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Quel giocherellone di Bossi ...

Viaggio nella ordinaria realtà di un paese anomalo; da prendere a piccole dosi

Quel giocherellone di Bossi ...

Messaggioda annalu il 20/07/2008, 18:25

Se Bossi offende l'inno nazionale, qualcuno del CD protesta, ma senza esagerare.
Si sa che Bossi scherza sempre: è un Ministro, mica un comico. Quindi non va preso sul serio!

Due notizie Ansa:

La prima:
2008-07-20 16:28 - BOSSI: BOCCHINO, INNO INVIOLABILE
Esponente Pdl 'bacchetta' il leader leghista

(ANSA) - ROMA, 20 LUG - 'Bossi e la Lega a volte, come accaduto oggi, sconfinano: ci sono principio inviolabili, come l'unita' nazionale e l'inno di Mameli'. Cosi' Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl, commenta il gesto del dito medio con cui il leader lumbard a Padova ha contestato il passaggio dell'inno di Mameli in cui si definisce l'Italia 'schiava di Roma'. Bocchino ha tuttavia riconosciuto che, negli anni, la Lega ha dimostrato di avere a cuore il cambiamento e la modernizzazione del Paese.


La seconda:
2008-07-20 17:21 - LA RUSSA, CREDO BOSSI DEBBA SCUSARSI
Se insulta sentimento nazionale non vorrei sedere con lui in Cdm

(ANSA) - ROMA, 20 LUG - 'Credo che Bossi debba scusarsi con gli italiani'. Lo afferma il ministro La Russa, commentando il gesto di Bossi contro l'inno di Mameli. 'Se davvero Bossi ritenesse degno di insulto il sentimento d'identita' nazionale e di amore per la patria che e' alla base dell'impegno di tanti giovani in divisa - aggiunge il ministro - allora non mi sentirei di stare a fianco suo e degli altri ministri della Lega, con cui invece voglio continuare a vivere lo sforzo per rilanciare la nostra nazione'.
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Se invece offende gli insegnanti meridionali ...

Messaggioda annalu il 20/07/2008, 18:32

...nessuno ha nulla da ridire!!!

Da Repubblica.it:

Il leader arringa i delegati al congresso della Liga Veneta-Lega Nord
"Mai schiavi di Roma. Il Lombardo-Veneto può abbattere gli Stati"

Federalismo, Bossi apre al Pd
Gestaccio contro l'inno d'Italia

"Basta con i professori che non vengono dal nord"

PADOVA - Apre al Pd e sbeffeggia l'inno di Mameli. Poi se la prende con "i professori che non vengono dal nord". Umberto Bossi arriva al congresso della Liga Veneta-Lega Nord e usa toni concilianti verso i democratici: "C'è spazio, siamo pronti ad accogliere le proposte del centrosinistra sul federalismo. Da parte nostra non ci sarà una chiusura al Pd e a Veltroni". Parole che arrivano dopo che ieri il Senatur aveva dichiarato la sua piena sintonia con Silvio Berlusconi sulla riforma della giustizia. Con cui, oggi, non si è ancora sentito: "Mi sembra abbia altro da fare in questo momento".

Poi Bossi sale sul palco e arringa i delegati. Il primo affondo, accompagnato da un inequivocabile dito medio alzato, è contro l'inno di Mameli: ""Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L'Inno dice che 'l'Italia è schiava di Roma...', toh! dico io". Secondo affondo contro lo Stato "fascista": "E' arrivato il momento, fratelli, di farla finita".

Poi tocca al federalismo. Il leader del Carroccio si dice favorevole alla perequazione tra le regioni più ricche e quelle più povere. Ma con criteri diversi da quelli attuali: "Deve essere una perequazione giusta, non come è adesso, dove chi più spende più ha soldi dallo Stato. E' una truffa, è uno schifo".

Capitolo scuola. Per Bossi è ora di dire basta "al far martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Un nostro ragazzo è stato 'bastonato' agli esami perché aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo". Quindi Bossi chiama al suo fianco la parlamentare leghista Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che rilancia: "Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima".

Di grande effetto anche la tirata sul Lombardo-Veneto che "ha la forza di battere chiunque, di abbattere gli Stati e forse sarà necessario farlo. Ogni volta che il Lombardo-Veneto si è unito, ha vinto".

(20 luglio 2008)
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Re: Se invece offende gli insegnanti meridionali ...

Messaggioda franz il 20/07/2008, 20:08

annalu ha scritto:...nessuno ha nulla da ridire!!!

Bossi ha scritto:Capitolo scuola. Per Bossi è ora di dire basta "al far martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Un nostro ragazzo è stato 'bastonato' agli esami perché aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo". Quindi Bossi chiama al suo fianco la parlamentare leghista Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che rilancia: "Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima".


Visto che a Milano di milanesi è tanto se ce ne sono 50'000 su 1 milione e mezzo ... direi che è perfettamente normale e doveroso avere docenti di tutta Italia. Quanto ai re di roma, un meneghino illustre amico di Bossi - tale Berlusconi Silvio - divento' famoso parlando di "romolo e remolo" per cui non è vero che tutti conoscono i sette re di roma.

http://video.google.com/videoplay?docid ... 7913973241

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Re: Se invece offende gli insegnanti meridionali ...

Messaggioda franz il 20/07/2008, 23:02

annalu ha scritto:Capitolo scuola. Per Bossi è ora di dire basta "al far martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Un nostro ragazzo è stato 'bastonato' agli esami perché aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo".

A poco a poco le cose si chiariscono.
Il "nostro ragazzo" di Bossi sarebbe il figlio, bocciato per la seconda volta
Per colpa di insrgnanti non del nord o per colpa sua?

...arriva un colpo basso per il leader della Lega, Umberto Bossi: il figlio Renzo, recidivo, non passa per la seconda volta l'esame di Stato. Bocciato l'anno scorso a Varese, bissa quest'anno la sconfitta a Tradate: si è presentato da privatista, spiega il rettore, e a parte la tesi portafortuna sul federalismo e Cattaneo non arriva ai 60 punti con le tre prove scritte. E pensare che papà Umberto lo voleva come suo braccio destro. Magari prima pensiamo alla maturità, però (appuntamento all'anno prossimo).


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Re: Quel giocherellone di Bossi ...

Messaggioda franz il 21/07/2008, 0:34

In molti hanno pensato che il riferimento del Senatùr fosse al figlio
Dalla scuola confermano l'argomento ma precisano: "Una tesina vale pochi punti..."

Bossi e i prof, il figlio bocciato
portava una tesi su Cattaneo


Coincidenze. Umberto Bossi non ha fornito ulteriori dettagli ma, quando ha attaccato i professori del Sud, ha citato anche l'episodio di un ragazzo stangato perché ha presentato una tesina su Cattaneo. Niente nomi e niente cognomi, salvo quello del nume tutelare del federalismo lumbard.

La coincidenza: Renzo Bossi, figlio del leader leghista, pochi giorni fa è stato bocciato (per la seconda volta) alla maturità scientifica: "La valorizzazione romantica dell'appartenenza e delle identità", era il titolo della tesina presentata, ispirata proprio al pensiero di Cattaneo, come lo stesso Renzo Bossi aveva confermato ai quotidiani locali.

Fermo restando che quel giovane 'stangato' evocato oggi potrebbe essere chiunque altro, è il rettore del Bentivoglio di Tradate, l'istituto religioso presso il quale il figlio di Bossi ha sostenuto da privatista l'esame di maturità scientifica, a chiarire che comunque, nel caso del maturando Bossi, quella tesina non ha creato problemi ideologici. E che le commissioni d'esame non hanno colore, nè politico nè regionale.

"Allora, come per tutti i privatisti - spiega al cronista don Gaetano Caracciolo - l'esame di maturità si compone di un tema, un compito di matematica, un test su quattro materie e poi c'è l'orale, del quale fa parte la tesina che ne è l'introduzione". Appunto, la tesina: "Non conosco il dettaglio di quella prova d'esame ma comunque il punteggio dell'orale, di cui fa parte la tesina e solo come avvio del colloquio, pesa per 35 punti rispetto ai 45 delle altre prove". Come a dire che anche una tesina eccellente non può ribaltare eventuali altre defaillance.
Per curiosità, come era composta quella commissione d'esame? Neanche don Gaetano entra in dettagli ma spiega che "è composta da 3 docenti interni, tre esterni e un presidente, esterno anch'egli. Se proprio ci tenete, i tre interni sono settentrionali mentre per il resto - dice con un filo d'ironia - la composizione è mista in tutti i sensi, ma i professori - e qui la voce del religioso torna seria - non hanno regione nè parte politica. Fanno il loro lavoro di educatori. E questo lo sa anche ogni cuore di papà".

www.repubblica.it
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Ma senza i prof meridionali ...

Messaggioda franz il 21/07/2008, 8:54

Solo pochi giorni fa l'ultima rilevazione del Ministero su precari e supplenti
Solo la "gande migrazione" permette di coprire le esigenze del Centro-Nord

Ma senza i prof meridionali
la "scuola del Nord" si inceppa

di SALVO INTRAVAIA

Bossi attacca gli insegnanti del Sud ma senza di loro la scuola "del Nord" non potrebbe neppure funzionare. Basta guardare gli ultimi numeri pubblicati dal ministero dell'Istruzione proprio pochissimi giorni fa sui precari per rendersene conto.
Questa mattina, al congresso della Liga Veneta-Lega Nord, la provocazione di Bossi. Prima chiede la riforma del federalismo e successivamente invoca quella della scuola prendendo a pesci in faccia gli insegnanti meridionali. E' ora di dire basta "al far martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord", dice il leader lumbard che spiega: "Un nostro ragazzo è stato 'bastonato' agli esami perché aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo". Poi chiama al suo fianco la parlamentare leghista, Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che rincara la dose: "Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima".

Quanti siano i docenti meridionali di ruolo che attualmente insegnano al Nord non si sa ed è difficile calcolarlo. Ma dall'ultima pubblicazione sulle graduatorie dei precari (Graduatorie ad esaurimento) si sa che 29 mila docenti "residenti in province meridionali" hanno optato per graduatorie provinciali di città "del Centro-Nord", che in tutto contano 70 mila precari. Al Sud i numeri sono completamente diversi: 160 mila iscritti nelle graduatorie dei precari su un totale di 230 mila disposti a lavorare come supplenti. Di contro, gli iscritti in graduatorie del Sud residenti in province settentrionali sono appena 412.

Senza i 29 mila "terroni" alla ricerca di un posto di lavoro, anche precario, al Centro-Nord rimarrebbero appena 41 mila docenti con le carte in regola (forniti cioè di abilitazione all'insegnamento tramite concorso o appena usciti da una Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario) per andare in cattedra e coprire i posti vacanti o momentaneamente liberi per assenza del titolare. Delle 25 mila assunzioni varate dal governo Berlusconi, 17 mila andranno alle regioni del Nord. Secondo fonti ministeriali, il prossimo settembre rimarranno vacanti al Nord più di 30 mila cattedre che i 41mila prof "del Nord" farebbero fatica a coprire. Perché occorre trovare docenti per le 78 mila supplenze conferite solo al Centro-Nord nel 2007/2008. Come farebbe la scuola nelle regioni settentrionali senza i vilipesi docenti meridionali?

Gli studenti delle scuole settentrionali si dovrebbero "accontentare" di seguire le lezioni impartite da neolaureati o studenti universitari, senza nessuna esperienza ma di "nascita garantita", che con la scuola e l'insegnamento non hanno mai avuto a che fare.
(20 luglio 2008)
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Lo sconcerto di Ciampi: errore colpire i simboli

Messaggioda franz il 21/07/2008, 9:16

Intervista al presidente emerito sull'ultima sparata di Bossi
"La spiegazione? Bisognerebbe chiedere a lui, chissà se ne ha una"

Lo sconcerto di Ciampi
"Che errore colpire i simboli"
"Rilanciai l'inno, in tanti mi scoraggiavano"

di GIORGIO BATTISTINI

ROMA - L'uomo che ha fatto risvegliare negli italiani i valori patriottici, l'inno di Mameli, la bandiera tricolore, la sfilata ai Fori imperiali per il due giugno, il Vittoriano, l'invito a "fare sistema" per potenziare il senso nazionale ben oltre il solito tifo calcistico, Carlo Azeglio Ciampi, è sconcertato, infastidito dall'ultima boutade di Umberto Bossi. Quel beffardo, oltraggioso, dito medio esibito per mandare a quel paese, e anche oltre, l'inno di Mameli quando parla dell'Italia "schiava di Roma". Un greve "toh" destinato a galvanizzare i leghisti veneti e i loro capi rinfrescandoli nell'afa estiva, disturbando gli italiani veri.

Presidente, la scandalizza un'uscita del genere da parte del capo leghista che già in passato, a Venezia, esibì "sentimenti" analoghi verso il tricolore?

"Come ben si sa io sono orgoglioso di essere italiano. Sento molto il peso e il ruolo delle istituzioni, e l'inno nazionale è parte integrante di queste. Poi, si sa, gli inni nazionali non sono opere d'arte... ".

Nel senso che le parole dell'inno di Mameli hanno tratti oggi discutibili?
"Beh insomma, sono le parole di un giovane morto oltre due secoli fa, riflesso delle emozioni e dei valori di quella stagione della storia d'Italia. Se qualcuno scrivesse oggi certo userebbe altre parole. Schiava di Roma per intendere che l'Italia è al servizio della grandezza secolare della sua capitale".

Per un partito che usa come simbolo il Carroccio, le ampolline del Dio Po e quant'altro e che sogna a giorni alterni un'Italia del nord separata dal resto (Roma inclusa) l'idea d'una storica "schiavitù" può risultare pesante?
"Ma l'inno nazionale rispecchia sempre le condizioni del Paese nel momento stesso in cui è stato scelto e scritto. L'inno di cui si parla è stato composto due secoli fa. Certo, il tempo passato può aver lasciato qualche segno, ma nulla che meriti la contestazione dei leghisti".

Trova eccessivo il gesto fatto da Bossi nei confronti dell'Italia creata da Dio schiava di Roma?
"Più che altro mi pare controproducente".

Lei lo conosce bene, le pare sensato quel l'aver "sfregiato" così un simbolo dell'unità Nazionale, simbolo peraltro che la lega ha sempre esplicitamente snobbato, preferendogli il Va pensiero del Nabucco di Verdi?
"Conosco Bossi come persona politicamente avvertita, sono sorpreso".

Pensa che si sia trattato d'un gesto ingenuamente provocatore, una strizzata d'occhio alle truppe leghiste senza ulteriori significati?
"Questo ho qualche difficoltà a crederlo. In politica sprovveduto posso esserlo io, non loro...".

E quindi come spiegare una bravata del genere?
"Bisognerebbe chiederlo a lui, chissà se ha una risposta valida. Credo invece che sia necessario per tutti fare i conti con la propria storia, difendere la storia comune. Penso ad esempio al 2000, a quando decisi di valorizzare il 2 giugno riprendendo la sfilata militare (alleggerita rispetto al passato) in via dei Fori imperiali, a Roma. Una parata di forze armate come simbolo di pace. Ricordo bene che non pochi erano freddi, addirittura contrari e tentarono di dissuadermi. La gente no, invece. La gente era entusiasta, rivedo gli applausi, i volti allegri della folla su su fino al Quirinale".

Intende dire che gli italiani sono realmente affezionati alla simbologia della loro storia patria? E dunque non ci sono da temere forti adesioni alle uscite dei leghisti?

"Io credo che occorre avere rispetto delle istituzioni nelle loro forme. Sempre. Penso al Vittoriano. E' vecchio, sì. E allora? A molti piace molto. Ad altri niente. E allora? Vogliamo buttarlo giù? Sarà appena il caso di ricordare che della tour Eiffel, quando nacque, si disse che era brutta ma provvisoria (per l'Esposizione universale), sarebbe stata presto abbattuta. Poi invece con gli anni è piaciuta sempre di più. E adesso nessuno saprebbe immaginare la capitale francese senza la torre".

E l'Italia senza Mameli?

(21 luglio 2008)
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Re: Quel giocherellone di Bossi ...

Messaggioda franz il 11/08/2008, 22:47

l senatore leghista Pittoni attacca: "Nessuno di loro ha radici nella regione"
Pronto un nuovo regolamento per la selezione dei dirigenti scolastici

Scuola, Lega Friuli Venezia Giulia
"In arrivo sette presidi del Sud"


UDINE - La Lega Nord prosegue la sua crociata contro i presidi meridionali. L'ultimo fronte della battaglia del Carroccio è il Friuli Venezia Giulia, dove stanno per arrivare sette nuovi dirigenti scolastici del Sud. Una situazione che i leghisti non intendono accettare. Per il senatore Mario Pittoni, capogruppo leghista alla commissione Istruzione, "nessuno di loro ha radici in questa regione, quattro arrivano dalla Calabria, due dalla Campania e uno dalla Sicilia". "La Lega - sottolinea - sta anche studiando come garantire che un'adeguata percentuale dei posti di dirigente scolastico vada in ogni caso a residenti nella Regione dove si deve prestare servizio".

Per Pittoni però in futuro non sarà più cosi: "Il nuovo regolamento per il reclutamento dei dirigenti scolastici varato dal ministro Gelmini, privilegerà più il merito rispetto all'anzianità di servizio. E già questo dovrebbe fare una bella differenza". "Non è infatti credibile - prosegue il senatore leghista - la considerazione, espressa dalla Uil-Scuola, secondo cui al Nord i ragazzi trovano lavoro prima e spesso non c'è necessità di andare all'università, mentre al Sud all'università ci andrebbero praticamente tutti".

La polemica scatenata dalla Lega contro i presidi del Sud era stata aperta direttamente da Umberto Bossi durante il suo ormai famoso intervento (quello del dito medio contro il tricolore) di Padova. Un appello che i dirigenti e i militanti leghisti non hanno lasciato cadere nel vuoto, denunciando nelle scuole del Nord, la presenza di 117 presidi meridionali su 118.
(11 agosto 2008)
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