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Carfagna invita De Luca al convegno Pdl: ira dei berluscones

Carfagna invita De Luca al convegno Pdl: ira dei berluscones

Messaggioda ranvit il 14/10/2011, 13:21

http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 1232.shtml


politica il caso
E Mara Carfagna invita De Luca al convegno Pdl: ira dei berluscones
Il sindaco di Salerno del Pd relatore a un workshop nella scuola di formazione organizzata dalla ministra
De Luca e Carfagna

SALERNO — Se ad un meridionale proponessero il gioco della pistola alla tempia e dovesse scegliere tra un sindaco accentratore, parecchio megalomane, un tantino dispotico e molto cicala e un sindaco, invece, formica ma assai poco visibile, democratico tanto da sfiorare l'indecisione, secondo voi chi salverebbe? Non c'è dubbio, il primo. E testimonianza ne è l'ultima classifica di Monitorcittà sul gradimento dei cittadini. Dopo un ventennio di governo (quasi) ininterrotto Vincenzo De Luca, padre-padrone di Salerno, è al quarto posto in Italia, avanzando rispetto al passato di qualche posizione e giocandosela alla pari con il neosindaco Luigi de Magistris. Agli italiani piacciono le prime donne dell'amministrazione. Ma mentre per de Magistris è un premio sulla fiducia, un po' come il nobel per la Pace dato ad Obama appena eletto, beh, a De Luca è decisamente un omaggio ad una lunga carriera in una piccola città di provincia diventata simbolo di buon governo. Tanto da meritare un workshop nella scuola di formazione organizzata dalla ministra Mara Carfagna e far imbufalire i pidiellini locali.

Ma come, De Luca sì, Cirielli no? Un affronto, ma ci torneremo dopo. Per i detrattori, i salernitani non amano De Luca, lo temono. Una sorta di Berlusconi di provincia, con la propria tv di riferimento e una corte sempre pronta ad assecondarlo. I fans, al contrario, ne parlano in termini entusiastici, un Re Mida, in grado di trasformare anche le colate di cemento in occasioni «straordinarie» (intercalare deluchiano). Forse la verità è nel mezzo: De Luca governa una città di 150 mila anime, periferica, un isolamento dorato che ha reso più snella l'azione di governo. Ma che allo stesso tempo ha frenato le sue mire espansionistiche romane. Non è una novità, il Pd nazionale mal lo sopporta e lui ricambia con uscite memorabili: «Il Pd è un partito di anime morte». Per Pasquale Persico, economista ed ex assessore al Bilancio, «il segreto di De Luca è aver mantenuto in vita il mito del buon governo basato sulla condivisione degli obiettivi. Nel panorama campano Salerno viene percepita come città che funziona. E il modello da caserma è stato efficace». Il controcanto: «Il problema vero è che non ha avversari, la colpa è degli altri. Se noi del centrodestra siamo costretti a votarlo per mancanza di materia prima, figuriamoci il cittadino comune che vede le luci, le strade pulite, i cantieri aperti».

Aniello Salzano, docente universitario ed ex sindaco di Salerno, non è un amico di De Luca, ma comprende il fenomeno. «Alfonso Menna è stato sindaco per vent'anni in questa città — prosegue —. Io ero un ragazzino che si avvicinava alla Dc e mi diceva: "guagliò, ricordati, la gente vuole vedere le cose". Ecco, De Luca è degno erede di Menna». Il problema è il dopo De Luca. Ancora Salzano: «Sarà come il dopo Berlusconi, un disastro. C'è il vuoto. La Carfagna, per esempio, è intelligente e diligente, però credo non abbia una forte personalità, né carisma». Eppure in città si favoleggia addirittura di un accordo tra la ministra e il sindaco: non potendosi più ricandidare De Luca potrebbe giocare in duo con la Carfagna. Che, però, in città non ha grandi estimatori. La salda alleanza con il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, è andata a farsi benedire. E la ministra, quando viene in zona, solitamente viene lasciata sola dai suoi colleghi di partito. È accaduto per esempio il 3 ottobre a Cava de' Tirreni. In queste ore, poi, si sta consumando lo strappo definitivo: a parlare di buon governo ai giovani studenti della scuola di formazione politica organizzata dalla ministra andrà Vincenzo De Luca.

Cirielli, da politico navigato, usa la diplomazia. «Siamo in democrazia — spiega —. Il Pdl è il partito delle libertà, ognuno fa quello che ritiene giusto e ne risponde davanti ai cittadini». Chiaro? Ma poi aggiunge: «Il partito è giovane, si sta formando. Ma a Salerno, per il 99 per cento, segue la nostra linea. La questione è sempre la stessa, l'abbiamo visto anche con Bassolino. C'è una sorta di sudditanza psicologica nei confronti del centrosinistra anche da parte del centrodestra. Le faccio un esempio: De Luca è stato commissario per il termovalorizzatore, ha fatto due gare sbagliate, dopo di che la delega è passata a me e in un anno e mezzo la gara è stata anche aggiudicata. Ebbene De Luca per aver detto sì al termovalorizzatore è diventato per la Lega l'uomo dell'efficienza, io no. Il tempo mi darà ragione. Non ho invidie o gelosie, ma è un dato di fatto. E poco importa che ora abbia cambiato idea».

Simona Brandolini
14 ottobre 2011
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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