Nigeria: una sentenza rivoluzionaria chiede di punire le aziende petrolifere che hanno inquinato
Pubblicato il 19/12/2012 da Laura R.
Amnesty International e l’Ong nigeriana Serap hanno accolto positivamente la rivoluzionaria sentenza emessa il 16 dicembre da sei giudici della Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas). Si tratta di un momento importante perché per la prima volta un governo e delle aziende sono chiamate a rendere conto dell’inquinamento.
Nel caso Serap versus Nigeria (iniziato nel 2009), la Corte ha giudicato all'unanimità il governo nigeriano responsabile per gli abusi commessi da parte delle aziende petrolifere e chiarisce che il governo è tenuto a chiedere conto alle aziende del loro operato.
La Corte ha rilevato che la Nigeria ha violato gli articoli 21 (diritto alle ricchezze e risorse naturali) e 24 (diritto a un ambiente sano) della Carta africana dei diritti umani e dei popoli, non proteggendo il delta del Niger e i suoi abitanti dalle attività delle aziende petrolifere che per molti anni hanno devastato la regione.
Secondo la Corte, il diritto al cibo e alla vita sociale degli abitanti del delta del Niger è stato violato a causa della distruzione dell’ambiente e quindi della distruzione della loro possibilità a guadagnarsi da vivere e a godere di uno standard di vita sano e adeguato. La Corte ha inoltre dichiarato che sia il governo della Nigeria sia le aziende petrolifere hanno violato i diritti umani e culturali degli abitanti della regione.
La Corte ha stabilito che l’incapacità del governo di emanare leggi adeguate, di creare istituzioni efficaci nella regolamentazione delle attività delle aziende, di perseguire i responsabili dell’inquinamento, costituisce una violazione degli obblighi internazionali della Nigeria in materia di diritti umani.
Con il supporto legale di Amnesty International, nel luglio 2009, il Serap aveva presentato una causa contro il governo federale della Nigeria e sei aziende petrolifere (Chevron Oil Nigeria Plc, Shell Petroleum Development Company Spdc, Elf Petroleum Nigeria Ltd, Exxon Mobil Corporation, Agip Nigeria Plc e Total in Nigeria Plc) per violazione dei diritti umani e inquinamento da idrocarburi nella regione del delta del Niger. Ma mentre il giudice aveva inizialmente affermato che il governo nigeriano e l’azienda petrolifera nazionale (la Nigerian National Petroleum Corporation - NNPC) "possono essere ritenuti responsabili per le violazioni dei diritti umani nel delta del Niger" aveva declinato la propria competenza nel giudicare le aziende dichiarando che: "Una delle questioni più controverse nel diritto internazionale è la responsabilità delle aziende, in particolare delle multinazionali, nei casi di violazione o complicità nelle violazioni dei diritti umani, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Infatti, uno dei paradossi che attualmente caratterizzano il diritto internazionale è il fatto che gli stati e gli individui possono essere ritenuti responsabili a livello internazionale, mentre le aziende no. "
La Corte ha respinto le obiezioni del governo relative al fatto che il Serap non avesse il diritto di rivolgersi a un tribunale (locus standi) per istituire il caso; che l’Ecowas non avesse la giurisdizione per occuparsene e che il caso fosse caduto in prescrizione. La Corte ha inoltre respinto i tentativi del governo nigeriano di far sì che il rapporto sull’inquinamento di Amnesty International del 2009 (Nigeria: petrolio, inquinamento e povertà nel delta del Niger) non fosse preso in considerazione.
Per Amnesty International questo è un precedente importante che rivendica il diritto a un ambiente sano e afferma il diritto del popolo nigeriano a vivere una vita libera dall’inquinamento. La sentenza chiarisce che il governo deve chiamare le aziende a rendere conto del loro operato e che il governo non è riuscito a prevenire l’inquinamento da parte delle aziende petrolifere.
La Corte ha chiesto che il governo della Nigeria si muova rapidamente per attuare pienamente la sentenza e ripristinare la dignità e l'umanità della popolazione nella regione del delta.
L’articolo 15 (4) del Trattato Ecowas stabilisce che le sentenze della Corte sono vincolanti per gli stati membri, tra cui la Nigeria. Inoltre, l'articolo 19 (2) del Protocollo del 1991 prevede che le decisioni della Corte siano definitive e immediatamente esecutive. Il mancato rispetto della sentenza della Corte può essere sanzionata ai sensi dell'articolo 24 del Protocollo opzionale della Corte Ecowas di giustizia, e dell’articolo 77 del Trattato Ecowas.
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