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«Legge speciale per salvare Napoli»

«Legge speciale per salvare Napoli»

Messaggioda ranvit il 20/06/2012, 15:01

Grazie Bassolino e Iervolino!!! :twisted:


http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... sez=NAPOLI

De Magistris incontra Napolitano
«Legge speciale per salvare Napoli»
di Luigi Roano


NAPOLI - Una legge salva Napoli, per evitare il dissesto - anche se nell’immediato questo rischio è scongiurato grazie alla manovra che dovrebbe vedere la luce domani - e per poter far ripartire l’economia e gli investimenti.

Una norma per una gestione separata del bilancio: da una parte i debiti accumulati negli ultimi quindici anni da Palazzo San Giacomo, dall’altra il bilancio attuale. Il sistema della bad company applicato alla cosa pubblica utilizzando, per esempio, il patrimonio come garanzia. Una norma sulla scorta di quanto concesso a Roma 4 anni fa. Una nuovo modo per sanare il debito che in Campania ha tenuto a battesimo la Regione col presidente Stefano Caldoro per sanare il bubbone della Sanità, è Caldoro l’apripista, così ha evitato a sua volta il dissesto.

Di tutto questo il sindaco Luigi de Magistris ha parlato con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha concesso al primo cittadino un incontro di tre quarti d’ora. Tanta roba se si considera la situazione generale del Paese. Napolitano ha mostrato vivo interesse anche se la precisazione che trapela del Colle è molto chiara: questa è materia di Governo e Parlamento, quindi nessuna commistione dei ruoli. Certo è che Napolitano se potrà spendere la sua autorevolezza per Napoli lo farà.

L’incontro con il Capo dello Stato avviene proprio nel giorno in cui in aula si discute di bilancio. Il sindaco è visibilmente soddisfatto. Un faccia a faccia che de Magistris definisce «molto importante. Ho potuto rappresentare come la terza città d’Italia stia mettendo in campo tante cose e della sitazione molto seria in cui versa il bilancio della nostra città per colpa di un indebitamento che abbiamo ereditato. Non vogliamo che i cittadini paghino per i debiti del passato. Il dissesto? No, non temo il dissesto perché non ci sarà».

Tuttavia il rischio c’è, Gianni Alemanno, nel 2008 stava per dichiarare il dissesto quando dal governo arrivò la norma salva Capitale con anticipazione della Cassa depositi e Prestiti di 500 milioni. E nella norma c’era scritto che non si doveva dichiarare dissesto altrimenti decadeva la stessa norma. Con il sindaco della Capitale che fu dichiarato commissario al bilancio. «La mia richiesta principale - racconta de Magistris - è stata quella di un intervento normativo per consentire l’operazione di ristrutturazione del debito pesantisismo che abbiamo ereditao in maniera graduale. Se questo non accadrà significa che dovremo sempre governare nell’emergenza, con la bombola di ossigeno».

Più o meno le stesse cose che disse Alemanno all’epoca. «Serve un intervento - spiega il sindaco - simile a quello che c’è stato per Roma e per molte altre città, significherebbe poter pagare le imprese, aprire i cantieri, significherebbe lavoro e attutire la tensione sociale innescandosi in un momento in cui c'è un buon rapporto tra le Istituzioni. Abbiamo rilanciato i finanziamenti europei, firmato protocolli importanti, è il momento giusto per un intervento di questo tipo altrimenti rischiamo di utilizzare il bilancio per pagare gli interessi alle banche e pagare il debito di chi ci ha preceduto per 15 anni con operazioni di bilancio molto discutibili».
Il riferimento all’asse con Caldoro è esplicito. «Napoli conclude de Magistris - vuole essere protagonista e non sta a guardare cosa accade. Abbiamo fatto passaggi politici e istituzionali molto importanti e ringrazio il Presidente della Repubblica per avermi ascoltato come rappresentante dei napoletani». Tra i piani prospettati c’è quello di dare in garanzia alla Cassa depositi e Prestiti il patrimonio, la parte nobile. De Masgistris non chiede soldi, che pure servirebbero, ma una norma che gli consenta di sbloccare quello che Palazzo San Giacomo ha in dote.




Mercoledì 20 Giugno 2012 - 10:03 Ultimo aggiornamento: 10:04
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: «Legge speciale per salvare Napoli»

Messaggioda Iafran il 20/06/2012, 18:09

ranvit ha scritto:Una norma per una gestione separata del bilancio: da una parte i debiti accumulati negli ultimi quindici anni da Palazzo San Giacomo, dall’altra il bilancio attuale. Il sistema della bad company applicato alla cosa pubblica utilizzando, per esempio, il patrimonio come garanzia.

Di fatto è il riconoscimento di una cattiva amministrazione!
La superficialità, la non oculatezza, nonché gli sprechi e le spese "pazze" non dovrebbero essere a carico dei cittadini ma a carico di quelli che hanno amministrato per loro conto.
È troppo facile "fare e disfare" senza assumersi le responsabilità delle proprie azioni.
Non è sufficiente la minaccia di non votarli più: sono stati eletti e pagati BENE per amministrare la cosa pubblica senza sottintendere debiti insanabili nel bilancio comunale.
I responsabili "irresponsabili" devono giustificare le decisioni prese e risponderne economicamente ... per non contemplare in bilancio le perdite di fine mandato sotto la voce: "sfizi degli amministratori".
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Re: «Legge speciale per salvare Napoli»

Messaggioda ranvit il 20/06/2012, 18:29

Che Bassolino e Iervolino stessero sfasciando la Campania (e il PD) ne ho parlato anni fa....non ci voleva un genio per capirlo!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: «Legge speciale per salvare Napoli»

Messaggioda Iafran il 22/06/2012, 13:25

Iafran ha scritto:Non è sufficiente la minaccia di non votarli più:

Amministratori e governanti, poi, non dovrebbero rispondere solo ai loro elettori ma anche agli altri che hanno votato le coalizioni non vincenti o che si sono astenuti.
L'espressione un po' troppo (ab)usata "Sarò il sindaco o il presidente di tutti" è solo superflua (per Costituzione) e non la si dovrebbe utilizzare per scongiurare parzialità nelle decisioni o possibilità di accordi sottobanco (inciuci "do ut des").
In altre parole, ci si riempie la bocca di bei propositi e poi i nostri "diretti responsabili" non rispondono delle loro azioni. Questi fanno la figura di bamboccioni istituzionalizzati, che si proteggono con le vesti di mamma-Stato per ... ingannare apertamente i cittadini.
Mi sembra che qui ci sia qualcosa che non va!
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