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Diritti umani, informazione e comunicazione

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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda franz il 21/01/2012, 15:30

CUBA, MORIRE PER NON CEDERE AI SOPRUSI

Wilmar Villar, un prigionie­ro politico cubano di 31 anni, è morto in un ospe­dale di Santiago di Cuba dopo 50 giorni di sciopero della fame. Lo ha annunciato l'esponente dell'oppo­sizione Elizardo Sanchez, spiegando che Wilmar Villar aveva smesso di alimen­tarsi per protestare contro una condan­na di quattro anni di prigione inflitta­gli il 24 novembre scorso da un tribuna­le, come punizione per la sua partecipa­zione a una manifestazione di protesta dello scorso 14 novembre.

Solo dieci giorni dal momento dell'arre­sto a quello del giudizio, ma a Cuba la rapidità del sistema giudiziario più che all'efficienza è dovuta al modo somma­rio con cui vengono celebrati i processi ai cosiddetti «traditori della patria». Cu­ba, sotto la guida di Raúl Castro, si sta lentamente trasformando. Una serie di riforme sta cercando di ridare ossigeno alla barcollante economia di quest'iso­la caraibica e briciole di libertà alla po­polazione. Ma sul fronte dei diritti uma­ni il regime cubano si mostra ancora in­transigente. Soprattutto per quel che con­cerne il diritto di manifestare il proprio dissenso nei confronti del potere.

Nella copertina del sito online di «Gran­ma», l'organo ufficiale del Partito comu­nista cubano, vi è in bella evidenza un rimando alla vicenda dei cinque cubani arrestati negli Stati Uniti nel 1998 per spionaggio, e di cui il regime castrista chie­de da tempo la liberazione. La loro in­carcerazione viene ritenuta ingiusta dal­l'Avana e per questo i cinque cubani ven­gono definiti degli eroi. Neanche una ri­ga invece per ricordare la morte di Wil­mar Villar. Il regime castrista non si è mai mostrato tenero con i dissidenti. Eppure da un certo punto di vista sono anche lo­ro degli eroi che si battono, col solo uso della parola, per la democratizzazione del proprio Paese, ben sapendo come ver­ranno recepite le loro rivendicazioni.
Come si diceva, il regime castrista ha mostrato negli ultimi anni di saper guar­dare in faccia alla realtà, adottando al­cune riforme economiche che accolgono in parte i principi del libero mercato. Ti­mide aperture si sono viste anche sul fronte sociale, come l'apertura nei con­fronti degli omosessuali. C'è da chieder­si quanti dissidenti dovranno ancora mo­rire prima che il regime capisca l'inuti­lità della repressione praticata nei con­fronti dei propri compatrioti. Quale coe­renza mostrano i vertici politici cubani che chiedono a Washington di liberare cinque cittadini cubani incarcerati, a lo­ro parere ingiustamente, mentre a loro volta mettono in manette chi in patria osa contestare la gestione del potere? Le riforme messe in atto a Cuba sono la conferma del fallimento delle politiche passate. Perché non ascoltare chi ha nuo­ve idee su come gestire il Paese?

www.cdt.ch
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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 23/01/2012, 23:38

http://www.amnesty.it/Guatemala_Norma_C ... content=V1

Guatemala: Norma Cruz ancora in attesa di giustizia!
Data di pubblicazione dell'appello: 10.05.2011
Status dell'appello: aperto

Immagine

Norma Cruz, attivista per i diritti umani e fondatrice dell'organizzazione Fondazione delle sopravvissute (Fundación Sobrevivientes), che a sede a Città del Guatemala, riceve continue minacce di morte a causa del suo lavoro per le donne che hanno subito violenza e perché chiede che i responsabili siano portati davanti alla giustizia.

Da maggio 2009, Norma Cruz ha ricevuto diverse minacce perché la sua organizzazione aveva fornito assistenza legale a una ragazza vittima di stupro. Le minacce, arrivate via sms e attraverso chiamate al cellulare e al telefono dell'ufficio della Fondazione, mettono in guardia Norma Cruz dalle conseguenze fatali cui andrebbe incontro se non smettesse di lavorare sul caso.

La mattina del 30 agosto 2010, alle 8:51, Norma Cruz ha ricevuto una chiamata sul suo cellulare. Un uomo ha lasciato un messaggio dicendo che le avrebbero consegnato la testa di sua figlia. Ha minacciato anche l'organizzazione, affermando che: "A mezzanotte la Fondazione esploderà in 1000 pezzi".

Per le minacce ricevute nel 2009, un uomo è stato arrestato e successivamente rilasciato su cauzione. Grazie alla pressione internazionale, è stato nuovamente arrestato e sottoposto a processo nel luglio 2011. A settembre, è stato riconosciuto colpevole e condannato a pagare una multa di 10.000 quetzales (circa 1000 euro). Dovrà pagare 10 quetzales al giorno; qualora non lo facesse, ci sarà una pena detentiva di 3 anni.

Le indagini sulle minacce che hanno avuto luogo nel 2010 sono ancora in corso e non hanno ancora prodotto alcun risultato.

Raramente le minacce contro i difensori dei diritti umani sono oggetto di indagini e processi in Guatemala, per questo il caso di Norma Cruz crea un precedente importante e apre la strada a indagini future sulle vessazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani.

Amnesty International continua a fare pressione sulle autorità guatemalteche affinché indaghino e efficacemente e sottopongano a processo i responsabili delle altre minacce.

Dal 23 e al 29 gennaio, questa pressione sarà globale. In tutto il mondo sarà possibile attivarsi per Norma Cruz, inviando un fax direttamente alle autorità guatemalteche con un semplice click da questa pagina.
Clicca sul pulsante "Invia un fax", fai arrivare il tuo messaggio sulle scrivanie delle autorità!


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 27/01/2012, 10:50



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Emergenza tortura in Libia

Messaggioda flaviomob il 28/01/2012, 18:27

Libia, Ong in fuga: detenuti torturati a morte, denuncia Onu

Sarebbero migliaia i detenuti in prigioni illegali in Libia che subiscono terribili torture e maltrattamenti, la maggior parte dei quali accusati di essere fedeli dell’ex dittatore Muhammar Gheddafi. La denuncia è partita ieri dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. L’Alto commissario nelle Nazioni unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha riferito al Consiglio «la mancanza di controlli da parte delle autorità centrali che creano un clima favorevole alle torture e ai maltrattamenti» e ha sottolineato l’urgenza di porre i centri di detenzione, per la maggior parte illegali, sotto il controllo del governo del Cnt.

«I miei collaboratori hanno ricevuto relazioni allarmanti, secondo le quali le torture hanno luogo nei centri di detenzione che hanno visitato». Secondo un funzionario delle Nazioni unite, il governo attuale sta cercando in ogni modo di prendere il controllo dei detenuti che si trovano nelle mani dei ribelli che hanno deposto Gheddafi ma è ostacolato dalla mancanza di personale carcerario. Con un comunicato, l’organizzazione Amnesty International ha denunciato che diversi detenuti «sono morti dopo essere stati sottoposti a tortura nelle ultime settimane». I responsabili di Amnesty hanno incontrato i prigionieri nelle prigioni di Tripoli, Misurata, Gharian: lì hanno riscontrato «visibili segni di torture e maltrattamenti», comprese «ferite alla testa, alle braccia». Secondo l’organizzazione i responsabili sarebbero «entità militari e di sicurezza e milizie armate».

Oggi anche “Medici senza frontiere” ha annunciato che interromperà le proprie attività a Misurata, «perché ai detenuti vengono inflitte torture e viene negato l’accesso a cure mediche di urgenza». I medici dell’organizzazione umanitaria hanno raccontato di essere venuti a contatto dallo scorso agosto con «un numero sempre più crescente di pazienti con ferite causate da torture inflitte nel corso degli interrogatori». Il direttore generale di Msf, Christopher Stokes, accusa: «Ci hanno consegnato pazienti provenienti da interrogatori affinché li stabilizzassimo per poterli nuovamente interrogare. Ciò è inaccettabile. Il nostro compito è quello di fornire cure mediche per feriti in guerra e detenuti malati, non di curare ripetutamente gli stessi pazienti per poter essere nuovamente torturati».

Msf ha dichiarato di aver curato 115 persone con ferite da tortura e di aver riferito tutti i casi alle autorità. Le Nazioni unite non sono in grado di fornire il numero di persone al momento nelle mani dei ribelli. In novembre il segretario generale Onu Ban Ki-moon in un rapporto aveva fornito la stima di 7.000 persone circa. L’ambasciatore libico presso le Nazioni unite Abdurrahman Mohamed Shalgham ha parlato al Consiglio di sicurezza di più di 8.000 prigionieri, tra cui vi sarebbero anche civili, donne e bambini.

(”Libia, detenuti torturati a morte”, da “E“, il mensile di Emergency).

http://www.libreidee.org/2012/01/libia- ... uncia-onu/

---

http://www.ilpost.it/2012/01/28/le-accu ... -in-libia/

Medici Senza Frontiere ha annunciato la sospensione delle sue attività a Misurata, dopo aver denunciato inutilmente decine di casi di tortura sugli ex soldati di Gheddafi


...

http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2012/01/2 ... rollo.html

Libia, Onu e ong accusano: torture nei centri di detenzione
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite fa un quadro della situazione nel Paese: milizie armate fuori controllo, istituzioni fragili e violenze sui detenuti. Anche Amnesty e Medici senza frontiere lanciano l’allarme carceri

...


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Ultimi appelli

Messaggioda flaviomob il 31/01/2012, 20:43

Online questo mese

AZIONI URGENTI:

Giappone: il nuovo ministro della Giustizia ha dichiarato che le esecuzioni
riprenderanno!
http://www.amnesty.it/giappone_pena_di_morte

Honduras: attivista per i diritti umani in pericolo!
http://www.amnesty.it/honduras_attivista_in_pericolo

Siria: timori per l'incolumità di alcuni uomini arrestati!
http://www.amnesty.it/timori_uomini_scomparsi_in_siria

Iran: si teme di nuovo per la vita di Sakineh Mohammadi
http://www.amnesty.it/pena_di_morte_Ira ... _adulterio

APPELLI:

E' tempo di costruire una nuova Libia!
http://www.amnesty.it/costruire-una-nuova-Libia

Arabia Saudita: Abu Hamad al Neyla Kassawy deve essere rilasciato!
http://www.amnesty.it/arabia_saudita_Kassawy_rilascio

Uzbekistan: libertà per Isroil Kholdorov!
http://www.amnesty.it/liberare_isroil_kholdorov

Stati Uniti: clemenza per Christi Cheramie!
http://www.amnesty.it/clemenza_christi_Cheramie

Egitto: porre fine ai processi militari dei civili!
http://www.amnesty.it/egitto_militari_r ... itti_umani

Garantire i diritti umani nella nuova Costituzione tunisina!
http://www.amnesty.it/diritti_umani_nuo ... ne_tunisia

Lasciati indietro: negato il diritto all'istruzione ai bambini dello
Zimbabwe!
http://www.amnesty.it/zimbabwe_diritto_ ... ne_bambini

Usa: 'Abd al Rahim Hussayn Muhammed al Nashiri rischia la pena di morte
http://www.amnesty.it/guantanamo_pena_di_morte


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 04/02/2012, 11:20

Antisemita a chi? Se la destra(*) gioca sporco sulla Shoah
Per questa vignetta mi hanno dato dell'antisemita. Ora, dopo aver vinto la causa contro chi mi ha diffamato, sono di nuovo sotto attacco. Moni Ovadia mi difende. [Vauro]


Immagine

Dopo aver pubblicato questa vignetta che prendeva in giro Fiamma Nirenstein, ebrea schieratissima accanto a Israele, ma parlamentare di quel Pdl che ha al suo interno nostalgici del fascismo e flirta con la destra antisemita e fascista, è stato detto che Vauro avrebbe dato della "sporca ebrea" alla Nirenstein. Frase mai detta. Nei giorni scorsi il giudice ha condannato l'autore della diffamazione nei confronti di Vauro e di nuovo si è levato un coro non contro il diffamatore, ma contro ma contro il diffamato, Vauro. Moni Ovadia, artista e intellettuale ebreo, ha voluto dire la sua.

di Moni Ovadia

Vi è mai capitato di sentirvi dare dell'antisemita? A Vauro è capitato. A me, ebreo che ha dedicato una parte significativa della propria vita al pensiero ebraico e ai suoi valori, è capitato. Mi è capitato anche di sentirmi dare del nemico del popolo ebraico solo per aver espresso opinioni aspramente critiche nei confronti del governo israeliano per la politica di occupazione e di colonizzazione delle terre palestinesi. Avete idea di come ci si possa sentire? Forse voi non lo sapete ma io sì, non solo e non tanto perché sono ebreo, ma perché, come Vauro, in ogni fibra del mio corpo e della mia mente, esprimo ripulsa per qualsivoglia forma di razzismo o di xenofobia. Per questa ragione so come si deve essere sentito Vauro quando si è sentito infamare con l'accusa di essere antisemita.
L'accusa è nata a scoppio ritardato a seguito di una vignetta in cui il mirabile disegnatore ritraeva una nota giornalista e parlamentare italiana ebrea, Fiamma Nierenstein, come una specie di Frankenstein fricchettona in gonnella, con un abitino stazzonato su cui esibisce alcuni badge di partiti politici - e specificamente Pdl e Forza Nuova - e una stella di Davide. La vignetta intendeva stigmatizzare la disinvoltura strumentale con cui la Nierenstein, a ogni pié sospinto, offre il suo sostegno totale e acritico al governo israeliano in carica, pavesandosi talora con la bandiera dello Stato d'Israele su cui campeggia la stella a sei punte in occasione delle manifestazioni pro Nethanyahu (surrettiziamente definite pro Israele) e trovando contemporaneamente naturale, aderire ad alleanze politiche che comprendono partiti neofascisti e neonazisti. Tutto qui.
Le vignette di Vauro sono giustamente feroci, così deve essere la grande satira, ma per sostenere che quella vignetta avesse intenzioni antisemite, antiebraiche o anti israeliane tout court, bisogna essere profondamente in malafede. Il linguaggio della vignetta è trasparente e prende di mira, insieme alla signora Nierenstein, tutti coloro che fanno dell'ebraismo o delle simpatie filosemite un'ideologia politica che mira ad accreditare le destre berlusconiana e post fascista come i veri amici degli ebrei. Comunque, qualora Fiamma Nierenstein si fosse sentita autenticamente oggetto di un'aggressione antisemita - reato odioso e ripugnante - avrebbe dovuto citare Vauro in giudizio. Tuttavia, farlo sarebbe stato troppo rischioso vista la totale inconsistenza dell'addebito. Meglio cogliere la palla al balzo per dare nuova linfa al proprio furore ideologico. Un'ideologia politica che mira a separare la persecuzione degli ebrei dagli altri crimini del fascismo e che prende le distanze dai valori della Resistenza antifascista.
L'intento ultimo è quello di criminalizzare la sinistra in quanto tale, di attribuirle pulsioni antiebraiche ed antisioniste e imprimere il marchio di antisemita su qualsiasi vero oppositore del governo israeliano. Vauro è stato sottoposto ad un fuoco di fila di calunnie vergate anche da penne "indipendenti" perché è di sinistra e perché è antifascista ma soprattutto perché, agli occhi di tutti i sostenitori del governo ultrareazionario e pararazzista di Netanyahu e di Lieberman, ha commesso la grave colpa di aderire alla Freedom Flottilla con lo scopo sostenere i sacrosanti diritti del popolo palestinese.
Fra i calunniatori di Vauro si è distinto per zelo interpretativo Giuseppe Caldarola che, sul quotidiano il Riformista, lo ha accusato di avere definito nella sua vignetta Fiamma Nierenstein «una sporca ebrea». Vauro ha risposto all'infamante accusa con una denuncia per diffamazione contro Caldarola. Il tribunale ha dato ragione a Vauro condannando Caldarola al pagamento di una penale di 25000 euro per diffamazione aggravata. A questo punto apriti cielo! Si è scatenata sulla stampa e sulla rete un ondata di grottesco vittimismo contro il vignettista.
Da molti anni è in corso una perniciosa campagna ideologica che fa un uso strumentale, capzioso e persino mercantile, della Memoria e della Shoah. Esiste ormai una ricca letteratura che denuncia questa micidiale deriva e se non verrà arrestata con un grande sforzo di onestà intellettuale e di coraggio anticonformista, la memoria si trasformerà in culto della falsa coscienza e della banalità retorica. L'insulto di «antisemita» diventerà meno grave di «sciocchino».
Personalmente sono grato a Vauro per avere denunciato con la folgorante sintesi che gli è propria il marasma di stereotipi che sostiene il mediocre polverone propagandistico della nostra patetica destra «filoisraeliana» & Co.

http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... ulla-Shoah

(*)(Non solo la destra, ndr)


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E se fosse tuo figlio?

Messaggioda flaviomob il 05/02/2012, 15:40

http://www.holdingtrevor.blogspot.com/2 ... iglio.html

Philip Parker. Questo ragazzo, quattordicenne, la scorsa settimana per i gravi e ripetuti atti di bullismo cui era vittima a scuola, a causa della sua omosessualità dichiarata, si è tolto la vita. Non è riuscito a sopportare un mondo che non solo non lo accettava, ma che lo maltrattava, gli impediva di vivere una vita serena, una vita normale, una vita tranquilla. Sono tanti, troppi, i casi come questo.Molti di essi, in società meno democratiche e dove le menti sono forse meno ricettive, vengono taciuti. Eppure non sono suicidi, ma omicidi sociali. E se fosse nostro figlio ? Se fosse un nostro nipote, fratello o uno dei nostri più cari amici ? Non possiamo far finta di nulla e abbandonare la notizia in una lista di news su un sito a tematica prettamente omosessuale, questa storia deve circolare, deve toccare il cuore delle persone, farle riflettere.. Affinchè qualcosa cambi, affinchè un domani un ragazzo come Philip possa crescere senza dover affrontare fisicamente e spiritualmente una società che gli è avversa, CONDIVIDIAMO !

Vedi anche:

http://www.dailymail.co.uk/news/article ... lying.html


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Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 11/02/2012, 11:53

Il blogger egiziano Maikel Nabil Sanad, tornato in libertà il 24 gennaio, ha inviato questo bellissimo messaggio ad Amnesty International!

"Posso dire che ho sognato per dieci mesi il giorno in cui sarei stato nuovamente accanto ai miei amici in piazza Tahrir. Per la mia libertà, non ho da ringraziare il Consiglio supremo delle forze armate, perché imprigionarmi è stato un errore dal primo momento. Sono felice di assere al fianco dei miei amici e di proseguire la rivoluzione contro la dittatura in Egitto. E' l'inizio di un nuovo livello e di una nuova era di lotta per i nostri diritti. Sono molto grato ad Amnesty International per gli sforzi che ha fatto per la mia libertà. Ho ricevuto centinaia di lettere dai soci di tutto il mondo e queste lettere mi hanno aiutato a combattere meglio e a proseguire la mia lotta contro il consiglio militare egiziano. Il mio messaggio ad Amnesty International è questo: mi avete aiutato ad arrivare a questo giorno, mi avete aiutato a essere migliore e dunque... grazie!"


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Ultimi appelli

Messaggioda flaviomob il 17/02/2012, 13:11

16/02/12 - Le milizie minacciano le speranze di una nuova Libia!

Le milizie armate che hanno combattuto il regime repressivo di Muammar Gheddafi ora minacciano le speranze per i diritti umani della Libia. E' fondamentale che le autorità libiche dimostrino con fermezza l'impegno a girare pagina rispetto a decenni di sistematiche violazioni dei diritti umani.

16/02/12 - Azione urgente Pakistan: uomo condannato a morte per blasfemia

Un cittadino pakistano, Muhammad Ishaq, che vive nello stato di New York, Stati Uniti, è stato condannato a morte per blasfemia nel suo paese di origine.

15/02/12 - Azione urgente Arabia Saudita: utente di twitter rischia la pena di morte

Hamza Kashgari, cittadino dell'Arabia Saudita, rischia di essere incriminato per apostasia, reato punito con la pena di morte, a causa dei contenuti dei suoi tweet. Rimpatriato a forza dalla Malesia il 12 febbraio, è attualmente in carcere.

15/02/12 - Azione urgente Libertà d'espressione a rischio in Russia

Il diritto alla libertà di espressione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali nella città russa di San Pietroburgo potrebbe essere fortemente limitato se un nuovo disegno di legge venisse approvato.

13/02/12 - Appello - Iran: stop alla repressione dei dissidenti!

In vista dell'anniversario delle manifestazioni del 14 febbraio 2011 e mentre ha inizio la campagna per le elezioni parlamentari del marzo 2012, nuove ondate di arresti, torture e altre violazioni dei diritti umani sono già in atto. Bisogna fermare questa repressione!

11/02/12 - Appello - Bahrein: a un anno dall'inizio delle proteste

Quasi un anno fa, il 14 febbraio 2011, gran parte della popolazione del Bahrein inizio a manifestare per chiedere maggiori diritti civili e politici; quello stesso giorno il primo manifestante veniva ucciso dalle forze di sicurezza. Chiedi al Re di assumersi la responsabilità di quel che è accaduto.

10/02/12 - Appello - La Russia deve collaborare nel fermare lo spargimento di sangue in Siria

Con il veto del Consiglio di sicurezza, il governo siriano crede di aver avuto il via libera a stroncare la resistenza in Siria con ogni mezzo. La Russia deve chiarire a gran voce che le cose non stanno così. Invia una mail al Ministro degli Affari esteri russo!

07/02/12 - Azione urgente Sgomberi forzati di rom in Albania

Nove famiglie rom senzatetto, temporaneamente costrette dalle autorità albanesi a vivere in tende montate su terreni privati, sono state minacciate di imminente sgombero
forzato. Non è stato loro offerto alcun alloggio alternativo adeguato.

27/01/12 - Azione urgente Giappone: il nuovo ministro della Giustizia ha dichiarato che le esecuzioni riprenderanno!

Il nuovo ministro della Giustizia giapponese Ogawa Toshio, insediatosi il 13 gennaio, ha dichiarato che intende riprendere le esecuzioni. Nel 2011, per la prima volta in 19 anni, il Giappone non ha eseguito condanne a morte.

27/01/12 - Honduras: attivista per i diritti umani in pericolo!

Una blogger, attivista per i diritti umani, che vive a Tegucigalpa, capitale dell'Honduras, è stata minacciata di morte al telefono e via sms. La sua vita potrebbe essere in pericolo.

26/01/12 - Aggiornamento Messico: i migranti, le vittime invisibili della crisi dei diritti umani!

Il Messico è attraversato quotidianamente da persone che cercano di passare la frontiera con gli Stati Uniti in cerca di lavoro. Questi individui vedono continuamente violati i loro diritti umani!

26/01/12 - Appello - Arabia Saudita: Abu Hamad al Neyla Kassawy deve essere rilasciato!

Abu Hamad al Kassawy Neyla, sudanese, è stato arrestato a Medina, in Arabia Saudita, il 26 giugno 2004. La famiglia non ha avuto sue notizie fino a febbraio 2005. Chiedi alle autorità saudite di rilasciarlo!

26/01/12 - Appello - Uzbekistan: libertà per Isroil Kholdorov!

Difensore dei diritti umani e prigioniero di coscienza, Isroil Kholdorov sta scontando una condanna a sei anni di carcere nella città di Navoi. Deve essere immediatamente rilasciato!

26/01/12 - Appello - Stati Uniti: clemenza per Christi Cheramie!

Christi Cheramie, che sta scontando la condanna all'ergastolo senza possibilità di rilascio sulla parola, è stata condannata nel 1994, quando aveva 16 anni, per
omicidio di secondo grado nell'uccisione della prozia del fidanzato.

25/01/12 - Appello - Egitto: porre fine ai processi militari dei civili!

Un anno dopo la "rivoluzione del 25 gennaio", questa sembra più lontana che mai.

http://www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html


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Il Bobby Sands palestinese sta morendo

Messaggioda flaviomob il 18/02/2012, 11:35

(CNN) -- In December, Randa Adnan said, her husband weighed just over 200 pounds. Visiting him in an Israeli hospital this week, Randa said, she found her 33-year-old spouse, Khader Adnan, now weighs no more than 121 pounds.
"It is something beyond description, as there is no sign of life in him -- this is how I found him," she said.
The dramatic and life-threatening loss of weight comes as Khader Adnan passes day 55 in a hunger strike to protest his arrest and detention by Israeli security personnel on December 17 of last year.
The nearly two-month protest marks the longest hunger strike in Palestinian history and is a high-stakes move that is bringing increasing scrutiny to Israeli's arrest and detention policies for Palestinians.
Adnan -- known as a West Bank leader of the Palestinian Islamic Jihad, an Iranian backed militant group that has killed scores of Israelis in suicide bombings and rocket attacks -- was arrested in his home near the West Bank city of Jenin by a group of armed Israeli security personnel.
The day after his arrest, said his wife, Adnan began his hunger strike after a team of Israeli interrogators subjected him to a process of humiliation, insult and verbal abuse.
His wife and lawyers say Adnan continued to be mistreated, suffering under long periods of solitary confinement, continuous and abusive interrogation sessions, and multiple strip searches.
On December 30, Adnan's health had deteriorated enough that Israeli prison officials moved him to a hospital facility. He has refused treatment from Israeli doctors, but has been allowed to meet with representatives of the Israeli branch of Physicians for Human Rights, which in a statement expressed "grave concern" about his medical condition.
This week, Adnan's wife was allowed to see him in the hospital and described his appearance as being like a "caveman." She said he appeared dirty and emaciated with long hair, nails and beard, and he was manacled to his bed with only his left arm free.
Responding to criticism that it is not doing enough to help Adnan, the Israeli Prison Authority released a statement saying his case was being handled "strictly according to the law" with "special attention being given to his humanitarian situation."
The Israeli military has said little about why Adnan was arrested, releasing only a short three-sentence statement reading:
"Khader Adnan was arrested with an administrative warrant for activities that threaten regional security. This warrant was authorized by judicial review. An appeal was filed by the defendant against this decision and is currently under review."
Adnan is being held under a controversial Israeli military procedure known as "administrative detention" that allows Israel to hold detainees indefinitely on security grounds. The process also allows for detention based on secret evidence and there is no requirement to charge the detainees or to allow them to stand trial.
As of December 2011, Israel held 307 Palestinians as administrative detainees, according to the Israeli human rights group B'Tselem, marking a 40% increase from a year earlier.
While the practice has always been a lightning rod for criticism, Adnan's hunger strike has prompted growing demonstrations in the West Bank and Gaza and led other Palestinian prisoners to take up hunger strikes in support.
"Israeli authorities continue to use administrative detention to detain Palestinians without any charges whatsoever," said Anne Harrison, Amnesty International's deputy director for the Middle East. "These have included individuals who should not have been arrested at all and were prisoners of conscience."
While Adnan's wife strongly denies that her husband is a member of Islamic Jihad, the Gaza-based group issued a statement saying it would hold Israel responsible for any harm that came to him. Photos and tributes to Adnan fill a website maintained by the militant group.
In a special judicial hearing held at the hospital Thursday, Adnan appeared before the military judge in a wheelchair while his attorney argued that his administrative detention should be appealed.
"We have laid down our claims trying to convince the judge that this is a totally wrong decision," attorney Jawad Boulos told CNN. But despite arguing that his client's rapidly declining health should be considered, Boulos is not expecting a break in the case.
"After my experience in this field of administrative detention orders, I am not optimistic," he said.

http://edition.cnn.com/2012/02/09/world ... er-strike/


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