartieri, “concede indistintamente a tutti gli studenti un bonus libri che costa 5 milioni di euro l’anno, mentre la spesa per il sostegno alla disabilità è di 3,7 milioni”. E rilancia: “Senza ledere alcun diritto”, propone, “basterebbe ripensare l’allocazione di queste risorse”. La questione riguarda anche i fondi regionali, che per il novanta per cento finiscono alle scuole private, e soprattutto quelli stanziati a livello nazionale, dove, ricorda la Quartieri, “si preferisce spendere quaranta miliardi in armamenti”. Ne fa una questione di civiltà anche il costituzionalista Valerio Onida, candidato alle primarie del centrosinistra per le prossime comunali di Milano, che ha assistito all’incontro. “Il fatto che non si possa o non si voglia soddisfare i diritti fondamentali delle persone più deboli fa di questa una società non civile”. E precisa: “Siamo di fronte a uno di quei diritti che possono definirsi assoluti, e in quanto tali devono essere soddisfatti. Non può essere una questione di risorse: non ci sono scuse”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11 ... ale/76528/


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 03/12/2010, 11:17

http://www.firmiamolitutti.it/

'Maratona' di appelli da leggere e firmare con Amnesty International. :arrow:


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 03/12/2010, 11:23

Grazie Amnesty!

Questi sono solo alcuni dei ringraziamenti inviati ad Amnesty International da persone per le quali la Rete Azioni Urgenti si è mobilitata!


Mahmoud Amiry-Moghaddam©Amnesty International Italia

Iran "Voglio ringraziare i soci della Sezione Italiana di Amnesty International per tutto quello che hanno fatto finora per il popolo iraniano. E' stato davvero di grande aiuto e spero che continuerete a farlo ancora. Vi prego di non sottovalutare mai l'effetto delle vostre azioni. Anche una sola lettera, anche un solo pensiero, sono importanti!"

(Mahmoud Amiry-Moghaddam, portavoce di Iran Human Rights, in un messaggio video alla Sezione Italiana di Amnesty International)

Saed Yassin©Archivio Privato

TPO "Voglio ringraziare gli attivisti e le attiviste di Amnesty International, che si sono prodigati così tanto per me e per la mia famiglia. La vostra è un'organizzazione generosa, che non dimentica alcun prigioniero rimasto solo. Io sono fortunato perché sono tornato a casa ma altri sono stati condannati dopo processi iniqui e sono in carcere ancora da più tempo..."

(Saed Yassin, difensore dei diritti umani rilasciato il 28 febbraio 2010 dopo aver trascorso quattro anni in una prigione dell'Autorità palestinese senza alcuna procedura giudiziaria adeguata.)

Teresa Gonzalez Cornelio©Archivio Privato

Messico "C'è stata tanta di quella gente che ci ha appoggiato, come i soci di Amnesty International, persone che si sono impegnate per noi senza neanche conoscerci e che ora non sappiamo come ringraziare...."

(Teresa Gonzalez Cornelio, anche a nome di Alberta Alcantara Juan. Queste due donne messicane sono state scarcerate a seguito di una sentenza della Corte suprema di giustizia dello stato di Queretaro. Erano state condannate nel 2003 a 21 anni di carcere per un omicidio cui erano del tutto estranee. Amnesty International aveva lanciato una campagna per la loro liberazione.)

Max Goeldi

Libia - "Grazie ad Amnesty International per l'assistenza fornita a Max Goeldi mentre era intrappolato in Libia!"

(I familiari di Max Goeldi, un uomo d'affari svizzero rimesso in libertà il 10 giugno 2010 in Libia e che ha potuto fare rientro nel suo paese tre giorni dopo. Obbligato a non lasciare la Libia già dal 2008, Goeldi era stato arrestato nel luglio 2008, poi nel settembre 2009 e infine condannato, nel febbraio 2010, a quattro mesi di carcere per la presunta violazione delle norme sull'immigrazione e di quelle commerciali, facendo le spese di una crisi diplomatica tra Svizzera e Libia) .

associazione "Triangolo rosanero"

Turchia "Questa sentenza in favore delle libertà è molto importante per la nostra lotta. Speriamo che gli ostacoli che abbiamo incontrato noi non vengano posti di fronte ad altre associazioni Lgbt. Vogliamo ringraziare tutte le persone, compresa Amnesty International, che hanno manifestato solidarietà nei nostri confronti condividendo la nostra visione di un mondo libero, uguale e senza discriminazioni".

(Dichiarazione dell'associazione "Triangolo rosanero", che si batte in Turchia per i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Il 30 aprile 2010 la Corte d'appello di Yzmir ha respinto la richiesta del governatore della città di chiudere l'associazione in quanto violava "i valori morali e familiari della Turchia".
Il giudice che ha emesso la sentenza ha dichiarato: "Poiché, come ogni essere umano, anche lesbiche gay bisessuali e transgender hanno la libertà d'associazione, respingo la richiesta di chiudere la loro struttura").

Aleksei Sokolov

Russia "Ho l'opportunità di ringraziare personalmente tutti i soci dell'organizzazione per l'aiuto e il sostegno. La vostra bontà d'animo e comprensione riempie la mia anima così tanto da farmi continuare a lottare contro il dispotismo, le violazioni dei diritti umani e l'oppressione contro gli esseri umani, ovunque io mi trovi. Sono pronto a difendere i diritti umani, nonostante i rischi e le minacce. In prigione molti non sono contenti di quello che faccio e sognano che arrivi il momento in cui mi arrenderò e diventerò 'obbediente' e 'addomesticato'. Purtroppo per loro, si sbagliano. Vivere senza lottare non ha senso, sarebbe un mero esistere e questo non fa per me. Grazie davvero per le vostre lettere e cartoline ricche di parole belle e solidali. Con tutto il mio rispetto per voi e tutte le belle persone di Amnesty International..."

Aleksei Sokolov, difensore dei diritti umani in Russia e membro della Commissione pubblica per il controllo dei luoghi di detenzione, responsabile di Pravovaia Osnova (Base legale), organizzazione che conduce campagne contro la tortura e altri maltrattamenti inflitti ai prigionieri. È detenuto in attesa di processo dal maggio 2009, sulla base di una pretestuosa incriminazione per rapina a mano armata.

Travis Bishop

Stati Uniti d'America "Grazie a tutti i soci di Amnesty International. Penso che le lettere abbiano davvero avuto un grande peso: è raro che una sentenza come la mia venga ridotta!"

(Travis Bishop, obiettore di coscienza degli Stati Uniti d'America, condannato a un anno di carcere per aver rifiutato di svolgere il servizio militare in Afghanistan. Nel gennaio 2010, a seguito degli appelli di Amnesty International che l'aveva adottato come prigioniero di coscienza, ha ottenuto una riduzione di pena di tre mesi. Dovrebbe quindi esser rilasciato nel mese di marzo)

Aminatou Haida ©Berserk Productions

MAROCCO "Il mio ritorno è una vittoria per i diritti umani! Grazie per il vostro intervento!"

(Aminatou Haidar, attivista per i diritti umani del popolo sahrawi, che il 18 dicembre 2009 ha potuto fare rientro nella sua abitazione a Layoune, nel Sahara Occidentale. Oltre un mese prima, il 15 novembre, era stata espulsa dalle autorità del Marocco e deportata a Lanzarote, nelle isole Canarie, Spagna. )

insediamenti Olga Benario©Archivio Privato

BRASILE "Il radicale cambiamento di rotta delle autorità è dipeso anche dall'impatto generato dall'azione urgente di Amnesty International!"

(Lettera inviata ad Amnesty International dalle organizzazioni che si occupano degli sgomberi forzati nella città di San Paolo, Brasile. All'inizio del gennaio 2010, le autorità pauliste hanno deciso di restituire l'insediamento di Olga Benario a 800 famiglie, che ne erano state illegalmente e violentemente espropriate nell'agosto 2009. In più, le famiglie potranno insediarsi anche su una parte degli adiacenti terreni di Capao Redondo. Amnesty International aveva seguito la vicenda attraverso un'azione urgente).

abitante di Moraba' Hafez, Egitto©Amnesty International

EGITTO "Siamo andati dalle autorità locali e queste ci hanno detto: 'Quando la montagna verrà giù, ci faremo vivi per portare via i vostri corpi'. La risposta che ci hanno dato spiega perché è indispensabile che Amnesty International intervenga. Grazie per esservi occupati di noi!"

(Un abitante di Moraba' Hafez, un insediamento abitativo precario situato nella zona orientale del Cairo, la capitale dell'Egitto. Il 17 novembre 2009, Amnesty International ha presentato il rapporto "Sepolti vivi. Intrappolati tra povertà e diniego negli insediamenti abitativi precari del Cairo").

Johan Teterissa©Al Jazeera English

INDONESIA "Ho ricevuto in una sola volta 337 lettere, la maggior parte erano auguri di Natale. In tutto a dicembre sono arrivate 600 lettere. Voglio ringraziare Amnesty International per essersi ricordata di me e dei miei colleghi!"

(Johan Teterissa, prigioniero di coscienza dell'Indonesia. Sta scontando una condanna a 15 anni di carcere per aver diretto una manifestazione pacifica nel corso della quale era stata sventolata la bandiera delle Molucche indipendenti. Negli ultimi tre anni, almeno 48 persone sono state arrestate o condannate per "ribellione", solo per aver mostrato in pubblico bandiere ed altri simboli a sostegno dell'indipendenza delle isole Molucche).

Sonia Pierre© Amnesty International

REPUBBLICA DOMENICANA "Desidero ringraziare tutte le persone che, con le loro meravigliose cartoline e lettere, mi hanno scritto da molti paesi europei manifestando solidarietà per la nostra causa.
Sono persone che non conosco direttamente, ma le loro parole d'incoraggiamento e di speranza ci hanno dato ispirazione e forza, che è esattamente ciò di cui noi, donne e uomini che difendono i diritti umani, abbiamo bisogno per continuare a lottare per i diritti inalienabili, come il diritto ad avere un nome, una nazionalità, l'istruzione e una vita in dignità. Detto in termini più semplici, il diritto ad avere i diritti.
Questa lotta, che stiamo portando avanti da anni, coi suoi enormi costi, anche personali... cui dovete aggiungere il fatto di essere donne e madri, ci rende estremamente vulnerabili, poiché sentiamo su di noi la responsabilità per molte famiglie. In questa lotta, coloro che non rispettano i nostri diritti ci minacciano e si accaniscono contro i nostri familiari, i nostri figli e le nostre figlie.
Ecco perché, in questo periodo di festività natalizie, voglio ringraziarvi per tutte le manifestazioni d'incoraggiamento e di solidarietà che avete espresso nelle vostre lettere, molte delle quali scritte a mano con amore. Sono veramente molto riconoscente, questo è l'attestato più importante che ho ricevuto nella mia vita: sapere che ho l'appoggio di così tante persone che pensano a me e alla mia famiglia. Dio vi benedica in questi giorni di pace e amore e possa lo spirito del Natale essere presente nelle speranze di ognuna e ognuno di voi".

(Sonia Pierre, direttrice esecutiva dell'organizzazione "Movimento delle donne dominico-haitiane (Mudha)", che combatte le discriminazioni nei confronti della comunità haitiana nella Repubblica dominicana ed è stata minacciata e perseguitata a causa del suo impegno in favore dei diritti umani)

http://www.amnesty.it/grazie_amnesty.html


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda Iafran il 03/12/2010, 11:47

Un ringraziamento anche a te per queste informazioni.
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