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Sfrantummati

Re: Sfrantummati

Messaggioda ranvit il 06/01/2009, 17:17

Ilmattino.it :

06/01/2009
Piero Craveri.
Dunque a Napoli si ricostituisce una giunta comunale, con sei nuovi elementi e con la stessa maggioranza, lo stesso sindaco e vicesindaco, eccetera eccetera. La notizia per fortuna non farà il giro del mondo come altre recenti e spiacevoli vicende accadute nel nostro territorio ma certo contribuisce al deterioramento dell’immagine della città. Ed è la patologica conseguenza di un’ostinazione, difficile ormai capire se personale o politica, di due figure istituzionali, il sindaco appunto e il presidente della Regione, a non rimettere il loro mandato alle urne, quando i fatti, le convenienze, il buon senso di tutti e di ciascuno, giorno dopo giorno, hanno mostrato, da più di un anno a questa parte, che altra soluzione non c’è. Si dice che Luigi Einaudi nel ’45 risalendo sulla cattedra, che aveva lasciato anni prima, iniziasse la sua lezione con «heri dicebamus».
Ma c’era stata la persecuzione fascista e la guerra, tutte cose sulle quali il professore aveva riflettuto, maturando idee chiare su quanto fare dopo. Non credo che i professori universitari che vengono a ricoprire i nuovi incarichi di assessori possano invocare la contiguità della scienza come viatico della loro futura azione amministrativa. Tra l’altro l’unico che avesse titoli di competenza politico-amministrativa, il parlamentare Francesco Boccia, esaminato il bilancio e tastato il contesto politico, ha rinunciato all’incarico che gli era offerto, sebbene lo sollecitasse il leader maximo Walter Veltroni. Bisognerà un giorno fare la storia dei professori universitari che negli ultimi venticinque anni hanno assunto ruoli politici, nel Comune e in altri enti locali. Un titolo comunque è già pronto: «Pesci fuor d’acqua». Naturalmente con qualche rara eccezione come quella di Luigi Nicolais, che si è riscattato con le dimissioni da segretario provinciale del Pd, perché avrebbe voluto non un rimpasto, ma l’azzeramento totale della giunta, un’amministrazione del tutto nuova. Certo a Napoli nella sinistra ci sono figure note per la loro esperienza e capacità, ora tutte dissenzienti. Non so se l’operazione sarebbe riuscita e personalmente credo non fosse nemmeno più opportuna. Ma almeno avrebbe significato un disancorarsi dalle dinamiche interne del Pd, tra bassoliniani e non, che davvero oggi sono un triste sottoprodotto di una storia perdente per la città. Quello che soprattutto stupisce è che non si sia voluta fare una riflessione sul perché in questi ultimi anni Napoli abbia subìto, tramite la sfera politica, traumi così gravi. Giova ricordare di seguito, la «mondezza», il degrado evidente d’ogni elementare aspetto della città, da ultimo il ciclone giudiziario. Sono cose che non succedono per caso. Hanno delle cause. Proclamare il rispetto per la magistratura è atto istituzionalmente dovuto, ma non basta. La magistratura non può supplire all’amministrazione della città. Ci sono a latere responsabilità politiche che vanno approfondite e conosciute, rispetto alle quali bisogna predisporre dei rimedi, dei contenuti e degli stili di governo nuovi. E poiché non sono mancati i tentativi e anche alcune significative realizzazioni, allora bisogna individuare le ragioni del complessivo collasso. Altrimenti le cose si ripropongono di nuovo, negli stessi termini, anzi peggio, come è già successo. Questo vuoto politico e amministrativo accompagna drammaticamente questo rimpasto. È incredibile: non un’analisi, non un proposito, non un’idea da parte di una classe politica numerosa, tra consiglieri d’ogni genere e peso, senatori e deputati. Ad esempio il Pd ha in parte rinnovato la sua delegazione parlamentare: mai che qualcuno di loro abbia preso una posizione, dato un suggerimento, forse pensando di fare come il «mutolo» della novella del Boccaccio. Ma Napoli non ha più tempo da perdere e l’urgenza di essere governata con idee e trasparenza.
Piero Craveri
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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