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Speriamo non ci siano le condizioni...

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Messaggioda ranvit il 27/01/2009, 13:11

Da ilmattino.it :

Bassolino: resto se ci sono le condizioni «Altrimenti parola ai cittadini"

NAPOLI (27 gennaio) - Emergenza rifiuti, il futuro del Mezzogiorno, le prospettive del Pd e la presidenza della Regione. Antonio Bassolino parla ai microfoni di La7, intervistato da Gad Lerner, spiegando al Paese la situazione della sua Napoli e della sua Campania, dagli anni '90 a oggi.


Non si cambia senza Roma. «Il motivo principale per cui vado avanti è per combattere l'idea che a Napoli e nel Sud non ci sia più niente da fare». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino nel corso della trasmissione «L'Infedele» su La7, condotta da Gad Lerner. «Abbiamo fatto rinascere Napoli negli anni '90 - ha detto Bassolino - e ora lavoriamo perché quello che è stato sommerso dai rifiuti torni a emergere. Ma quel meccanismo di rinascita culturale e civile degli anni '90 è entrato in difficoltà quando questo rinnovamento non si è incontrato con uno sviluppo più forte dell'occupazione e del lavoro. Questo è un tema che riguarda il governo della Regione e ce ne facciamo carico, ma è anche un tema nazionale, perchè non si cambia il Mezzogiorno se a Roma non c'è una politica che spinge per il Mezzogiorno».

Bisognava drammatizzare di più sui rifiuti. Guardando ai momenti più difficili della recente crisi dei rifiuti in Campania, il presidente della Regione Bassolino ammette che avrebbe dovuto far capire meglio a Roma la gravità del problema prima che esplodesse per ottenere dal governo di centrosinistra un sostegno più forte e compatto nelle scelte da operare. «Forse bisognava drammatizzare di più la cosa a livello nazionale - ha detto Bassolino - far sentire di più rischio del dramma a cui si poteva andare. Dovevamo dire a Prodi e al suo governo, badate che se non c'è un chiarimento di fondo dentro questa coalizione eterogenea che si mette in piedi per le elezioni politiche 2006 il rischio è molto grave». «Perché - ha aggiunto Bassolino - un conto è avere un dissenso interno come ho avuto io quando ho privatizzato l'aeroporto di Capodichino, altro è avere divisioni interne con il rischio che i rifiuti arrivino al primo piano delle case e che quindi si rischia di arrivare alla crisi civile».

Intendo andare avanti. «Un anno fa avevo detto che ci aspettava un anno di intenso lavoro e poi avremmo fatto il punto. Ora intendo fare il punto ascoltando maggioranza e opposizione, i consiglieri regionali: se ci sono le condizioni per fare delle cose resto, altrimenti parola ai cittadini». Così Antonio Bassolino ha risposto a Gad Lerner che, nel corso della trasmissione gli ha chiesto se intende restare alla presidenza della Regione. «Intendo andare avanti - ha detto Bassolino - senza tirare a campare e non ad ogni costo. Se nei prossimi mesi si possono fare tre-quattro cose importanti come aprire la ferrovia Alifana, utilizzare nel modo più giusto le risorse europee. Ma se non vedessi le condizioni per andare avanti con serietà e concretizzare questi progetti, facendo riemergere quello che e stato coperto dai rifiuti, sarò io a dare la parola ai cittadini».

«Io lavoro per mettere in sicurezza il Pd perché c'è un rischio molto serio alle prossime elezioni europee e amministrative, mentre il Pd è un partito indispensabile per la politica italiana». «Anche per questo - ha aggiunto Bassolino - io a Napoli lavoro con il commissario provinciale Enrico Morando per andare al più presto all'elezione di un segretario provinciale eletto all'unanimità». Bassolino ha allargato il discorso sul Pd affermando che vorrebbe che «a livello nazionale ci fosse più corresponsabilità di tutti: i vascelli sono lasciati in disparte, il Pd deve andare avanti senza pensare di tornare a vecchi lidi».

Il Pd nato in ritardo. Il governatore della Campania ha affermato poi che la nascita del Pd è arrivata in ritardo: «Penso che siamo giunti al Pd con quasi dieci anni di ritardo. E penso che il risultato elettorale delle politiche è arrivato perché il Pd era stretto in mezzo tra una nascita tardiva e delle elezioni arrivate troppo presto, che non hanno consentito a Pd di radicarsi nel Paese».

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Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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