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Diritti umani, informazione e comunicazione

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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda cardif il 27/02/2021, 16:07

I sospetti sul principe furono subito espressi da più parti. Un Vero Buon Politico non sarebbe andato a fare quella pagliacciata. E infatti non ci è andato uno Vero e Buono, ma Renzi. C'è chi gli ha creduto che avrebbe spiegato hahahaha

Per tornare allo spirito dell'argomento (ho dato una scarsa ad ogni pagina, ma impossibile leggere tutto) si parla di ingiustizie, violenze, atrocità dovunque sulla nostra Terra.
Quelli che più mi toccano sono i più vicini, singoli o di massa. E' una difesa: non si potrebbe reggere tutto il male che l'homo homini lupus compie.
Ci sono i casi singoli, di cui si perde facilmente la memoria. Io ricordo con amarezza Riccardo Rasman a Trieste ucciso da tre poliziotti condannati; Riccardo Mogherini a Firenze da carabinieri, assolti; Federico Aldovrandi da 4 poliziotti condannati; Stefano Cucchi da due carabinieri condannati ...)
Le nefandezze peggiori sono gli stupri. Sono diffuse nei college e nell'esercito USA. Almeno in Italia non sono molto diffusi. Qualche carabiniere (a Firenze ai danni di due studentesse americane).
Ho citato questi casi perché sono più infanganti, essendo commessi da rappresentanti delle forze dell'ordine che dovrebbero tutelare, non ammazzare e violentare. Ho chiesto più volte visite psichiatriche all'inizio e ogni sei mesi per quelli in divisa. Macché, non mi ascoltano.
Fanno nausea gli stupri. La Ciociara non è solo un film. Fanno ancora più nausea gli stupri di massa dopo occupazioni e guerre. Ci sono sempre stati. Una testimonianza è impressa sulla colonna Aureliana, del I e II secolo d.c.
Le 'pulizie etniche' da parte dei serbi cristiano-ortodossi, con violenze uccisioni e stupri di massa ai danni di decine di migliaia di musulmani e musulmane della Bosnia e dell'Erzegovina 1992/1994 d.c., con i 'figli dimenticati' senza identità
https://altreconomia.it/figli-dimentica ... ra-bosnia/

d.c. significa dopo Cristo: dopo che Lui era venuto a 'salvare l'umanità', come ho sentito uno dire poco tempo fa. Ad insegnare fratellanza, tolleranza e addirittura amore.
Per questo mi fanno più nausea quelli commessi dai 'cristiani'.
E' di oggi la notizia di più di 300 studentesse rapite in Nigeria da bande armate a scopo di autofinanziamento: devono comprare armi per controllare il territorio. Qui credo che mi faccia nausea chi vende loro le armi: chi gliele vende?
Molte delle 276 studentesse rapite nel 2014 non si hanno più tracce.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 28/02/2021, 15:11

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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda cardif il 28/02/2021, 20:15

Chi finanzia Boko-Haram?
https://www.money.it/Boko-Haram-cos-e-c ... co-Nigeria

La mia domanda era 'chi gliele vende': Chi sono i produttori che vendono le armi a Boko Haram?
-----
Già che ho letto, l'estratto:
brutale gruppo terroristico Boko Haram, nato nel 2002: in lingua originale hausa significa “l’educazione occidentale è proibita”.
Affronta le istituzioni statali e compete per il potere sulle comunità locali; gruppi tribali e giovani laureti musulmani si unirono al gruppo con la speranza di ottenere una sicurezza economica e lavorativa in uno stato che favorisce i cittadini cristiani.
Il fanatismo religioso ha spesso colpito villaggi abitati da comunità cristiane.
B.H. oppositore del Governo centrale corrotto, ottiene armi dall'esercito e supprto da due Governatori in contrasto con lo Stato nigeriano.
Oppositori politici malvisti: lottano insieme alle minoranze etniche e gli indigeni contro le compagnie petrolifere straniere e la corruzione del Paese che avalla le attività occidentali illecite nella nazione.
B.H. si oppone all’occidentalizzazione della società nigeriana e alla concentrazione della ricchezza del Paese tra i membri di una piccola élite politica, localizzata soprattutto nel sud cristiano del paese. Il 60% della popolazione nigeriana vive infatti in condizioni estreme di povertà con meno di 1 dollaro al giorno e B.H. consapevole del disagio sociale ha saputo indirizzare il malcontento popolare nella sua direzione raccogliendo consensi.
Dopo la fine della colonizzazione britannica il Paese ha visto un’escalation di terrore e violenze in risposta agli anni di oppressione occidentale subita, che si è tradotta in una reazione esasperata dei cittadini e in un malcontento generalizzato che ha spianato la strada a B.H.

Sono sempre letture interessanti. Sarebbe bene farne tante.
https://it.wikipedia.org/wiki/Nigeria
Nigeria: Lingua ufficiale: inglese; la loro gli è stata rubata. Tra il XVII e il XIX secolo i viaggiatori e commercianti europei fondarono città portuali per incrementare la crescente tratta degli schiavi destinati alle Americhe. Materie prime e prodotti finiti sostituirono il commercio degli schiavi durante il XIX secolo. Occupata dal Regno Unito, che fondò la Royal Niger Company nel 1886. Poi protettorato nel 1901 e colonia nel 1914. Nacque un crescente nazionalismo nigeriano. Diventa indipendente nel 1960. L'economia dello Stato è in forte crescita dal 2008, ma non per tutti con quel 60% affamato.
Ancora estensivamente praticato il gas flaring, processo fortemente inquinante per l'atmosfera in cui il gas associato alla produzione di petrolio, dove non facilmente commerciabile, viene bruciato liberando ingenti quantità di anidride carbonica. La disastrosa situazione ambientale e sociale in cui versa il delta del Niger viene ribadita dalla sentenza della Corte di Giustizia della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale nel 2012, che evidenzia come le compagnie e le Joint Venture petrolifere che operano nel paese (Nigerian National Petroleum Company, Shell Petroleum Development Company, ELF Petroleum Nigeria ltd, AGIP Nigeria PLC, Chevron Oil Nigeria PLC, Total Nigeria PLC and Exxon Mobil) siano responsabili, con la copertura del governo nazionale, per i gravi e ripetuti abusi perpetrati e sottolinea l'esigenza per il governo stesso di riportare tali società alle proprie responsabilità.
Al potere dal 1999 al 2007 ci fu il generale Olusegun Obasanjo, di religione cristiana avventista, mentre nel 2015 fu Muhammadu Buhari ad essere eletto Presidente della Nigeria, ed a rimanere tale fino ad oggi. Nel Nord della Nigeria la popolazione è costituita in gran parte da hausa e fulani prevalentemente musulmani mentre nel Sud la popolazione è Yoruba e Ibo in maggioranza cristiana.
---
Sicuro che i vari fanatici religiosi alla Pizzarro non hanno fatto danni nel mondo a voler imporre la Bibbia e la Croce? Se fossero rimasti tutti musulmani in Nigeria non sarebbe stato meglio?
Sicuro che il nostro beneamato e civile mondo occidentale, con la 'nostra millenaria cultura', non ha avuto e ancora ha responsabilità, se alla fine uno s'incavola? Se nascono e crescono reazioni violente?
Chi corrompe il governo centrale?
Secondo me se non si parte da qui non si risolvono i problemi: troppo semplice dire che sono loro i terroristi, i fanatici religiosi, mica noi gli sfruttatori e corruttori di Governi, spesso fantocci.
Esagerano? Certo. Ma chi è senza peccato scagli la prima pietra (so' diventato cristiano pure io mo' :D )

Forse c'entra: mi vedo questo, di Alessandro Barbero
https://www.youtube.com/watch?v=A4fb9cReB7A
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 01/03/2021, 9:05

cardif ha scritto:Chi finanzia Boko-Haram?
https://www.money.it/Boko-Haram-cos-e-c ... co-Nigeria

La mia domanda era 'chi gliele vende': Chi sono i produttori che vendono le armi a Boko Haram?

A grandi linee i produttori producono e i venditori vendono.
Non vuole essere una battuta.
Le armi vengono prodotte da aziende pubbliche o private che hanno contratti governativi verso eserciti e forze di polizia.
Questo riguarda navi, aerei, elicotteri, missili, carri armati.
Ci sono regole internazionali che vietano di vendere armi a paesi in guerra ma possono essere aggirate con le triangolazioni.

C'è il capitolo delle armi leggere (dove il famoso AK-47 è credo il più usato) o anche dette di piccolo calibro.
Queste fanno quasi 5 milioni di morti all'anno e fanno molte più vittime delle armi pesanti.
Quindi i produttori vendono direttamente ai governi. Poi alcuni di questi triangolano verso destinazioni "non etiche".
Oppure ci sono intermediari, il classico "mercante di armi" e poi c'è il contrabbando.

Un po' di documentazione:
https://www.documentazione.info/litalia ... ri-di-armi
https://reliefweb.int/sites/reliefweb.i ... 2017_0.pdf
https://en.wikipedia.org/wiki/Arms_trafficking

Una cosa che succede, è il caso di boko-haram, un governo nazionale si trova confrontato con una guerriglia interna, alimentata da armi di contrabbando, ottenute con la vendita di droga o con i proventi dei rapimenti.
Il governo nazionale chiede armi per contrastare la guerriglia. In questi casi è lecito rifornire un esercito ufficiale e quindi le armi arrivano e vengono distribuite. E qui può succedere che stante la forte corruzione nel paese, sono gli stessi comandanti locali a vendere le armi ai guerriglieri. O che Boko Haram si sia infiltrato nell'esercito e nella polizia.
La situazione è quindi molto complessa.
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda cardif il 01/03/2021, 13:51

franz ha scritto:La situazione è quindi molto complessa.

Su 'Chi vende le armi?' una risposta parziale semplice c'è anche qui:
https://www.corriere.it/dataroom-milena ... 7-va.shtml
Il problema delle triangolazioni: Tutte le autorizzazioni che passano dall’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento presso il ministero degli Esteri italiano (Uama), sono in teoria tracciate. ..... Chi garantisce che le armi inviate in Nigeria non finiscano anche nelle mani del gruppo terroristico Boko Haram?
Anche parte dell'esercito nigeriano sostiene Boko Haram; ho riportato sopra le motivazioni di fondo.
Se mandiamo le armi in Nigeria, facciamo bene alla nostra industria certamente, ma alla popolazione nigeriana?
E se si adottasse una vera politica di aiuti 'a casa loro' per farli vivere meglio, invece che uccidersi?
E' una situazione complessa per tutti gli altri motivi riportati sopra, non la vendita delle armi. Quella sembra facile.
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 01/03/2021, 16:00

cardif ha scritto:Se mandiamo le armi in Nigeria, facciamo bene alla nostra industria certamente, ma alla popolazione nigeriana?

Già e non dimentichiamo che a fronte di industrie che producono armi (italiane o estere) dietro non ci sono robot e capitalisti cattivi ma anche lavoratori. E quindi redditi. famiglie con figli. Mutui. Stipendi. Consumi. Tanto che ricordo (scolpito nella mente) anche in tema spinoso di mine antiuomo (nel bresciano) un appello sindacale preoccupato per "gli equilibri occupazionali" in previsione di un drastico (e auspicabile) calo della produzione.
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 01/03/2021, 23:37



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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 03/03/2021, 17:17

A proposito di intrallazzi in campo aviatorio ... non voglio dire che 168 milioni in 8 anni siano bruscolini ma ...
che 5 miliardi negli ultimi 3 anni e mezzo sono bruscoloni. :lol:

Notizia è che Per andare su Marte, la Nasa ha speso 2,6 miliardi per Perseverance. Il governo italiano per Alitalia ha speso 5 miliardi negli ultimi 3 anni e mezzo.

https://www.huffingtonpost.it/entry/ali ... b19b699c18

Aprire inchieste anche qui, no?
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda cardif il 03/03/2021, 20:19

Offro un anticipo ai lavori della Commissione.
Alitalia: fondata nel 1947, proprietà IRI; un carrozzone riempito di personale in esubero da politici di governo.
Scioperi continui in alternanza tra piloti e controllori di volo e cattiva gestione la portano alla crisi e rischio bancarotta.
Nel 1996 Prodi colloca il 37% di Alitalia sul mercato. Continua a lanciare l'allarme e a parlare di privatizzazione.
Nel 2006 Prodi 'denunciò lo stato di crisi: occorreva far presto e trovare un partner internazionale per evitare il fallimento'.
Fino al 2007 il saldo finale era negativo per 3,322 miliardi.
Nel 2008 Berlusconi ci fece campagna elettorale (con Alemanno che sbraitava 'MAI ALL'ESTERO: C'E' L'ITALIA DENTRO!!!') e la vinse.
Al Governo, Berlusconi respinge l'offerta di Air-France, che avrebbe pagato e accollato i debiti e cassa integrazione per 3 mld. Spinge per un intervento dei 'Capitani Coragiosi', una ventina della 'crema' di imprenditori italiani arraffoni e incapaci (Corrado Passera, Roberto Colaninno, Benetton, Riva, Ligresti, Marcegaglia e Caltagirone, ecc ecc) che costituirono la CAI. La parte sana dell'azienda andò a loro, quella cattiva sul groppone dello Stato che si accollò debiti e pagò la cassa integrazione fino a sette anni del personale in esubero. I Nostri Capitani si ritirano nel 2013, lasciando un altro mld di debiti, saliti in tutto a 5,3 mld.
Nel 2014 nuovo tentativo di salvataggio con Etihad che prende il 49%. Renzi parla di 'allacciare le cinture' per la nuova ripartenza, finita in chiacchiere, come al solito. Grazie a Berlusconi e dopo CAI, altri 4,1 mld di debiti per un totale di 7,422 mld, rivalutato a 7,620 mld da Confindustria. A fine anno altri 75 mln da Poste Italiane (per l’operazione Etihad).
Nel 2017, peggiorandosi il dissesto, arriva l'amministrazione straordinaria e i commissari. Seguono vari tentativi di ingressi: Lufthansa, Delta, easyJet, i cinesi: tutti potenziali interessati alla compagnia, via via sfilatisi.
Nel 2018, Governo Gentiloni, prestito di sopravvivenza (900 mln più interessi) con interventi di Ferrovie dello Stato, Poste, Tesoro stesso per l'ennesima ripartenza. A ottobre si arriva a 8,595 mld più 100 mln di interessi.
Nel 2019 la scadenza del prestito è stata prorogata diverse volte e infine eliminata dal primo governo Conte. Un ulteriore prestito di 400 mln si va a sommare, e la somma fa il totale.
Il decreto Cura-Italia del 2019 sembra che abbia ri-nazionalizzato l'Azienda, ristrutturata e ridimensionata, col 100% delle azioni di proprietà del MEF.

Sarà Draghi a risolvere definitivamente la questione, o è già risolta con la nazionalizzazione?

Però: una commissione d'inchiesta farebbe pagare i diversi mld a Berlusconi, adesso al governo? Non credo.
Ma soprattutto, se si sa tutto questo, a che può servire? Chi dovrebbe mettere sotto indagine?

Particolari in cronaca, un po' qua: https://www.repubblica.it/economia/2019 ... 224889967/
un altro po' qua: https://www.panorama.it/news/economia/a ... -airfrance
I conti qua: https://www.agi.it/fact-checking/alital ... 019-10-05/
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 04/03/2021, 20:05

Alitalia, quasi 4 anni di Stato (e 8 miliardi di soldi pubblici)
di Fabio Savelli03 mar 2021

Alitalia, quasi 4 anni di Stato (e 8 miliardi di soldi pubblici)
Quattro anni di amministrazione straordinaria: cioè da maggio 2017 Alitalia l’ha presa in mano lo Stato per garantire la continuità operativa e rilanciarla pagando anche qualcosa agli oltre 13mila creditori della compagnia esposti con la precedente gestione, quella di Etihad e il mondo bancario. Quattro commissari straordinari. I primi tre – Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari – l’hanno guidata per due anni e mezzo col mandato di venderla per intero. Zero acquirenti. Una cordata naufragata nel nulla per le resistenze di Atlantia, la holding controllata dai Benetton, che pretendeva lo scambio con la concessione di Autostrade. Per quelle di Delta che tutto avrebbe voluto tranne che rilanciarla, ma solo contenere Lufthansa. Per quelle di Ferrovie dello Stato che non voleva stressare i suoi conti in un business che non conosce.

Poi da dicembre 2019 arriva un altro commissario per conto del ministero dello Sviluppo: Giuseppe Leogrande. Incaricato di venderla a pezzi, salvare il salvabile, attutire il colpo sociale degli esuberi che inevitabilmente ci saranno. Primo bando pubblicato a marzo 2020 scritto sulla sabbia. Nessun interessato, ma non è colpa sua. Stava arrivando la pandemia e nel mentre tutte le compagnie finiscono sottosopra compresa l’unica pretendente possibile: Lufthansa salvata dal governo tedesco a suon di quattrini.

Ora il governo Draghi prova a metterci l’ultima pezza sperando in un via libera dell’Europa che deve garantire la libera concorrenza tra vettori ed evitare i ricorsi di chi si sente defraudato da una compagnia incapace di stare sul mercato e sostenuta con solo soldi pubblici. Vendere la parte aviation – cioè una parte dei velivoli, gli slot aeroportuali, una parte minimale del personale navigante – senza bando di gara ad una nuova società controllata, anche questa, al 100% dal ministero del Tesoro. Una newco che ha in dotazione tre miliardi di euro di soldi pubblici, quindi di noi tutti, che dovrebbe ereditarne una parta cominciando con circa di 50 aerei e meno di 5mila dipendenti. Meno della metà di quella attuale. Se siamo appesi alla benevolenza di Bruxelles che dovrebbe derogare alla normativa Ue sugli aiuti di Stato solo perché Alitalia da noi svolge anche un servizio essenziale come il trasporto di medicinali (oro in un momento del genere) e la continuità territoriale con le isole conviene dare un po’ di numeri.

L’istituto Bruno Leoni ha fatto un calcolo da brividi. Alitalia in amministrazione straordinaria ci sta costando 8 miliardi di euro, uno stress inaudito sui conti pubblici e sul debito lievitato a dismisura in quest’ultimo anno: 1,3 miliardi frutto di due prestiti-ponte, da 900 e 400 milioni, erogati per la continuità operativa. Entrambi a rischio bocciatura di Bruxelles perché in teoria la compagnia dovrebbe rimborsarli ai creditori, cioè al Tesoro, per non bypassare la normativa comunitaria. Ma Alitalia vale zero, ritengono tutti gli analisti di settore, considerando il valore dei suoi asset rispetto all’ammontare dei suoi debiti. Oltre 300 milioni di interessi sul prestito, scritti sulla sabbia perché anche qui chi dovrebbe rimborsarli. Circa 350 milioni di aiuti Covid per il tracollo delle prenotazioni da marzo in poi: sull’ultima tranche da 77 milioni è ancora in corso la valutazione di Bruxelles sulle rotte internazionali che potrebbe certificare che il valore sia troppo alto rispetto al crollo del business sulle tratte intercontinentali. Almeno 3 miliardi sarebbero i debiti accumulati dalla bad company rispetto ai fornitori. E gli ultimi 3 miliardi appunto in dotazione alla newco.

https://www.corriere.it/economia/aziend ... 93c8.shtml?
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